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Chapter 1

Scesi dalla macchina che mio padre aveva ordinato per il mio accompagnatore e ringraziai l'autista gentile quando mi aiutava a sollevare il bagaglio dalla sua auto. Aveva guidato fino al paese così che potessi iniziare il mio anno in un nuovo collegio, l'ultimo che frequentai, mia madre mi tolse da quel posto perché non gli piacevano i risultati dei miei voti. l'avevo convinta che era completamente colpa delle scuole. La mia vecchia scuola era una scuola di città, considerando che questa era completamente l'opposto. Questa scuola era in campagna del Galles, praticamente incagliata dal mondo esterno, sono assolutamente furiosa che mio padre mi abbia mandata qui.

Il mio accompagnatore si allontanava e ora ero una nuova allieva della Bridgewood School per ragazze.

Trovai la mia stanza e entrai, visto che ero in coppia con altre 3 ragazze. "Ciao sono la nuova studente, Victoria Mace." Educatamente mi presentai.

Una delle ragazze fermava quello stava facendo guardando verso di me. "Wendy." Disse in un accento dello Yorkshire porgendomi la mano in un istante. "Questa é Alexandra." Wendy indicava una piccola bruna, "É questa è Matilda." Puntava ad una ragazza leggermente formosa.

Mi avvicinai al letto vuoto e buttai il mio peso su di esso. "Così come funzionano le cose qui?" Chiesi.

"Beh in circa 10 minuti dobbiamo essere al piano terra nelle nostre uniformi per il nostro pasto di bentornato." Wendy mi informava."E poi per il resto della notte siamo liberi, fino alla lezioni di domani."

Afferrai la mia uniforme, che consisteva in una gonna blu marina fino alle ginocchia, una camicetta bianca con il logo della scuola e calzini grigi che terminavano sotto il ginocchio.

Orribile.

Una volta che tutte noi ragazze ci siamo cambiate ci dirigemmo verso la sala da pranzo. Un antico edificio potevo dire per le pareti di mogano e dal pavimento scricchiolante.

Eravamo tutti in piedi con pazienza dietro i nostri posti assegnati aspettando l'entrata di tutti i nostri professori. C'era già un vecchio intimidatorio, e dal modo in cui gli studenti lo temevano potevo dire che era il padrone. Ben presto, sempre più insegnati cominciarono ad arrivare fino a quando c'era un posto a sinistra al tavolo principale da cui prese posto un uomo alto e magro.

Prese l'attenzione di tutte le ragazze, posso capire perché. Aveva un viso molto maturo, e dal suo modo di adattarsi potevo dire che era il più giovane dei professori qui. I suoi occhi rasentano la stanza, intravedendo tutte le ragazze che si agitavano a lui.

"Potete sedervi." Il grande uomo che ora so che era il padrone ci ordinava.

Una gran quantità di strillì riempiva la stanza mentre centinaia di noi estraevano le loro sedie per sedersi. Notai alcune vecchie signore in piedi posizionando piatti di cibo nei primi pochi tavoli. I miei occhi osservavano gli insegnati che avevano già il loro pasto di fronte a loro. Potevo dire che gli insegnati qui erano stati ben rispettati, solo dal modo in cui tutte le ragazze erano ancora rimaste in silenzio, senza nessuna risatina o un sussurro.

La signora della cena venne al nostro tavolo; l'ultimo, collocando il nostro cibo nei piatti.

"Ora prima di mangiare, possiamo tutti dire la nostra grazia."

"Grazia," Ridacchiai nella mia testa, ero così immatura.

"Vieni signore Gesù, sei nostro ospite, possa questo cibo per te essere benedetto, possano le nostre anime per te essere nutrite, mai sul pane di vita. Amen." Ognuno disse all'unisono. Poco dopo tutti iniziarono a scavare nel gustoso banchetto, se la cena era come questa ogni sera in realtà posso anche rimanere qui.

Presi il mio tempo per studiare gli insegnanti, gli insegnati della mia vecchia scuola erano molto severi e spesso davano punizioni terribili.

C'era un vecchio con la barba che sembrava molto spaventoso, la maggior parte dei professori qui lo erano. A parte uno. L'unico alla fine, l'unico sguardo giovane. Girai lo sguardo su di lui, non stava mangiando ma parlava con gli altri insegnanti.

Stava ridendo cominciando poi a prendere la sua forchetta, girando la testa verso il suo cibo, intravedendo me sulla strada. Mise un pezzo di agnello in bocca, masticando lentamente. Aveva un solco enorme nella mascella, quando masticava spuntava fuori, divertendomi. Mentre mastica, alzò gli occhi, guardandomi. Ero così affascinata che avevo totalmente dimenticato che stavo continuando a fissarlo, così guardai rapidamente giù per evitare l'imbarazzo.

Pochi secondi dopo sollevai di nuovo la testa, mi guardava ancora con le sopracciglia aggrottate, non essendo sicura di cosa fare in questa strana situazione gli sorrido e rapidamente feci conversazione con una delle ragazze.

"Chi è il professore con i capelli ricci?" Chiesi a Wendy.

"Quello è il signor Styles." Parlava con la bocca piena. "Non lasciare che il suo aspetto ti inganni, non è il gatto più bello nella lettiera."

"Cosa intendi?"

"È un modo di dire, vuol dire-" Interuppi.

"So cosa significa." Finì, non facendola finire di spiegare cosa vuol dire.

-

Tornai nel mio dormitorio con Matilda, mentre Wendy e Alexandra erano andate ad informarsi. Stavamo discutendo su i nostri orari per domani, avevamo solo una lezione insieme, che era inglese, mi piaceva molto l'inglese, era una lingua così bella che ero orgogliosa di dire che ero Inglese, volevo diventare una giornalista, da grande; ma dubito che accadrà. Le donne in questi giorni o finiscono come mogli di casa o le signore della cena, noi femmine non eravamo rispettate come l'uomo.

Nauseante lo so.

Si stava facendo tardi ora e volevo essere aggiornata per il mio primo giorno di lezioni domani, così potevo andare a letto.

Al mattino un allarme suonò attraverso i corridoi per svegliarci, ma essendo la persona anti-mattiniera che ero io, mi rifiutai di alzarmi. A quanto pare avevo detto ad Alexandra, nel mio stato sonnolento, che sarei stata giù a colazione tra un minuto; dimenticandomi totalmente di non essere più a casa.

Realizzai il mio errore alzandomi dal letto, ma gli altri erano già andati.

Mi affrettai per i corridoi vuoti, cercando di trovare la mia strada, ma tutto quello che continuavo a vedere erano librerie e ritratti vittoriani. Cominciai a sentirmi male, ansiosa del fatto che avrei fatto tardi e tutti mi avrebbero fissato.

"Ci siamo persi?" Sentì una risata profonda da dietro. Mi girai sui talloni per trovarmi faccia a faccia con il professor Styles.

"Si signore." Annuisco con la testa. Mise una mano sulla mia spalla indicandomi che dovevo andare dritto infondo al corridoio e girare a destra.

"Grazie signore." Non capivo perchè gli altri pensavano male su di lui.

"Ora corri prima che tu sia più in ritardo di me." Colpi' la mia spalla, respingendomi dalla sua presenza.

Eseguì le sue indicazioni e presto vidi le porte di legno familiari. Spinsi attraverso quando stanza piena di sussulti scoppiò.

"Victoria Mace?" Il preside chiese severamente.

"Si signore." Chinai il capo.

"Le interessa spiegare il suo ritardo?" Chiese di fronte a tutta la scuola.

"Io emh, beh." Ero stata interrotta da una voce conosciuta che parlava dietro di me.

"Mi dispiace signor. Bridgewood." Il signor Styles parlava. "Stavo sistemando alcune cartelle e la giovane donna si è offerta di aiutarmi."

"Beh signorina Mace." Disse di norma. "Ti lascerò andare questa volta. Ora per favore siediti." Goffamente mi sedetti accanto a Matilda.

Tutti dicemmo la grazie prima di cominciare a mangiare.

"Perché ti offri di aiutare il signor Styles, sei una ragazza molto coraggiosa." Wendy dice.

"Non l'ho fatto."

"Ma l'ha detto." Wendy aggrottava la fronte.

Sospirai, io non so davvero cosa sia successo. "Mi ha mostrato dove era questa sala da pranzo e poi immagino si è sentito male per me." Mi fermai. "Davvero non lo so."

"Il professor Styles è tutt'altro che simpatico." Matilda si intromise. "L'anno scorso ho lasciato cadere la mia penna mente lui parlava, tutto quello che ho fatto è stata di raccoglierla e lui mi bastonò i palmi davanti a tutti."

Rimasi senza fiato. "L'ha fatto?" Certo, gli insegnati della mia scuola bastonavano gli alunni, ma non per qualcosa di così patetico. Matilda annuii e tutti noi finimmo finito la colazione.

Una volta che avevamo tutti finito, un'altra campana prese a suonare per ordinarci di andare alla nostra prima lezione.

-

La giornata era passata piuttosto velocemente e mi ero trattenuta dai problemi finora. La mia prossima lezione era inglese, quindi ero abbastanza sicura che mi piacerà.

Feci la mia strada verso le sale della mia nuova casa e alla fine mi imbattei nella mia classe.

Proffesor.H.E.Styles

Era inciso sulla porta. Presi un respiro profondo ed entrai.

La sua classe era buia, nessun display, nessuna citazione o scritte nel muro, non aveva nemmeno una libreria. La sua stanza insisteva solo della sua scrivania a bordo nero.

"Prendete i posti che vi piacciono." La voce del signor Styles proiettava per tutta la stanza. Strascicai i piedi verso la parte posteriore dell'aula e mi sedetti.

Il signor Styles tirò fuori un libro, diceva che dovevamo leggerlo come una classe e poi scrivere una relazione su di esso. Niente di difficile. Aprì un cassetto della scrivania prendendo ''uomini e topi" avevo letto questo libro nella mia vecchia scuola, ma questa era la mia prima protesta contro il libro, volevo che fosse rimosso.

"Il vostro preside insisteva sul fatto che per questo primo mandato io dovrei insegnarvi qualcosa di facile, così ho scelto questo classico della letteratura."

La mia mano sparò in aria. "Victoria." Il signor Styles mi chiamò per nome, apparentemente gli studenti non sono rispettati come gli insegnati.

"Non credo che il libro sia adatto per noi da leggere."

"Mi scusi?" La sua voce era severa. "Metti in discussione il mio insegnamento?"

"No." Premetto con orgoglio. "Tuttavia, credo che questo libro sia estremamente sessista. Il modo in cui i lavoratori del ranch parlavano della donna, e il modo in cui Curly trattava la moglie. Credo che in una scuola piena di ragazze questo libro non sia appropriato."

"Victoria." Interruppi.

"Preferisco signorina Mace." Tutti boccheggiavano e borbottavano a vicenda.

"Basta!" La voce del signor Styles rimbombò in tutta la classe. La stanza si zittisce e potevo praticamente sentire i grilli in lontananza.

"Victoria." Il signor Styles mi chiamò a bassa voce. "Parleremo dopo la lezione."

Alzai gli occhi, nella mia vita sono andata da scuola a scuola. Se c'era una cosa che odio più di ogni altra cosa, sono gli insegnanti che pensano di avere il controllo su uno studente.

Il signor Styles svoltò a insegnare la lezione, ovviamente snervante. Tutti gli occhi erano su di me, gli altri studenti mi guardavano come se fossi sul mio letto di morte. Per essere onesta, amavo questa attenzione.

"Bene classe, è finita la lezione. Potete andare." Tutti presero le loro cartelle, me compresa, cominciando ad andare.

"Victoria!" La mia testa spanna verso il signor Styles. "Signorina, non so dove pensa di andare."

"Ho un'altra lezione." Mentì, cercando di uscire dalla classe del signor Styles.

Ormai gli altri studenti avevano evacuato la stanza, il signor Styles passeggiava verso la porta chiudendola a chiave, bloccandomi dal fuggire.

"Ora, ora." Mise a tacere. "Non apprezzo bugiardi nella mia classe, lo sa dannatamente bene." Sputò, "in questo momento sei a pranzo, non in un'altra lezione."

"Io-"

Lui sgarbatamente mi interruppe prima che potessi parlare. "Che cosa siete?" I suoi stivali marroni lentamente camminavano contro il pavimento di legno mentre si dirigeva verso di me. "Ho detto, che cosa sei?" Ripeteva in tono calmo.

Più ulteriormente veniva verso di me, più indietreggiavo. Questo fino a quando la mia schiena colpì la sua scrivania, purtroppo. Costantemente, fece strada verso di me. Il suo volto era completamente in mostra, intimidendomi un po'. "Penso che tu sia una bugiarda." Strinse i denti. "Dillo."

Mi tenevo in guardia, si avevo mentito, ma era per un buon motivo, solo perché avevo mentito non fa di me una bugiarda. Così dunque non ammettevo la sconfitta.

Guardai nei suoi occhi per fargli vedere che ero forte, lui non mi spaventava. Tuttavia, con i miei occhi collegati nei suoi, posizionò la sua mano sulla mia coscia nuda. "Possiamo farlo nel modo più semplice, o nel modo più duro."

"Signor. Styles non credo che questo sia appropriato. Le consiglio vivamente di rimuovere la mano."

"Non pensare di avere il diritto di dirmi cosa fare nella mia classe!" Gridò improvvisamente. Rapidamente, si tolse sbloccando la porta.

"Esci." Ordinò.

"Con piacere."

Primo capitolo pubblicato!
N/a: questo libro contiene contenuti molto maturi, non voglio mettere un avviso in ogni capitolo, quindi questo é.

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