Quinto incontro
《Park An Seok, stai uscendo?》
《Sì, Madre》
《Non ti porti nulla?》
Park An Seok si era voltato verso di lei con espressione dubiosa, ritto sulla soglia della catapecchia in cui viveva.
《Cosa dovrei mai portarmi, Madre?》
L'anziana donna aveva lanciato un veloce sguardo complice all'esile figura sorridente che si nascondeva dietro al soldato.
《Cosa state tramando voi due? Park An Jae! Non hai intenzione di venire fuori? Vieni qui!》
La ragazza, che aveva iniziato a correre per tutto il cortile pieno di erbacce, rideva spensieratamente mentre il fratellone cercava di prenderla.
《Orabeoni! Da chi vai ultimamente, mmh? Hai una compagna, vero?》
Park An Seok si era fermato 《Ma che cosa vai dicendo! Guai se dici ancora queste cavolate ad alta voce, i vicini potrebbero farsi strane idee.》
Se esisteva, però, qualcuno più agguerrito di An Seok, quel qualcuno era certamente Park An Jae: una vera piccola peste.
《Mm.. ma siamo sicuri sicuri? Perchè, allora, esci sempre di soppiatto e non dici niente a nessuno?》
《Devo sempre avvertire quando vado a pattugliare?》
Ma la piccola An Jae aveva alzato un sopracciglio, dubbiosa, con un sorrisino sulle labbra. 《E ci vai conciato in quel modo elegante? Madre, guardate guardate, oggi si è anche pettinato i capelli all'indietro!》aveva riso a crepapelle.
Park An Seok avrebbe voluto ribattere per chiarire i fatti, ma era da troppo tempo che non vedeva la sua sorellina ridere in quel modo adorabile e spontaneo; non l'avrebbe di certo interrotta.
Essere un soldato significava anche questo: non poter stare spesso con la propria famiglia e dover accorrere ogni qualvolta si venisse chiamati.
《An Jae-ya! Piccola peste, non corri?》
La ragazzina si era asciugata le lacrime di gioia dagli occhi 《Come?》
《Hai intenzione di essere acchiappata così facilemente?》
Lei non se lo era fatta ripetere due volte e aveva ricominciato a correre mentre, dietro di lei, il fratello più grande faceva finta di non riuscire a prenderla.
Prima che Park An Seok riuscisse a mettere piede nella stanzetta dove era solito incontrarsi con la Regina, era stato afferrato violentemente per un braccio. Shin Nam Soo, la guardia del corpo, lo aveva sbattuto contro un muro lì vicino per poi guardarlo con occhi colmi di rabbia 《Soltanto perchè la Regina vi ha posto tra le sue grazie ciò non significa che io mi fidi di voi, soldato. E anche se mi è stato proibito di presenziare ai vostri incontri, non significa che non sarò qua dietro pronto a staccarvi la testa dal collo se solo provate ad avvicinarvi a lei. Sono stato abbastanza chiaro?》
Park An Seok fremeva di rabbia; avrebbe realmente voluto tirargli un bel gancio destro soltanto per il fatto che non doveva azzardarsi a prenderlo per il colletto in quel modo.
《Cristallino》
《Ottimo》l'aveva lasciato andare e il soldato si era subito sistemato le pieghe sgualcite.
《Prego, fatelo entrare》
《Vostra Altezza》Park An Seok si era inchinato in segno di rispetto non appena entrato, eppure aveva subito notato che c'era qualcosa di diverso: non scorgeva più il riverbero cremisi del telo che serviva a coprire la figura della sovrana agli occhi degli ospiti.
Un qualche curioso istinto stava giusto per spingerlo a guardare per verificare lui stesso e ammirare la figura di lei, quando la Regina aveva preso parola《Non vi venga in mente di alzare lo sguardo soltanto perchè ho fatto rimuovere il telo. L'ho fatto solo affinchè io potessi vedere per bene il vostro volto.》
Il soldato aveva ingoiato la saliva, abbassando il capo e sentendosi in imbarazzo per il rimprovero《Come desiderate, Vostra Altezza》
La Regina aveva sorriso dato che adesso poteva vedere meglio la figura di lui: i capelli castani puliti e pettinati all'indietro gli conferivano un'aria decisamente professionale, gli occhi a fissare il pavimento di legno, le labbra color dei petali di rosa e le dita lunghe e callose. A parte la sua guardia del corpo, non aveva mai visto da vicino un uomo del genere.
《Park An Seok, se la storia che mi racconterete oggi sarà di mio gradimento, vi darò il permesso di alzare quello sguardo》
Il soldato non poteva credere alle sue orecchie 《Cosa volete ascoltare quest'oggi, Vostra Altezza?》
Dopo un attimo di silenzio aveva risposto con "una storia d'amore"; per Park An Seok la situazione si faceva decisamente impossibile. Non era bravo a raccontare questo genere di cose, non era portato e, più che altro, poteva basarsi su un solo aneddoto.
《Dunque》si era schiarito la gola 《molto tempo fa c'era un giovane ragazzo al villaggio: era un analfabeta al tempo poichè non poteva permettersi un'istruzione, era sempre vestito di stracci ed era solito aiutare la madre a casa oppure giocare con la sorella. Un giorno, alla catapecchia accanto alla sua, si trasferì una ragazza bellissima di condizioni apparentemente agiate: profumava sempre di pulito, era beneducata e, al contrario del ragazzo, vestiva con abiti sgargianti e lindi. "Perchè si è trasferita in questo postaccio quando potrebbe permettersi di meglio?" questo era quel che lui si chiedeva sempre quando, ogni giorno, ammirava la bella figura della ragazza di cui si stava innamorando. Presto, però, quegli sguardi furtivi cominciarono a non passare inosservati alla giovane che, nonostante i rimproveri della sua badante, continuava imperterrita a far visita ai suoi nuovi vicini. <Perchè vivi qui tra gente come me quando poresti stare in un castello tutto tuo?> le aveva chiesto lui, la risposta fu <Perchè delle cattive persone mi stanno cercando>; della sua vita non aveva rivelato altro. I due ragazzi si piacquero sempre di più l'un l'altra: si scambiavano occhiatine furtive, passeggiavano di nascosto mano per la mano e, una sera, arrivarono addirittura a fuggire al lago mentre tutti dormivano. Quella sera andarono sulle sponde del lago e rimasero così ad osservare i riflessi della luna. <Mi hanno detto che devo andarmene> rivelò lei <ma io non me ne andrò dal momento che ti ho trovato. Non importa cosa mi ordinano di fare: io resterò sempre al tuo fianco e tu mi amerai>. Quella sera le acque del lago assistettero al loro primo sigillo di amore, un bacio appassionato.》
Park An Seok si sentiva la gola secca 《Passò una settimana e la situazione sembrava essere sempre più caotica: uomini in divisa circondarono più di una volta la catapecchia in cui viveva la ragazza e, sempre più di una volta, un signore dalla stazza imponente, probabilmente il padre di lei, era giunto fin lì per poi andarsene lasciando la figlia in lacrime. Se soltanto il ragazzo non fosse stato di un ceto sociale tanto basso, se solo fosse stato istruito e se solo avesse avuto degli abiti decenti coi quali presentarsi, avrebbe di certo fatto fronte a quella situazione per salvare la ragazza che amava; non ne fu capace.
Un giorno, in particolare, il giovane non si dimenticò mai: quella mattina, dopo aver consolato l'amata tutta la sera precedente, si recò a casa sua e non la trovò. Provò a cercarla, ma vanamente,riuscì soltanto a scorgere in lontananza la badante e il padre di lei: la donna, in lacrime, con degli stracci insanguinati tra le mani e il padre con un'esile corpicino privo di vita tra le braccia si allontanavano in fretta e furia su due cavalli ben addestrati. La sera stessa il ragazzo, disperato, si recò al lago dove i due amanti si erano scambiati il loro primo bacio e d'un tratto, dall'acqua, si levò la dolce figura di lei che, con la sua voce melodiosa, cantò un inno al loro amore infelice.》
La Regina, che era rimasta in un religioso silenzio tutto il tempo, adesso sembrava essere troppo agitata per trovare cosa chiedere per prima cosa 《N-no.. perchè deve finire in questo modo? Non potreste trovare un altro finale? E il ragazzo? Lei è resuscitata?》aveva preso un profondo respiro 《Park An Seok, dove avete preso questo racconto?》
《Lei è stata il mio primo amore》aveva affermato scherzosamente con una falsa espressione triste dipinta in volto; scherzo che la donna sembrava non aver afferrato.
《C-come? Davvero!?》
Il soldato era allibito da come una donna tanto acuto non arrivasse a capire un semplice scherzo《Ovvio che no! È soltanto una storia di fantasmi per bambini》
Non appena l'entusiasmo della sovrana era stato malamente smorzato, Park An Seok si era accorto che dando tutta quella confidenza aveva più che superato il limite: l'aveva sfondato.
《Vogliate perdon-》
La regina, però, era scoppiata in una fragorosa risata: un riso genuino e melodioso.
《Park An Seok-ssi》
Il soldato aveva sgranato gli occhi non appena udito quel suffisso un poco più informale: si era per caso sbagliato?
《S-Sì?》
《Alzate quello sguardo: ve lo siete meritato》
Il soldato non se lo era fatto ripetere due volte e, con sua grande sorpresa, si era ritrovato ad ammirare tanta bellezza concentrata in una sola figura 《Vostra Altezza, posso abbassare il capo, adesso?》
La sovrana era rimasta di sasso, offesa 《Non vi sembro... bella?》.
Fin da principessa ereditaria le era stato detto e ridetto che era la donna più bella di Joseon e tutt'ora la sua bellezza era una leggenda misteriosa, ma poi si presenta un soldato dell'esercito a cui viene concesso l'onore di ammirararla e cosa fa? Chiede di poter abbassare il capo?!
《Non è questo, Vostra Altezza》Park An Seok alternava lo sguardo dalla figura di lei al soffitto in legno lavorato.
《Allora cosa?》
《È proprio questa vostra bellezza... a farmi dolere gli occhi se vi guardo per più di pochi istanti》
L'espressione della sovrana si era addolcita e, senza volerlo, era arossita 《Credete di poter sopportare questa pena?》
《Se me lo chiedete voi, potrei ammirarvi anche per tutta la vita》Park An Seok, suo malgrado, era più che consapevole di star osando troppo, ma era più forte di lui.
《Allora vi prego di farlo: d'ora in poi, quando verrete a trovarmi, salutatemi come fareste con un amico di vecchia data e guardatemi come se fossi la donna più bella che abbiate mai visto》
《Non mi serve alcuno sforzo per guardarvi in quel modo》
《Allora impegnatevi maggiormente a diventare un mio amico, che ne dite?》
《Darò del mi meglio, ve lo assicuro》
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