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Power

Odio Singapore, il suo clima umido e il jet lag.

Ho sempre trovato il circuito impegnativo e, a causa della mia bassa pressione e alla stanchezza per il viaggio, non sono mai riuscita a dimostrare le mie vere capacità in questa pista, infatti quando domenica finisco la gara appena in quinta posizione sono delusa ma non sorpresa.

Rimango sorpresa quando, mentre mi avvio verso il box della Mercedes, incontro Helmut Marko che parla al telefono e dal suo linguaggio corporeo posso facilmente intuire che si furioso riguardo a qualcosa. Mi chiedo se non stia parlando con Christian che per motivazioni personali non è potuto presentarsi durante il weekend, ma poi scuoto la testa e vado avanti per la mia strada perché della RedBull non mi interessa più nulla ormai.

Ma prima che possa muovere un passo verso il mio box, Helmut nota la mia presenza e mi mostra un sorriso, il primo sorriso in dieci anni che lo conosco, e mi saluta con la mano. Il suo sorriso è reso grottesco dal suo occhio di vetro che non manifesta le emozioni che prova la sua anima e mi fa venire i brividi nonostante il caldo afoso di Singapore.

E' il lunedì dopo la gara e sono costretta a rimanere in questa città afosa perchè il mio volo è stato stranamente cancellato. Ne ho approfittato per andare nella piscina dell'hotel e rilassarmi mentre tutto il resto del circus sta tornando nelle loro rispettive abitazioni.

Salto in aria per la paura quando sento qualcuno che si siede nel mio stesso lettino e il mio cuore inizia a battere a un ritmo incontrollabile quando vedo di chi si tratta.

H- ti godi un po' di relax?

Mi chiede Helmut, mostrando un falso interesse che mi fa gelare il sangue. non so perchè si stia comportando in questo modo e neanche lo voglio sapere, desidero solo che mi stia lontano.

A-ci provo

gli rispondo fredda, trattenendomi appena dal digli che mi stavo rilassando finchè lui non ha deciso di disturbarmi.

H-dovresti andare in palestra ad allenarti, sei seconda in campionato e devi impegnarti se vuoi sperare di farcela

Sento la rabbia ribollirmi nel sangue ma cerco di non darlo a vedere quando mi tolgo gli occhiali da sole lentamente per permettere all'unico occhio di Marko di vedermi chiaramente negli occhi. Lui non è più il mio terrificante capo e io non sono più la ragazzina spaventata dal suo talento e non gli permetterò di trattarmi così.

A- penso di essermi persa il momento in cui ti ho chiesto consiglio, ma già, non l'ho fatto perché non mi interessa la tua opinione.

Gli rispondo tagliente come un coltello, sperando di sperando di provocare la sua indignazione e farlo allontanare, invece ottengo solamente una grossa risata che indigna me.

H-non ti interesserebbe neanche se avessi delle prove contro chi voleva rovinarti la vita?
Farei sicuramente cadere i miei occhiali se solo non sapessi che l'uomo davanti a me è un bugiardo patologico che non ha mai avuto stima nei miei confronti.

A-colui che voleva rovinarmi la vita è disgraziatamente seduto sul mio lettino e sta disturbando il mio pomeriggio di relax. Non intendo più perdere tempo con lei, signor Marko. Buona permanenza.

Gli rispondo con il disprezzo che sfugge al mio controllo, prima di alzarmi e indossare la mia vestaglia leggera. Gli ho appena dato le spalle quando lui controlla le sue risate e mi rivolge la parola di nuovo.

H-questo è solo uno dei tuoi problemi. Sei così spaventata dalla realtà dei fatti che scappi senza confrontare tutti i concorrenti del gioco.

Si strofina gli occhi e si gratta appena la barba lunga di qualche giorno, mentre io bevo la mia birra ghiacciata infastidita dalla sua presenza e dalle sue continue bugie.

H-non ci hai messo più di un secondo a credere a delle stupide voci di corridoio. Non hai mai cercato io nostro confronto, non hai mai cercato le prove perché sapevi che non le avresti trovate. Nel perfetto quadro delle tue certezze hai dipinto Toto come il buono e noi come i cattivi, solo seguendo il tuo istinto.

Si alza dal lettino e mi si avvicina con passo lento, mentre io cerco di evitare il suo sguardo ma al contempo sembrare sicura di me. Ho sempre avuto il terrore di Helmut e sapere che mi sta rivolgendo la parola dopo mesi di silenzi da ambo i lati mi fa prevedere disgrazie all'orizzonte

H-ma la realtà è che tu non sai nulla di come sono andate le cose e l'ignoranza unità a una forte dose di testardaggine porta a essere facilmente manipolabili. Sei una dolce coniglietta caduta nella trappola del lupo affamato.

A-certo la differenza è che i lupi sono distribuiti in branchi perfettamente funzionali fra di loro, giocano in squadra e si aiutano a vicenda. I tori,invece, sono aggressivi ma stupidi, incapaci di collaborare fra loro e pronti a distruggere i loro stessi alleati pur di credere di essere i migliori.

Ho catturato la sua attenzione con il mio finto atteggiamento distaccato, il suo solito sorriso stronzo si è trasformato in una smorfia curiosa. Appoggio la mia birra sul tavolino e mi avvicino pericolosamente al suo viso, voglio essere sicura che il suo unico occhio veda bene la rabbia che brucia nei miei.

A-che porta gli allevatori a castrarli e a renderli dei semplici buoi, da sfruttare nel lavoro per poi macellarli. Sicuro di non essere un bue, Helmut?

H-ignorerò il fatto che tu mi abbia dato del senza palle perché sono troppo vecchio e furbo per cedere alle provocazioni di una ragazzina. Il tempo è denaro e io non sono mai stanco di farne.

Si alza lentamente dal lettino e prende la birra che avevo appoggiato e aggrotta le sopracciglia quando vede che è una beck's

H-Arianna, a me non interessa assolutamente nulla di te come persona come non mi importa nulla di Vettel o della vostra storia. A me interessano solo i soldi e puoi ben capire che non avessi nessun interesse a far vincere te o l'altro. Anche l'idea degli sponsor è un'assurdità, pensi che a una scuderia come la nostra servissero gli sponsor che tu avresti potuto portare? ma indovina chi aveva bisogno do te? Il lupo e sai perchè? perchè doveva distruggere la nostra squadra e rubarci le informazioni e il nostro pilota migliore per poter iniziare a vincere e lo ha fatto nel modo più facile possibile: manipolandoti

H- Lui e Hamilton volevano te e ci sono riusciti mettendo in giro voci alle quali hai creduto immediatamente, ma dalla mia ho ancora le rpove che non hai mai voluto cercare, magari hai cambiato idea

Mi do dell'idiota numerose volte quando in aereo porto prendo il volo per Vienna e non quello per Zurigo, eppure la ricerca della verità è troppo forte per essere ancora messa a tacere.

Solo quando vedo la faccia compiaciuta di Helmut all'entrata della fabbrica mi pento di non essere tornata subito da Sebastian

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