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58 Wonderwall

Ci sono momenti in cui la realtà dei fatti distrugge per sempre le proprie certezze. Ci si ritrova persi come un marinaio al timone di una barca alla deriva che non riesce a vedere nulla che non sia il mare in tempesta davanti a se.

Arianna si trovava alla deriva, circondata da un mare bianco di documenti e progetti alla disperata ricerca di quell'isola di certezze che tanto le mancava. Perché quei fogli che la circondavano erano la prova evidente che scagionava la sua ex scuderia dal processo che si era svolto nella sua testa, quella carta dimostrava che aveva vinto solo grazie al suo talento e che le voci che giravano erano solo maldicenze.

Si sentiva così maledettamente stupida, aveva messo in gioco la sua carriera e la sua felicità con Sebastian per nulla e ora era a un punto morto, coperta di ridicolo.

Fa un respiro profondo quando sente i passi pesanti di Marko alle spalle e si alza spazzolando la polvere dai pantaloni e non perché siano davvero sporchi, ma solo per tenere le mani occupate e evitare il suo sguardo.

M- almeno la carta è riuscita a convincerti?

Le dice Marko in tono stranamente cordiale, ma lei è così sconvolta che non lo nota. Sta cercando nel suo repertorio di battute pronte qualcosa di piccato che sia adatto all'occasione ma non le viene in mente nulla, forse perché nulla é più adatto.

Lui non perde tempo 

M-sai tu eri il nostro pilota più talentuoso, avevi una fame di vittoria che Sebastian non ha mai avuto. Il fatto che lui abbia vinto più mondiali non dipende assolutamente dal talento ma dalla costanza che ha dimostrato e la costanza deriva esclusivamente dalla sua sicurezza. Questo Toto lo sapeva ed è riuscito a strapparti da noi, anche se non approvo il modo in cui l'ha fatto.

Lei finalmente alza lo sguardo, vagamente scettica verso la scelta di linguaggio.

A-cosa intendi dire con "il modo in cui l'ha fatto"?

Non ha più voglia di giocare l'italiana e casa sua è diventato un posto troppo gioioso dove le preoccupazioni lavorative non devono più entrare.
Helmut ride leggero della purezza di Arianna e il suo occhio di vetro riflette la luce dei faretti in led.

M- ti prego Arianna, non dirmi che non lo hai ancora capito. Hanno dapprima pompato la storia tra te e Vettel per  renderti sofferente alla stampa, hanno dato in pasto a quelli squali innumerevoli falsità per screditarci e metterti contro di noi. Ti hanno convinto che eravamo i cattivi, ti hanno messo contro Vettel solo per riuscire a strapparti a noi. Non te ne faccio una colpa, era un piano ben articolato e tu eri un target perfetto.  Sei sempre stata sottovalutata e tu hai sempre dimostrato quanto fossero nel torto i tuoi detrattori, sei campionessa del mondo e ti stai giocando il secondo mondiale; purtroppo lo stai facendo con una squadra di serpi. 

Helmut calcia con poca forza una pila di documenti che si sparge senza eleganza sul pavimento lucido di marmo, coprendo il riflesso delle sue scarpe di pelle. Si avvicina a lei lentamente finché non le appoggia i palmi sudati per la tensione contro il muro a cui lei è appoggiata, sovrastandola con la sua figura massiccia.

M- forse non ti abbiamo coccolata abbastanza, abbiamo abbassato la guardia sulla nostra gemma più preziosa e ce l'hanno rubata dal sotto il naso, ma non capiterà più Arianna. Non lasceremo che ci mettano più in cattiva luce e che facciano dubitare al pubblico del tuo talento, non permetteremo mai più che ti dicano che ti abbiamo favorita o che l'amicizia con Vettel ti abbia aiutata. capisci che danneggiare te vuol dire danneggiare noi? capisci che è l'ultima cosa che vogliamo fare? Non lasciare che la Mercedes continui a prendersi gioco di te e vendicati con noi. 

Si è abbassato alla sua altezza e le sue labbra sono decisamente troppo vicine alla pelle diafana della ragazza che cerca di farsi sempre più piccola contro il muro freddo. Il suo alito la sta soffocando, ma lei è così inerme in quel mare di notizie che non riesce a trovare la forza di ribellarsi a quella presenza ingombrante che le pesa fisicamente quanto le sue confessioni le pesano sull'anima. Lui come se le avesse letto la mente si allontana per darle il tempo di processare tutto ciò che le ha detto e per godere della sua vista, una ragazza senza più punti fissi e in balia di uomini più furbi di lei come una rosa recisa dal suo gambo.

Solo quando la vede accasciarsi per terra le porge la busta che teneva gelosamente in tasca, il contratto che metterebbe a tacere tutti gli sponsor che non si fidano di un team così giovane senza piloti che abbiano dimostrato di poter vincere un titolo.

H- questa è la tua opportunità di vendicarti e di dimostrare davvero il tuo talento, ti abbiamo allevato noi ed è arrivato il momento di tornare a casa. Ti lascio tempo fino a domani per pensarci, poi chiamerò qualcun altro e dovrai rimanere con i bugiardi.

Quasi non riesce a coprire il suo sorriso quando ormai sulla porta si volta un'ultima volta.

H- ah, ma comunque Vettel come sta?

Lei lo guarda negli occhi per la prima volta durante quel colloquio, come se il cognome del suo fidanzato fosse finalmente riuscito a iniettarle nel corpo un minimo di grinta. 

A-sta meglio grazie.

Risponde lei infastidita, per qualche motivo trova che quel nome non dovrebbe trovare luogo in quella bocca.

H-mi fa piacere, anche se credo che dopo un incidente del genere sia ancora piuttosto scosso. Forse troppo scosso per venire turbato ancora di più da queste ulteriori vicende. Poi sei tu la sua fidanzata e sai ciò che è meglio per lui, ma quando ho perso un occhio in pista l'unica cosa di cui avevo bisogno era la tranquillità.

Lei non vorrebbe fare nulla che non sia correre a casa e parlarne con Sebastian, ma le parole di Helmut la bloccano. Lui è a casa in convalescenza, non riesce più a guidare e non sa neanche se potrà tornare in Formula uno. Non sarebbe egoista da parte di Arianna intasare la sua mente già annebbiata con le sue preoccupazioni?? Scuotendo la testa si convince che Marko ha ragione, non può parlarne con Sebastian.

Se lo ricorda anche nella sua camera d'hotel quando lui la chiama nonostante l'ora tarda per avere sue notizie.

Lo sente dal tono della sua voce che Helmut ha conficcato i denti in lei come lo aveva avvertito Horner, ora non gli rimane che capire quanto profondo sia il taglio.

A-ciao tesoro, ho parecchie cose da sbrigare in fabbrica. Credo di tornare domani o per lo meno il prima possibile.

Sebastian sa che il lavoro che ha da fare è contrattuale e non di natura meccanica ma mangia la foglia e prova a esserle lo stesso d'aiuto.

S-che tipo di lavoro dovete fare?

Le chiede ancora lui, mentre si siede sul divano

A-solo discutere di alcuni dettagli all'interno dei team

Si mettono entrambi le mani nei capelli, consumati dalle bugie che stanno di nuovo mettendo tra di loro Lei sta per esplodere dalla voglia di svuotare il sacco e parlare con lui di ciò che le ha detto Marko e lui non riesce a credere che stia tacendo sulla conversazione che ha avuto con Christian. 

Entrambi aprono la bocca più volte per rivelare i loro segreti ma sono sicuri che si farebbero solo male, meglio tacere ancora una volta.

S- quindi sei a Milton Keynes?

Le tende una trappola lui, sperando che lei si sbilanci e gli dica almeno dove si trova.

A-si nell'albergo dove andavamo sempre insieme.

Gli dice lei, ed è talmente stravolta da tutto ciò che è successo nelle ultime ore che non si rende conto di aver confessato tutto a Sebastian.

A-mi dispiace di non essere tornata ancora a casa ma ho l'ultima riunione domani alle due. Non appena finisco prendo il primo aereo e torno a casa da te. Non sei felice?

Sebastian sente il groppo nella sua gola crescere a dismisura e soffocarlo lentamente. Non può permettere che torni in RedBull ora che sa quanto la loro vecchia squadra ha condizionato le loro vite, non può permettere che si prendano gioco di loro di nuovo. Ma lei non gli crederebbe mai, Marko gli ha messo sotto il naso le prove che lui non ha mai avuto e lei le ha studiate tutte. Servirebbe un gesto estremo per convincerla che il suo ragazzo ha la verità in tasca e non le sta mentendo.

Sebastiansi alza dal divano tenendo il telefono pinzato tra l'orecchio e la spalla spalla e inizia a camminare per il salone, un po' per scaricare la tensione e un po' per farsi venire qualche idea. E l'idea gli viene quando si affaccia alla finestra e il cuore gli si stringe nel petto, li parcheggiata sotto al sole montanaro c'è ancora la sua Infinity. Si guarda le mani pallide e poi alza lo sguardo sul vetro della finestra per vedere il suo riflesso ardente, solo quando incontra i suoi occhi riflesse capisce che non può perderla di nuovo e lasciare che la vita gli sfugga ancora una volta dalle mani, questa volta si prenderà la responsabilità delle proprie scelte.

S- non ti preoccupare, se tutto va bene ci vedremo prima del previsto.


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