46.young and beatiful
Quando ero piccolo ero bravissimo a giocare a nascondino, mi piaceva tantissimo camuffarmi con le piante del giardino e confondere i bambini. Poi sono cresciuto e ho continuato a nascondermi dietro il mio sorriso che è diventato il mio marchio di fabbrica. Non ho mai capito perché le persone pensano che dietro a un bel sorriso si nascondi sempre una persona solare, ma questo mi ha sempre aiutato a ingannarle e a raggiungere i miei scopi.
Ho odiato Vettel dalla prima volta che l'ho visto. Qualcuno potrebbe dire che fosse solo sana invidia sportiva ma sarebbe un grande ridimensionamento. Era più grande di me e faceva parte del programma piloti Redbull già da anni quando hanno scriturato anche me ed era fottutamente veloce, così veloce da oscurare tutti. Per quel team lui era il sole mentre io ero sprofondato nell'ombra più buia. Sapevo che potevo essere migliore di lui, sapevo che erano tutti accecati dalla sua aurea luminosa e che quando si sarebbe spento avrebbero avuto la possibilità di vedere anche gli altri.
Nessuno si è mai complimentato per i miei risultati perché lui riusciva sempre a fare meglio.
Lo detestavo e avrei trovato il modo per distruggerlo, ed è stato molto facile quando siamo diventati compagni di squadra.
Studiarlo da vicino mi ha aiutato a capire come faceva a essere così bravo e carismatico e una volta che conosci il nemico è molto più semplice batterlo. Copiavo i suoi allenamenti, la sua dieta, il suo set up e lentamente sono riuscito a oscurare il sole della Redbull. Più lo annichilivo e più godevo quindi mi sono spinto più in la, dovevo prendere Arianna.
Chiunque sapeva che Sebastian provava qualcosa per Arianna, e io guardavo i suoi patetici tentativi di ottenere la sua attenzione con scarso interesse prima di capire che lei era la pedina finale per il mio piano. Dovevo separarli ed è stato più facile del previsto, è bastato mettere la pulce nell'orecchio delle persone giuste e nel giro di un mese lei era in Mercedes e io in Redbull.
Conquistarla era stato ancora più facile, ho solo dovuto sopperire alle sue mancanze e mostrarle il mio bellissimo sorriso. Mi duole ammetterlo che il mio piano ha subito una deviazione. Mentre inizialmente la volevo solo per ferire Vettel, in Australia me ne sono innamorato davvero e all'improvviso la terribile paura che anche lei provasse qualcosa per Vettel mi ha fatto ribollire il sangue nelle vene. Non mi rimaneva che distruggere Sebastian ancora un po'.
Non ho dovuto aspettare molto per finire il mio piano dal momento che il protagonista dei miei incubi è stato la prima persona che ho visto nell'ospitality del nostro team. Per una volta non ho dovuto mentire, perché la verità era più che sufficiente a distruggerlo psicologicamente. Il suono metallico della forchetta che impattava al suolo mi dava la stessa soddisfazione di sentire i gemiti di un orgasmo uscire dalla bocca di Arianna.
Sapevo che Vettel avrebbe provato a superarmi in ogni modo anche se questo significava guidare al limite tutta la gara nonostante quelle condizioni e lo sapevo perché ero stato io a provocarlo solo poche ore prima della gara.
Lo volevo far uscire di testa e volevo che prendesse più rischi del necessario, anche se non avevo previsto che potesse farsi del male davvero, ma soprattutto non avevo previsto che si facesse male lei.
Avevo visto Arianna disperarsi, la treccia era uscita dal casco e le ricadeva sulla schiena mentre la sua tuta era ricoperta di sangue, ma non ero andato a soccorrerla; l'avevo lasciata tra le braccia di Lewis perché non volevo sentire le sue urla di dolore che invocavano Sebastian.
L'ho raggiunta in ospedale solo qualche ora dopo aver trovato il coraggio di farlo. Ho vagato per i corridoi smarrito finché non mi sono deciso a chiedere informazioni a un' infermiera che mi ha indicato la stanza senza neanche guardarmi in faccia.
Sembrava addormentata anche se probabilmente era solo stata sedata e Lewis al suo fianco le teneva la mano come se fosse il suo ragazzo. La vista di quei due insieme mi aveva fatto infuriare così tanto che avevo sbattuto la porta senza preoccuparmi del fatto che forse non avrei dovuto disturbare Arianna.
Lewis gira appena la testa nella mia direzione e alza gli occhi al cielo non appena mi vede ma non lascia la mano della ragazza.
D-è la mano della mia ragazza quella che stai tenendo.
Dico spazientito sicuro che il mio tono gli faccia fare almeno un passo indietro ma lui non si muove neanche e continua a tenere gli occhi fissi su Arianna.
L-devo far sedare anche te?
Mi chiede Lewis con tono ironico facendomi arrabbiare ancora di più. Oltre a stare troppo vicino alla mia ragazza mi prende anche in giro.
Attraverso la stanza a grandi falcate e lo faccio alzare dalla sedia prendendolo per il colletto della sua maglia bianca.
D-allontanati immediatamente da lei.
Gli sussurro a denti stretti, il pugno sinistro lo tiene per il colletto della maglia e quello destro è già pronto a colpire la sua faccia.
L-se no cosa fai Daniel? Inizi una rissa nella stanza di un ospedale mentre la tua ragazza è stata sedata dopo aver avuto un attacco di panico? Ti è tanto difficile fare quello che è meglio per lei?
Mi chiede Lewis con il suo solito tono supponente guardandomi dritto negli occhi.
D-come osi pensare di sapere cosa è meglio per lei dopo tutto quello che le hai fatto.
L-e cosa avrei fatto di tanto spregevole? Darle un sedile in Mercedes? Starle accanto tutto questo tempo? Offrirle una spalla su cui piangere? Hai ragione sono veramente una cattiva persona. Tu invece vieni qui urlando e senza preoccuparti minimamente delle sue condizioni.
D-immagino che anche scoparla mentre era ubriaca fosse per il suo bene. Sei solo un vile e mi fai schifo.
Gli urlo a pochi centimetri dalla faccia ma lui mette una mano davanti alla bocca per impedirmi di urlare.
L-non lo vedi che sta dormendo? Tu non lo sai quanto ci è voluto per calmarla e sedarla. Non hai sentito le sue urla perché non sei venuto neanche a vedere come stava. Fai schifo Daniel, magari sei riuscito a convincerla a fidarsi di te ma continui a disgustarmi.
Potrei colpirlo e lasciare un livido sulla mascella che ama tanto ma mi viene in mente, mentre lo guardo torbo, che un pugno nello stomaco dovrebbe lasciarlo così dolorante che avrebbe difficoltà a rialzarsi.
Non appena chiudo il pugno pronto a colpire Lewis, l'urlo di Arianna scuote entrambi.
La guardo sconcertato quando lei ci guarda come se fossimo degli spettri e mi copro le orecchie con le mani quando inizia a gridare quel nome a ripetizione.
Si alza dal letto con un balzo e senza darci il tempo di capire cosa stesse succedendo inizia a correre lungo i corridoi incespicando nei suoi stessi piedi nella vaga speranza di trovare Vettel.
Hamilton è più reattivo di me nel seguirla e bloccarla fra le sue braccia mentre quel nome le fugge dalle labbra come il lamento di un animale ferito e mentre lui le sposta i capelli delicatamente io rimango sullo stupite della porta, nelle orecchie le sue grida e nel cuore la consapevolezza che non mi abbia mai amato.
Torno in ospedale solo due giorni dopo e non sono sorpreso di non trovarla nella sua stanza e lo sono ancora meno di vederla nelle sedie del corridoio dove è situata la camera di Sebastian.
Lei non mi ha notato e emette un sospiro spaventato quando mi siedo vicino a lei. Non appena mi riconosce la sua espressione spaventata si tramuta in una smorfia dispiaciuta e imbarazzata. Le passo un braccio sulle spalle ma lo sposto non appena la sento irrigidirsi.
D-ciao
La saluto sperando di rompere il giaccio che la ricopre interamente
A-ciao
Mi risponde lei non trovando il coraggio di guardarmi negli occhi mentre l'unghia del pollice sinistro tortura la pellicina del pollice destro. Non so se è arrabbiata con me perché sono stato meno presente di Lewis o si sente in colpa perché mi ha dimostrato di amare Vettel.
D-vuoi andare a prendere un caffè?
Le propongo per allontanarla da quel corridoio sulle cui pareti sono impresse le grida di dolore di chissà quanti malati, ma so già che rifiuterà
A-no grazie, sono già abbastanza agitata.
D-beh, possiamo prendere una camomilla.
Solo allora lei si volta per guardarmi e io mi pento di averlo voluto.
A-Daniel mi dispiace ma preferisco non lasciare questo corridoio.
Mi risponde lei tornando a fissare la porta dietro la quale è nascosto il corpo incosciente di Sebastian.
D-preferisci non lasciare il corridoio o non lasciare Sebastian.
Lei fa un lungo respiro e le tremano appena le labbra secche quando sente il suo nome, il petto le si alza e si abbassa a un ritmo scoordinato. Torna a guardarmi con i suoi occhi spiritati, follemente dilatati ma sempre affilati come coltelli. Posso vedere che molti pensieri si stanno accavallando nella sua mente da come cambia espressione e alla fine sposta di nuovo lo sguardo verso quella porta
A-mi spiace Daniel.
Solo quello mi dice alla fine di un intenso litigio interiore, gli occhi bassi e la voce tremante mi fanno capire che si vergogna di quello che sta per fare o di quello che ha fatto in passato.
D-ti dispiace per cosa?
Le chiedo ormai certo di cosa sta per fare, ma pretendendo quella sincerità che io non le ho mai dato.
A-di averti ingannato.
Mi risponde lei con la voce che trema e i pugni stretti con così tanta forza che sono sicuro che si sia conficcata le unghie nella carne morbida delle sue mani. Se non mi avesse cambiato un minimo nell'ultimo anno, il mio ego sarebbe esploso all'idea di aver plasmato la sua mente così bene che è lei a credere di aver ingannato me, ma la vista di Arianna così distrutta mi provoca un dolore perforante all'altezza del petto.
Volevo solo il mio momento di gloria e mi ero convinto che il modo migliore per averlo sarebbe stato annichilire Sebastian e ci ero riuscito, dannazione se ci ero riuscito, ma ora sono seduto su una scomoda sedia, in un ospedale maleodorante e la ragazza ho imparato ad amare mi sta lasciando per lui. Volevo distruggere lui, non lei e sicuramente non me stesso.
Arianna è ancora più magra del solito, la pelle diafana è diventata quasi trasparente e i suoi capelli lunghissimi, da sempre simbolo della sua femminilità e della sua battaglia risultano opachi e annodati. Non volevo ridurla così, mi ritrovo a pensare mentre la rabbia e il senso di colpa si insinuano nella mia anima per la prima volta in anni e mi sorprendo a sperare che Sebastian si riprenda velocemente per vederla di nuovo felice.
Quel pensiero è talmente assurdo che mi alzo di scatto dalla sedia facendo spaventare Arianna al mio fianco. Mi giro per guardarla e specchiandomi nei suoi occhi scavati decido di fare la scelta giusta, per la prima volta. Mi abbasso al suo livello e le poggio una mano sulla spalla.
D-ehi, tu sei sempre stata sincera con me. Sapevo che amavi lui, l'ho sempre saputo ma ho voluto cogliere il rischio lo stesso. Non hai nulla di cui preoccuparti.
Le dico guardandola negli occhi e posso vedere come i suoi si riempiono di lacrime.
A-mi dispiace Daniel, giuro ci ho provato davvero ad amarti ed a ricominciare con te. Volevo ricominciare con te e il mese in Australia è stato magico, ma sono dannata ad amare Sebastian. Ti meriti molto di meglio Daniel.
Mi avvicino ancora di più a lei e dopo averle accarezzato la guancia delicatamente le lascio un ultimo bacio sulle labbra, saggiandone per l'ultima volta la morbidezza.
Mi stacco da lei appena un secondo dopo quando la porta di Sebastian si apre e due medici escono. Arianna si alza di scatto pronta a rientrare nella stanza, ma si gira un'ultima volta verso di me per assicurarsi che stia bene.
Davanti alla sua confusione non posso che sorridere sinceramente ma non faccio neanche in tempo a dirle di entrare che lei è sparita dietro alla porta.
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Se alla fine del 2020 saremo tutti vivi sarà un miracolo.
Il contratto che doveva arrivare è bruciato all'aria e ora mi devo muovere a finire questa storia prima che nessuno me la legga piu.
Vorrei solo dire che io voglio solo il meglio per Sebastian e la sua felicità, indipendentemente da quello che significa. Vi pregherei di non insultare né la Ferrari né Vettel perché non sappiamo come sono andate le cose e probabilmente non lo sapremo mai.
Supporterete la mia storia anche se è fuori moda come le spalline anni 80? Lo spero perché siete fondamentali nella mia vita.
Se mi lasciate una stellina ne sarei felice.
Arianna🌺
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