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45.Without you


L-andiamo da Sebastian ora?

Mi chiede tenendomi ancora stretta fra le braccia.
La sua voce esce come un gemito di dolore e per la prima volta mi concentro sul suo viso.

Ha i capelli disordinati, due profonde occhiaie che gli solcano il viso, la barba accennata e la pelle secca e tirata; sembra invecchiato di cinque anni. So che si è preoccupato per me molto più di quanto possa mai esserlo per Sebastian e se da una parte mi sento onorata dalle sue attenzioni, dall'altra mi sento follemente in colpa.

So che non potrò mai dargli l'amore che si merita perché non sono la sua persona, ma questo non vuol dire che non gli voglia un bene immenso.

A-mi dispiace tanto Lewis.

La mia mano gli accarezza la guancia ruvida per la barba e lui chiude gli occhi un momento per godersi quella coccola sapendo che sarà una delle ultime.

Ho preso una decisione e non voglio più tornare indietro.
Lui prende la mano che lo stava accarezzando e la stringe leggermente per poi riguardarmi negli occhi.

L-abbiamo sbagliato noi, non tu. Abbiamo provato a vincerti come se fossi un premio perché eravamo convinti che fossi la ragazza che tutti volevano. Ti volevo, Arianna. Ti volevo più di quanto ti amassi. Ma non ti avevo capita. Non avevo capito che tu non apparterrai mai a nessuno e che per te la cosa più importante è la libertà, non l'amore. E l'hai raggiunta la libertà e l'indipendenza ma a quale prezzo? Meriti la felicità e per te essere felice vuol dire stare con Sebastian. Io so che non ti ha mai aiutata.

Mi dice Lewis lasciandomi senza parole, non tanto per la dolcezza ma per l'ultima frase.
Cosa vuol dire che sa che non mi ha aiutata?

È stato lui a dirmelo dopo il mondiale e a mettermi la pulce nell'orecchio. Mentre penso di nuovo alla mia carriera mi cade l'occhio sull'agocanula conficcato nel mio braccio e mi ricordo di essere in ospedale perché Sebastian sta male e in questo momento è la mia sola priorità.

A-mi accompagni da lui adesso?

Gli chiedo con un filo di voce non trovando il coraggio di guardarlo negli occhi. Mi concentro invece sul mio camice bianco che mi arriva fino alle caviglie e sul nastro medico con cui hanno assicurato la flebo al mio anulare sinistro. La mano di flebo mi sfiora il mento e mi costringe ad alzare il viso per guardarlo negli occhi.

L-sarà un onore.

Mi dice esibendo un sorriso triste e porgendomi il braccio solo dopo essersi sistemato la felpa nera indossata sopra la maglietta bianca. La mia mano sinistra stringe il bastone a cui è appesa la flebo mentre con la destra stringo il suo braccio.

Usciamo dalla stanza fianco a fianco, il mio camice bianco fluttua intorno alle mie caviglie mentre la gente curiosa ci guarda come se fossimo diversi da loro. La verità è che nulla ci rende diversi da loro, siamo tutti umani e siamo tutti soggetti al dolore e alla malattia. Siamo tutti mortali. Il dolore è la sofferenza ci rende uguali.

Lewis mi sorregge al suo fianco e fa dei piccoli passi per aiutarmi a tenere il suo passo mentre io mi trascino dietro il bastone con la flebo. Quando mi rivolge un sorriso luminoso non posso non ricambiare, consapevole che non c'è nessun'altro che vorrei al mio fianco in questa strana ma significativa passerella.

Sto andando da Sebastian. L'ho scelto e mi sto lasciando alle spalle tutto quello che pensavo di credete sulla forza e sulla necessità di essere indipendenti. A me interessava solo dimostrare alla gente che volevo qualcosa, non mi sono mai preoccupata di dimostrargli che potevo essere anche felice oltre che vincente.

Non mi sono mai chiesta cosa volessi davvero, cosa mi facesse stare bene, cosa mi desse la forza di svegliarmi il mattino. Volevo essere libera ma ero solo una marionetta nelle loro mani, ma ora sto tagliando i fili.

Voglio vincere, voglio vincere da sola ma voglio anche essere felice. Forse c'è di più nella vita che arrivare prima. Forse la gente ama parlare e lo farà qualsiasi io faccia. Ho vinto un mondiale e sto per vincere il secondo questa è l'unica che conta. Mi sono convinta che Sebastian mi avesse aiutata perché non riuscivo a credere di essere stata in grado di raggiungere un traguardo del genere con le mie sole forze. Io non credevo in me stessa e sono finita a non credere in lui. Ma ora, mentre percorro questo corridoio, sono pronta a dire addio a quella versione di me stessa e abbracciare quella nuova. Una donna che prende le sue scelte perché le vuole prendere e non per impressionare gli altri.

Alla fine chi sono gli altri? Una massa senza volto e senza identità ma la cui voce è così forte che aveva privato una persona delle sue più alte certezze.

Non sarò più influenzata dalle loro idee e dalle loro sentenze perché ho smesso di mettere la loro felicità davanti alla mia.

Ho scelto me, ho scelto Sebastian, ho scelto noi.

Davanti alla porta della sua stanza incepisco nel mio camice candidamente bianco ma Lewis mi regge e mi impedisce di cadere.

Mi guarda negli occhi con dolcezza mentre mi accarezza una guancia con il dorso della mano destra. Poi il suo pollice traccia una linea immaginaria sulla mia mandibola e lungo il mio collo mentre i suoi occhi diventano più ardenti. La mano sinistra cerca la mia, ancora collegata alla flebo, la sfiora come se la volesse prendere ma la ritrae non appena sente il nastro medico sotto i polpastrelli. Sbatte le lunghe ciglia più volte e scuote leggermente la testa prima di fare un piccolo passo indietro. Si porta velocemente le mani alla bocca per mangiarsi le unghie e sposta lo sguardo.

L-sappi che non mi importa come è andata, per me è stato un onore averti come compagna di squadra.

Mi dice guardandomi di nuovo negli occhi mentre si preme una mano su un petto.

A-anche se sei stato battuto?

Gli chiedo riferendomi a come, prima dello zero arrivato in seguito al mio ritiro per salvare Sebastian, fossi davanti a lui in classifica.

L-Arianna, ci sono corse che bisogna correre a qualsiasi costo perché il premio in palio è troppo invitante o perché non farlo sarebbe un rimorso troppo grande. Io sapevo che stavo rischiando scegliendo te, sapevo che avrei avuto poche speranze di vincere ma dovevo provarci. Dovevo sperare anche solo per un momento che sarei riuscito a vincere e che sarei stato felice anche io. Poi un giorno, una persona saggia mi ha detto che quando vuoi avere qualcosa che non hai mai avuto devi essere disposto a fare qualcosa che non hai mai fatto. Mi sono chiesto perché volessi vincere e quale fosse la vera vittoria e ho scoperto che il mio obiettivo era diverso. Il premio non è qualcosa da vincere ma qualcosa da conquistare. Il premio ha un' anima e può scegliere a chi appartenere o se non appartenere a nessuno. Hai vinto tu. Hai vinto te stessa Arianna. Ti sei conquistata e hai finalmente imparato ad amarti, a rispettarti e a credere in te stessa. Ora sai di cosa sei capace, ora sai che non hai mai avuto bisogno di Sebastian per vincere. Ora sai che non hai bisogno di nessuno è hai raggiunto la vera indipendenza, questo ti sta permettendo di scegliere lui. Perché finalmente hai capito che essere liberi non vuol dire costringersi a essere soli o rinunciare a ciò che amiamo per dimostrare agli altri la nostra forza. La nostra forza è dentro di noi e sono fiero che tu finalmente l'abbia trovata. La consapevolezza di te stessa ti rende libera, non l'accettazione degli altri.

Essere liberi non vuol dire vincere i mondiali senza aiuti ma fregarsene dell'opinione altrui e vivere la propria vita come meglio so crede e tu sei finalmente arrivata a questo livello.

Lewis si avvicina di nuovo e mi prende il viso fra le mani.

L-che tu fossi una ragazza straordinaria l'ho sempre pensato, ma solo avendoti in squadra sono riuscito a conoscerti veramente e anche se ho perso sarò sempre grato di averti conosciuto così profondamente. Mi hai insegnato tanto e mi hai fatto crescere cosa che non dimenticherò mai. Hai tirato fuori il meglio di me ma ora io devo aiutarti a fare l'ultimo passo. Ora tu aprirai quella porta e andrai da lui, lo convincerai a tornare e vivrai la vita che hai sempre voluto vivere. Io ti guarderò da lontano e sorriderò della tua felicità.

Il suo discorso mi lascia senza parole anche se ne avrei un milione da dirgli.

Vorrei dirgli che sono esterrefatta, che non mi aspettavo che mi avesse capito così bene.

Vorrei dirgli che avrei voluto amarlo ma non ne sono stata capace, che non è lui il problema ma il mio cuore che da troppi anni batte solo per Sebastian.

Vorrei ringraziarlo per essere stato al mio fianco mentre ero a terra e per avermi liberato una volta che ho imparato a volare.

Vorrei dirgli che si merita una persona che lo faccia stare bene davvero, che ami la sua personalità intricata e che lo ami come merita di essere amato. Però non ho il tempo di farlo.

Lewis si abbassa alla mia altezza per darmi un velocissimo bacio sulle labbra prima di voltarsi e di camminare via da me. Vorrei chiedergli di accompagnarmi dentro ma so che questo è un compito che spetta a me soltanto.

Faccio un lungo respiro prima di appoggiare la mano tremante sulla maniglia e ne faccio un altro

prima di aprire la porta.
La stanza è illuminata solo dagli schermi dei macchinari che lo tengono in vita perciò devo avvicinarmi fino al letto per vederlo bene. Le fasciature gli coprono quasi totalmente la nuca lasciando solo pochi ricci ribelli sulla sua fronte, i suoi bellissimi occhi blu sono chiusi e le sue lunghissime ciglia, colpite dalla luce, disegnano ombre inquietanti sulle sue guance diafane, ci sono strani tubi che gli entrano dal naso e dalla bocca impedendomi di toccare quelle labbra carnose che amo tanto.

Gli accarezzo una guancia delicatamente constatando che la mattina dell'incidente si era probabilmente fatto la barba e poi scoppio a piangere chiedendomi come possa notare delle cose così inutili mentre Sebastian è in fin di vita.

Non so se Sebastian si sveglierà, non so in quali condizioni si sveglierà, ma io devo stargli a fianco in questo momento anche se il suo aspetto mi fa paura e vorrei solo scappare.

Mi siedo vicino al suo letto e mi cade l'occhio sulle sue mani appoggiate sul lenzuolo asettico dell'ospedale.

Tutto nella nostra vita è cambiato e non so se riavrò mai Sebastian indietro, ma le sue mani sono ancora le sue mani e le mie le vogliono ancora stringere.

Prendo la sua mano destra fra le mie, avendo prima controllato che non fosse quella del braccio ferito, e lascio un leggero bacio sul dorso.
Non importa cosa ci riserverà il futuro, non importa cosa succederà se e quando si sceglierà, io lo amerò per sempre nonostante tutto e tutti.

Con questa nuova promessa nel cuore appoggio il viso sul suo letto e, con ancora la sua mano fra le mie, mi addormento.

🌺🌺🌺🌺

Buongiorno Wattpad.

Come state? Avete perso gli ultimi neuroni come me o state ancora bene? Cosa farete come prima cosa quando uscirete?

Bando alla ciance, parliamo del nuovo capitolo perché sono in lacrime: sapete che Lewis è il mio personaggio preferito e in questo capitolo penso di avergli dato la giustizia che si merita.

No, non sappiamo ancora se Sebastian vivrà oppure no, ma a noi piace la suspance e continueremo in questa direzione.

Non riuscite più a sopportare l'attesa e non vedete l'ora di sapere cosa succederà? Nuovo capitolo a 40 stelline carine.

Vi ringrazio per tutto quello che fate per me e per i traguardi che mi fate raggiungere.

Cheeckie brikie

Ambarabacci🌺








































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