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44.blood, sweat and tears

Quando vedo la luce bianca stringo di nuovo gli occhi, ma stavolta so di essere viva. Sento il rumore dei macchinari, il respiro pesante di Lewis al mio fianco e la scomodità del letto; sono soprattutto consapevole di non essere in paradiso ma di essere sprofondata all'inferno.

Apro gli occhi e mi metto a sedere di scatto e non faccio neanche in tempo a parlare prima che Lewis mi prema la mano sulla bocca. Lo guardo torna e cerco di mordergli la mano ma lui non molla la presa e mi guarda fissa negli occhi.

L-se provi a fare una scenata come prima chiamo gli infermieri e ti faccio drogare di nuovo. Hai capito?

Alzo gli occhi al cielo e annuisco leggermente e lui rilassa la presa sulla mia bocca. Ci guardiamo qualche secondo e arrossisco quando mi rendo conto che è la prima volta da quando abbiamo fatto sesso che ci ritroviamo da soli.

L-hai sete?

Mi chiede Lewis porgendomi una bottiglietta d'acqua e io annuisco, rendendomi conto che ho la gola secca.
Lewis si alza dalla sedia, si siede vicino a me e mi tiene la testa mentre mi fa bere l'acqua come farebbe una mamma con il proprio bebè; Lewis mi ha salvata come mio padre in mare e ora si prende cura di me come mia madre.

A-come sta?

Gli chiedo appena me ne da la possibilità. Non so perché la mia voce esce così debole ne perché non glielo abbia chiesto non appena ho aperto gli occhi. Forse ho troppa paura di sapere la risposta.

Lewis evita il mio sguardo ed esita a darmi una risposta continuando a mangiarsi le unghie.

A-lewis dimmi la verità immediatamente.

Gli chiedo di nuovo con fin troppa calma, forse mi hanno davvero troppi sedativi.

L- l'impatto è stato talmente forte che gli ha causato una contusione cerebrale. Un pezzo di cranio gli è entrato nel cervello e ha causato un edema celebrare, hanno cercato di drenare il sangue ma è stato inutile. Ora stanno provando a rimuoverlo chirurgicamente.

Mi dice Lewis con la voce rotta non riuscendo a guardarmi negli occhi. Ogni parola mi trafigge il cuore come una coltellata e mi chiedo se sia pieno d'aria visto che lo sento sgonfiarsi dentro di me.
Sebastian sta male e potrebbe non svegliarsi più.

La realtà dei fatti mi fa svegliare come una doccia fredda.

E se fosse stata colpa mia?

E se spostandolo avessi peggiorato la situazione?

Sebastian potrebbe morire a causa mia. Potrei aver ucciso Sebastian.

Mi manca il respiro e la testa inizia a vorticare violentemente e per una volta non mi interessa, preferisco morire che vivere con Sebastian sulla coscienza.

Sollevo il lenzuolo che mi copre e stringo la mano intorno al bastone della flebo prima di alzarmi dal letto. Lewis si alza di colpo dalla sedia e viene a sorreggermi.

L-cosa stai facendo! Devo farti dare un altro calmante? Sei sotto shock!

Non mi curo minimamente delle sue parole e mi metto le pantofole.

A-vado da Sebastian.

Rispondo come se fosse la cosa naturale del mondo e alla fine per me lo è perché io e Sebastian siamo fatti per stare insieme.

L-non puoi andare da lui! È ancora in sala operatoria e dopo verrà portato in rianimazione. Non capisci che saresti solo d'intralcio? La cosa migliore che tu possa fare per lui è stargli lontana.

Cado di nuovo sul letto. Ha ragione. Ha dannatamente ragione. Sono solo un danno per le persone intorno a me e chiunque starebbe meglio di me. Ho fatto soffrire Sebastian e adesso forse l'ho ferito a morte. Se non si sveglierà mai più sarà solo colpa mia.

Scoppio in un pianto isterico che forse dovevo rilasciare prima e Lewis corre immediatamente al mio fianco. Non lo voglio vicino, non voglio nessuno vicino , non voglio fare più del male a nessuno.

L-ehi, si riprenderà. Non vuole mica lasciarti quello.

Noto come la punta di stizza mentre si rivolge a lui con il pronome "quello" ma non mi interessa, tutto quello che voglio è annegare nelle mie lacrime e sparire dal mondo.

Il dolore mi perfora il petto e mi striscia sulla pelle come catrame. Non riesco a muovermi, non riesco a respirare, sono in trappola. Sono un aquila che è rimasta incastrata nel catrame e che guarda il cielo sapendo che non potrà salvarlo mai più.

Lewis mi prende per le spalle e mi scuote con vigore per strapparmi alla lenta morte che il catrame mi sta infliggendo.

L-Ari, guardami. Rimani qui con me, cosciente, non lasciare che il dolore ti sopraffaccia.

A-l'ho ucciso io Lewis. È tutta colpa mia! Non dovevo trascinarlo fuori dalla macchina. L'ho ucciso io.

E l'immagine delle mie mani sporche del suo sangue acquistano tutto un altro significato. Non sono le mani di una salvatrice, ma quelle di un assassina.

L-non hai ucciso proprio nessuno. Primo, non è morto e si riprenderà. Secondo, quella macchina stava per esplodere e se non lo avessi tirato fuori sarebbe bruciato vivo. Sei stata la prima a raggiungerlo e il tuo intervento è stato ciò che ha impedito che esplodesse con la sua macchina.

A-davvero?

L-si Ari, la contusione è stata causata dall'impatto contro il volante, non dal trascinamento.

Queste nuove informazioni mi fanno respirare ma non mi convincono ancora del tutto. Se fosse stata colpa mia non me lo perdonerei mai.

Lewis riesce a vedere che le sue parole mi hanno calmato ma che l'ombra del dubbio scurisce ancora il mio viso, così si siede vicino a me e mi prende il viso fra le mani.

L-Arianna, tu hai salvato la vita di Sebastian.

A-io lo amo.

So che non è una risposta, so che non ha nessuna correlazione con il nostro discorso ma l'assolutezza di questa verità è troppo grande per tenermela ancora dentro.
Amo Sebastian Vettel e l'ho appena confessato a una persona cosciente e questo lo rende dannatamente più reale.

L-beh si questo lo hai detto più volte mentre deliravi e quando hai cercato di portarmi a letto in Ungheria.

A-cosa?!

Chiedo pietrificandomi sul posto. Ho detto a Lewis che amavo Sebastian prima di farci sesso e l'ho ripetuto davanti a lui e a Daniel mentre ero incosciente? È per questo che l'australiano non è qua?

L-quella sera mi sei praticamente saltata addosso, cosa che ho apprezzato ovviamente, e mi hai trascinato fino alla mia stanza dove prima mi hai spogliato e poi mi hai chiamato Sebastian più di una volta. Per completare la serata mi hai anche detto che mi amavi tantissimo anche se ovviamente non amavi me ma lui. Hai sempre amato lui. Quando ho capito che tu volevi venire a letto con me solo perché pensavi che fossi Sebastian ti ho messa a dormire e non ti ho più sfiorata.

A- quindi non abbiamo fatto sesso?

Chiedo per l'ennesima volta, sedendomi sul bordo del letto per non svenire di nuovo. Ero così ubriaca da aver rimorchiato Lewis pensando che fosse Sebastian e sono scappata senza dargli il tempo di chiarire ciò che era successo. Dio, quanto mi sento stupida.

Mi alzo di nuovo e lascio un bacio sulla guancia a Lewis.

A-grazie per esserti sempre preso cura di me, durante questi mesi ho solo combinato casini ma tu mi sei sempre rimasto vicino.

Gli dico mentre penso al fatto che tecnicamente sia ancora fidanzata con Daniel. Mi dispiace tantissimo per lui. Sapevo che lo avrei fatto soffrire e lo avevo avvertito che sarebbe successo, ma lui aveva voluto rischiare lo stesso. Credevo che mi piacesse davvero e volevo ricominciare con lui, ma la verità è che forse volevo solo colmare il vuoto che Sebastian aveva lasciato nel mio petto.

Lewis, invece, ha un carattere spesso insopportabile ma è stato un vero amico durante questo folle anno e io non posso dimenticarmelo.

Spero con tutto il cuore che trovi la persona giusta, ma non posso esserlo io.

Improvvisamente la porta si apre rivelando un medico con la faccia stanca.

M-l'intervento è andato molto bene e siamo riusciti a rimuovere tutto il sangue e a diminuire la pressione a cui l'encefalo era sottoposto. Abbiamo indotto un coma farmaceutico per monitorarlo e per impedire che si muovesse o che soffrisse. Dovrebbe risvegliarsi nei prossimi giorni ma dipende da come reagisce alle cure. Solo lui può tornare indietro.

Un sospiro di sollievo lascia le mie labbra aperte per la sorpresa. Sebastian ha superato bene l'intervento ma potrebbe non svegliarsi più. Sento il panico crescere in me come prima ma prima che una sola lacrima bagni le mie guance, Lewis mi stringe le spalle e mi guarda dritto negli occhi.

L-conosco Sebastian meglio di quanto pensi e ti giuro su tutto quello che ho di più caro che so che quel ragazzo farebbe di tutto per te. Troverà il modo di tornare da te.

Le sue parole mi calmano e mi impediscono di avere un' altra crisi di panico, così mi volto in silenzio verso la dottoressa per lasciarle finire il discorso.

D-ora lo stiamo portando in terapia intensiva dove potete visitarlo uno alla volta.

Si gira per andarsene ma cambia idea e torna indietro. Mi guarda dritta in faccia e addolcisce il tono mentre mi stringe una spalla comprensivo

D- è molto forte, so che può farcela senza problemi.

A-lo pensa davvero?

D-si, tu prova a parlargli e a ricordargli perché dovrebbe svegliarsi.

Mi dice rivolgendomi un sorriso e lasciandoci da soli.

L-andiamo da Sebastian ora?

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Ma buongiorno personcine. Non so che giorno sia, ne da quanto tempo sono chiusa in casa ma oggi è il giorno per un nuovo capitolo.

Per prima cosa volevo ringraziarvi di cuore per le 2000 stelline. Per me sono un traguardo inimmaginabile e mi viene da piangere se penso a quanto sia importante questa storia per me e fortunatamente per tutte voi.

Ma ora parliamo del capitolo,  È TORNATO LEWIS SIGNORINE.

Il nostro cioccolatino sta provando a calmare Arianna che è fuori come un balcone poverina perché non si sa ancora se Sebbino muore o sopravvive.

Se il capitolo vi è piaciuto mettete un bel mi piacino che aggiorno al raggiungimento del 37.

Vi amo tanto.

Checkie brikie

A🌺

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