42.Fear and Leathing
Con il casco in mano e un enorme sorriso stampato in faccia Daniel Ricciardo torna nel paddock dopo le splendide appena trascorse.
Forse non dovrebbe sorridere così tanto, forse potrebbe attirare l'attenzione ma non gli interessa perché ha vinto e vuole che tutti lo sappiano, ha vinto la ragazza più bella del paddock.
Non è stato per nulla facile guadagnare la sua fiducia e si è raccomandata più volte di tenere segreta la loro relazione e lui non avrebbe avuto nessun problema a farlo se solo non avesse incontrato subito Sebastian Vettel.
Anche lui sembra più felice del solito e il suoi sorriso rilassato lo spiazza e lo fa infuriare. Tutto quello che voleva era privarlo di tutto ed era certo di esserci riuscito: gli ha rubato il ruolo da prima guida, lo ha umiliato in mondo visione e ha conquistato la sua cotta storica.
Eppure tutto nella sua espressione comunica serenità e lui non può permetterlo così esibisce il suo sorriso migliore e va a sedermi vicino al tedesco.
D-ciao Seb.
Gli dice nel momento in cui è abbastanza vicino. Lui, che non si era accorto della sua presenza, alza la testa di scatto come se si fosse spaventato e non appena lo nota serra la mascella.
S-ciao Daniel.
Glii risponde freddo. Non c'è più nessuna traccia del sorriso sereno di prima.
D-come sono andate le vacanze?
Gli chiede Daniel con aria innocente pronto a colpirlo a morte.
S-bene e a te Daniel?
Gli risponde distratto mentre taglia il suo petto di pollo.
D-molto bene grazie. Sono tornato in Australia e ho portato la mia ragazza.
Dice vago mentre prendo la sua pagnotta di pane e la addenta.
Sebastian lo guarda interessato ora e gli rivolge un sorriso malizioso
S-e perché non me lo hai detto che ti sei fidanzato? Chi è? Lavora nel paddock?
Gli chiede il biondo addentando un altro boccone del suo pollo e Daniel decide di giocare ancora in po' con lui.
D-beh si lavora con noi però capisci preferiremmo tenere le cose segrete per il momento.
S-si vi capisco.
D-beh, però tu sei il mio compagno di squadra e io mi fido di te quindi posso dirtelo.
Gli dice sussurrando e guardandosi in modo furtivo intorno. Lui fa lo stesso e si avvicina in modo che possa dirglielo a bassa voce.
D-è Arianna Giordano.
Sebastian lascia cadere la forchetta che rimbalza sul pavimento con un rumore metallico, la mano sinistra stringe il tavolo, la mascella è contratta e gli occhi vitrei fissano quelli di Daniel per cercare qualche prova del fatto che stia scherzando, ma questa è la verità.
Daniel si prende giusto pochi secondi per ammirarlo, un uomo ridotto al fantasma di se stesso, un uomo a cui ha sottratto tutto, per poi alzarsi lentamente con il suo solito sorriso, il sorriso che Arianna ama tanto.
D-ora devo andare. Buon appetito e buona fortuna per la gara.
L'ha distratto così tanto che ne avrà molto bisogno.
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I suoi occhi blu sono ancora fissi su di lei, Arianna è in pole position e non lo può vedere eppure sente il suo guardo sulla sua schiena e un piccolo brivido le fa venire la pelle d'oca.
Così si volta a guardarlo come facevano sempre fino a un anno prima e gli rivolge un sorriso timido, ma lui non ricambia il sorriso e interrompe il contatto visivo.
Non si sente tradito, sa di non averne il diritto, eppure l'invidia e la gelosia scorrono come veleno nelle sue vene appena nota l'altra redbull in terza posizione, di nuovo davanti a lui.
Guarda verso il cielo che, a causa della pioggia, ha preso la stessa sfumatura dei suoi occhi; perché gli occhi di Sebastian non sono azzurri come il mare d'estate ma blu come il cielo in tempesta di quel giorno, come se la tempesta fosse in più, come se lui fosse tempesta.
Il suo ingegnere gli parla delle gomme da bagnato che ha montato ma lui non lo sente, il rumore della pioggia sul suo casco è troppo forte e tutto ciò a cui riesce a pensare è che il suo compagno di strada è di nuovo davanti a lui.
Lo spocchioso Daniel Ricciardo, colui che a suon di sorriso finti è riuscito a rubargli la vita perché è lui che sarebbe dovuto andare in vacanza con Arianna, è lui che dovrebbe baciarla prima di andare a dormire ed è lui che dovrebbe essere in terza posizione, non Daniel.
Con questa nuova frustrazione nelle vene si abbassa la visiera e per la prima volta, prima di una gara, si concentra su qualcosa che non sia la gara; perché in questo momento l'unica cosa che conta è battere Ricciardo.
Vede a stento le luci del semaforo a causa della pioggia all'ultimo secondo alza lo sguardo verso le nuvole di pioggia poi, chiude gli occhi si passa, una mano sulla visiera e inizia a correre.
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Ad Arianna piace correre sotto la pioggia, si esalta e le ricorda la sua prima vittoria in formula uno anche se non ha mai corso in queste condizioni. La pioggia non ha solo reso la pista scivolosa come il ghiaccio ma impedisce di vedere la pista soprattutto se si è in scia a un'altra auto.
Arianna alza lo sguardo verso le nuvole e scuote la testa, rassegnata al fatto che il temporale l'ha accompagnerà per tutta la durata della gara, per poi concentrarsi sull'eau rouge, la sua curva preferita, attenta a non far slittare troppo la macchina sui cordoli.
Mancano solo dieci giri e l'italiana inizia a respirare. Ha costruito un buon vantaggio con il primo inseguitore, le sue gomme sono ancora perfette e sente già il gusto dello champagne sulla punta della lingua.
Quando vede le doppie bandiere gialle sbuffa infastidita e spera che non entri una safety car che annullerebbe tutto il suo vantaggio.
Supera la source e immediatamente le si blocca il respiro.
Anche se è troppo lontana per vedere le reali condizioni della vettura è sicura che si tratti di un brutto incidente, di quelli che ti lasciano una sensazione di paura e terrore nelle ossa per parecchio tempo, lo sente nelle ossa.
L'ironia di essere paralizzata dalla paura ma di correre a 200 km/h la colpisce come uno schiaffo ma non forte quanto la realizzazione che la vettura coinvolta sia una Redbull il cui telaio blu spicca contro l'argento del guardrail.
Il terrore le scorre nelle vene e raggiunge il cuore che sprofonda e in quel momento l'unica cosa che riesce a pensare, l'unica cosa che riesce a pregare e che in quella macchina ci sia Daniel è che Sebastian stia bene.
La realizzazione del suo pensiero la fa urlare. Daniel è il suo fidanzato, la persona che l'ha conquistata, l'uomo con cui ripartire; aveva detto addio a Sebastian la notte dopo il matrimonio di Kimi, pronta a non entrare mai più nella sua vita, eppure in questa situazione di pericolo l'unica cosa che prega è che Sebastian stia bene.
Così Arianna nella sua Mercedes, sotto la pioggia torrenziale e con davanti la scena più orrorifica a cui abbia mai dovuto assistere, realizza che non ama Daniel ma lo ha solo usato come sostituto di Sebastian, il ragazzo che ama fin dall'inizio.
La procedura prevede che in caso di incidente le vetture debbano lasciare il luogo del sinistro e tornare ai box, eppure non appena Arianna arriva alla Radillion non ha nessuna esitazione.
Ferma la vettura, si scaraventa fuori e inizia a correre verso ciò che è rimasto di quella Red bull perché sa che l'unico modo per far smettere al suo cuore di battere così è assicurarsi che in quella vettura non ci sia Sebastian, tutto quello che le è sempre importato è l'incolumità di Sebastian.
Ma quanto arriva abbastanza vicina e riesce a vedere il numero uno sulla scocca, lo shock è talmente grande che scivola sull'asfalto e cade in ginocchio all'altezza dell'abitacolo.
Riesce a vedere i suoi occhi chiusi sotto la visiera e anche pezzo di guardrail che gli ha perforato il braccio che sta sanguinando in modo copioso, ma tutto questo non le importa.
Non le importa che Sebastian Vettel abbia avuto in incidente e che abbia perso i sensi, non le importa che la manica della sua tuta non più blu ma di una strana sfumatura di Bordeaux; perché tutto ciò che riesce a sentire è il disgustoso e perforante odore di benzina che invade l'abitacolo.
Nello schianto il serbatoio è stato perforato e la benzina al suo interno sta uscendo e il fatto che il motore sia rimasto acceso rende quel rottame una bomba a orologeria.
Arianna prova a spegnere la vettura ma non ci riesce così non le rimane che fare una cosa, la più folle e disperata.
Gli slaccia la cintura di sicurezza con le mani tremanti e, pregando di non peggiorare la situazione, cerca di estrarlo dalla vettura combattendo contro la pioggia, la stanchezza e il suo peso e ringrazia il Dio quando finalmente i soccorritori arrivano e la aiutano nel lavoro che lei aveva iniziato.
Riescono a estrarlo dell'abitacolo e lo adagiano sull'asfalto eppure Arianna è così terrorizzata che lo trascina per ancora qualche metro, il più lontano possibile della vettura che sta per esplodere.
Ha solo più il tempo di appoggiare la testa contro il petto di Sebastian per ripararlo quanto più possibile e mentre l'auto esplode l'unica cosa che riesce a dire, ripetendolo come un mantra è la frase "Ti amo".
Glielo aveva detto mentre lo abbandonava e in quel momento era grata che lui non potesse sentirla mentre ora è terrorizzata all'idea che lui possa non sentirla mai
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Ehm, buonasera e bentornati?
Okay so che non è un capitolo allegro ma ho pensato che ci andasse un po' di movimento e un ulteriore twist.
Volevo ringraziarvi per i like che mi avete lasciato non appena vi ho detto che avrei aggiornato e visto che sono in vena ve lo ripropongo.
Se questo capitolo arriva a 40 stelline pubblico il prossimo fra una settimana esatta, se no pubblichero come sempre alla cazzo di cane.
Ora alle nostre domande.
Sebastian è vivo oppure ho deciso di farlo fuori definitivamente?
Arianna avrà finalmente capito qualcosa?
Quale sarà la reazione degli altri personaggi?
Vi voglio bene raga, facciamoci compagnia durante questo periodo di merda
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