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38.We are family

Finalmente Nunzia mi lascia andare e io ne approfitto per lanciare uno sguardo assassino a Daniel che è arrossito fino alla punta del naso ed evita il mio sguardo.

D-dai nonna lasciala stare siamo appena arrivati.

Interviene Daniel per evitare che la situazione degeneri, se solo la situazione non fosse già degenerata. Qualcuno mi deve una tonnellata di spiegazioni e quel qualcuno ha un naso enorme e si chiama Daniel Ricciardo.

Grace ci fa strada verso la camera di Daniel dove il letto a una piazza e mezza è abbastanza grande per entrambi, come Joe ha voluto specificare facendomi l' occhiolino.

Non appena i suoi genitori ci lasciano soli mi giro verso Daniel per chiedergli spiegazioni ma lui continua a evitare il mio sguardo mentre apre la valigia e inizia a mettere i vestiti nei cassetti.

A-mi puoi spiegare quando sono diventata la tua ragazza? Penso di essermi persa qualche passaggio?

Chiedo stizzita per il suo comportamento.

D-senti non ho avuto alternativa. La nonna ci ha visto sul podio mentre mi tenevi la mano e mentre ti abbracciavo dopo ogni vittoria e ha iniziato a pensate che stessimo insieme e non ho avuto il cuore di dirle la verità.

A-cosi hai mentito sia a me che alla tua famiglia. Non è vero che tu volevi allontanarmi da quel casino che è la mia vita, tu volevi presentarmi ai tuoi per far andare avanti tutto questo stupido teatrino.

Gli urlo un po' troppo forte tanto che Daniel si avvicina pericolosamente e mi mette una mano sulla bocca.

D-va bene, ho mentito ma mettiti nei miei panni. Mia nonna ha 93 anni e il suo unico desiderio è vedermi fidanzato con una brava ragazza italiana. Si è fatta un idea sbagliata e non ho avuto il cuore di dirle la verità. Poi tu sei arrivata distrutta dopo quello che hai fatto e avevi bisogno di staccare e andartene lontano. Ho semplicemente preso due piccioni con una fava.

E in questo momento non so se essere più offesa perché ha mentito sia a me che a sua nonna o perché ci ha paragonato a due piccioni.

A-piccioni?! Daniel come hai potuto fare una cosa del genere? Hai mentito a tutti! O vai a dire la verità ai tuoi o la vado a dire io.

Gli do un ultimatum guardandolo dritto negli occhi, ma mentre io e lui siamo occupati a incenerirci con lo sguardo entra la nonna di Daniel con una coperta in mano.

N-ciao cari nipotini, ho pensato che vi servisse una coperta in più per la notte. Qua si notte scende parecchio la temperatura e non voglio che la mia nuova nipote patisca il freddo.

Nunzia mi porge la coperta di lana australiana e si avvicina per poi sussurrarmi all'orecchio.

N-anche se mio nipote sa tutti i trucchi per scaldarti a dovere.

D-va bene nonna grazie per essere passata.

Interviene Daniel aprendo la porta a sua nonna per stemperare l'imbarazzo.

A-ti rendi conto della situazione?

Chiedo spazientita appoggiando la coperta ai piedi del letto.

D-mi so mi spiace Annie ma guarda quanto è felice, non posso spezzarle il cuore.

A-cosi preferisci mentirle.

D-non tutte le bugie sono fatte per ferire, a volte si mente per un bene superiore.

La sua frase mi colpisce profondamente ma non sono d'accordo con il suo pensiero. Chi mente prende in giro e quella è l'unica che cosa che non posso sopportare.

A-mi dispiace Daniel ma non posso fingere di essere la tua ragazza davanti ai tuoi, tu puoi mentire ma io non sarò il tuo complice.

Dico prima di aprire la porta e uscire dalla stanza.

D-dove stai andando?

Mi chiede Daniel seguendomi e prendendomi per il polso.

A-a dire la verità ai tuoi, qualcuno di sincero ci deve pur essere.

D-sei impazzita?

Mi dice Daniel superandomi e bloccandomi il passaggio.

D-io ti ho aiutata quando ti sei intrufolata nel mio motorhome, ti ho portato al luna park quando eri triste, ti ho accolta tra le mie braccia dopo che hai fatto sesso con Hamilton e non ti ho mai chiesto nulla in cambio. Ti sto chiedendo un solo favore, smettila di essere così intransigente.

Mi dice Daniel puntandomi un dito contro e per un momento penso che potrei riuscirci a fingere di essere la sua ragazza, ma poi scuoto la testa con vigore; ho smesso di fingere di essere chi non sono.

A-mi spiace Daniel.

Gli dico facendogli abbassare lo sguardo prima di superarlo e di dirigermi verso la cucina.

Appena scendo le scale le voci delle due donne mi arrivano all'orecchio e io le seguo per trovare la cucina.
Sento l'odore di torta appena sfornata ancora prima di aprire la porta e non appena entro in cucina e vedo le due donne mi si scioglie il cuore.
La mamma di Daniel canticchia leggera mentre aggiunge lo zucchero a velo sulla torta alle mele che ha appena preparato mentre Nunzia, seduta sulla sedia a dondolo, sferruzza una sciarpa grigia e verde acqua.
Nessuna delle due da seguo di avermi sentito arrivare e io ne approfitto per godermi quella visione familiare, ritratto di una semplicità che ho perso da tempo.

La prima a notarmi è Grace che per lo spavento sparge lo zucchero a velo sul tavolo.

G-oh ciao tesoro, ti serve qualcosa?

Mi chiede mentre cerca una spugna per pulire il tavolo, spugna che trovo prima io e le passo per sentirmi utile in qualche modo.

A-si devo dirvi una cosa.

Mentre le due donne mi guardano in attesa che profani parola sento i passi veloci di Daniel sulle scale e prima che realizzi me lo ritrovo a fianco.

E vedendoli tutti vicini in quella piccola cucina realizzo che non voglio turbare una famiglia né rovinargli le vacanze.

Forse ha ragione Daniel, non sempre si mente per ferire.

A-sono allergica alle mele.

Dico infine con un sorriso sincero tra le labbra prendendo la mano di Daniel. Sento il mio amico emettere un sospiro di sollievo mentre mi stringe la mano con riconoscenza.

G-ma non c'è problema tesoro, sedetevi ragazzo che vi prendo la torta al limone.

Io e Daniel ci sediamo a tavola tenendoci ancora per mano mentre la nonna sorride vedendoci insieme.

A-cosa stai cucendo nonna?
Le chiedo in italiano a un certo punto, sicura che le farà piacere parlare la sua lingua madre.

N-ti sto facendo una sciarpa tesoro, ho visto che la tua tuta è grigia e verde acqua e ho pensato che ti farebbe comodo una sciarpa da abbinarci. Fa freddo nel nord Europa e non voglio che ti ammali.

Mi dice Nunzia con le lacrime agli occhi prima di alzarsi e mettermi la sciarpa sulle spalle.

E mentre con la sciarpa addosso mangio la torta al limone, guardo Daniel e la sua famiglia e penso che non sarà così difficile fingere di essere la sua ragazza. Mi sento già parte della famiglia.

Sono le tre del mattino e non riesco a prendere sonno mentre Daniel al mio fianco dorme come un bambino. Quando si è addormentato mi dava le spalle ma nel sonno si è girato e si è avvicinato ancora di più. Il suo viso sereno è a pochi centimetri dal mio e io mi concedo il lusso di osservarlo, lusso che ultimamente mi sto prendendo troppo spesso.

È indubbiamente un bel ragazzo.

Le labbra carnose sono una naturale cornice per quel sorriso che è diventato il suo marchio di fabbrica, il naso aquilino non lo imbruttisce ma lo caratterizza e quei suoi grandi occhi scuri lo addolciscono. Poi ha i capelli ricci, capelli che mi ritrovo ad accarezzare per assicurarmi che siano morbidi come sembrano.

Passo lentamente le mani sulla sua nuca e gioco con i suoi ricci castani, non lo farei mai se fossi del tutto lucida ma in questo momento la stanchezza si sta facendo sentire.

Sento Daniel mugugnare qualcosa di incomprensibile prima di aprire gli occhi e incastrare il suo sguardo con il mio. È la seconda volta che mi faccio beccare mentre lo fisso e la cosa sta diventando preoccupante.

D-non riesci a dormire?

Mi chiede Daniel dopo essersi stropicciato gli occhi.

A-No, non riesco a trovare una posizione comoda e non volevo disturbarti provandoci.

Gli dico una mezza verità, l'altra meta è il fatto che volessi cogliere l'occasione per fissarlo.

D-non avevi questi problemi in aereo.

Mi dice Daniel facendomi un mezzo sorriso.

A-in aereo avevo un cuscino molto più comodo.

Rispondo alludendo alle sue spalle e a come mi ci sono addormentata.

D-ah si? Beh come ti ho detto in aereo, il cuscino è sempre pronto ad accoglierti.

Così senza pensarci troppo mi accoccolo sul petto di Daniel mentre lui mi cinge il busto con le sue braccia. Posso sentire indistintamente il battito del suo cuore accelerato e sorrido quando penso che sono io a fargli quell' effetto.

D-sei comoda adesso?

Mi chiede Daniel sussurrandomelo all'orecchio.

A-molto meglio grazie.

Rispondo sfiorando la sua guancia con io mio naso.

D-buonanotte Annie.

Mi sussurra lasciandogli un bacio pericolosamente vicino alle labbra.

E mentre sento io suo respiro farsi regolare penso che alla fine fingere di essere la sua ragazza potrebbe piacermi, lui potrebbe piacermi

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Sono in sessione esame ed è tutto un casino ma dovevo aggiornare lo stesso. Mi scuso se non mi prolungo molto nello spazio autrice ma non ho tempo di esistere.
Vi voglio bene e se volete supportarmi lasciate UNA STELLINA e UN COMMENTINO.

Ciao wattpaddiani datemi soddisfazione come sempre.

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