Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Viola~Capitolo 50

Nuovo messaggio da: Filippo ;)

Alle 17.00 al vecchio osservatorio.

Paolo aveva dato appuntamento a quel povero ragazzo proprio nel luogo dove Brandon e Gio erano stati solo un mese prima e questo fu sufficiente per far rivoltare lo stomaco al ragazzo. Il vecchio osservatorio era sempre stato un luogo di ritrovo per le coppiette o per i primi appuntamenti e che quel giorno quella stupida tradizione venisse rovinata per colpa di un ragazzo cretino non andava giù a nessuno dei tre.

Brandon, Gio e Gaia se ne stavano seduti nella macchina del primo ad attendere. Filippo non era andato con loro. Erano le 16.58 quando arrivò il ragazzo. Aveva i capelli rossi, i jeans azzurri sporchi di colore e una giacchetta grigia. Sembrava nervoso e si dondolava sui talloni mentre si guardava attorno, stava aspettando qualcuno. Gaia fece un bel respiro profondo e aprì lo sportello della macchina scendendo, gli altri due la seguirono senza dire niente.

«Ciao...stai aspettando qualcuno?»

Il ragazzo dai capelli ramati, che non sembrava essersi minimamente accorto della loro presenza, si voltò osservandoli dalla testa ai piedi.

«Sì, perché?»

A Gio gli si strinse il cuore. Quel ragazzo sembrava così buono.

«Stai aspettando un ragazzo di nome Paolo, vero?»

Solo allora gli occhi del ragazzo parvero spaventati. Gio se lo immaginava mentre nella sua mente si stava facendo tutti i film mentali possibili.

«Vi prego non mi dite che siete stati voi a scrivermi per tutto questo tempo e che era tutta una presa in giro...»

A Gaia salì un moto di nausea e si sentì anche gli occhi pizzicare.

«No, no tranquillo. Io mi chiamo Gaia e sono una compagna di classe di Paolo, loro sono Gio e Brandon.»

Il ragazzo li guardò corrugando la fronte.

«E come mai siete qui?»

La ragazza sospirò, si sentiva uno schifo a dire a quel ragazzo che Paolo lo voleva solo ingannare.

«Perché Paolo è uno stronzo. È uno stronzo che ha mandato una foto di una vostra conversazione al suo amico che, guarda caso, è anche mio amico. L'ho letta, per questo siamo qui. Ma, soprattutto, siamo venuti qui per avvertirti. Paolo non è gay. Anzi, è omofobo fino al midollo. Ti ha ingannato e a me dispiace un sacco, veramente. Odio dovertelo dire...ma non voglio che lui ti faccia del male.»

In quel momento il rosso non aveva un'espressione precisa dipinta in volto, sembrava un lenzuolo bianco lasciato su una sedia. Immobile e inespressivo.

«Perché?»

Chiese semplicemente e a Gaia le si strinse il cuore.

«Credo l'abbia fatto perché lo trovava divertente...anche se non so come faccia.»

In quel momento una voce interruppe il dialogo dei due, una voce che fece salire dei brividi di freddo sulla schiena di Gaia e fece voltare sia Gio che Brandon.

«Ma guarda qui chi c'è! Ciao Gaia, ciao frocetto e ciao Giorgia! Siete venuti anche voi al mio appuntamento?»

La ragazza si voltò verso Paolo.

«Qui non ci sarà nessunissimo appuntamento Paolo! Vai via e lascia stare questo ragazzo, ti sei divertito già abbastanza.»

Paolo sbuffò e continuò ad avvicinarsi, solo allora Gaia notò quanto lei, Gio e il ragazzo sembrassero piccoli in confronto a Paolo. Fortunatamente avevano chiamato anche Brandon.

«Io non vado da nessuna parte Gaia. E ora spostatevi.»

Le disse mentre già la spingeva di lato facendola barcollare. Divertito, il ragazzo, posò una mano sulla spalla del rosso che non aveva mosso nemmeno un passo per scappare da quella situazione.

«Ti ha già spifferato tutto eh frocetto?»

«Vaffanculo stronzo.»

Sibilò tra i denti il ragazzo togliendosi di dosso la mano di Paolo e facendo quattro passi indietro per allontanarsi dallo stronzo che, seppur per poco, gli aveva fatto battere il cuore. Paolo rise e Gaia avrebbe tanto voluto strozzarlo.

«E dai...non fare l'acido!»

Disse prima di spingere l'altro a terra.

«Non toccarlo!»

Urlò Brandon scaraventandosi contro Paolo e tirandogli un pugno nello stomaco.

«Stronzo.»

Lo insultò Gaia prima di saltargli addosso anche lei tirandogli pugni sull'addome e calci sulle gambe.

Approfittando di quella situazione Gio si avvicinò al ragazzo che se ne stava ancora steso a terra e lo aiutò ad alzarsi tirandolo per un braccio.

«Vieni.»

Gli disse mentre lo trascinava verso la macchina di Brandon che, nel frattempo, stava sopra a Paolo che era caduto a terra.

Gaia li raggiunse poco dopo e si posò alla macchina.

«Dio mio ma stai sanguinando!»

Effettivamente il ragazzo aveva del sangue vicino al sopracciglio sinistro, probabilmente si era tagliato cadendo a terra.

«Non fa niente...non fa niente.»

Rispose l'altro piegandosi sulle ginocchia.

«Mi dispiace tanto. Veramente. So che non serve a nulla scusarsi ma, sul serio, mi spiace tantissimo. Non volevo succedesse nulla di tutto ciò. Paolo è un coglione e avrei potuto fermarlo subito, Dio mio, mi spiace tantissimo.»

Mentre pronunciava quelle parole, Gaia aveva iniziato a piangere. Il ragazzo alzò la testa guardandola e le asciugò le lacrime con la manica della felpa mentre Gio le circondava le spalle con un braccio.

«Ehi, ehi sta tranquilla. Non è colpa tua. È, principalmente, colpa mia. Mi innamoro troppo spesso e troppo velocemente, e mi fido altrettanto facilmente. Non avrei dovuto proporre l'uscita.»

Gaia annuì poco convinta e si guardò attorno, Paolo non si fece vedere.

«Potresti denunciarlo...»

«No...non importa.»

«Ma ti ha picchiato! Ti ha ingannato e...»

«Sono stato io a scrivergli per primo, la colpa è mia. Ho letteralmente scritto a uno sconosciuto che era carino!»

Mentre lo diceva ridacchiava, ma bastava guardarlo negli occhi per vedere le lacrime che spingevano per uscire.

«Ma Paolo ti ha aggredito senza motivo! Puoi denunciarlo e fargliela pagare...»

«Come? Come pensi che gliela faranno pagare Gaia? Lascia perdere per favore. Non è la prima volta che succede...e poi voi nemmeno mi conoscete.»

Sapere che a quel ragazzo era successa altre volte la stessa cosa di pochi minuti prima era devastante, non si sarebbe mai detto. Sembrava un ragazzo solare a prima vista ma, effettivamente, Gaia sapeva che le persone mettevano in mostra sempre la parte più bella.

«Non me ne frega niente! Io non ti conosco? Ok! Ma conosco Paolo e questo basta! Ti ha fatto del male, preso in giro e umiliato. Cos'altro ti serve per convincerti a denunciarlo?»

«Ti prego Gaia, non dite niente. Non vale la pena far soffrire gli altri per gli errori che ho commesso io. Avrei dovuto aspettare oppure non scrivergli proprio. Se lo denunciassi...ci andrebbero di mezzo anche i miei genitori. E io non voglio che questo succeda.»

Il ragazzo si voltò verso di loro con gli occhi lucidi e congiunse le mani in segno di preghiera.

«Per favore...non dite niente.»

Gaia e Gio lo guardarono con gli occhi sbarrati.

«Non possiamo...»

Bisbigliò il secondo e il ragazzo realizzò che non l'avrebbe avuta vinta.

«Mi spiace...»

Bisbigliò prima di iniziare a correre via. I due provarono a inseguirlo intimandogli di fermarsi ma lui non ascoltò e, presto, sparì anche dalla loro vista.

Quando Brandon tornò, con un occhio nero e il labbro inferiore sanguinante, i due lo aspettavano in macchina con l'umore a terra.

«Il ragazzo?»

«Scappato via. Non voleva denunciare Paolo e ha deciso di scappare.»

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro