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Rosa~Capitolo 32

Perché la realtà arriva all'improvviso.
Ti colpisce come un fulmine a ciel sereno.

«Spiegami perché mi hai trascinato dietro alla colonna.»

Disse Gio mentre guardava Gaia che si sistemava lo zaino sulle spalle.

«Non voglio vedere Paolo.»

Gli rispose semplicemente l'amica.

«E perché non vuoi vedere Paolo?»

Gio incrociò le braccia al petto, quella situazione lo stava facendo insospettire...e non poco. Non aveva sentito Gaia per tutto il weekend, nemmeno per sapere le news della festa della Russo, e ora lei non voleva vedere Paolo per un motivo sconosciuto. C’è…nemmeno lui non voleva vedere Paolo, era un odio profondo il suo, però solitamente Gaia non lo trascinava dietro le colonne per niente.

Strano.

Pensò Gio prima di imbambolarsi a guardare un punto alle spalle della sua amica. Gaia alzò lo sguardo sul ragazzo non capendo che cos'avesse da fissare.

«Cosa?»

Gli chiese prima di voltarsi e trovarsi con Brandon a un palmo di naso.

«Dio santo Brandon! Vuoi farmi venire un infarto? Non provare mai più ad arrivarmi alle spalle in questo modo.»

Gli urlò contro Gaia mentre il ragazzo si passava una mano tra i capelli sorridendo senza distogliere gli occhi da Gio che, dal canto suo, stava iniziando a sentire molto caldo in viso. La ragazza fece vagare lo sguardo dal suo amico a Brandon e da Brandon al suo amico e corrugò la fronte.

«Sbaglio o tra di voi è successo qualcosa?»

Chiese prima si strizzare gli occhi e puntarli sul suo migliore amico.

«Oddio!»

Esclamò all'improvviso facendo sussultare entrambi i ragazzi.

«Non avrete mica fatto sesso vero?»

A quell'affermazione entrambi i ragazzi risposero di no, quasi in coro, Gio divenne rosso come un pomodoro maturo e Brandon distolse lo sguardo imbarazzato. Per quanto riguarda Gaia li studiò ancora per qualche minuto prima di tornare a guardare solamente il disturbatore.

«Perché sei venuto qui?»

Gli chiese a bruciapelo, infatti, mentre Gio cercava di mantenere lo sguardo basso.

«Ho riportato la bici a Gio e, dato che vi ho visti sparire qui dietro, sono venuto a vedere se andasse tutto bene.»

«E perché avevi la bicicletta di Gio?»

Chiese nuovamente Gaia ma voltandosi verso il suo amico.

«Perché...bè, ecco...»

«Sh! Aspettaci al cancello che voglio saperlo da Gio quello che è successo.»

Quello di Gaia sembrava più un ordine che altro quindi Brandon annuì e se ne andò, lasciando Gio a vedersela con una migliore amica abbastanza incuriosita. E quando Gaia era incuriosita non era mai un bene. Bastava pensare a quella volta che aveva visto per la prima volta Sailor Moon, per curiosità aveva detto. In seguito aveva acquistato tutti i dvd e tutti i manga possibili.

«Allora? Che cos'è successo?»

Gio fece spallucce.

«Alla festa, quando tu hai chiamato mio padre perché non mi trovavi più, io ero a casa di Brandon. Mi ha invitato perché faceva freddo e nessuno dei due aveva voglia di entrare alla festa. Mi ha mostrato i suoi libri e...»

«E...?»

Lo incalzò Gaia sempre più impaziente.

«E mi ha baciato.»

La rivelazione fu così scioccante e bella allo stesso tempo che la ragazza lanciò un grido e abbracciò Gio contemporaneamente.

«Oddio! Io lo sapevo! Lo s.a.p.e.v.o! E poi? Ti ha chiesto di uscire? Avete fatto altro?»

Gio se la tolse di dosso ridacchiando appena.

«No, non mi ha chiesto di uscire. Anche perché mi ha chiamato mio papà preoccupato perché tu non mi trovavi.»

La faccia di Gaia in quel momento sembrava volesse dire: mi voglio picchiare.

«Vuoi dirmi che, senza neanche saperlo, ho rovinato il primo bacio della mia coppia preferita?»

«Non l'hai proprio rovinato...diciamo che l'hai interrotto, ecco. Ora però dimmi perché non vuoi vedere Paolo. Perché ci sono Fil e Brandon che ci aspettano.»

Dopo essersi data una manata in fronte per aver interrotto il bacio del secolo e dopo aver sbuffato almeno tre volte Gaia raccontò all'amico quello che era successo il venerdì.

«E tu che cos'hai intenzione di fare?»

Le chiese il ragazzo mentre camminavano verso il cancello.

«Non lo so di preciso. Non credo di possa denunciare qualcuno per una cosa del genere…almeno, è una cosa che ignoro. Ma potrei provare a tenermi informata e, nel caso succedesse qualcosa di decisivo, entrare in azione.»

Gio corrugò la fronte, non gli piaceva quella situazione e, tantomeno, gli piaceva il comportamento di Paolo. Come aveva potuto fare tutto ciò a un ragazzo che nemmeno conosceva? Con quale cattiveria?

«Che stronzo.»

Disse semplicemente prima di sfoggiare un sorriso nella direzione dei due ragazzi che gli aspettavano vicino al cancello della scuola.

«Finalmente siete arrivati! Non ce la facevo più a stare in piedi!»

Si lamentò Filippo posandosi alla spalla di Gaia con il gomito. La ragazza avrebbe dovuto essere arrabbiata con lui ma non riusciva a non sorridergli lo stesso. Filippo era suo amico e, sebbene fosse un coglione patentato, lei gli voleva bene lo stesso. Era controversa come cosa ma si poteva paragonare a quello che Filippo provava per Paolo. Una specie di amicizia basata sull'odio. Circa.

«Ma stai zitto Fil. Non avete aspettato neanche dieci minuti.»

«Vi stiamo aspettando da mezz'ora!»

«Ok ma ora stai zitto.»

Disse Gaia indicando Gio e Brandon che erano fermi, in piedi, a fissarsi. La ragazza fece il conto alla rovescia con le dita e lanciò un'occhiata complice a Filippo.

«Io l'ho già capito, ma loro ancora no!»

Iniziò la ragazza riacquistando l'attenzione dei due innamorati.

«Si staaanno innamoraaando e il nostro trio diventerà un duo!»

Concluse Filippo beccandosi un dito medio dall'amico e uno da Gio che, però, stava già ridendo.

«Posso accompagnarti a casa?»

Chiese Brandon al ragazzo che, nel mentre, aveva ripreso la sua bicicletta.

«Sì, sì va bene.»

Fil diede una gomitata nel fianco a Gaia prima di circondarle le spalle con un braccio.

«Hai sentito Gaia? Loro vanno a casa assieme e noi stiamo qui! Soli soletti.»

«Hai ragione Fil. Dai, andiamo a bere per dimenticare questa scena sdolcinata.»

«Ma tu non sei maggiorenne.»

«Infatti offri tu. Forza, muoviti!»

***

Quando Gio e Brandon arrivarono davanti al condominio del primo nessuno dei due disse niente per un po'. Stettero semplicemente fermi, sulle loro biciclette, a guardarsi negli occhi.

Inquietante come cosa...

Pensò per un nano secondo Gio prima che l'altro ragazzo lo richiamasse sul pianeta terra.

«Secondo te ora posso baciarti o sbucano Gaia e Filippo da un cespuglio?»

Chiese sorridendo e facendo ridacchiare Gio che scese dalla sua bici per avvicinarsi al ragazzo.

«Tu prova, poi magari se va male scappiamo.»

Brandon continuò a sorridere mentre si piegava in avanti e posava delicatamente le sue labbra su quelle di Gio. Nessuna Gaia e nessun Filippo sbucarono dai cespugli. Fu in quel momento, mentre stava baciando un ragazzo che gli piaceva, che a Gio venne in mente che avrebbe dovuto invitarlo a salire a casa sua. Ma il problema non era quello, certo che no. Il problema era il fatto che ovunque, in casa sua, ci fossero appese foto di lui con i capelli lunghi e vestito da ragazza.

Non va bene. Non va affatto bene. E ora che faccio? Cosa gli dico? Se non lo invito passerò per maleducato ma, se lo invito, passerò per bugiardo che è anche peggio!

Quando si staccarono lo sguardo di Gio puntò direttamente al marciapiede.

«Tutto bene?»

Gli chiese quindi Brandon con la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato.

«Sì! Sì sì. Solo che...ho pensato che non ho niente da offrirti in casa.»

Mentì il ragazzo, con una scusa finta come le monete da tre euro, facendo sorridere Brandon.

«Non fa niente. Tanto, anche se mi piacerebbe molto, non posso fermarmi. Devo dare da mangiare ai gatti.»

Gio ridacchiò.

«Bè, sarà per un'altra volta allora.»

«Sicuramente.»

Gli disse il ragazzo mentre partiva in bicicletta salutandolo con la mano. Gio sorrise finché non fu sicuro che Brandon non lo potesse più vedere, poi il suo sorriso scomparve e il suo umore divenne più cupo. Si era incasinato da solo. Aveva accettato quel bacio e, quindi, ne avrebbe pagato le conseguenze.

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