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Capitolo 7

Mancavano poche ore all’evento che avrebbe mandato in frantumi la sua reputazione di figlia modello.
Lucy osservava pensierosa l’armadio di camera sua, mentre in mano teneva la causa dei suoi problemi, ovvero un biglietto completamente nero che emanava un profumo dolce oramai quasi svanito.

<<É tutto pronto…>> sussurrò tra se e se la ragazza, mentre dopo che si era gettata sul letto affondava la testa nel cuscino. “Non posso credere di essere sopravvissuta a una settimana di quell’inferno…e pure da sola” Pensò la ragazza mentre con la mente rivedeva il comportamento freddo e scostante di Alix, che aveva tenuto il muso da quel fatidico lunedì pomeriggio.
<<Non sopravvivrò ai sensi di colpa>> Si lamentò Lucy mentre si rivoltava a pancia all’aria, fissava il lampadario appeso al soffitto, e ripensava a come aveva mentito a sua madre.
<<Però sono stata brava a gestire tutta la farsa…>> ammise con una nota amara d’orgoglio <<Ho persino fatto sparire una borsa di vestiti di ricambio per non far insospettire mia madre…>> disse mentre di malavoglia si alzava dal suo comodo giaciglio e si avvicinava all’armadio, che sembrava sempre più un mostro pronto a ingoiarla.
<<Che mi metto?>> Chiese con timore a se stessa, che per codardia non si era mai posta questa domanda. <<Dovrei vestirmi in modo normale o elegante? Faccio la emo...>> Disse esaminando dei pantaloni neri e strappati. <<O la ragazza raffinata?>> Concluse con uno sbuffo mentre prendeva la gruccia di un vestito nero che teneva mezzo nascosto a ridosso di una delle pareti dell’armadio.

 <<La scelta era inevitabile…>> Disse sbuffando mentre si sistemava il top nero, che si abbinava perfettamente ai jeans grigi strappati che indossava.
<<Un vestito troppo appariscente avrebbe insospettito mamma...>> Ammise sussurrando, per non farsi sentire da sua madre che si muoveva in cucina, che sistemava le cose prima di scortare la figlia a qualche isolato di distanza, dove si trovava la casa della presunta amica di Lucy.

<<Mi raccomando, fai attenzione amore>> Disse sua madre mentre la lasciava davanti alla casa di Alice.
<<Ovviamente mamma>> Replicò la ragazza, mentre con le dita incrociate dietro la schiena aspettava che sua madre sgommasse via con la sua moto.
<<A domani allora>> Sorrise Annabeth, che riprendendosi il casco della figlia le scoccò un bacio sulla guancia, per poi andarsene poco dopo.

<<Certo…>> Sussurrò tra se e se Lucy, mentre si incamminava nella direzione opposta al vialetto della casa di Alix, che si trovava a pochi isolati dall’ex fabbrica Hammer.

<<Hey baby>> Esordì il buttafuori, un bruto più largo che alto, strapieno di tatuaggi. <<Sicura di non esserti persa? L’asilo è tra due isolati>> Le chiese guadagnandosi un’occhiataccia da Lucy.
<<Io…>> Disse lei pronta a rispondere a tono.
<<Lei è con me>> Disse qualcuno con una voce pericolosamente familiare. <<Vero Lucy..?>> Le domandò Nicholas mentre con un braccio le cingeva i fianchi, e si chinava su di lei, lasciandole  un leggero bacio sulla guancia.
<<Ah.. ehm.. sì>> Balbettò la ragazza in qualche modo, mentre arrossiva fino alle radici dei capelli.
<<Senza invito non si entra>> Disse irremovibile il buttafuori. <<Neanche tu, comunque, sei il benvenuto, randagio.>> Concluse il bruto mentre faceva scintillare i denti in uno strano sogghigno
<<Ma noi gli inviti ce li abbiamo.. non è vero Lucy…?>> Le domandò Nicholas, mentre allargava il sorriso, non appena lei ebbe estratto il biglietto dalla sua tasca.

 <<Pensavo non venissi…>> Esordì il ragazzo mentre sedevano ad un tavolino e ordinavano da bere.
<<Ne ero tentata>> Disse Lucy mentre mentiva spudoratamente e fissava la maglietta di Nicholas, che nonostante fosse semplice e nera metteva perfettamente in mostra i muscoli sodi del ragazzo, illuminati dalle luci violette del locale.
<<Sarebbe stato un peccato>> Disse lui ridacchiando. <<Però visto che sei qui… direi di festeggiare, no?>> Aggiunse con un sorriso provocante. <<Che ne pensi di ballare con me?>> Chiese mentre faceva il labbruccio, rendendosi ancora più sexy.
“Calmati bella” pensò tra se e se “Dov’è finita la tua dignità?” Si domandò mentre osservava Nicholas <<Va bene… ma prima devo andare alla toilette.>> Concluse con un sorriso di scusa.
<<Là in fondo>> le disse il ragazzo indicando il vuoto. <<Non ti puoi perdere piccola Arianna>> e sorridendo le agitò un piccolo filo davanti agli occhi.

<<Le ultime parole famose>> Disse sbuffando tra se e se, mentre cercava di evitare persone che ballavano in ogni angolo del locale. <<Dove diavolo mi trovo?>> Disse mentre imboccava un corridoio deserto, e si schiacciava contro il muro a causa di alcune sagome che si avvicinavano di gran carriera.

<<Manca poco.. la dobbiamo assolutamente trovare>> Ringhiò una giovane voce maschile <<Entro un mese la farò mia, parola di Ethan Nightwolker!>> Concluse con un impeto di rabbia il ragazzo, che assieme a altre tre figure sorpassava Lucy senza degnarla di uno sguardo e si mischiava alla folla poco distante.

<<Ma io…>> Sussurrò sbigottita la ragazza che scivolava lentamente a terra <<Quella voce...  l’ho già sentita...>> disse mentre si sfiorava la ciocca tranciata di capelli. 

*spazio autrice*
Oggi un capitolo più lungo del solito... spero abbiate gradito c':

Shiro_hebi

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