Ventiduesimo Capitolo
« Ci impiegheremo sei ore di viaggio, se tagliamo per il tuo territorio.»
Esclamò Chris un po' allibita, mentre Akane rispose per me, dicendo che avremmo allungato la strada ma ci avremmo messo meno tempo, molto meno.
« Useremo quel sentiero, dunque? »
Chiese stupito Gerard, mentre io annuì soltanto, il sentiero che portò mio padre alla Red Creek venne utilizzato spesso anche da me. Dopo che ci fummo trasformati, notai Chris prese Ada sulle spalle e ci dirigemmo tutti alla casa branco. Cercando di schivare gli ostacoli che la folta vegetazione ci presentava, riuscimmo ad arrivare in un tempo record, anche se sentivo il mio cuore battere velocemente, in preda all'ansia. Appena entrati nel mio territorio, tutti i vampiri presenti stavano svolazzando in aria attorno a Mirai, la quale rimse di guardia. Uno dei gruppi del branco formato da donne e bambini, rimase con un piccolo gruppo di lupi del mio branco, per proteggere assieme i cuccioli di ambedue le parti. L’idea venne a l'Alpha in questo modo, avrebbero potuto essere più sicuri tutto il tempo. Uno dei vampiri atterrò letteralmente su Dominic, entrando in contatto mentale con lui per guidarlo dopo il bivio che vi era sul sentiero, al quale ci saremmo separati.
Io dovevo necessariamente andare a palazzo. Se vogliamo vincere, dobbiamo avere dalla nostra parte il potere immenso e l'esperienza della regina dei vampiri, inoltre il sigillo di Dominic in qualche modo mi rendeva irrequieta. Spero solo di fare in tempo. Anthony accelerò il passo superandomi, io sospirai dandomi una bella spinta, saremmo passati per il muro segreto che mi indicò Gerard. Da lì saremmo spuntati in camera della mamma a quel punto, non bastava fare altro se non attraversare il corridoio. Fortunatamente, a causa dell'attuale situazione, non vi erano guardie, quindi entrarvi era stato abbastanza semplice, ricordavo bene gli svincoli da prendere, il passaggio segreto era immenso e avremmo potuto vagarvi per giorni interi, senza le mie conoscenze. Quando il muro si aprì, ci ritrovammo in una stanza rossa con il mobilio completamente coperto da teli neri, lo stesso valeva per i quadri. Scossi il capo così da allontanare quella voglia di curiosare in giro, vidi le guardie dinanzi alla porta di una stanza.
Lì, sicuramente, doveva trovarsi la Regina. Anthony mi guardò, facendomi intuire che li avrebbe distratti, prima che potessi anche solo replicare, le due guardie iniziarono a seguire il lupo. Quelle dovevano essere le uniche di quel piano, infatti non ne vidi altre. Di colpo cadde un profondo silenzio. Cercai di entrare velocemente nella stanza per evitare che qualcuno mi notasse, la vidi. Era stesa sul letto a baldacchino, la pelle veniva esaltata dalle scure lenzuola nere, i capelli di un rosso spento, molto vicino al Pantone.
Mi avvicinai lenta, vidi qualcosa che brillava vicino al suo collo, la riconobbi subito. Strinsi i denti, cercando di toglierle quella collana micidiale che era talmente carica di potere, da procurarmi delle fitte. Presi quella nella mia tasca e usai il fuoco nero per distruggerle. Da esse si liberò un'aura rossa, che entro nel corpo della sovrana mentre, la porta si aprì rivelando una donna dai capelli bianchi e gli occhi verdi, la guardai mentre lei mi guardò con astio.
« Non temere Akako, si ripren… »
Esclamai, mentre lei mi mostrò Anthony rinchiuso in una rete con intrecci di fiori di frangipani, tra le corde che lo tenevano legato.
« Lascialo andare. »
« Fa come dice. »
Esclamò la donna dietro di me, non appena lo liberò, mi ci avvicinai cercando di capire se stesse bene, lui si alzò e mi venne incontro, dopo averlo rassicurato mi voltai verso la regina.
« Maestà! In questo momento i suoi soldati e il nostro branco stanno combattendo fianco a fianco. La prego ci conceda il suo aiuto.»
Le chiesi immediatamente guardandola negli occhi, si era appena ripresa e volevo evitarle notizie scioccanti, immaginavo che già fosse confusa dal fatto di trovarsi due lupi al suo capezzale.
« Non posso negare nulla a te, mia cara nipote.»
Esclamò lei con la voce leggermente incrinata, ed io compresi che nel momento in cui le avevo preso la mano, dandole parte della mia aura, doveva aver visto parte dei miei ricordi.
«Seguitemi.»
Disse trasformandosi in un vampiro e iniziando a volare facendosi strada fra i corridoi, io non esitai a correrle dietro seguita dal mio mate.
"Dove sei?"
"Arrivo, dammi un po’ di tempo."
" Contaci. "
Esclamò Shine, mentre mi morsi un labbro. Sarebbe filato tutto liscio? Avrebbe funzionato?Si, anche se preoccupata non avevo nessun dubbio in merito, mia sorella ci sarebbe sicuramente riuscita. Arrivammo su un'altura da dove si potevamo vedere perfettamente, tutto quello che stava accadendo. Mia sorella era circondato da un'aura rosso sangue, i lupi del mio branco, per ogni evenienza erano in posizione d'attacco, gli altri li notai seduti vicino al fuoco, portando i vampiri sulle loro spalle.
« Dobbiamo saltare. »
Affermai, compresi l'incantesimo che voleva utilizzare, non solo per prendere tempo ma anche per riorganizzarsi. Shine alzò le mani e noi salutammo atterrando sul terreno, mentre lo Scudo di Sangue si ingigantì coprendo tutta la sponda del Red Creek sulla quale ci ritrovammo.
« Quanti sono i feriti?»
Chiesi, mentre cercai di capire fra i lupi a terra e quelli in posizione, chi avesse le ferite più gravi , Shine mi guardò mordendosi un labbro.
« Non posso dire con esattezza chi sia ferito gravemente, lo sono un po’ tutti, e ci sono stati anche dei morti.»
Abbassai lo sguardo stringendo i pugni, se solo fossi arrivata prima, forse quelle morti si sarebbero potute evitare. Una calda energia rossa si sprigionò circondando sia i vampiri che i lupi, mi voltai verso l'origine di quella fonte luminosa. Sua maestà aveva le braccia incrociate con quelle di Akako, e stavano diffondendo nell'aria molta energia curativa che ricoprì tutti i lupi, la quale iniziando subito, seppur lentamente a guarire le ferite di tutti.
« Ottimo idea quella di usare il fuoco.»
Mi congratulai sedendomi accanto a Shine, potendo inoltre vantare di avere al mio fianco le Streghe e i vari capi delle fazioni riunite.
« Ci divideremo in gruppi misti, il nostro obiettivo deve essere il capogruppo, dobbiamo tentare di trovarlo.»
«Daniel è fra loro. Seguirà il gruppo col capo, in questo modo riusciremo a individuarlo.»
Esclamò mia sorella, mentre io annuii sorridendo.
« Voglio che il branco dei MoonIce si divida in gruppi e provi ad accerchiarli. Shine il nostro branco, appena abbasserai lo scudo dovrà usare lo schieramento gemello, io e Anthony seguiremo Daniel.»
Esclamai decisa, mentre i ragazzi annuirono e ci dividemmo. Seguii l'odore di Daniel, era inconfondibile quando si trasformava, il suo era particolarmente stomachevole, sembrava un mix di menta e fragola, non so a chi potesse piacere, sicuramente non a me. Cercammo di accelerare il passo e vidi Daniel combattere contro quello che, doveva essere un suo simile, con lui vi era un lupo nero che conoscevo.
«Uno a testa, col marrone ho un conto in sospeso.»
Disse Anthony semplicemente, mentre uscimmo insieme allo scoperto. Il lupo nero iniziò a ringhiare, ne ero sicura ci fosse lui dietro a tutto, eppure speravo in cuor mio che potesse essere diversamente.
Rapido attaccò lui per primo, pronto a sferrare un colpo d'artigli, ma ancor più rapida fui io, che prontamente lo schivai. Mi saltò addosso e iniziammo a rotolarci nel terreno, tentando di ferire l'altra persona. Quando io fui sotto, mi trasformai in vampiro per mettere fine alla sua follia e lo graffiai profondamente, in modo che non potesse guarisse immediatamente, seppur non in modo fatale, infine lo scaraventai via.
«Akane, il capo dei licantropi è qui, e ci sta proteggendo, che sta succedendo?»
Mi voltai verso Daniel che ancora lottava contro quel lupo, appena presero le distanze circondai il nemico con il fuoco. Daniel istintivamente indietreggiò, ma quel lupo avanzò e strinsi i pugni.
« Finite Incantatem.»
Esclamai mentre una luce giallognola rivelò sotto quel finto aspetto canino una ragazza dai capelli dorati, tentai di avvicinarmi ma il lupo che fronteggiava Anthony, si frappose fra lei e me.
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