Venticinquesimo Capitolo
Il problema più importante da affrontare al momento, era legato al fare i conti con il mio passato, anche se non fossi sicura di riuscire a trovare quella forza dentro, dovevo perlomeno provarci. Dopo pranzo, provai a pensare a cosa avessi voluto dir loro da tempo. Presi mia sorella e la condussi con me. Anche lei dovrebbe poterli vedere, quindi potrebbe parlar con loro. La scelta più logica alla quale pensai finora, fu quella di restare ad ascoltarli, poi mi sarei comportata di conseguenza.
« Shine…sei pronta?»
Chiesi aprendo una porta ed entrando, mentre lei rispose affermativamente e fece lo stesso. Erano ancora lì.
Ci osservavano con evidentemente stupore. Mio padre si avvicinò lentamente a Shine, le accarezzò dolcemente il viso, mia madre invece mi abbracciò facendomi sobbalzare, quella sensazione di vento gelido sulla pelle, mi fece un po’ rabbrividire . Li osservai rispondere a tutte le domande che mia sorella rivolgeva loro, si formò automaticamente un sorriso nostalgico sul mio viso.
A quanto pare questa stanza permette alle anime con conti in sospeso, di tornare nel mondo umano.
« Akane, lo sai che non è stata colpa tua vero?»
Affermò mio padre avvicinandosi a me, mentre finalmente riuscii a guardarlo dritto negli occhi.
« Per te potrò anche non aver colpe, ma io avrei potuto salvarti, ma non l'ho fatto.»
Esclamai, mentre le lacrime iniziarono a scorrere lungo le mie guance, per mia madre non potevamo fare nulla di più, provammo di tutto, con papà invece, la situazione era differente. Non potrò mai perdonarmi l’averlo lasciato morire.
« Tu non lo sapevi, non è colpa tua. Voglio che tu mi faccia una promessa.»
Affermò, mettendo le sue mani sulle mie spalle.
« Promettimi che proteggerai coloro che ami, che non perderai mai il tuo sorriso.»
Esclamò sorridendomi, mentre tentai di abbracciarlo, ma le mie braccia si ritirarono quasi immediatamente verso il mio petto, a quel punto, fu mio padre ad abbracciarmi. Nonostante non ricevetti calore, quel gesto, mi fece stare immediatamente meglio. Era una sensazione strana quella che percepivo me sentivo, difatti non riuscivo a distinguere cosa provassi in quel momento, provavo troppe emozioni tutte insieme, fu quando senti qualcuno esultare dietro di me, che mi voltai e vidi due donne.
« Mamma!!»
Esclamò mia sorella imbarazzata, la guardai stranita, mentre mio padre guardò in malo modo la mamma, la quale annuì. Il loro comprendersi con un solo sguardo non è cambiò di una sola virgola, di ciò ne fui parecchio felice.
« Sono incinta.»
Esclamò ad un tratto mia sorella, mentre vidi mio padre impallidire per poi sorridere malinconico.
« È vero, adesso non siete più delle bambine.»
Esclamò un po' triste, mentre Shine sorrise dolcemente e gli si avvicinanò.
«Noi saremo sempre le tue bambine, papà. Anche se non ho molti ricordi di voi. Gli unici sono quelli di quando stavamo tutti insieme che mi mostrò Akane, sono felice di avervi finalmente potuto conoscere.»
Esclamò Shine, mentre i due ci abbracciarono. Lo specchio si illuminò, ciò stava ad indicare che i nostri genitori avrebbero dovuto fare ritorno nell'aldilà.
« Non preoccupatevi per noi.»
Esclamammo, mentre rimanemmo sole e lo specchio si illuminò nuovamente, la bianca luce per poco non ci accecò. Ben presto apparvero anche la Luce Rosa e quella Rossa. Non riuscivo a capire quale fosse il loro significato, appena quei bagliori cessarono, tutto tornò come prima.
«Tu da quando saresti incinta?»
Chiesi guardando di sottecchi Shine, mentre mi morsi un labbro, sapevo di aver ragione.
Fu qualche giorno prima che io ed Anthony ci incontrassimo, lo ricordo bene poiché anche Liko diede ragione a Shine. Non sbagliavo mai, non sul diagnosticare gravidanze, perlomeno. Questo perché nel momento in cui si forma una vita, inizia a formarsi un'aura simile ma diversa, facilmente riconoscibile poiché la stessa è l’unione di quella di entrambi i genitori.
« Avevi ragione tu, contenta?»
Esclamò lei guardandomi male, mentre la invitai ad uscire dalla stanza per recarci in sala, avevo un certo languorino effettivamente.
« Molto, e il tuo mate?»
Chiesi curiosamente, cercando di immaginarmi la sua reazione, lei si grattò nervosamente la testa.
«Sta stilando una lista di nomi in caso fosse un maschio, se il bambino nascesse femmina la chiameremo Selene.»
Sorrisi leggermente immaginandomi Harry intento a stilare liste con tutti i nomi che esistenti, finché non fosse nata o nato, non si sarebbe dato pace.
«Selene? È un bel nome, come mai tanta sicurezza su questa decisione?»
Chiesi curiosa, mentre Shine mi guardò sorridendo.
«Non ci arrivi?»
Mi chiese, mentre la guardai incuriosita, lei sembrò ragionarci sopra per poi mettersi a ridere.
«Sai, quando credemmo che anche tu stessi per morire, non ci fu lupo del branco che non pregò per te. Quando capimmo la causa del tuo malessere, promisi di chiamare mia figlia Selene, in onore della Dea che avesse ascoltato le nostre preghiere.»
Mi spiegò, mentre mi fermai, di quel periodo non ho molti ricordi, quelli che ho non sono felici, di certo non credevo potesse accadere un cosa del genere all’interno del branco. Potevo contare su una famiglia fantastica.
Dopo aver fatto colazione, cercai di individuare con il supporto dell'olfatto dove si trovasse il nonno, dovevo comunicargli la mia decisione, prima che il dubbio tornasse ad attanagliare il mio cuore.
I giorni passarono in fretta e sia io che Anthony ci misimo all’opera per apprendere tutte le regole del bon ton, il funzionamento del governo vampiresco, le cariche pubbliche, le varie formazioni dell'esercito…inoltre come se non bastasse, si erano anche aggiunte le questioni dei vari branchi. Sospirai sbadigliando, mi diressi a letto spegnendo la lampada, li sorrisi alla vista di Anthony, steso supino sul letto con il libro adagiato sul suo viso, probabilmente si addormentò leggendolo. Adagiai il libro sul mio comodino, mi infilai a letto, coprì Anthony con un lenzuolo e mi avvicinai a lui. Non sarei riuscita a dormire , ne ero perfettamente consapevole, ancora molto doveva essere fatto, serviva un'intera riforma ciò avrebbe richiesto parecchi anni. Mi serviva qualcosa di immediato, qualcosa che potesse unire perfettamente licantropi e vampiri, serviva un governo unitario ma non troppo differente dal modo in cui furono abituati i vampiri. Avevo bisogno di fidati compagni i quali mi sarebbero dovuti essere i miei consiglieri. Non vorrei correre il rischio di prendere decisioni errate, e rischiare di andare contro gli interessi del popolo. Per questo vorrei un vampiro e un lupo da parte di entrambi i branchi, affinché vengano tutelino gli interessi di tutti. Tuttavia sono certa che anche così facendo, non riuscirò mai a fare fronte a tutte le crisi.
«Akane, smetti di dubitare di te stessa.»
«Non sei sola, insieme supereremo ogni cosa.»
Esclamò il mio partner voltandosi e abbracciandomi, lo baciai e lui ricambiò immediatamente senza esitare. Mi scostò una ciocca di capelli, per poi darmi un ultimo tenero bacio sulla fronte e ci addormentammo. Domani sarebbe stata una delle giornate più impegnative da dover affrontare , al pari solo dell'incoronazione.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro