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Tredicesimo Capitolo

« Non lo accetto! »
Esclamò indignato Dominic, il padre di Anthony e Alpha attuale degli IceMoon.
« Io la amo! »
Replicò lui, mentre Sharon e Chris provarono inutilmente a parlargli, lui non le volle ascoltare, a giudicare dalla loro faccia sorpresa questa doveva sicuramente essere la prima volta che una cosa del genere accade. Osservai lo sguardo celeste carico di astio nei confronti non miei ma della mia specie, qualcosa lo spingeva a provare questo sentimento  verso di me e no, non era solo un pregiudizio.
« A me non interessa! »
Affermò quasi urlando, mentre strinsi maggiormente la sua mano, lui capì. Avvertivo la paura di Chris, lei e suo padre sono sempre andati d'accordo, per questo ella aveva paura che questo diverbio potesse minare il loro legame, questa dopotutto era la cosa più importante in questo momento le interessava maggiormente.
«Ma…»

« Non insistere. Sai come la penso al riguardo.»
Tuonai, facendo voltare tutti i presenti sorpresi verso di me, mentre incrociai il mio sguardo col suo, sbrigandomi a continuare la frase prima che qualcuno interferisse, successivamente mi scusai  per l’accaduto ed uscì dalla stanza. Mi recai nella camera di Anthony, non avrei mai immaginato che potessi alzare la voce contro suo padre. Sapevo che sarebbe potuta finire in questo modo, ma se non avessi fatto nulla, sarebbe potuta andare molto peggio. Un caldo abbraccio mi fece sentire letteralmente meglio, lo amavo e non mi sarei arresa per nessun motivo, sorrisi voltandomi verso di lui, lo baciai lasciando che la sua lingua si unisse alla mia per iniziare una passionale danza, finché non ci mancò il fiato.
« Resta con me.»
Affermò lui bloccandomi il polso, mentre mi stavo alzando dal letto e lo guardai.
«Vorrei restare, ma devo allenarmi.»
Lui mi guardò con quegli occhi da cucciolo bastonato, mentre lo fulminai con lo sguardo.
« Ti va di farlo insieme?»
Chiese lui, mentre mentre io annui soltanto, mi accomodai a terra a gambe incrociate. lui fece lo stesso e presi le sue mani nelle mie.
«Anthony, puoi venire un attimo? È urgente.»
Chiese Chris mentre l'uomo sbuffò causando una risata  quando si allontanarono sospirai.
Chiusi gli concentrandomi sui miei ricordi felici.
Eravamo tutti insieme, io, papà , la mamma e Shine, sorrisi lasciando che l'immagine svanisse permettendo alla mia mente di svuotarsi.

« Demond che ti è successo?! Sono io il tuo migliore amico!!»
Urlò indietreggiando, mentre venni ferito sull'addome dalla spalla destra fino a raggiungere il fianco sinistro, non era un graffio comune, era avvolto da un'aura intimidatoria.
Aprì gli occhi di getto, ritrovandomi il sapore ferroso del sangue in bocca, di cosa mi stavano avvisando? Perché avevo continuamente quelle visioni? Da dove provenivano?
La testa iniziò a girare vorticosamente, mentre varie immagini mi circondarono, mi sentivo soffocare, non riuscivo a fare altro che piangere. Non mi sentivo più me stessa,  non mi era mai accaduto prima d’ora. Alzai gli occhi cercando di chiedere aiuto, la voce però, non usciva. Ben presto caddi a terra, l'ultima cosa che vidi furono quattro paia di scarpe, mentre udì la voce dell'Alpha chiamarmi.

Il buio. Non avvertivo né Rose e nemmeno Fire, onestamente non capivo cosa stesse succedendo.
Ad un tratto apparve dinanzi a me la regina dei Vampiri, al suo fianco vi erano altre due sovrane identiche, sulle loro spalle vi erano i tre vampiri.
« Ninfe? »
Chiesi, cercando una spiegazione mentre loro si sorpresero, Bloody Moon si avvicinò a me.
« Come lo sapevi?»
Chiese, mentre io la guardai sorridendo.
«Akako, la Luna Bianca del passato, Akiko, la Luna Rosa del presente, mentre tu, Bloody Moon o meglio Akane, sei la Luna Rossa del futuro. Siete le Ninfe che danno il nome alla nostra generazione di Streghe, siete coloro che venero, la vera forma della Dea Luna. L'ho capito subito, poiché mi sembrava di averla già vista. Si nei miei sogni parlavi di un tragico futuro, quello che sta per divenire presente, che Akiko mi mostrò. »
Esclamai, ricordando il sogno che in quelle notti aveva spesso avuto, nelle quali, la Luna non aveva il suo classico pallore e lucentezza chiara, ma più ottenebrata. Sono i vampiri, sangue nato dal sacrificio della Dea, hanno uno stretto legame con la Luna, ancor più forte di quanto abbiano fatto  gli stessi lupi.

«Tua madre lo capì, io pure, adesso lo hanno compreso anche le mie sorelle, le quali hanno deciso di mostrarsi dinanzi a te.  Ora vorremmo chiederti una cosa piccola Akane, ricorda che noi possiamo leggere il tuo cuore e sapere la verità, nel caso in cui tu provassi a mentire. »
Affermò Bloody Moon, mentre osservai le tre negli occhi senza battere ciglio, questa cosa infastidì  particolarmente i vampiri presenti sulle loro spalle.
« Vostre Altezze, so che può sembrare un affronto, ma non vuole esserlo. Come può una creatura mentire guardando l'altra negli occhi? Forse sono io codarda, preferisco essere giudicata tale ed accettarlo. Ordunque ponete la vostra domanda»
Esclamai, mentre le due donne si fecero avanti.
« Principessa dei vampiri, Fire»
« Alpha dei MoonFire, Rose»
« E tu, umana Akane »
Iniziarono le tre, mentre mi girarono intorno non distogliendo lo sguardo da me.
« Che futuro possiamo aspettarci da te? Ci tradirai, come il tuo branco già fece in passato?»
Chiesero, diventando tre luci e continuando a ruotare intorno a me.
« Non posso rispondere alla prima domanda. Ciò che sogno è un futuro tranquillo ove le vostre creature possano andare d'accordo. Ha richiesto del tempo prima che buona parte del branco, non la sua totalità, potesse apprezzare mia madre. Non so né come, né quando accadrà, finché avrò vita vorrei provare a raggiungere questo obiettivo. Per la seconda domanda invece, mi inginocchio porgendo le mie più sincere scuse, vorrei chiedervi, cosa posso fare per redimere la mia famiglia, ai vostri occhi?»

« Non è consono a te, principessa mezza Alpha, inginocchiarsi nemmeno al nostro cospetto. »
Affermò la luce bianca, mentre l'altra concordò con lei, il mio chinare il capo sorprese le tre.
« Non meravigliatevi Dee, delle mie gesta. Sono la principessa dei vampiri, li rappresento, rappresento anche il mio branco, di cui nemmeno sono degna, ma se posso salvare anche solo uno dei miei lupi, anche solo un singolo vampiro, non esiterei nemmeno un istante. Devo proteggere la mie famiglie, la mie genti. Non sempre ci riesco, per ogni caduto in battaglia, volgo a voi le mie preghiere, vorrei solo avere l'opportunità per sistemare tutto quanto. »
Esclamai, spiegando loro le mie ragioni, mentre stavolta, la luce rossa prese la parola.
« Non potrei né dovrei, ma a te umana dirò che, il giorno in cui la luna rossa sarà alta, la corona ti sarà posta sul capo dal re, tuo nonno in persona. Spetterà a te fare le scelte corrette.»
Spiegò la donna, mentre le altre due si unirono a lei, creando una luce ancora più intensa.
« Io sono la Dea Luna, colei che è e sempre sarà. Sarò al tuo fianco qualsiasi cosa accada, con questo bracciale dorato potrai comunicare con me e le mie tre forme. Sono certa di aver scelto un'ottima reincarnazione, ricorda solo il tuo mate potrà venirne a conoscenza.»

Mi svegliai di soprassalto, notando di essere nella stanza di Anthony, al mio fianco tuttavia vi era solo l'Alpha del branco di Dominic, il quale mi fissava sospettosamente.
« Che intenzioni avete principessa Alpha? Come potete accettare che la vostra gente attacchi il branco del vostro mate? Da quando partì abbiamo subito un attacco, molti di noi rimasero feriti ma nessuno fortunatamente perì.»
« Quel nome non fa per me, non sono né un'Alpha che si rispetti, né una principessa degna di questo titolo. Se lo fossi il mio branco non sarebbe costantemente minacciato dai vampiri, se fossi una buona principessa i miei nonni non tenterebbero di uccidermi. Le darò un consiglio, perché lei è la famiglia dell'uomo che amo, in particolar modo perché siete sempre schierato in prima fila. Non voglio che Anthony conosca il significato di perdere tutto, che finisca con il perdere sé stesso, come accadde a me, sono qui a raccontarvelo, solo grazie al mio branco al quale devo molto più della vita. Fra i vampiri, uno protegge sempre gli altri, facendo loro da scudo. È un membro di stirpe reale, se venisse ferito gravemente, verrà ordinata la ritirata poiché senza di lui, non sarebbero più al sicuro ».
Spiegai alzandomi lentamente dal letto, mentre il bracciale dorato mi ricordò il mio incontro con loro.
« È più degna di quanto possa immaginare.»
Disse lui sorprendendomi, mentre io lo fissavo basita da quanto affermato, nonostante tutto, lui continuò.
« Salvare la nostra famiglia è più importante. »

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