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Settimo Capitolo

Sospirando uscii dalla camera in cui mi trovavo per andare dai ragazzini, constatando che il ragazzo moro fortunatamente non era ferito gravemente, aveva solo qualche graffio superficiale. Mi avvicinai a sua sorella, un'umana dai capelli rossastri e il volto lentigginoso, la quale mi scrutava con i suoi occhi impauriti.
«Stai bene, umana?»
Chiesi, mentre lei annuì soltanto senza nemmeno dire una parola, suo fratello la osservò, mentre io sorrisi spiegando che il padre stesse bene e presto si sarebbe ripreso. Uscii dunque dalla struttura, cercando di fiutare l'odore acre del sangue misto ad un'aura di terrore. Evan fu il primo vampiro a riconoscermi, ricordavo bene quel giorno.

Inizio Flashback

La Luna era alta in cielo, io mi trovavo sull'altalena dondolandomi sulla stessa, ricordando con malinconia quando mia madre mi spingeva, in quelle notti mi sembrava quasi di riuscire a toccarla. Guardavo l'oscuro cielo, nella speranza di poter scorgere una stella, mi arresi rapidamente, probabilmente avrebbe presto cominciato a piovere visto che in lontananza riuscivo ad udire vari tuoni. Vidi le nubi le quali lasciavano lievemente scorgere la Luna e sospirai, amavo la pioggia ma dovevo tenere asciutta la fasciatura perciò mi sedetti dinanzi al portico, ed aspettai che l'acqua iniziasse a lavare le impurità della Terra, rigenerando l'intero pianeta. Nella pioggia però notai che qualcosa cadde a terra, senza preoccuparmi delle conseguenze per la garza, mi diressi verso quello che supponevo essere un vampiro. Sospirai prendendo il bastone, e tentai di non far bagnare troppo la fasciatura per la slogatura, e andai dal piccolo vampiro a terra. Era completamente zuppo d'acqua,  forse era per questo che non ne percepivo l'odore, l'acqua l’aveva lavato via. Entrai in casa stringendolo al petto, cercando di dargli calore finché non fossi arrivata in bagno, li presi un asciugamano celeste e iniziai lentamente ad asciugarlo.

Quando finii riposi direttamente l'asciugamano nel lavello e avvolsi il vampiro in uno asciutto, per fargli riacquistare calore. Sciacquai con del sapone l'asciugamano bagnato, volevo evitare che si creasse allarmismo inutilmente,  lo portai in camera, mia riponendolo sotto le lenzuola.

Fine flashback

«Akane?»
Sobbalzai spaventata mentre la mia mano colpi rapidamente chi aveva pronunciato il mio nome, cogliendomi alla sprovvista.
« Perché cavolo mi hai colpito? »
Sbottò Evan mentre si toccò la parte lesa della guancia, sospirai sconsolata.
«Scusami, è stato un gesto improvviso.»
Spiegai ancora una volta sospirando, dopo tutto questo tempo non riuscivo ancora a evitare che le persone che mi si avvicinassero mentre mi perdo fra i pensieri, vengano colpite. Era strano, mi capitava spesso anche con mia sorella, Evan ne era cosciente e nonostante ciò, ci provava gusto.
« Di cosa volevi parlarmi sorellina? »
Sorrisi guardandolo negli occhi, gli ero particolarmente grata, sia lui che Ethan mi avevano aiutato molto con l'impulso di bere del sangue, iniziavano a far parte della mia famiglia.
« Abbiamo sette mesi per far si che io possa essere la persona che succedereà al trono, del regno vampiresco. »
Spiegai schietta andando dritta al punto, lui si accigliò guardandomi con fare interrogativo.
«Spiegami tutto dal principio, voglio capire.»
Chiese, mentre io annuì sedendomi su un tronco.
« Cinque giorni fa finì con i vampiri nel territorio degli IceMoon, li conobbi Anthony il mio mate, al quale ho detto tutta la verità. Dopo essermi trasformata fra le sue braccia, ho voluto portarlo nella vallata del Red Creek, per guardare il tramonto e lì abbiamo incontrato lo spirito di Bloody Moon. Lei ci ha spiegato la precaria situazione del trono, e se io riuscissi a farmi incoronare regina, potremmo tranquillamente coesistere.»
Spiegai iniziando a gesticolare, mentre lui rifletté a lungo per poi alzarsi e andare verso gli alberi.
«Per correttezza, chiederò e ti farò sapere, ma puoi contare già su me ed Ethan, sono sicuro che gli altri non si tireranno indietro.»
Affermò, mentre i suoi biondi capelli si ondeggiavano scompigliati dal vento ed i suoi occhi verdi scrutavano il cielo dinanzi a noi. Lo guardai scettica e mi portai al suo fianco, mentre poggiai una mano sulla sua spalla non comprendendo quello strano comportamento.
« Quando ci siamo incontrati ignoravo chi fossi, se Ethan non mi avesse fermato ti avrei uccisa. Avevano perso le speranze, dopo la morte della principessa siamo sprofondati nelle tenebre. Prima di organizzare un piano devi farmi un favore, negli attacchi dei vampiri, apriti un varco cerca di ferire quello che viene protetto dagli altri. »
Spiegò lui mentre io annuii soltanto, probabilmente quel vampiro poteva darci una spiegazione utile, anche se sarebbe stato meglio non crearsi false speranze.

« Io vado, ti mando Ethan, essendo per metà stregone può in teoria spegnere il fuoco che viene appiccato dai tuoi poteri.»
Esclamò, affrettandosi a spiegare meglio, notando l’espressione confusa creatasi sul mio viso, anzi credo di non aver afferrato perfettamente ciò che mi ha detto, se voglio riuscire nel mio intento, devo allenarmi duramente.
«Per il momento preferirei imparare a volare. »
Ammisi imbarazzata mentre gli presi un polso, al ché lui si girò verso di me e sorrise scombinando i miei capelli.
« Allora dimmi riesci a trasformarti a metà? Così! »
Disse aprendo le braccia e mostrando sotto di esse delle ali da vampiro, io tentai di fare la medesima cosa fallendo miseramente.
« Trasformati completamente »
Mi chiese, ed io annuendo lo feci, mentre mi sollevai da terra e mi trasformai in una specie di pipistrello nero, la forma animale completa di un vampiro.
« Ora inizia a sbattere le ali, se ti può essere di qualche utilità, puoi anche prendere una rincorsa e saltare in avanti.»
Feci come mi disse, presi la rincorsa e saltando iniziai a sbattere le ali. Per qualche secondo riuscii anche a stare in aria, poi però caddi rovinosamente a terra, non mi diedi per vinta e ci riprovai. Stavolta riuscii perfettamente a sollevarmi da terra ed Evan sorrise standomi di fronte, cercai di abituarmi a quell'altezza. Era strano volare, ed al contempo stesso una sensazione bellissima, era come se fossi libera, simile ma allo stesso tempo  diversa rispetto a quando correvo nei boschi.
« Prova a sbilanciare il corpo in avanti per volare dritto. Fai molta attenzione alle... »
Non finì la frase che entrai in una corrente d'aria che mi sbalzò contro un tronco, possibile che fosse così forte la brezza che prima muoveva i miei capelli?
«Si, trasformata così il nostro peso diventa identico a quello di una piuma, perciò viene usata per percorrere principalmente correnti d'aria, per le grandi distanze invece in assenza di correnti usiamo questa forma. Le nostre ali infatti sono più grandi, per mantenere il peso del corpo e permettondoci di percorrere maggiori distanze.»
Mi spiegò, mentre io tentai ancora una volta di rialzarmi ed iniziai a sbattere nuovamente le ali. Stavolta però riuscì nel mio intento, infatti iniziai a volare avanti e indietro, poi spalancai le ali e mi inclinai, prima verso un lato e poi l'altro.
«Noto che hai già capito il meccanismo. Adesso però andiamo che è ora di pranzo.»
Ammise, mentre io annuì, mia sorella sapeva dove fossimo quindi non era un problema restare con loro, guardai Evan e lui annuì, capendo cosa volessi fare e si trasformò completamente in vampiro. Iniziammo lentamente a volare diretti verso la piccola sala da pranzo secondaria, era là che i lupi pranzavano per evitare di fare fastidio ai vampiri che dovevano ancora abituarsi ad averci intorno.

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