Quinto Capitolo
Le nostre parole colpirono duramente i tre vampiri, in effetti era vero, stavolta non avrebbero potuto replicare o almeno così credevo, fu la sovrana a parlare, stranamente si rivolse al mio compagno con un tono calmo e tranquillo.
« Dimmi ragazzo, i tuoi genitori approverebbero questa relazione? »
Chiese preoccupata, non aveva quel tono di scherno un po' provocatorio che avevano gli altri tre, Anthony annui soltanto, io ne approfittai per tirarlo fuori da quella strana situazione.
«Prima avete nominato un'incoronazione, cosa accadrà e quando avverrà? »
La donna sospirò alla mia domanda e si avvicinò a noi aprendo le braccia come se volesse mostrarci qualcosa.
«Un'antica leggenda, che in realtà non è mai stata tale, o meglio lo è divenuta dopo. In realtà quella che voglio raccontarvi in sintesi è la mia storia, quella che mi ha ridotto in questo stato.»
Affermò lei mentre un brivido freddo percorse la mia spina dorsale, avevo la pelle d'oca. Possibile che l'incoronazione potesse causare tutto ciò?
« Avevo la tua età quando Marte si allineò con la luna facendola diventare nuovamente rossa, una Bloody Moon in pratica. Io, giovane principessa avrei dovuto sostituire mia sorella che nel mentre era sposata con il re delle streghe. Non avevo alcun potere, sarebbe stato lo scettro a donarmelo, almeno così credevamo, purtroppo ci sbagliavamo. Non appena la corona di sangue fu posta sul mio capo, la stessa che da sempre brillava sulle regine del regno, si affievolì. Quando ciò accade, non venendo alimentata dalle fiamme, come fonte di energia attinge alla linfa vitale della Regina. Per questo alla morte di tua madre, tua nonna salì al trono, non volendo cedere la corona a tua zia, è necessario che quest'anno venga incoronata la nuova regina, l'attuale difatti viene qui ad implorarmi di aiutarla, non vuole che sua figlia salga al trono per evitare che la corona la uccida.»
Esclamò lei stringendo i pugni, chiusi gli occhi così da poter comprendere meglio quelle parole.Mia zia, che conoscevo solo tramite i racconti del branco, che nonostante tutto, ci ha sempre raccontato della famiglia di mamma, ci ha sempre fatto comprendere che, per agire così, devono esserci varie motivazioni. Non hanno mai provato a raggiungere la vallata del Red Creek, o il palazzo situato sul Promontorio Rosso, non volevano invadere il loro territorio, temevano di poter scatenare la loro ira. Sospirai aprendo gli occhi e la guardai, sapevo che potevo ignorare la situazione e tornarmene con la coda fra le gambe nel mio branco, tuttavia non sarei affatto me stessa.
« Quando tempo abbiamo? »
Chiesi lentamente per comprendere quanto tempo avessi per organizzarmi, introdursi nel castello non era una passeggiata. Non sapevo nemmeno come fosse, figurarsi tentare di infiltrarcisi, dovevo parlare con Evan lui avrebbe potuto aiutarci.
« Esattamente sette mesi. »
Disse sorpresa mentre io sospirai sonoramente. Dovevo parlarne con mia sorella, sapevo che non potevo lasciarla in disparte, soprattutto perché tutto questo avrebbe cambiato la vita del nostro branco, loro dovevano sapere. Non me la sentivo di tenerli all'oscuro, non dopo che mi avevano sempre sostenuto e aiutato in ogni momento, ho dei ricordi con ognuno di loro, dai più piccoli ai più grandi.
Il ritorno fu rapido e silenzioso, io stavo ancora elaborando quanto fosse accaduto e non mi accorsi, talmente ero assorta che il mio partner si fermò e lo urtai. Eravamo quasi arrivati nel nostro territorio, quindi inizialmente, non capivo perché lo avesse fatto, poi realizzai e mi ritrasformai tornando umana, cosa che per mia sorpresa fece anche il mio mate, che ringraziai immediatamente.
« Io ci sarò, qualunque cosa tu decida fare, lo sai vero? »
Esclamò lui ribadendomi ancora una volta che sarebbe stato al mio fianco in ogni situazione.
«Giurami solo che non farai nulla di avventato.»
Chiesi mentre lui mi guardò sorridendo appena.
« Non posso, non so se riuscirò a mantenere la parola ma se posso, perlomeno eviterò gesti avventati.»
Seppur quell'affermazione non mi tranquillizzò molto, mi sentii come se qualcuno mi avesse tolto un grosso macigno dalle spalle.
« Ho visto molte persone ferirsi a causa mia e non voglio che accada anche a te.»
Ammisi voltandomi per evitare di guardarlo negli occhi, non volevo causare altri danni. Ovunque io andassi qualcuno restava sempre ferito, molti lupi del branco avevano sofferto a causa mia e non volevo che accadesse ancora una volta. Con uno scatto quasi felino, il mio compagno mi abbracciò da dietro come a volermi mostrare la sua effettiva presenza. Sorrisi debolmente mentre portai la mano destra sulla sua situata poco sotto al mio seno, mentre portai la sinistra su quella che mi cingeva la vita e le strinsi dolcemente. Realizzai solo in quel momento che effettivamente stava accadendo realmente, le cose fra noi stanno procedendo in fretta ma… mi stavo abituando alla cosa.
Anzi lo stavamo facendo entrambi, anche se procedevamo lentamente. Anthony mi stava supportando, ogni tanto mi posava una mano sulla spalla o mi sfiorava lentamente la mano, quando percepiva il mio bisogno di avere una certezza.
Accadeva sempre con maggior frequenza che i nostri sguardi si incrociassero, spesso accadeva per alcuni secondi, altre volte interi minuti. Andavamo molto d'accordo essendo molto simili, ma stare lì, abbracciati nel verde immenso della foresta, sotto quell'enorme luna immacolata, mi sembrava un sogno che diventava realtà. Mi voltai sorridendo e lo strinsi forte a me.
« Grazie »
Sussurrai piano vicino al suo orecchio mentre affondai la testa nei suoi capelli che odoravano di miele.
Al mattino ci alzammo di buon'ora, e nonostante avessimo fatto le ore piccole, non ne risentimmo particolarmente. Io ed Anthony ci separammo uscendo dalla stanza, lui scese a fare colazione ed io andai da mia sorella nella speranza fosse sveglia. Stavo per bussare quando mi aprì un uomo dagli occhi verdi e lunghi capelli castani i quali arrivavano fino alle sue ginocchia.
« Akane?»
Chiese meravigliato e curioso, solitamente non andavo in camera di mia sorella perché sapevo della sua stabile presenza nella sua camera.
Entrai trovando Shine intenta a spazzolarsi i capelli dinanzi allo specchio dorato e la guardai, lei in risposta si voltò preoccupata chiedendomi cosa fosse accaduto. Cercai per sommi capi di spiegarle la situazione che si era venuta a creare ed uscì dalla stanza senza ricevere risposta. Sorrisi e uscii sospirando, sapevo dove fosse diretta e sapevo anche che voleva conoscere il parere del lupo Gamma e delle nostre streghe. Scesi a fare colazione sapendo che non avrei avuto informazioni prima di stasera, però non potevo fare a meno di preoccuparmi. Scossi il capo e sospirando morsi la fetta di pane con la marmellata di ciliegie, per poi bere un sorso d'acqua.
« Stai bene? »
Chiese il mio compagno, mentre io annuì soltanto sapendo di non averlo convinto del tutto, stavo bene, l’unica cosa che facevo era reprimere il mio desiderio di poter bere del sangue. Il desiderio continua a crescere ma non posso assolutamente cedere, se il mio sangue si mescolasse ad un altro, sarebbe pericoloso per il mio branco, anche se Liko mi disse che probabilmente non sarebbe accaduto nulla, preferivo non rischiare. Dopo aver fatto colazione io ed Anthony uscimmo un po' fuori, avevo l'impressione che volesse dirmi qualcosa, notavo la sua titubanza.
« Starò al tuo fianco, qualsiasi cosa accada.»
Sussurrai stringendogli la mano, adesso toccava a me aspettare e fargli sentire la mia presenza. In una coppia un rapporto non può essere unilaterale, bisogna dare per ricevere ed i nostri occhi si scontrarono rapidamente, successivamente lui distolse lo sguardo. Non sapevo cosa fare. Mi sentivo inadatta in quella situazione, ero come un pesce fuor d'acqua, ma ci provai lo stesso. Presi il suo volto e lo costrinsi a guardarmi negli occhi, mentre con l'altra mano gli mossi delle ciocche di capelli.
« Sai che puoi dirmi tutto? »
Chiesi mentre lui annuì soltanto senza aggiungere nulla, lo guardai e sospirai prima di azzerare le nostre distanze facendo sfiorare le nostre labbra.
Ciò stupì non solo lui ma anche me stessa, seriamente gli diedi un bacio a fior di labbra? Non era il primo che scambiavamo ma non era da me questa intraprendenza, non nel campo romantico perlomeno.
« Non voglio costringerti a parlare, aspetterò che tu sia pronto, non mi importa quanto ci vorrà io sarò lì, ad ascoltarti.»
Affermai mentre lui mi abbracciò, io lo strinsi forte a me, facendogli poggiare il mento nell'incavo della mia spalla. Non ne comprendevo il motivo, ma con lui ero spontanea, mi dà un forte senso di sicurezza che mai avevo provato prima d’ora.
Sono felice di averlo come partner, più tempo passo con lui, più comprendo la sua unicità, è un ragazzo dal cuore nobile e altruista so che non è perfetto, ma ai miei occhi i suoi difetti sono perfetti. È molto impulsivo ed impaziente, prima di prendere delle decisioni, come quando gli ho dissi di volergli mostrare il tramonto sul Promontorio Scarlatto, sapendo che fosse pericoloso, insistette perché ci mettessimo immediatamente in cammino.
"Akane, vieni nella stanza dei nostri genitori."
Quella comunicazione mi lasciò basita, perché Shine mi voleva lì? Si trovava nella parte dell'ala disabitata della casa branco, nessuno si avvicinava a quella zona. Mi staccai da Anthony e gli dissi che ci saremmo visti più tardi, mentre lui annuì spiegandomi che sarebbe andato da sua sorella.
Sorrisi e mi voltai correndo in casa, verso la stanza dei miei genitori, mi fermai dinanzi alla loro porta bianca. Sospirai ed entrai, lì trovai mia sorella con un uomo dai capelli brizzolati non molto alto, un sorriso si formò sul mio volto quando quegli occhi castani mi osservarono.
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