Quattordicesimo Capitolo
Sosteneva il vero, ciò che alla fine realmente importava, era solo la nostra famiglia, anche la madre di Anthony me lo fece notare:
"Non importa, giura solo di prenderti cura di mio figlio, come lui farà con te, qualsiasi cosa accada."
Queste sue parole mi scaldarono il cuore, facendomi al contempo stesso pensare al vuoto che i miei genitori lasciarono dentro me, con la loro morte.
« Ha avuto la sua risposta, perché non va via? »
Chiesi curiosamente, mentre l'uomo mi fissava.
« Perché non mi fido di lei. »
« Non le sto chiedendo di fidarsi di me, non le sto chiedendo di smettere di odiare la mia specie. Comprendo il suo essere restio, ma non voglio dividere la vostra famiglia, non le chiedo nemmeno di accettarmi, solo di non ferire suo figlio. Comprendo bene la sua posizione, mettendomi nei suoi panni immagino che non debba essere affatto facile dover accettare tutto questo. Inoltre volevo porgerle le mie scuse per questa mattina.»
Ammisi mentre l'uomo sospirò e facendomi intuire che mi tenesse d'occhio, successivamente lasciò la camera. Subito dopo entrò Anthony con un'espressione chiaramente sorpresa in volto, mi chiese cosa ci facesse suo padre qui.
« È venuto per parlare con me. »
Sentendo quelle parole si sedette vicino a me, gli raccontai dettagliatamente tutto ciò che mi accade, mostrandogli anche il bracciale dorato come prova. Anthony mi guardò, mentre la faccia passò da cupa a sorpresa per poi incupirsi nuovamente.
« Non riesco a comprenderlo.»
Ammise Anthony, mentre la sua espressione desolata e rassegnata mi fece sorridere un po'.
« Tuo padre ha un motivo per odiarmi in questo modo, non può essere altrimenti. »
Affermai, mentre lui annuì soltanto incupito.
« Nemmeno mio padre ti avrebbe accettato »
Sospirai ricordando le sue parole, mentre mi scappò un sorriso triste e nostalgico, lui mi fissò confuso.
« Sai, quando ero piccola continuava a dirmi che ero la sua bambina, che lo sarei stata per sempre, mi ripeteva spesso che non avrebbe mai lasciato che un lupo mi separasse da lui. »
Ricordai, mentre una solitaria lacrima scese sulle mie guance, Anthony la asciugò per poi stringermi a sé. E dire che volevo essere io a consolarlo.
« Sai, probabilmente in questo momento ci sta osservando e sta pensando a quanto tu sia diventata bella. Sono certo che vi protegge, non sono forse i vampiri a dire che i defunti guidano la loro strada?»
Sorrisi divertita mentre scossi il capo.
«Qualcuno ha fatto i compiti! Complimenti tesoro. »
Esclamai contenta, mentre lui sorrise alzandomi lentamente il viso verso di lui e mi baciò.
« Akane?»
Chiese lui, mentre io mi tirai indietro di scatto alzandomi dal letto, sentivo delle urla, un forte senso di panico non mio, che nonostante tutto mi fece piegare sul pavimento. Mi raccolsi in posizione fetale, mentre le varie immagini scivolavano via. Le avevo già viste, un lupo del branco di Anthony li avrebbe presto traditi, non ebbi il coraggio di fiatare, annui soltanto. Da allora passarono circa cinque giorni, tentavo di evitare quanto più possibile l'Alpha, aiutavo come potevo le Streghe del branco, continuando ad allenarmi costantemente con Akiko ed Anthony. Forse fu durante uno di questi allenamenti, che qualcuno scoprì la mia natura, rivelandola al branco.
« Forse dovresti tornare dal tuo branco… »
Mormorò dispiaciuta Chris, mentre io scossi il capo.
« Non posso e non voglio. Non sono codarda, semplicemente vado avanti a testa alta, facendomi carico di tutto il loro odio.»
Risposi mentre ella, poco convinta, annui. Sentivo i loro pensieri e i loro timori, temevano potessi ucciderli, ovunque passassi, loro mi fissavano giudicandomi e additandomi come mostro. Per natura, lupi e vampiri erano ostili nei confronti dell’altra specie, io figlia della loro unione, modificavo “l’equilibrio naturale” delle cose.
Nel mentre, vi erano stati vari tentativi di uccidere Anthony, fortunatamente nessuno andò a segno. Il branco sospettava fortemente nei miei confronti, fortunatamente sia la Luna che Chris, rimasero sempre al mio fianco in modo tale da far capire loro che non fossi una traditrice. Nemmeno io sapevo chi fosse, usavo costantemente i miei poteri psichici per trovarlo, purtroppo invano. Scossi il capo cercando di sistemarmi i capelli rossi, mentre la porta si aprì rivelando così la sagoma di Teo, il mate di Chris. Era venuto per aggiornarmi sulle condizioni dell'Alpha, la Luna me l'aveva riferito, suo marito cagionevole di salute, soffriva spesso di svenimenti. Quando lo scoprì, Anthony e sua madre si erano già avviati assieme alle guardie del branco, verso i confini per un'invasione, stavolta non mi è sembrato il caso di unirmi a loro. Lo guardai in faccia notando come fosse scuro e sospirai, non volevo avvicinarmi, però, Chris in quel momento, aveva bisogno di me.
Bussai e rimasi spiazzata quando in seguito al suo consenso, notai l'uomo steso sul letto, mentre una cicatrice enorme lo attraversava dal fianco alla spalla. Come nella visione! Lo guardai attentamente e vidi una specie di aura nera venir rigettata da quella cicatrice. Continuai ad avanzare, mentre la porta si chiuse, quando mi avvicinai sentì la domanda provenire da Teo, rivolta verso Chris.
« Cos'è quella roba nera? »
Chris gli chiese di cosa stesse parlando, non le sembrava il momento adatto per scherzare.
« Chris non può vederla, lei è un lupo. Tu invece hai ricevuto gran parte del mio sangue, e con esso, inevitabilmente hai assorbito anche qualche potere. Questa “roba” nera è simile alla roba “blu” che Chris ha intorno a sé, si chiama aura, i vampiri hanno molti poteri e percepire l'aura è uno di essi.» Affermai, mentre Chris guardò il suo mate annuendo, per poi guardare me preoccupata.
« È un male? »
Chiese, mentre la ragazza posò le mani sulla cicatrice, incanalando nel suo corpo quell'aura nera.
« Molto. È un’aura estranea, appartiene a un vampiro, in quanto nera, molto probabilmente quello che il suo corpo sta rigettando.»
Esclamai dicendole quello che stava accadendo, fu Chrysalis a spiegarmelo, per questo potevo esserle di aiuto. Assorbii quell'aura nera, notai che parte di essa sembrasse incatenata, non andai oltre per evitare di peggiorare la situazione.
« L'Alpha non deve sapere nulla, almeno finché non scopro come sia possibile che lui abbia addosso quest'aura, intesi?»
Chiesi, mentre i due annuirono, non curandomi di nulla corsi nella stanza ove caddi in ginocchio respirando a malapena. Quell'aura era debole, ma molto potente, per quello, dinanzi ai miei occhi apparve una strana visione, sembrava quasi che quest'aura ne stesse combattendo una rossa, quest'ultima dal suo canto, piano piano si stava facendo strada.
Presi istintivamente il diario della mamma, lo lessi interamente in questi giorni, rimembravo una strana similitudine.
Come scarlatto è il sangue da noi bevuto, altrettanto è l'anima che combattiamo.
L'aura nera è sostanzialmente l’anima del vampiro ma cosa dovrebbe essere l’aura scarlatta? Sfogliavo quel diario, che oltre a contenere varie sezioni dalla vita della mamma, vi erano anche gli incantesimi che creò con l’indice del grimorio delle abilità vampiresche, le cui pagine colme di ogni incantesimo esistente, inclusi quegli incantesimi creati dalla mamma. Alcune pagine, invece, erano vuote,così che le future generazioni potessero avere la possibilità di riempirle, con quelli che avrebbero potuto creare.
Rabbrividii quando lo trovai.
Era sotto il capitolo, "Guerra Ancestrale". Anni fa ci fu uno scontro violentissimo, durante quella guerra i vampiri in svantaggio numerico, usarono micidiali armi create dal fiume della vallata. Strabuzzai gli occhi, perché al suo interno fu menzionato un sigillo.
Un sigillo che conoscevo molto bene.
Lo stesso impresso sulla mia pelle.
Il Marchio Di Fuoco.
Presi il grimorio riposi lo zaino, mi sedetti sul letto, misi la mano sulla copertina rossa con i ricami dorati, mentre dolcemente lasciavo scorrere il dito sugli intarsi che formavano la scritta Red Moon.
« Marchio Di Fuoco.»
Chiesi, mentre il libro si aprì da solo, mostrando le pagine che contenevano le informazioni di cui avevo bisogno in quel momento.
Marchio Di Fuoco 🔥
Tipologia: Sigillo
Ideatore : Richard III, lo creò per poter contenere il veleno dei Proiettili Scarlatti, micidiali per i lupi.
Descrizione: Formato da tre circonferenze, una maggiore la seconda concentrica leggermente più piccola e infine l’ultima circonferenza concentrica separata da un piccolo spazio. Le catene partono dalla seconda circonferenza e arrivano a quella più piccola, che al suo interno, è una specie di husky.
Anomalia: Svanisce con la morte del suo esecutore.
Se l'esecutore è in fin di vita, ma non ancora morto il sigillo, il sigillo allenta la presa e l’estensione delle catene, le quali non saranno più presenti su tutto il corpo.
In caso di morte dell'esecutore: È possibile estrarre il veleno, per farlo sarà necessario una dottoressa vampiresca oppure alimentando l'aura di chi l'ha utilizzata dandogli parte delle proprie energie ed evitando la morte (il secondo metodo è attuabile se l’incantatore è in punto di morte).
Potenziato da : Elena La Sanguinaria.
Voce in dettaglio: Sigillo della Luna nuova
Se il veleno dovesse entrare in circolo sarebbe la fine per l'Alpha! Non potevo certo lasciarlo morire, non avrei voluto che anche loro venissero a conoscenza di quel tipo di sofferenza. Non la auguro nemmeno al mio peggior nemico, effettivamente ogni minuto che scorreva avvertivo quella mancanza. Ed è straziante, letteralmente.
« Proiettile Scarlatto »
Esclamai mentre il libro si aprì nuovamente mostrando una freccia rossa che sembrava, più una saetta.
Proiettile Scarlatto 🏹
Tipologia: Attacco Velenoso – Letale
Ideatore: Re Denki
Descrizione: Ricorda una saetta di colore rosso. Formata dall’unione di ragni ad una specie di miscela, detta concie, che fa da collagene con l'acqua del Red Creek.
Antidoto: L’unione dei seguenti ingredienti, miscelati tra loro : Aroma di lanusia , Miscela di vitalerba, Gocce di vitalusia e sangue di un Alpha puro.
Estrazione: Possibile ma altamente fatale.
Scossi il capo e chiusi il libro andando da Akiko.
Perché gira liberamente?
Dovrebbe morire.
È uno scherzo della natura!
Cercai di non dar peso a questi commenti, dopotutto non venivano espressi ad alta voce. Ingoiai il boccone amaro, quando avvertì qualcuno pensare cose poco carine sui miei genitori. Cercai di mantenere il passo calmo e un'andatura fiera, come farebbe un qualsiasi lupo Alpha, come farebbe una principessa. Nascondere le proprie emozioni dietro quella che definiscono, “Poker Face”, mi riesce abbastanza bene a primo impatto…
Non ho menzionato a nessuno di questa faccenda, nemmeno a Chris ed Anthony. Sono a conoscenza di questa situazione, certo a loro non sfuggono le voci e gli sguardi, perlomeno non hanno la possibilità di sentire le offese più ingiuriose. Sospirai bussando mentre una voce conosciuta mi accolse facendomi entrare.
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