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Diciassettesimo Capitolo

Uscii lasciando l'intera famiglia con l'Alpha, il quale doveva ancora riprendere i sensi, non volevo che mi vedesse in quel modo. Era meglio stesse tranquillo per un po', dopotutto l'antidoto gli avrebbe causato uno stato confusionale al suo risveglio. L’unica cosa certa era una sola, appena le Streghe avessero risolto con l'Alpha, sarei passata a vedere come stessero gli altri tre vampiri. Tuttavia, non riuscivo a stare tranquilla, ogni sera venivo informata di ciò che stesse facendo il mio branco, nonostante la distanza che ci separasse, riuscivo a percepire la loro agitazione. Era strano, non subirono attacchi eppure molti licantropi si stavano muovendo in grandi gruppi, attraverso i nostri territori.
Raramente capitava che i gruppi di licantropi e lupi mannari si spingessero nei territori dei sangue di lupo, ma difficilmente lo facevano in numero così consistente a tal punto che pure io fossi in grado di sentirli. Questa non era altro che la quiete prima di una tempesta, non molto lontana. Il mondo sarebbe stato irrimediabilmente stravolto da grandi e numerosi cambiamenti.

Cosa avrebbe potuto portare la nuova era?

Avanzava lentamente ma inesorabilmente, scandita dalla presenza dell'eclissi di Luna, in concomitanza con la presenza della Luna Rossa. Quel giorno le tenebre sarebbero scese sulla terra, fatte risaltare dalla luce rossa, la quale avrebbe segnato, il passaggio della corona del regno vampiresco. Il giorno in cui il passato e il presente avrebbero mostrato lo scorcio di un nuovo futuro, un futuro migliore, almeno era questo ciò in cui tutti noi speravamo. Volevo sinceramente che quell’utopia divenisse realtà, stavolta non sarebbe stata limitata al solo branco. Sarebbe stato un percorso arduo da portare avanti, avrei dovuto fare da mediatrice fra le varie fazioni, i vampiri erano in conflitto con tutti i lupi, ma anche i lupi si odiavano fra loro. 
« Luna?»
Chiese un bambino, mi voltai per rispondergli. Quando lo feci il mio sguardo cadde sul suo ginocchio rosso, pieno di graffi.
« Non sono la Luna, su siediti, fammi dare un'occhiata.»
Esclamai, mentre il bambino annuì soltanto, sedendosi su una panca non molto distante da noi. Mi recai presso la fontana dove bagnai il fazzoletto, per poi poter pulire la sua ferita. Mi inginocchiai, afferrai il suo polpaccio mentre sorrisi.

« Dovresti fare più attenzione quando giochi.»
Dissi finendo di pulire la ferita, mentre lui mi guardò con gli occhi pieni di lacrime, che prontamente asciugai.
« Vuoi vedere una cosa? »
Chiesi, mentre lui annuì soltanto, posi le mani poco distanti dalla sua ferita, mentre un bagliore rosso la cicatrizzò.
« Sei una vampira buona tu, vero Luna?»
Chiese il bambino, mentre io mi sedetti accanto a lui e gli sorrisi accarezzandogli il capo.
«Si, sono buona, ma non sono la Luna.»
Esclamai, mentre lui mi osservò nuovamente.
« Anthony è un Alpha, tu la sua mate, quindi sei la Luna!»
Esclamò lui confuso sospirai, non potevo spiegare certo la situazione ad un povero bambino.
Una donna del branco, probabilmente sua madre, mi strattonò lentamente ed io mi avvicinai al piccolo avvisando di fare più attenzione la prossima volta. Sospirai lentamente mordendomi un labbro.
« Grazie per avermi curato.»
Urlò il piccolo, mentre lo salutai con un cenno. Mi diressi verso casa per andare da Akiko, per chiederle informazioni sulla salute dell'Alpha, volevo sapere se l'antidoto avesse fatto effetto.

Quando tornai in infermeria li trovai tutti insieme, presi in disparte Akiko facendole cenno di seguirmi. Andai in camera nostra, presi quelle specie di contenitori, al cui interno vi erano i vampiri e li portai in camera di Akiko. Li aprimmo unendoli in uno, dopodiché Akiko si scusò dovendo lasciarmi sola. 
"Le vostre ali si sono rigenerate?"
Chiesi  ai tre feriti, evidentemente sorpresi da quel contatto mentale, mentre uno di loro annui.
" È la figlia di mia sorella, la Principessa Elena. "
Esclamò il vampiro lievemente più grande di statura, comuni per un vampiro adulto.
" Non è possibile! Lei è morta. Lo sono tutti!"
Esclamò uno dei vampiri visibilmente seccato.
"Allora come può parlare con noi se puzza di lupo?"
"Molto gentile da parte tua, eh"
Pensai trucidandolo con lo sguardo, lui indietreggiò visibilmente spaventato.
"Io sono  Ada, lei è mia sorella Fleur, loro sono il Principe Gerard, e le sue guardie Vitto e Alloggio"
"NON È VERO!"
Urlarono i due furibondi, mentre Gerard sospirò.
Loro sono Domenico e Graziano.”
Affermò, presentandoli con i loro veri nomi. Io mi voltai verso la porta dalla quale proveniva un profumo intenso di miscele, sentivo chiaramente l'odore di Anthony, mi preoccupava però, quello che percepivo al suo fianco.

Menta piperita e cioccolato.

Era Dominic.
Ne ero certa, non poteva essere nessun altro se non lui, in tutto il mondo non esistevano due lupi con odori simili. Quando la porta si aprì, l'odore asettico lasciò spazio ad altro, Dominic tuttavia, non ebbe nessuna reazione, trovandosi di fronte dei vampiri. Immaginava chi l'avesse preceduto, fece un passo ma Anthony lo afferrò prima che cadesse. Io mi alzai, mi avvicinai ad Anthony e sostenendolo da un braccio, lo aiutai a sedersi sul letto.
« Ti devo delle scuse.»
Iniziò lui, mentre io sorrisi posando una mano sulla sua spalla.
« Non deve »
« Invece si, ti ho detto molte cose orribili e… »
« Lo comprendo. Ma vede, sono abituata, non solo lei ma anche i vampiri che curo o i lupi vagabondi che accogliamo, sono dubbiosi. Mentre loro si fanno accecare dai pregiudizi, lei ha tratto delle conclusioni sbagliate. Non spetta a me dirle come andarono le cose più di trent'anni fa, credo lei sappia a chi dover chiedere, le garantisco che potrà farlo presto.»
Affermai guardandolo, mentre lui fu evidentemente sorpreso di sentirsi rivolgere tali parole. Il mio mate mi guardò, notando che non stessi affatto prestando molta attenzione ed inarcò un sopracciglio.

«Akane, che sta succedendo? »
Chiese Anthony, mentre lo guardavo seriamente.
« Mia sorella mi ha  appena comunicato lo spostamento di branchi stranamente numerosi, temono che sotto vi sia qualcosa di grosso.»
Avvisai, mentre vidi i vampiri in visibilio ed annuii.
«Si, temo anche io.»
Ammisi titubante e frustrata, mentre i due mi chiesero di cosa stessi parlando, in quel momento realizzai che loro non potessero comunicare con i lupi.
« Papà, fa come me.»
Disse Anthony poggiando la mano sulla mia spalla, mentre suo padre fece lo stesso. Chiusi gli occhi per poi riaprirli, sentivo la loro aura confluire in me, tentai con fatica, di adeguarmi alla loro emissione. Era abbastanza difficile farlo con una persona nuova, ero abituata al flusso di Anthony, adesso dovevo farlo con quello di Dominic.
"Come può essere l'eclissi il giorno che tanto temete?"
Chiese a quel puntο la giovane Fleur, mentre Ada sospirò sommessamente e ed io mi morsi un labbro.
« Perché quel giorno, sua maestà perderà i poteri temporaneamente, in quanto la Luna non sarà visibile e i licantropi saranno più pericolosi.»
Esclamò il principe fornendo un esauriente spiegazione di come mai provassimo tali timori, mentre Ada annuì confermando ciò che l'uomo aveva appena terminato di dire. Lo avvertivo il suo senso di agitazione, eppure non ne capivo il motivo. A dirla tutta, anche io mi sentivo irrequieta, a dimostrarlo vi era il mio labbro inferiore, martoriato per via di tutti morsi che ricevette. Fu Akiko a interrompere la conversazione, annunciando fosse ora di pranzo, noi annuimmo, mentre diede una sacca di sangue ad ognuno dei tre vampiri. Entrai accompagnata dai due Alpha del branco fra lo stupore generale, ci sedemmo vicino a Chris e sua madre.
« Gli serviva solo tempo. »
Dissi, evitando di dar loro tutti i dettagli, mentre Anthony annuì sorridendomi, amo il suo sorriso bello e splendente, vorrei che restasse così. Il pomeriggio  lo trascorsi a essere istruita sulle formazioni del branco, sui vari territori e sui gruppi di guardia. Era particolarmente noioso, ma essendo la futura Luna, dovevo assolutamente imparare, cosa che sarebbe toccato anche ad Anthony ritornando presso il mio branco.

La notte arrivò velocemente, la Luna piena lasciava intravedere qualche giocoso raggio di luce, che fiocamente ci illuminava. Eravamo distesi sul letto, Anthony mi teneva stretta fra le sue braccia, la mia faccia era appoggiata al suo tonico e caldo petto, con la mano giocavo con i muscoli ben definiti del suo torace, mentre con l'altra gli spostai una ciocca bionda, dai suoi occhi smeraldo.
« Akane, io ecco…»
Iniziò lui incerto, mentre mi guardò e chiudendo gli occhi li aprì, trovando in sé tutta la sicurezza di cui aveva effettivamente bisogno.
« Ti va se domani sera stiamo insieme?»
Chiese lui mordendosi un labbro, mentre io sorrisi.
« Perché ora siamo divisi? »
Chiesi inarcando un sopracciglio, mentre gli diedi un leggero bacio a fior di pelle.
« Se è un appuntamento, accetto volentieri.»
Affermai mentre lui mi baciò dolcemente e mi accoccolai al sicuro.

Sono certa che ognuno di noi nasca in un luogo che possa definire casa, poi migra verso altri lidi, approdando sulle coste dell'amore, cercando in questo caso, una persona da chiamare casa. Anthony è la mia casa, le sue braccia sono il mio rifugio, non osavo immaginare come mi sarei sentita se l’avessi perso. Adesso che l'Alpha è convinto dovrei pensare al branco, il quale non nasconde il loro malcontento nei miei confronti.  Portai una mano sul collo, immaginando i suoi canini affondare nella pelle. Quello sarebbe stato il punto di non ritorno, l'unione di due mondi a sé stanti. Il marchio è l'avvertimento di un lupo, anticamente esso veniva associato come "proprietà", alla fine il lupo è un animale profondamente legato al territorio, con il passare degli anni, i tempi fortunatamente sono cambiati. Non è chiaro se avesse questo potere fin dall'antichità ma, successivamente venne associato ad un significato più intimo e profondo. Provare le emozioni che prova l'altro, significa mettere a nudo completamente ciò che ci si porta dentro, è una percorso, che una volta intrapreso, non permette di tornare indietro. È il segno indelebile di un amore molto profondo, è quel qualcosa che ho sempre immaginato con timore. Da piccola credevo che sarei scappata via quando sarebbe giunto quel momento, eppure eccomi qui, a stringermi fra le braccia del mio mate.

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