Quattordicesimo Capitolo
Rientriamo nel sudicio e distrutto appartamento, accomodandoci all'interno di questo piccolo e spoglio stanzino. Per mia fortuna noto che è solo impolverato negli angoli, e una piccola finestra circolare socchiusa permette all'aria di rinfrescare l'ambiente.
Harry è appoggiato con la schiena contro al muro, le braccia tese e incrociate sul petto; il suo sguardo sfiora ogni cosa nella stanza con noncuranza.
Liam e Louis sono invece in piedi, l'uno accanto all'altro; Niall è seduto a gambe incrociate in un angolino, giocherellando con le stringhe delle sue scarpe.
Scelgo di restare in piedi accanto al biondo, il più lontano possibile da Harry e da tutte le vibrazioni imbarazzanti o negative che emana; Liam mi fissa con velato divertimento.
"Haz, allora vuoi spiegarci cosa ti è successo?"
Louis sposta il suo peso da un piede all'altro, studiando le ferite visibili sul volto del riccio.
L'altro vampiro sospira, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe; non sembra essere a suo agio con l'idea di parlarne. Il ricordo del suo sfogo di solo poco prima mi fa irrigidire.
"Quando ci siamo separati nei pressi del bosco.. Zayn e due dei suoi mi hanno inseguito."
Tossisce per schiarirsi la voce roca, mentre Niall quasi scatta in piedi per l'agitazione.
"Zayn hai detto? È tornato?"
Harry annuisce lentamente, mentre Louis inizia a torcersi le mani dalla preoccupazione.
Alzo lo sguardo verso Liam, l'unico ancora tranquillo e con un espressione confusa in volto; forse stando col suo branco di lupi è rimasto all'oscuro di tutto.
"Nessuno mi ha detto niente! Cosa vuole quello psicopatico ancora?"
Louis si volta di scatto verso il biondo.
"Sai cosa vuole, Niall. Vampiri. Evidentemente ha ucciso troppi dei suoi e.."
"No Louis. Cercava altro. Quando abbiamo raggiunto questo edificio e ho ucciso uno dei suoi stupidi e inutili seguaci, ho sentito l'altro accennare qualcosa riguardo ad una cura.."
Harry lo interrompe, facendomi corrugare la fronte. Cercando di non dare peso al fatto che ha ucciso un vampiro proprio in questo edificio, chiedo un chiarimento.
"Una cura a cosa?"
Smettono di parlare, spostando lo sguardo su di me; cerco di ignorare quello di Harry, concentrandomi sul viso di Louis e Niall.
"Credo una cura al vampirismo, la mia congrega ne aveva una tra le mani, ma si parla di decenni fa"
Le parole del biondo mi fanno sgranare gli occhi; cura per il vampirismo? Può esistere sul serio?
"Ma cosa se ne potrebbe fare, Zayn è sempre stato così orgoglioso del suo essere vampiro.."
Louis si porta una mano al mento ispido di barba, inumidendosi le labbra con aria pensierosa.
Harry però si irrigidisce, tenendo sempre lo sguardo fisso sul pavimento.
"Comunque Haz, scusa se cambio argomento, ma l'anello solare?"
Il riccio ora fissa il biondo con aria irritata, stringendo istintivamente la mano dove portava l'anello a pugno.
Anello solare? Harry mi aveva già accennato in precedenza qualcosa a riguardo, ma senza ovviamente entrare nei dettagli; sarebbe stato troppo gentile da parte sua.
Il moro subito studia le mani del compagno, sgranando gli occhi visibilmente preoccupato.
"Te lo hanno rubato?"
Harry a stento annuisce in responso, serrando la mascella; Louis inizia a gesticolare furioso.
"Sai questo a cosa porterebbe! Il nostro vantaggio fino ad ora è sempre stato che lui e il suo gruppo si potessero muovere solo di notte! Cazzo.."
Liam prende l'amico per un braccio.
"Lou, calmati. Avremo modo di riprendercelo, arrabbiarsi ora con Harry non serve a nulla.."
Il riccio scatta verso il licantropo.
"Non ho bisogno di un cane da guardia come te. E ripeto che non è colpa mia se mi sono ritrovato solo contro tre vampiri.."
Si volta poi verso di me con aria seccata.
Io scuoto il capo, visibilmente irritata dal suo tono: Liam sembra incassare il colpo con facilità, ma io no. Non riesco a tollerare le sue cattiverie gratuite mirate a persone che proprio non se lo meritano.
"Ma non è nemmeno colpa di Louis, ha scelto di salvarmi e.. " cerco di controllare il mio tono tremolante "se non fosse stato per lui ora.. non sarei qui."
Accenno un sorriso verso il moro, che ricambia timidamente; Harry però ha tutt'altra reazione.
"Perché ti metti sempre nei guai! Fai sempre di testa tua e non ascolti mai cosa ti viene detto!"
Lo fisso allibita, mentre Niall ora è in piedi accanto a me.
"Cosa c'entra questo! Potevi benissimo scappare da tutt'altra parte ed evitare che ti rubassero quello stupido anello lunare.."
"Solare"
Sto praticamente urlando.
"Quel cavolo che ti pare!"
Liam si posiziona in mezzo alla stanza, separando me ed Harry tendendo le sue braccia muscolose ai lati; sento gli occhi di Louis premere sulla mia pelle con insistenza, ma non mi interessa. Un'innata rabbia mi cresce in petto, come una bestia feroce chiusa in gabbia da giorni.
"Ragazzi, ora basta. Gridare contro l'un l'altro non porterà a nulla. Abbiamo appena scoperto qualcosa di importante: che questo Zayn cerca una cura al vampirismo e che ad Harry serve un nuovo anello solare"
Niall annuisce, sostenendo Liam.
"Per l'anello solare posso pensarci io, ma mi servirà qualche giorno"
Harry sbuffa, fulminando con lo sguardo Liam e avviandosi verso l'uscita dello stanzino.
"Conclusione: ci dovremo spostare solo di notte e rallenterò tutto quanto"
Louis lo raggiunge, prendendolo per una spalla.
"Rallenterai.. Cosa?"
Il riccio fa un gesto secco con la mano, staccandosi dalla presa di Louis.
"Non è ovvio? Ti rassegni a non voler capire che è arrivato il momento di andare contro Zayn e la sua malsana anarchia?"
Prima che il moro possa rispondere, Harry scompare dalla stanza a velocità innaturale, lasciando dietro di sé un leggero spostamento d'aria.
La tensione creatasi nella stanza è ora palpabile, e capisco che è per Harry; il suo nervosismo, la sua rabbia, l'orgoglio ferito percepibile nelle parole, fluttuanti ancora nell'aria. Voglio capire però cosa gli sia successo, perché sia meno sopportabile del solito.
Senza chiedere perciò alcun tipo di consenso agli altri, esco dalla stanza.
"Bliss!"
Non mi volto al richiamo; sospiro pesantemente, accelerando il passo per allontanarmi dallo stanzino.
"Arrivo subito"
"Harry! Esci fuori, so che sei qui"
Faccio saettare lo sguardo da una parete all'altra della stanza principale dell'appartamento e, quando sto per spazientirmi e tornare dagli altri, scorgo le macerie della porta d'ingresso spostate: bingo.
Facendo sempre attenzione a dove metto i piedi, mi affretto ad uscire dalla dimora e a raggiungere l'atrio usurato dell'edificio; Harry è seduto sul primo gradino della rampa di scale, le gambe piegate in avanti e lo sguardo perso davanti a sé.
Sbuffo a quella vista, non più così sicura di quello che sto facendo; inizio ad attorcigliarmi una ciocca di capelli attorno ad un dito.
"So che mi hai seguito, da rompipalle quale sei."
Il suo tono è basso e spento e, malgrado solo pochi minuti fa volessi prenderlo a schiaffi dal nervoso, ora quasi voglio abbracciarlo e dargli conforto. So, si capisce che è successo qualcosa.
Sospiro, decidendomi finalmente a raggiungerlo ed ad accomodarmi accanto a lui sul gradino.
È terribilmente freddo al contatto e trattengo una smorfia di disgusto per la sporcizia che mi circonda.
Lo osservo di profilo per qualche secondo, in attesa che si decida a spiegare.
È così ironica la vita: la prima volta che l'ho incontrato ho pensato volesse uccidermi, mentre ora mi sento in dovere di consolarlo.
"Quindi?"
Mi acciglio confusa, voltandomi completamente verso di lui.
Lui ricambia lo sguardo di sbieco.
"Beh, sei venuta qui, no? Solitamente nei film questo è il momento in cui la ragazza chiede chiarimenti sul comportamento enigmatico del ragazzo misterioso e terribilmente bello che le fa battere il cuore"
Roteo gli occhi al cielo, appoggiando la fronte sulla mano.
"Se togli la parte del ragazzo terribilmente bello che fa battere il cuore alla ragazza, allora sono disposta a seguire il copione del film"
Inizia a intrappolarsi il labbro inferiore tra i denti; sospiro ancora, storcendo il naso.
"Okay beh.. Vuoi spiegarmi..?"
Lui alza un sopracciglio, voltandosi verso di me.
"Cosa?"
Serro le labbra.
"Il perché di quello che è successo.."
Lo vedo trattenere un sorriso beffardo, continuando a studiare le mie emozioni trapelanti dal mio viso imbarazzato.
"Cosa è successo?"
Trattengo a stento un gemito di lamento, nascondendomi il viso tra le mani.
"Non lo dirò a voce alta, è inutile che ci provi."
Lui sorride leggermente, tornando a fissare il muro davanti a sé.
"Allora non proverò a spiegare nulla."
Alzo la testa lentamente, roteando nuovamente gli occhi al cielo.
Per lui è tutto un gioco, i miei sentimenti sono un gioco; tutto è inferiore al suo ego e alle sue qualità e proprio non riesco a sopportarlo.
"Invece si che lo farai. Per tua informazione non sono un giocattolo, ho dei sentiment.."
Non riesco a completare la frase che lui, con uno scatto fulmineo, mi blocca contro la parete alla mia destra; le sue mani sono attorno al mio viso e le sue labbra sono a pochi centimetri dal mie.
Il suo respiro caldo mi solletica la pelle e, a quella vicinanza, riesco a distinguere le diverse sfumature verdi delle sue iridi.
Il suo tocco è freddo, ma riesce ad accendermi come un fiammifero; trattengo il fiato, impotente sotto i suoi gesti.
Ha gli occhi puntati nei miei e sento la gola inaridirsi.
"Posso fare quel cazzo che mi pare, quando cazzo mi pare. Posso baciarti contro questo muro sudicio.." la sua voce si fa roca e più intensa, provocandomi brividi ".. prenderti sul corrimano di questa stessa scala e farti godere e urlare il mio nome più di qualsiasi altro uomo che abbia messo piede nella tua vita" La sua mano languida scende con una lentezza snervante dal mio collo, scorrendomi lungo il petto e agguantandomi il sedere con uno scatto, facendomi mugolare. ".. E questo perché io e te non abbiamo nulla in comune, nessun legame, nessuna stupida amicizia; solo la conoscenza di Louis. Quindi smettila di assillarmi con le tue ansie da tredicenne e lasciami crogiolare nei miei pensieri da solo."
Deglutisco a malapena, sgranando gli occhi alle sue parole; lui si allontana, staccando le sue mani da me come un cerotto doloroso.
Ancora scossa dalle sue parole, mi massaggio il collo, dolorante per la sua presa d'acciaio; tossisco poi per schiarirmi la voce e lo fisso senza più alcun pudore.
Mi tratta sempre come una bambina, qualcuno di cui non curarsi davvero, facendomi sentire terribilmente inutile e vulnerabile. Mi usa quando ne ha voglia, sono solo un noioso antistress per la sua mente contorta. Nutro per questo un tremendo rancore nei suoi confronti, ma non riesco a non provare pena per la sua sorte, a pensare che ci sia qualcosa, qualsiasi cosa, oltre tutti questi muri.
"Da solo perché vuoi stare da solo, o da solo perché pensi di meritartelo? Se fino ad ora hai trascorso una vita in solitario, non vuol dire che non ti meriti accanto una figura amica, o per lo meno disposta ad ascoltarti. Hai ragione.. Non ti conosco, ma se ti senti in dovere di porre dei limiti con me, io li voglio porre con te. Quindi ora o mi spieghi cosa ti è davvero successo, perché stavi fottutamente piangendo sul balcone, ti ho visto, o me ne vado."
Lo guardo per minuti interminabili, speranzosa di aver smosso qualcosa in quell'animo freddo quanto un pezzo di ghiaccio. Quando però noto di non aver ottenuto alcuna reazione positiva, sospiro, schioccando la lingua contro il palato ed alzandomi da quell'orribile gradino.
Era l'ultima occasione che gli stavo offrendo.
Sono in piedi a pochi metri da lui, ho le mani incrociate contro il petto e una piccola fila di lacrime, pronta a sfilare lungo le mie guance. Mi vergogno così tanto di me stessa e della disponibilità che mostro ogni volta, anche verso chi non si meriterebbe nemmeno un sguardo.
Fisso la sua schiena muscolosa un'ultima volta, prima di tornare sui miei passi e raggiungere l'appartamento.
"Bliss.. Aspetta."
Un sussurro sommesso e quasi impercettibile, che però riesco a sentire e a scandire vocale per vocale nella mia mente.
Congelo sul posto, trattenendo a stento un'espressione sollevata.
Harry sospira pesantemente, passandosi una mano tra le lunghe ciocche di capelli ricciolute.
Mi avvicino a lui cautamente, incerta o meno se abbia seriamente pronunciato quelle parole.
"Hai detto qualcosa per caso?"
Il mio tono trapela un leggero sprazzo di soddisfazione; lui scuote il capo.
"Se vuoi sentire delle scuse.. Puoi tornare là dentro e raggiungere il gruppetto più mal assortito del mondo supernatural.."
Sorrido istintivamente, affrettandomi ad accomodarmi accanto a lui sulle scale.
"Non ne avevo intenzione. Conosco i tuoi limiti"
Harry mi fulmina con lo sguardo; si schiarisce la voce. Sembra quasi.. Imbarazzato?
Si gratta il collo con una mano.
"Sai, non voglio che tu pensi sia sempre stato.. così.. Un tempo.. Un tempo sono stato migliore."
Si, è decisamente imbarazzato; sorrido ancora, decidendo di smorzare il suo disagio.
"È un bell'inizio per una confessione da film"
Lo vedo osservarmi con velato divertimento; storce il naso.
"Posso ricacciarti via dal mio gradino quando voglio"
Alzo le mani al cielo, ridacchiando; appoggio poi il busto sulle mie gambe piegate, attenta alle sue parole.
"Comunque, prima che diventassi così, un.. Vampiro, ero più allegro, felice; avevo sempre il mio giro di amici per una partita illegale a dadi o per un giro attraverso i quartieri bassi.." Si passa una mano sul viso "Saltiamo questa parte: il succo è che ero un comune ragazzo londinese. Avevo anche una famiglia, una sorella a cui ero molto attaccato, Gemma"
Dadi ha detto? Non mi sarei di certo divertita nella sua epoca.
Cerco di immaginarmi Harry umano, con una carnagione rosea e sana, gli occhi vispi e i modi gentili e spiritosi.
Lui sospira a lungo; rispetto le sue pause, gli lascio il suo tempo. Conosco il peso dei ricordi lontani.
"Poi ho incontrato Louis, e diciamo che da allora la mia vita ha subito una violenta scossa di problemi. A quei tempi vampiri, magia.. Erano favole per bambini. La nostra amicizia si è evoluta nel tempo, stavamo sempre assieme, uscivamo quasi ogni giorno, quando non avevo da lavorare, s'intende. Un giorno Louis mi ha presentato Zayn e.."
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
"Scusa? Zayn? Quel Zayn?"
Il riccio annuisce con aria solenne, appoggiandosi alle sue gambe in cerca di sostegno.
"Si beh.. Ripeto che eravamo due giovani ingenui. Louis ha incontrato Zayn non so dove, sono diventati amici. Non sapevamo della sua reale natura. Aveva dei comportamenti strani certo.."
"Ma, scusami, quando l'ho incontrato non mi è sembrato molto.. Normale di testa ecco"
Lo vedo ridacchiare con amarezza.
"Perché lo hai incontrato nello stadio finale della sua malattia: la brama di potere."
Harry si volta verso l'appartamento, anticipando l'arrivo di Niall che, con aria preoccupata, ci raggiunge.
Si passa una mano tra i capelli, sospirando di sollievo e portandosi una mano al petto.
"Ragazzi, pensavo vi steste uccidendo. Non sapete come mi sarei sentito arrivando troppo tardi"
Scoppio a ridere al suo commento, mentre il riccio alza un sopracciglio, squadrando l'amico da capo a piedi.
"Che succede biondo?"
Niall rotea gli occhi al cielo, appoggiandosi con le braccia piegate sulla testa di Harry; lui non sembra molto felice di quel gesto affettuoso, continuando a fulminarlo con lo sguardo.
"Succede che sembrava fossi mestruato poco prima, che Liam, l'amico di Louis, ti ha appena conosciuto sotto le tue vesti peggiori, e che Louis sta diventando sempre meno sopportabile per i miei standard. Ah, e sta calando la notte e tutti si chiedono cosa fare"
Tossisco leggermente con aria imbarazzata.
"Bliss?"
Il biondo si volta subito verso di me.
"È che.." Giocherello con le mie dita, mantenendo basso lo sguardo ".. No non importa è una cavolata"
Harry sbuffa sonoramente, scrollandosi Niall di dosso che, indignato, ritorna in piedi.
"Parla chiaro biondina"
Serro la mascella, arrossendo visibilmente.
"Non è che.. Potremmo cercare un posto per fare una doccia? Non riesco più a stare con questa felpa addosso"
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