Diciassettesimo Capitolo
".. Visto che ora hai di nuovo l'anello, potremmo rimetterci in viaggio domattina"
Harry, seduto sul bracciolo del divano, prende un sorso dalla bottiglia di birra che ha tra le mani. Scorgo un luccichio nuovo sul suo anulare, credo sia l'anello Solare.
Il muro alle sue spalle è ancora semidistrutto, con lo stampo del corpo di Louis. Pezzi di lampada a terra e un tavolino rovesciato. Se fossi il riccio, non so quanto riuscirei a mantenere la calma e a non rimettere subito tutto in ordine.
Entro anche io nel soggiorno, attirando gli sguardi di Niall e Liam; arrossisco sotto gli occhi del biondo e, passandomi una mano tra i capelli, mi accomodo velocemente accanto a Liam sulla poltrona.
Quest'ultimo ridacchia, allungandosi verso di me e accarezzandomi la spalla; il mio imbarazzo cresce.
"..Perchè vorresti partire domani e non questa sera stessa Louis?"
La voce roca di Harry mi provoca un leggero brivido lungo la schiena.
Alzo lo sguardo verso Louis: sospira, si passa una mano sul viso, e si concede un sorso di birra dalla sua bottiglia.
Agita poi il contenitore in vetro tra le sue mani, storcendo il naso.
"Questa Harry, come puoi notare da te, non è piena di sangue. E ho fame.."
Il riccio appoggia il suo drink sul tavolo basso davanti a sé, sbuffando sonoramente.
"Tutti abbiamo fame"
Il moro lo fulmina con lo sguardo, stringendo le sue dita attorno al collo della bottiglia. Sposta gli occhi cristallini per la stanza, soffermandoli poi su di me; sorride sghembo e io mi stringo più nella poltrona.
"Allora Bliss potrebbe iniziare a fare qualche donazione di sangue..."
Louis non fa in tempo a finire la frase che Harry gli è davanti, le mani attorno il collo della sua maglia e lo sguardo di fuoco; lo solleva di peso dalla poltrona.
"Non osare nemmeno dire queste cazzate in mia presenza. Nessuno la deve toccare, nessuno."
Louis, visibilmente spaventato, annuisce lentamente e solo allora Harry lo lascia cadere nuovamente sulla poltrona dietro di sé.
Non riesco a staccare gli occhi dal moro: stava scherzando vero? È lui che mi ha coinvolta in tutto questo, non penso potrebbe arrivare a nutrirsi di me.
Inconsciamente inizio a tremare, ma cerco di non darlo troppo a vedere; il riccio si volta verso di me e posso vederlo irrigidirsi sul posto. Si stringe il labbro inferiore tra i denti e, col fiato corto, esce a passo svelto di casa.
Cala un silenzio imbarazzante nella stanza, e io decido per la mia salute mentale di spostare lo sguardo sulle mie mani che continuare a fissare il moro.
Niall respira pesantemente, e so che è per Louis: non gli è mai piaciuto e sto iniziando a capire il perché.
Una persona la si conosce davvero solo dopo aver passato molto tempo assieme. Non bastano alcuni momenti divertenti o affettuosi. Ed io e Louis abbiamo avuto solo quelli.
Alzo il viso e trovo Liam a studiarmi timidamente con gli occhi; provo a sorridergli e lui, dopo aver ricambiato, con un gesto del capo mi invita ad andare via da lì. Annuisco all'istante riconoscente.
Raggiungiamo a passo svelto la porta d'ingresso: lui la la spalanca e mi lascia passare. Abbasso lo sguardo sul pavimento, ringraziandolo con un filo di voce.
Scendo i gradini e mi fermo in mezzo al prato domestico di Gemma: l'erba è curata e mi pizzica le caviglie. Alzo il viso verso l'alto e prendo un profondo respiro. L'aria serale è fresca e piacevole; il cielo è di un blu intenso e il silenzio regna sovrano.
È come se la tensione fosse tutta racchiusa solo nella stanza con Louis: appena uscita ho subito provato un senso di leggerezza.
Liam mi supera e raggiunge l'angolo esterno della casa; Sophia è stesa sul prato a pancia in giù: il collare legato malamente ad una stecca in metallo piantata nel terreno.
Il licantropo le si siede accanto, iniziando delicatamente a grattarle la pancia; sorrido e decido di sedermi vicino a loro.
Incrocio le gambe davanti a me e strappo un filo d'erba per giocarci.
"Louis non era serio prima, non ti avrebbe mai aggredito per del sangue"
Io mi irrigidisco, continuando però a strappare fili d'erba.
"Perché allora avrebbe dovuto dire una cosa simile secondo te?"
Lui sospira.
"Per far incazzare Harry. Sai, ne abbiamo parlato all'inizio io e lui, e non so quanto dovrei dirti, ma.. lui si è affezionato a te. Vederti col riccio lo manda solo in bestia"
Sbuffo a lungo.
"È che non so cosa fare Liam. Già con Harry non so dire cosa stia accadendo.. E Louis è così strano, e Niall mi ha accennato qualcosa di brutto che ha fatto ed io non so più se fidarmi.."
Mi porto entrambe le mani sotto al mento, e alzo lo sguardo verso Liam, che ha un'espressione concentrata; smette di coccolare Sophia, che si gira dall'altro lato per tornare a dormire.
"So forse a cosa si riferisce il biondino, ma è stato molto tempo fa"
Io pendo dalle sue labbra, e gli stringo un braccio con la mano.
"Ti prego Liam, parlamene"
Lui alza gli occhi al cielo, per poi abbassarli su di me con aria incerta; si passa una mano sui capelli corti e tossisce per schiarirsi la voce.
"Capisco la tua curiosità, e spero solo che nessuno si arrabbi se te ne parlo"
Lo fisso incoraggiante e lui riprende.
"Beh, come tu sai, Harry ha.. Aveva una sorella, Gemma. Era molto bella. Aveva la pelle candida, due occhi verdi da mozzare il fiato e i capelli rossi. Louis me l'ha presentata dopo poco che ero diventato ufficialmente parte del mio branco e quando ancora non frequentavo Sophia. Non ricordo bene cosa mi abbiano detto, ma avevano lasciato intendere che tra i due ci fosse qualcosa più di una semplice amicizia."
Louis e Gemma? Sul serio? Mi gira la testa.
"Comunque, io a quei tempi mi vedevo solo con Louis, Harry l'ho incontrato per la prima vera volta solo con voi. Quindi non sapevo se fosse d'accordo con la relazione di sua sorella o meno. Louis mi ha sempre detto che si vedevano di nascosto, anche perché lei essendo umana era a rischio. I mesi passavano e loro due si presentavano sempre più spesso nel bosco mano nella mano e beh, alla fine è successo quello che ho sempre temuto: il cuore di Gemma ha smesso di battere e i suoi canini sono diventati un po' più lunghi del normale."
Sgrano gli occhi, scuotendo il capo incredula. Louis ha trasformato Gemma? Questo spiega la precedente lotta in soggiorno. Ed Harry riesce a stare accanto al moro malgrado tutto questo?
Liam storta il naso in una smorfia, studiando le mie espressioni confuse.
"Poi non ti so più dire altro, solo che lei è entrata nella comunità dei vampiri e che Louis ed Harry sono spariti per un po' di anni"
Forse per entrare nel gruppo di Zayn. Avrebbe senso. Ma quindi Gemma come è morta?
Sospiro, in mente mille pensieri a vorticare in modo confuso. Scuoto ancora il capo incredula, abbassando poi lo sguardo sulle mie scarpe.
"Ora capisco un po' di cose. Il rancore di Harry prima di tutto. O anche la rabbia di Niall. Non capisco Louis, il perché l'abbia trasformata senza problemi se con me..."
Alzo lo sguardo e vedo Liam fissarmi serio; mi stringo nelle spalle e tossisco per schiarirmi la voce.
"Comunque, secondo te come.. è morta Gemma? Intendo se per colpa di qualcuno o.."
Lui sospira, fissando poi qualcosa alle mie spalle con attenzione.
Mi volto e vedo Harry sulla soglia della casa di Gemma: ha la bocca sporca di sangue fresco e gli occhi nero pece. Tra le mani stringe un sacchetto scuro. Ci fissa solo per un istante, ma quando incrocia il mio sguardo scompare dentro l'edificio.
Gemma per amore si è ritrovata a diventare questo.
"Ehi, dove siete finiti voi due?"
Mi chiudo la porta alle spalle e mi volto verso Niall, in piedi di fronte ad una finestra spalancata.
Liam si siede sul divano lì vicino, sospirando.
"Dovevo dare un'occhiata a Sophia, giusto Bliss?"
Mi avvicino a loro e annuisco alle parole di Liam.
Il biondo si stringe nelle spalle e torna ad osservare il cielo stellato.
Che ore saranno? Da quanto non dormo? E non sento nemmeno stanchezza o fame, è come se questi bisogni primari siano passati in secondo piano.
"Comunque pensavo vi foste addormentati in giardino, ma dalle occhiaie di Bliss capisco che non è così"
Istintivamente mi porto le dita sotto agli occhi, spostando lo sguardo verso Liam in cerca di un parere: lui annuisce.
"Se fossi in te andrei a stendermi almeno un paio d'ore: domani avremo molto da camminare se dobbiamo raggiungere la comunità dei vampiri"
Sgrano gli occhi a quelle parole e Niall lo fulmina con lo sguardo.
Liam lo nota e si gratta il capo imbarazzato, distogliendo gli occhi da me.
"Beh prima o poi qualcuno avrebbe dovuto dirglielo"
"Si ma Liam così passerà una notte insonne! È come se un gatto finisse in un canile.."
Mi porto le mani alle tempie e inizio a massaggiarmi la fronte: sto per avere una crisi di panico.
Io? Sacca di sangue ambulante che finisce in una comunità di soli vampiri succhiasangue?
L'immagine di Harry di poco prima mi ritorna in mente, facendomi rabbrividire.
Sento una mano sulla spalla e mi volto: Niall mi guarda con preoccupazione.
"Ehi, non ti devi preoccupare. Ci saremo anche noi.. E poi riesci a credere che Harry ti esporrebbe ad un pericolo così grande? Non è come Loui.."
"Ok Niall, si è capito cosa pensi di Louis. Ora lasciala andare a dormire"
Il biondo rotea gli occhi al cielo alle parole del licantropo ed io, ancora pensierosa, annuisco solamente.
"Buonanotte ragazzi"
Loro mi sorridono gentilmente.
"Notte biondina"
"Notte Bliss"
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e, sospirando, do loro le spalle per dirigermi al bagno. Ho bisogno di darmi una rinfrescata e calmarmi. L'idea di visitare la comunità mi sta dando alla testa. Spero che sia vero quello che mi hanno detto Harry e Louis: che i vampiri lì siano pacifici. È che non so se il loro significato di pacifico coincida col mio.
Evito con le scarpe i vetri rotti della foto di famiglia di Harry sparsi sul pavimento ma, abbassando lo sguardo e strizzando la vista per la luce fioca, non vedo più la vecchia foto. Forse Harry l'ha recuperata.
Continuo a camminare e, più mi avvicino alla cucina, più sento un brusio di voci maschili. Vedo anche la luce accesa nella stanza e, dovendo chiedere al riccio dove poter passare la notte, mi avvicino.
"Ora che hai placato la tua fame eviterai di dire cazzate davanti a Bliss?"
La voce roca e inconfondibile di Harry giunge flebile alle mie orecchie. Dovrei entrare in cucina o aspettare?
Louis ridacchia.
"Harry Harry, guarda come ti sei ridotto per una misera umana, come eri tu stesso solito a dire"
Uno sbuffo innervosito.
"Penso ancora che gli umani siano inferiori"
Deglutisco a fatica, stringendomi contro la parete alle mie spalle e trattenendo il fiato per non farmi scoprire.
Sento una sedia strusciare malamente contro il pavimento.
"Come mai allora ho l'impressione che tu abbia un debole per Bliss?"
"Non ho un debole per nessuno. Non posso permettermi di abbassare la guardia dopo quello che Zayn... Ha fatto a mia sorella. Lo sai bene. Mi fa solo un po' pena, tutta sola e costretta a stare con noi, questo è quanto"
Sgrano gli occhi e libero un soffio d'aria dalle labbra. Qualcosa al centro del petto ha iniziato a fare male, ma non voglio farci caso.
Sono io la stupida che si è convinta di poter avere qualcosa, anche la minima parte di qualcosa, con Harry. Ma non può accadere: come ha appena confessato a Louis, lui è un vampiro, un vampiro che non può provare affetto.
A questo punto mi viene solo da pensare a quanto io debba fare pena esternamente: quanto io sia disperata nel ricercare prima l'affetto di Louis, poi del riccio.
Ho la testa che scoppia e voglio solo andare a dormire.
Raggiungo la soglia della stanza e tossisco per attirare l'attenzione. Louis fa saettare lo sguardo su di me, sorridendo beffardo. Harry invece sembra sorpreso dalla mia presenza, irrigidendosi sulla sua sedia.
Mi soffermo solo un secondo sul sacchetto che ha portato il riccio in casa, sporco di quello che deve essere sangue, accartocciato sul tavolo davanti a Louis. Noto anche le dita rossicce del moro e scrollo il capo, ignorando i conati di vomito che sto per avere; non devo pensare a cosa doveva esserci dentro.
"Volevo solo sapere dove potevo dormire stanotte, credo che Liam e Niall abbiano già preso il divano."
Mi porto una mano alla fronte.
Il mio tono è freddo e privo di emozioni, e il riccio sembra notarlo, corrugando la fronte. Non mi interessa.
"Si, fammi pulire un attimo e ti accompagno"
Harry si alza dalla sedia e raccoglie il sacchetto gocciolante dal tavolo, buttandolo nel cestino. Prende poi un panno umido e inizia a far sparire le chiazze rosse per la cucina; in tutto questo Louis lo osserva senza muovere il minimo muscolo, e mi ritrovo seriamente a rivalutare il debole che provavo nei suoi confronti.
In pochi secondi, Harry ha ripulito l'intera cucina e, superandomi con un timido sorriso, inizia a camminare fuori dalla stanza.
Non mi volto a controllare la reazione di Louis.
Seguo in silenzio la schiena del riccio, mantenendomi a due o tre passi indietro; sono tesa e non riesco a non pensare alle sue parole di poco prima.
Lui mi guida per la casa in silenzio, accendendo una luce appena entriamo in una zona buia. Lo fa perché gli faccio pena e non posso vedere al buio essendo inferiore ?
Si ferma davanti ad una porta chiusa.
Io a pochi metri di distanza, rigorosamente in silenzio.
Lui sbuffa, passandosi entrambe le mani sui ricci scomposti, e, senza voltarsi, abbassa la maniglia della porta. Davanti a noi un'altra stanza immersa nel buio più totale.
Tossisce.
"Entra pure, questa è la stanza degli ospiti.. Ci dormivo io quando venivo a fare un giro da queste parti"
Annuisco solamente, le braccia incrociate al petto. Faccio pochi passi e mi blocco, perché Harry ha chiuso la porta alle mie spalle e ora mi tiene per le braccia.
La sua stretta è calda e ferrea. Inizio ad avere il respiro corto, non sapendo cosa voglia fare. Il non riuscire nemmeno a vedere cosa ho di fronte aumenta solo il mio nervosismo.
"Cos'hai sentito prima? Intendo quando ero in cucina con Louis"
Ecco cosa vuole: pararsi il culo con me.
"E non dirmi nulla, perchè si capisce a prima vista quando sei alterata"
Scrollo ripetutamente le spalle, cercando di liberarmi dalla sua presa; lui non cede, bloccandomi maggiormente. La sua stretta inizia a farmi male.
"Bliss! Rispondimi"
Provo ancora a divincolarmi, non volendo parlargli. La ferita nel mio orgoglio fa più male della sua presa sulle mie braccia.
Sento allora il calore che emana il suo viso a pochi centimetri dal mio: smetto all'istante di muovermi, come scottata. Il suo leggero respiro mi solletica le labbra e rabbrividisco per tutto il corpo. Odio essere così vulnerabile a lui, al suo dannato corpo.
"Per l'amor del cielo Bliss, vuoi rispondermi? Giuro che ti chiudo a chiave qui dentro e al buio se non lo fai"
Non so se stia scherzando e non mi viene da sorridere; abbasso lo sguardo.
"Mi puoi lasciare per favore? Mi stai facendo male"
Subito si stacca da me ed io inizio a massaggiare i punti delle braccia su cui ha stretto le mani; trattengo il fiato e stringo i denti per il dolore che brucia sulla pelle.
Lo sento muoversi per la stanza e sospirare.
"Perché è così complicato con te? Dannazione"
Il suo tono di voce si alza, facendomi sussultare. Tira un calcio contro qualcosa.
Io sbuffo, rinunciando ad alleviare il dolore nelle mie braccia.
"Sei tu che rendi tutto complicato"
Sibilo nel vuoto, non sapendo dove sia il riccio nel buio.
Un altro colpo contro qualcosa.
"Io? E cosa avrei fatto di grazia?"
Sgrano gli occhi.
Davvero Harry?
"Sei fottutamente serio Harry? Chi è così lunatico da cambiare parere su una persona nell'arco di poche ore?"
Lo sento avvicinarsi, e io istintivamente arretro di qualche passo.
Sospira pesantemente.
"Quindi hai sentito abbastanza prima"
Sento il pavimento crollare sotto ai miei piedi, e mi porto entrambe le mani al viso, trattenendo un urlo di frustrazione.
"Si Harry, ho sentito abbastanza per capire che stai giocando con me, come hai fatto sempre. E se vogliamo dirla tutta secondo me vampiro o non saresti stato comunque uno stronzo di prima categoria, così pieno di te stesso da scoppiare"
Inizia anche lui quasi ad urlare, aggravando la tensione presente nella stanza.
"Non parlare di cose che non sai, cazzo! Tu.. Tu cosa credi che debba fare, eh? Mia sorella è morta, ho il peso di quello che le è successo addosso e non posso permettermi di averne un altro come te! Un'umana capricciosa in cerca di attenzioni."
E' troppo. Sento le lacrime formarsi e gocciolare disordinatamente dalle ciglia. Mi porto una mano alla bocca e cerco di non emettere alcun singhiozzo; non voglio piangere davanti a lui, non voglio e non devo essere sempre così vulnerabile e.. Debole.
Cala il silenzio nella stanza e sento Harry camminare: una luce da parete si accende e io mi porto subito le mani al viso per asciugarmi la pelle.
Lui sbuffa e impreca a vuoto, buttandosi a peso morto sul materasso del letto.
Tiro su con il naso e lo osservo: ha il viso intrappolato tra le mani, i gomiti appoggiati sulle gambe e la schiena ricurva. Sono immobile e tesa. Non poteva solo accompagnarmi in questa stanza, darmi la buonanotte e andarsene? Deve sempre complicare tutto, cazzo.
"Vieni qui"
Mi siedo accanto a lui, quasi come se fosse ovvio, dopo tutto quello che ci siamo detti, sederci l'uno accanto all'altra su un dannato letto.
Abbasso lo sguardo sulle mie mani; lui allontana le sue dal viso.
"E pensare che dovevo solo farti vedere dove dormire"
Serro le labbra in una smorfia.
"Già"
La mia voce è bassa.
Lui sbuffa e porta una mano sotto al mio mento, per farmi girare verso di lui; il suo tocco è delicato ma disperato.
"Bliss, io.. non penso tu sia capricciosa, e.. Nemmeno in cerca di attenzioni."
Allenta la sua presa sul mio volto e io sgrano gli occhi. Non mi aspettavo le sue scuse.
Studio il suo viso, per rilevare anche solo una traccia di incertezza nella sua espressione: vedo solo tristezza, soprattutto nei suoi occhi verde smeraldo. I suoi sbalzi d'umore mi confondono e destabilizzano.
Inizio a torturarmi il labbro coi denti dal nervoso; il suo sguardo scorre come una carezza sulle mie labbra.
Sospiro, non staccando gli occhi dal suo viso. Faccio scorrere le mani lungo le mie braccia.
"Parlami"
Un sussurro come supplica che mi fa venire la pelle d'oca. Deglutisco a fatica e sposto lo sguardo per la stanza poco arredata.
"Ho paura Harry.."
Lo vedo abbassare il viso e scuotere il capo; inizia a sospirare pesantemente e noto il suo petto alzarsi e abbassarsi sotto la maglia scura. Devo smetterla.
"Hai.. Hai paura di me, vero?"
Io mi affretto a scuotere il capo, alzandogli il mento come ha fatto lui con me; sembra confuso ma sorride leggermente al gesto.
Provo a sorridergli incoraggiante.
"No. Non di te. Ma.. Di me stessa accanto a te"
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