CAPITOLO 1: Blood Christmas
IO&PETER: "LONDRA ARRIVIAMO"
Esclamiamo estasiati mentre ci avviamo verso il nostro volo, io suoi genitori ci seguono a ruota ed eccoci a bordo su un aereo di linea della US Airlines ci sediamo a nostri posti e io ovviamente mi prendo quello vicino al finestrino e partiamo. Prendo in mano il cellulare e comincio a fare i conti con il fuso orario, vediamo adesso sono esattamente le 7:02...
IO: "Quando arriveremo sarà praticamente ora di mangiare, quindi forse non avremmo dovuto fare colazione così presto, era meglio aspettare di essere in volo"
PETER: "Così io vomito"
IO: "Che hai? Te non soffri di mal d'areo"
PETER: "Un po', comunque non vedo tutto questo problema mangeremo semplicemente un ora massimo dopo pranzo, non riesci a resistere"
IO: "Veramente mi riferivo al fatto che arrivati a Londra saranno circa le 19:00 per colpa del fuso orario e quindi sarà quasi ora di cena"
PETER: "In qualche modo faremo, non preoccuparti"
SIG. HAYDEN: "Tranquilli ragazzi io e Lucy abbiamo già trovato un pub li vicino, andremo lì"
PETER: "Fantastico, grazie papà"
IO: "Perfetto"
Collego le mie cuffiette al telefono e mi rilasso tanto da addormentarmi, al mio risveglio Peter mi informa come ormai manchi poco meno di mezz'ora così io e il mio amico ne approfittiamo per farci una chiacchierata
PETER: "Dimmi, ma io ho qualche possibilità con Jane?"
IO: "Non lo so, ma è al pari di alcune giovani ragazze viste in TV, perché non punti un po' più in basso?"
PETER: "Lo so, a volte faccio lo spaccone quando si parla di ragazze, ma..."
IO: "Tranquillo, lo so, in realtà la filosofia del "una botta e via" non ti piace affatto"
PETER: "Già"
Vedo come sia realmente in pensiero e mi spiace per lui
IO: "Va bene... Magari provo a riallacciare i rapporti con lei, così riesci ad avvicinarti più facilmente"
PETER: "Dici sul serio?!?!?"
IO: "Jane, non ha una brutta opinione di me, quindi immagino che se gli scrivo mi degni anche di una risposta"
PETER: "Ma che tipo è?"
Inizio a raccontare di come Jane sotto quel visino angelico in realtà abbia un carattere niente male, quando vuole sa imporsi, ha studiato Chun Kuk Do per diversi anni, è estremamente acuta se vuole scoprire qualcosa difficilmente non ci riuscirà, ma quando vuole può essere una cara persona se devo essere sincero non capisco come io sia uno tra quei pochissimi ragazzi a non sbavargli dietro. Dopo aver passato parecchio tempo a parlare arriviamo a Londra, o meglio, un aeroporto lì vicino, ci dirigiamo verso un edicola per comprare i biglietti per il prossimo autobus, aspettiamo fino alle 19:25 e finalmente iniziamo a dirigerci verso il centro, ci mettiamo immediatamente a cercare il nostro B&B e arriviamo a casa di questa signora simpaticissima la quale ci ospita e ci fa vedere la stanza per i genitori di Peter e la nostra.
Sistemiamo i nostri bagagli e ci prepariamo per andare a mangiare, data l'ora, 20:18, andiamo verso il pub dove abbiamo deciso di cenare e ci vengono portati i nostri piatti, e dato che siamo di New York vogliamo vedere come se la cavano gli inglesi con il nostro piatto simbolo nel mondo, Hamburger e patatine fritte, finiamo di mangiare e siamo davvero sazi. Ci alziamo e andiamo a pagare, torniamo al B&B e ci stendiamo sul letto, nel frattempo si sono fatte le 22.00...
Per 30 minuti non facciamo altro che continuare a girarci nel letto cercando di prendere sonno e addormentarci, ma con con addosso il fuso orario di New York, l'impresa è ardua.
PETER: "Ehi"
IO: "Sì?"
PETER: "Hai sonno?"
IO: "Affatto"
PETER: "Idem"
Per un attimo non diciamo niente e poi Peter si alza di scatto dal suo letto e mi dice andando alla finestra
PETER: "Siamo venuti a Londra per divertirci come fanno i Londinesi, non me ne starò qui in questa stanza"
Mi alzo anch'io e concordo con il mio amico, prendiamo i giubbetti e andiamo in camera dei genitori di Peter per informarli di come noi siamo pronti a uscire per andare in strada a divertirci loro invece stanchi dal viaggio decidono di starsene tranquilli, ma comunque ci danno il permesso di uscire ma si raccomandano di tenere il cellulare sempre a portata di mano ed essere sempre pronti a rispondere a un eventuale loro telefonata, controlliamo la batteria e non c'è nulla di cui preoccuparsi le rispettive cariche sono ampiamente sopra la metà e dopo questo usciamo euforici in strada.
Non possiamo fare altro che rimanere incantati dallo spettacolo delle luci in giro per la città, piste di pattinaggio ovunque e quindi io e Peter decidiamo di fare un giro sui pattini anche perché non lo abbiamo mai fatto e decidiamo di provare, siamo caduti sulle 21 volte ciascuno, 8 delle quali perché uno dei 2 si aggrappava all'altro mentre stava cadendo. Finito il pattinaggio ricominciamo a camminare e arriviamo in un vicoletto: tetro, stretto, buio, umido e ovviamente Peter mi sfida a una prova di coraggio, addentrarci insieme e vedere chi tra i due si sarebbe arreso prima.
Camminiamo e dopo un po' scopriamo come quel vicolo sia un insieme di cunicoli, ne prendiamo alcuni e finiamo col perderci, continuiamo imperterriti a prendere cunicoli e dopo n po' finalmente sentiamo delle voci.
[SCENA FORTE IN ARRIVO SE SIETE FACILEMENTE IMPRESSIONABILI NON CONTINUARE]
Ci avviciniamo al suono di quelle voci, ma questi... Sono gemiti, la donna sembra parecchio eccitata sento anche quello che sta sussurrando all'orecchio del suo amante, faccio segno a Peter di tornare indietro, ma sento il quell'istante la voce della donna smettere di parlare e inizia a gemere spezzando il respiro come se gli mancasse l'aria... Ora sta sputando, cosa diavolo sta succedendo, sfilo il mio cellulare dalla tasca e cerco con la poca luce di crearmi un riflesso in modo da poter usare lo schermo spento come specchio, la donna ha un coltello conficcato nel petto, si sta aggrappando all'uomo in cerca di un appiglio, ma costui non fa niente per aiutarla.
Sono come paralizzato a fissare la scena tramite lo schermo del cellulare, Peter dopo essere riuscito a capire cosa sta succedendo estrae il suo cellulare per chiamare aiuto, ma subito il suo sguardo si sconforta e gli occhi si riempiono di lacrime, non c'è segnale... Io non so per quale motivo ma riprendo a guardare la scena, stavolta senza usufruire del cellulare ma sporgendomi dal vicolo e proprio in quel momento quel pazzo prese l'impugnatura del coltello con entrambe le mani, sollevo la gamba e premette la pianta del piede sul ventre della donna per tenerla attaccata al muro e iniziò ad aprire il petto fino a scendere verso il ventre.
Dopo aver assistito a questo spettacolo il killer se ne va lasciando lì la donna, con un taglio profondissimo il quale attraversava la donna dal petto fino alla fine della pancia, io e Peter vedendo quell' orrore non potemmo fare a meno di vomitare, dopo esserci minimamente ripresi sentimmo da in fondo il vicolo, una voce, alzammo lo sguardo ed era quel pazzo che ci fissava da in fondo il vicolo e si mise a ridere
KILLER: "AHAHAHAHAH!!! HAPPY BLOODY CHRISTMAS GUYS!!!! AHAHAHAHAH"
Ci giriamo subito e iniziamo a correre disperati, continuando a guardare indietro sperando che quel folle non ci segua, come abbiamo sperimentato prima questo posto è un mezzo labirinto ma almeno adesso riusciamo a uscire e corriamo a più non posso verso una nostra possibile salvezza...
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