Cap. 9 - We are Bulletproof: the Eternal
È il mio ultimo giorno in Corea. Ho una stretta allo stomaco terribile, che penso non mi abbandonerà per i prossimi due mesi e sento che potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro. Devo finire di sistemare la valigia, ma con le poche cose che ho sarà una questione di un quarto d'ora al massimo. Do un rapido sguardo alla pila dei vestiti che mi hanno regalato i ragazzi e chiudo subito la cerniera del lato con il divisorio. Meglio rivederli in Italia quando sarò a casa da sola e potrò seppellirmi sotto una montagna di fazzoletti.
Jin bussa alla porta distogliendomi dai miei pensieri e mi affretto ad asciugarmi gli occhi. "Ciao Jin, dimmi. Sto sistemando le mie cose". Dopo due mesi che viviamo insieme non ha bisogno che gli dica niente per capirmi al volo. Si avvicina per abbracciarmi e mi da un bacio sulla testa. "Anche tu mi mancherai principessa. Ma abbiamo ancora del tempo prima che te ne vada. Vieni, ti abbiamo preparato una sorpresa speciale". Tira fuori una fascia dalla tasca dei pantaloni e mi benda gli occhi. "Mi raccomando, non sbirciare". "Ma Jin, non potevi bendarmi in cortile? Almeno fammi mettere il giubbotto!" "Ti aiuto io!" Lo sento armeggiare con la sedia dove ricordo di aver lasciato la giacca di pelle, mi aiuta ad indossarla e mi prende per mano per guidarmi fuori dalla stanza. "Ti prego Jin. Non farmi fare figure di merda, vorrei lasciarvi un bel ricordo". Scoppia a ridere ma so che mi posso fidare di lui. Mi sta perfino infilando le Convers senza gli abbia chiesto niente.
Durante il viaggio in macchina rimane stranamente in silenzio, cosa assolutamente non da lui, e si limita a tenermi per mano e accarezzarmi delicatamente il palmo con i polpastrelli. Kim Seokjin, sei uno dei ragazzi più amorevoli che io abbia mai conosciuto, mi mancherai un botto, cazzo. Cerco di concentrarmi su pensieri positivi tipo la curiosità per questa improvvisa sorpresa. Non ho intenzione di sporcargli la benda con il mascara e soprattutto di combinare un disastro con il trucco quando finalmente me la toglierà. Mi sembra siano passati pochi minuti quando la macchina si ferma e Jin scende per aprirmi la portiera e aiutarmi a non ribaltarmi sul marciapiede. "Adesso camminiamo per una decina di metri". Gli stringo la mano per non inciampare e lo seguo, accorgendomi verso gli ultimi passi che stiamo entrando in un luogo chiuso.
Sento un brusio di voci accompagnato dalla risata di Tae e Hobi che urla: "Esagerato hyung! Come se sapesse dove si trova!" "In realtà dovrebbe saperlo, gliel'ho consigliato come posto assolutamente da non perdere a Seoul". Jin si decide finalmente a togliermi la benda e ci metto qualche secondo per riabituarmi alla luce. Tae ha ragione, ho già visto questo atrio enorme. Sono al National Museum of Korea. La domanda è: che razza di sorpresa sarebbe portarmi in un museo che ho già visto?? RM coglie il mio sguardo perplesso e scioglie i miei dubbi: "Gli Obama ci hanno chiesto di partecipare al Dear Class 2020 che si terrà a giugno. Siamo qui per registrare." Sto per mettermi a piangere sul serio. Ovviamente sapevo dell'invito dell'ex presidente degli Stati Uniti ma mai mi sarei aspettata che l'avrebbero filmato mentre ero ancora in Corea. "Ma è... è una sorpresa meravigliosa!" Hobi mi mette un pass con scritto STAFF intorno al collo e recupera uno sgabello per farmi sedere in un angolo appartato, come la prima volta che li ho visti esibirsi. Dopo una mezz'oretta sono vestiti di tutto punto e pronti per registrare il discorso per i diplomati. Solo Namjoon parla in inglese, e ascoltandolo non posso fare a meno di immaginarlo come futuro presidente della Corea del Sud. Dopo di lui tocca a Jungkook e poi uno alla volta intervengono tutti gli altri. Nonostante siano migliorati tantissimo con l'inglese probabilmente non si sentono ancora pronti per un discorso ufficiale e hanno optato per la loro lingua madre. Decido di non spoilerarmi quello che hanno detto chiedendo la traduzione e di tenermi la curiosità fino a giugno, quando verrà trasmesso su YouTube.
Dopo varie registrazioni del discorso tornano a cambiarsi e indossano gli abiti da performance. Sono tutti vestiti con diverse gradazioni di bianco, verde chiaro e azzurro e il mio primo sguardo cade sui lacci della giacca di V. "Speriamo non ci inciampi e non faccia cadere nessuno" penso preoccupata. Un assistente passa ad ognuno il proprio microfono e l'auricolare coordinato e dopo aver fatto un rapido sound check i ragazzi si mettono in posizione. Non ho bisogno di indovinare che canzone sta per partire perché riconosco immediatamente la formazione iniziale di Boy with Luv. "Wow. Si vede che gli manca un sacco esibirsi". L'energia è a mille, gli sguardi puntati verso le telecamere che li riprendono da varie angolazioni e l'espressione sorridente di chi è consapevole di essere nel proprio habitat naturale. Ripetono la performance varie volte e al cenno del regista si tolgono la giacca mentre gli assistenti posizionano gli sgabelli in semicerchio. Non so proprio cosa aspettarmi come prossimo pezzo, ho visto un'esibizione di Make it Right al The Late Show ed effettivamente potrebbe starci. E invece a questo giro devo ricredermi perché dalle prime note parte Spring Day. La mia mente torna a due mesi fa, quando li ho visti esibirsi esattamente con questo brano in sala prove. Ricordo che ero molto tesa e non ero riuscita a godermi a pieno la fortuna che mi era capitata ma oggi è diverso: oggi posso scuotere la testa divertita quando Jimin da un buffetto sulla spalla di Yoongi e scoppia a ridere, posso fare il simbolo cuore con le mani quando V prende Jin per la nuca e appoggia la fronte alla sua, posso ondeggiare sulla sedia e cantare con loro.
Il terzo brano che hanno scelto è Mikrokosmos, una delle mie canzoni preferite in assoluto e mi dà il colpo di grazia. Non riesco a trattenere le lacrime mentre cantano interagendo tra loro sorridenti, abbracciandosi, lanciandosi sguardi complici in un crescendo di emozioni fino all'apice dell'ultima prova in cui Jimin scambia il suo microfono con quello di V. Il mio sguardo si posa sul suo viso dolce e lo osservo cantare con il suo falsetto che mi ha sempre messo i brividi "E' un idol, Erica. Questo è il suo lavoro, questa è la ragione per cui è nato. Tu sei una semplice impiegata italiana che ha avuto il privilegio di conoscerlo da vicino. Ha tante fan che lo sostengono e gli mandano il loro affetto ogni giorno. Vedrai che se la caverà alla grande". Non sono così sicura che sarà lo stesso per me.
Le prove si concludono con un grande applauso e una profusione di inchini e senza nemmeno cambiarsi corrono tutti e sette verso di me per abbracciarmi. "Siete stati... illegali!" Hobi scoppia a ridere divertito. "Questo è il migliore dei complimenti che potessi farci, Erica. Ti ringrazio. Promettimi che riguarderai questa esibizione quando la trasmetteranno e ti ricorderai di noi". Dubito fortemente che da qui a un mese riuscirò a passare un solo secondo del mio tempo senza pensare a loro.
Chiamo un taxi per tornare a casa e li aspetto sul divano godendomi l'ultimo zapping tra i canali televisivi coreani. Al secondo giro mi imbatto nella pubblicità della poltrona Bodyfriend e scoppio a ridere pensando all'ottima strategia di marketing che potrei suggerire per incrementare le vendite.
Rimango così, a svuotarmi il cervello per mezz'ora quando suonano al campanello. È il portinaio che mi avvisa che il fattorino del cibo d'asporto è appena passato a portare la cena. Devono averla ordinata mentre tornavano a casa. Giusto il tempo di infilarmi le scarpe e vengo investita da un profumo di cibo che mi ricorda che ho avuto lo stomaco chiuso tutto il giorno, non ho pranzato e sto morendo di fame. I ragazzi entrano facendo un chiasso micidiale, ognuno porta due buste per mano che appoggiano sul tavolo. "Ma per caso avete intenzione di sfamare un intero stadio di fan?" "E' la tua ultima cena coreana e non abbiamo avuto il tempo di cucinare niente. Abbiamo preso giusto due cosette". Sono tornati ad essere i cazzoni che ho tanto amato negli ultimi due mesi, che passano il tempo a imboccarsi tra di loro e a prendersi per il culo. Adoro che l'atmosfera sia così rilassata, mi aiuta a non pensare che domani mattina alle quattro passerà il taxi a prendermi.
Come avrei dovuto immaginare avanza ben poco dell'enorme quantità di cibo che riempiva il tavolo e senza nemmeno sparecchiare mi fanno sedere sul divano. "In questa chiavetta USB c'è un regalo per te". Esordisce RM. No, ti prego. Il mio cuore è già abbastanza indebolito, non penso potrà reggere ad un'altra sorpresa. "Ovviamente va contro qualsiasi clausola che la BigHit ci ha scritto nel contratto ma date le circostanze abbiamo ritenuto opportuno fare un piccolo strappo alla regola. Devi giurare che non condividerai nemmeno sotto tortura quello che stai per vedere". "Sissignore" rido, ma una lacrima mi sta già rigando la guancia. Nam inserisce la chiavetta nel televisore e lo schermo diventa buio. Parte We are Bulletproof: the Etenal e un video registrato con il cellulare; sono io che lavo i piatti in pigiama canticchiando. Stacco. Io che ballo una coreografia di hip-hop particolarmente ostica insultando J-Hope. Stacco. Io che osservo incantata il set di Daechwita mentre Suga prova la danza con la spada. Stacco. Io che canto Euphoria al karaoke con gli occhi chiusi e Jungkook che mi osserva a bocca aperta. Stacco. Io che rido al bancone della cucina con RM. Stacco. Io che cucino con Jin. Stacco. Io che accarezzo la testa a Jimin addormentato sulle mie gambe. Stacco. Io che ricevo la maglietta di Gucci da Tae con un urletto di felicità. E poi un susseguirsi di foto che mi hanno scattato di nascosto in questi mesi, consapevoli che avrei mantenuto la promessa e non avrei lasciato nessun tipo di prova che potesse rivelare dove mi trovassi, nemmeno nella cartella più nascosta del mio telefono. Sul finale il volto sorridente di ciascuno di loro che mi saluta con la mano, con un bacio, con un finger heart. Non so cosa dire. RM mi aiuta ad alzarmi e mi abbracciano tutti e sette contemporaneamente in un ultimo saluto corale.
Grazie ragazzi. Vi voglio bene.
Yoongi pov
Chiudo la porta della stanza e mi sdraio sul letto. Detesto gli addii ma questo è stato diverso. Mi mancherà, cazzo. È stata una fonte di ispirazione inesauribile in questi due mesi e ho notato che anche gli altri hanno buttato giù più bozze di canzoni del solito da quando c'è lei in casa. Ma Jungkook si è superato. Ho riconosciuto subito la sua mano ferma dietro la maggior parte delle riprese e più volte in questi mesi l'ho sgamato a farle foto di nascosto. E il gran finale ieri, quando ci ha chiesto di filmare un saluto per lei. Ci avrà messo tutta la notte a montare quel video. E non si è nemmeno preso il merito per tutto questo sbattimento. Guardo l'ora. Sono le due di notte. Tra esattamente due ore Erica uscirà di casa per andare in aeroporto. Chissà se avrà le palle di dirle quello che prova o deciderà semplicemente di non vederla mai più.
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