Cap. 8 - Serendipity
"Questo rossetto invece ha una texture molto morbida, si stende facilmente ed è pensato per le più giovani". Siamo finalmente riuscite ad organizzare un incontro con i nostri nuovi clienti coreani e siamo nella stessa sala riunioni dove abbiamo fatto la presentazione power point, ormai due mesi fa. Mi sembra passato un secolo. Seri sta mostrando i campioni che ci ha inviato la ricerca e sviluppo dall'Italia, a causa della chiusura delle frontiere le spedizioni sono molto in ritardo e ci hanno messo il triplo del tempo ad arrivare. "Ovviamente tutte queste formule che vi sta mostrando Seri sono completamente personalizzabili, si può sviluppare un'ampia gamma di colori, aggiungere degli attivi in percentuale marketing oppure una fragranza, se lo desiderate. Sarà mia premura chiedere al nostro reparto controllo qualità tutti i report dei test che sono stati effettuati" aggiungo. Seri è una commerciale nata, sarebbe in grado di vendere il ghiaccio agli eschimesi e io, avendo studiato chimica, ho un taglio più tecnico. Insieme formiamo un'ottima squadra. I clienti sembrano molto soddisfatti al termine della riunione e li salutiamo concludendo che avremmo mandato al più presto una e-mail con tutte le informazioni necessarie. "Uff, sono sfinita! Questi coreani sono così pignoli, è sfiancante!" "Ahah! Seri, ti ricordo che anche tu sei coreana!" "Sì, ma ho vissuto tanto tempo in Canada e ogni volta che ho a che fare con i miei connazionali mi viene l'orticaria. Vieni, ti offro un caffè".
Torno a casa stanca mentalmente ma con una strana energia addosso. Ho voglia di imparare una nuova coreografia e la mia insegnante di hip hop ne ha appena postata una un po' diversa dal solito, meno tamarra ma più lenta e introspettiva. Non vedo l'ora di provarla. Faccio per entrare in camera per cambiarmi quando Jimin esce dal bagno. Lo prendo come un segno del destino. "Jimin! Cercavo proprio te! Hai impegni?" "No, niente di particolare, sto andando nella stanza di Taehyung per fare qualche quiz con le Army". Ha un'espressione rassegnata e mi fa un po' pena. Ormai il tour mondiale dei Bangtan è saltato completamente e sono passati dall'avere mille impegni al doversi inventare qualcosa da fare. Ultimamente hanno fatto molte V-Live per stare vicino alle fan e stanno pensando di lavorare a un nuovo disco. "Ah... ok. Sto andando in palestra per imparare una nuova coreografia, però è un po' diversa dal solito e mi sembra molto nel tuo stile. Volevo chiederti se ti va di farmi da insegnante. Se è solo per questa volta sono sicura che Hobi capirà". Vedo il suo sguardo illuminarsi. "Ma è un'idea fantastica! Però ho promesso alle Army che sarei passato per un saluto, comincia ad andare, ti raggiungo tra una decina di minuti". Scendo in palestra e apro Instagram per rivedere il video della sequenza. Al primo colpo mi era sembrata piuttosto semplice ma mi rendo conto che sono stata ingannata dalla lentezza della musica. Ha una serie di accenti che non riesco a marcare e dei movimenti velocissimi con le mani che distinguo a stento. Mi viene da piangere.
Jimin mantiene la sua promessa ed esattamente venticinque minuti dopo si presenta in palestra. "Scusami, ho fatto tardi". Indossa dei pantaloni della tuta neri e una maglietta bianca aderente e sembra un angelo mandato dal cielo per aiutarmi a redimermi dai miei peccati. È scalzo. Gli mostro il video e ovviamente nel giro di cinque minuti ha imparato la coreografia a memoria. Vedi ad essere uno dei main dancer dei BTS. Mi spiega la sequenza passo passo, con una pazienza anche superiore a quella di Hobi e improvvisamente tutti gli accenti vanno al loro posto e la coreografia mi sembra davvero semplice. Riesco a lasciarmi andare completamente alla musica e godermi ogni singolo movimento. "Ti prego, fammi vedere come la balleresti tu. Solo una volta". Jimin mi sorride e si passa una mano tra i capelli. Dio quanto è sexy quando fa così. "Volentieri. È una coreografia stupenda, penso potrei rubartela" "Ah, fai pure, non l'ho mica inventata io!" Fa partire la musica e torna al centro della sala, aspettando l'attacco per iniziare. Rimango incantata a guardarlo. I suoi movimenti sono decisi ma sinuosi, ogni gesto si lega fluidamente al successivo, come se stesse facendo un discorso. Ho visto milioni di video Jimin focus nella mia vita ma averlo lì dal vivo è cento volte meglio. Ho fatto proprio bene a improvvisare questa lezione con lui.
"Dai, adesso facciamone un'altra. Insieme". Dopo averlo visto ballare non sono proprio entusiasta di questa proposta. Di fianco a lui sembrerò un elefante senza una gamba. Ma in fondo ha perso l'ultima ora a farmi da insegnante, glielo devo. Mi alzo, espiro profondamente e recupero la concentrazione. Iniziamo a ballare e mi sento come proiettata in un universo parallelo. Jimin è dietro di me, molto vicino alla mia spalla destra e approfitta degli allunghi con le mani per interagire con il mio corpo, come se stessimo ballando un passo a due. La coreografia è diventata un inseguirsi di due persone che si cercano, si staccano e si incontrano di nuovo, come amanti dannati che non possono più stare insieme. La musica finisce e ci ritroviamo abbracciati, i nostri volti a pochi centimetri uno dall'altro. "Beh, direi che non ho più niente da insegnarti". Mi accarezza dolcemente la testa, guardandomi fisso negli occhi. Mi tremano le gambe. Intreccia la sua mano con la mia e sposta lo sguardo sulle mie labbra, poi torna a concentrarsi sulla mia espressione, quasi in cerca di approvazione, appoggia il palmo sulla mia mandibola e finalmente mi bacia. È un bacio dolce, lento e sinuoso, ma a tratti deciso e sensuale, proprio come è lui quando balla. Solleva le nostre mani intrecciate e inizia a leccarmi le dita, una ad una, senza fretta. Gli passo un braccio intorno al collo e appoggio la testa sulla spalla, abbandonandomi completamente a lui. Scioglie l'intreccio, piega la testa e inizia a mordicchiarmi un orecchio mentre con la mano ormai libera mi stringe di più, scendendo lentamente verso il sedere. Lo accarezza delicatamente per poi inserirsi tra i nostri corpi appoggiando il palmo sul mio ombelico. Lo stringo a mia volta per fargli capire quanto lo voglio. Sorride, ricomincia a baciarmi, mi infila la mano nei leggins e inizia ad accarezzarmi il clitoride. Un piccolo gemito esce dalla mia mia bocca quando sposta la mano leggermente più indietro, un dito, poi il secondo, sempre più in profondità. Devo aggrapparmi alle sue spalle per non cadere. Interrompe il bacio e mi sussurra nell'orecchio. "Se vuoi mi fermo". Per tutta risposta incollo la bocca alla sua, con desiderio, e spingo i fianchi verso di lui per averlo ancora di più dentro di me. Inaspettatamente si stacca, mi prende per mano e mi porta verso una delle poltrone Bodyfriend che ci sono in un angolo, ogni passo è cadenzato, come se stessimo ancora ballando. Inclina la sedia all'indietro e mi appoggia dolcemente sdraiandosi sopra di me, la bocca ritorna sulla mia e la sua mano si infila di nuovo nei miei leggins. Vorrei toccarlo di più, sentire se anche lui mi vuole quanto lo sto volendo io in questo momento ma il suo corpo è completamente incollato al mio e non posso far altro che accarezzargli la schiena e stringerlo ancora più forte. Il suo respiro scende verso il mio collo, poi lungo tutta la mia maglietta fino a raggiungere la sua mano dentro di me, mi divarica le gambe ai lati della poltrona e mi abbassa leggermente i leggins e gli slip, il tanto che basta per liberare la mia intimità. Con la lingua inizia a sondarla, a scoprirla, a conoscerla, mentre le dita scorrono delicatamente dentro di me, inclino la testa all'indietro e chiudo gli occhi, completamente abbandonata. Un suono metallico attrae la mia attenzione e apro gli occhi in direzione del bracciolo della poltrona, dove ci sono i pulsanti per avviare il massaggio. La sua mano è ancora sul tasto in basso e sento gli ingranaggi dello schienale accendersi e iniziare a vibrare lungo la colonna vertebrale. Dio, sento che potrei morire qui. Con una mano gli accarezzo i capelli e lo sollevo delicatamente riuscendo finalmente a trovare un piccolo spazio per raggiungere i suoi boxer e abbassarglieli di qualche centimetro. Lo voglio dentro di me. Subito. Mi afferra per le cosce e mi penetra con desiderio, i suoi colpi sono morbidi ma decisi e in sincrono con i movimenti circolari che le sfere della Bodyfriend stanno disegnando sulla mia schiena. Rallenta il ritmo, mi concede qualche centimetro in più, poi si sottrae, ci ripensa e spinge con più forza. Il mio respiro è ormai ridotto a un gemito. "Jimin... mi stai facendo morire". Appoggia un dito sulle mie labbra e inizio a leccarglielo con trasporto, vorrei impossessarmi di lui come lui sta facendo con me, in questo momento è ovunque dentro di me, dalla punta dei piedi alla radice dei capelli. I suoi movimenti si fanno più incalzanti e gli afferro i glutei per non dargli la possibilità di rallentare di nuovo. "Non fermarti... ti prego... non fermarti..." L'orgasmo parte come un brivido che mi attraversa la schiena e lo sento venire con un gemito mentre si solleva leggermente per diminuire il peso del suo corpo che mi schiaccia.
Spegne il pulsante della poltrona e mi guarda, dritto negli occhi. "So di non reggere il confronto con Jungkook, ma volevo comunque dire la mia". Non so come replicare, ho ancora la mente annebbiata per le sensazioni che mi ha fatto provare, quindi mi sollevo sui gomiti per avvicinarmi alla sua bocca e dargli un bacio. Un bacio breve, leggero, disperato. "Jimin, io..." "Ssssht... Non devi darmi una risposta subito. Se la tua scelta sarà un'altra l'accetterò, purché tu sia felice." "Non è questo... È solo che..." Non trovo le parole per quello che sto per dirgli, mi siedo per terra mentre lui si accovaccia con le gambe piegate e mi tira verso i suoi fianchi portandosi i miei piedi dietro la schiena. "Erica, per l'amor di Dio... cosa c'è?" Una lacrima mi sta scendendo lungo le guance. "L'avrei detto a tutti stasera a cena ma è giusto che tu lo sappia per primo. Stamattina l'azienda ha chiamato me e Seri. L'ambasciata italiana sta organizzando un volo charter per far rimpatriare le persone bloccate in Corea. Parto tra due giorni". Mi porta una mano dietro la nuca, chiude gli occhi e appoggia la fronte alla mia, piangendo silenziosamente con me.
Jimin pov
Entro in casa con il volto ancora bagnato di lacrime. Ho lasciato Erica da sola al piano di sotto per calmarsi e vengo intercettato da Namjoon che mi guarda preoccupato. "Si può sapere cosa diamine sta succedendo? Prima Jungkook che scende in palestra per allenarsi e dopo nemmeno cinque minuti risale dicendo che ha cambiato idea e che ha bisogno di una serata con la '97 line e adesso tu che compari dal nulla con la faccia rossa e gli occhi gonfi". Mi blocco qualche minuto per riflettere sulle sue parole ma non ha più importanza. Niente ha più importanza ormai. "Succede che ero in palestra con Erica e... sì, insomma, l'abbiamo fatto. Quindi probabilmente Jungkook ci ha visti". Nam sbarra gli occhi e lo interrompo prima che possa replicare. "Hyung, mandagli un messaggio prima che faccia qualche cazzata. Erica torna in Italia tra due giorni".
Eh già... ci sono rimasta male pure io...
Ma bando alle ciance!! Quante stelline per Jimin?? ***
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