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28

-Ci rivediamo coniglietto-
-Lady Illary- sussurro facendo un altro passo indietro.
È bellissima. Il suo corpo favoloso è avvolto in un tubino rosso fuoco, lo stesso colore delle sue iridi. Le sue gambe magre sono ancora più slanciate grazie ai tacchi bianchi che indossa, e i suoi capelli dorati sono raccolti in una coda laterale. Due ciuffi lasciati liberi le incorniciano il viso. Un rossetto bordeaux è applicato alle sue labbra a forma di cuore e un trucco marcato sulle palpebre, che fa risaltare i suoi occhi da gatta.
Ci fissiamo, senza battere ciglio.
-Sei finita nella tana del lupo-
-Come se non lo sapessi- ribatto.
Lei ghigna alzando un sopracciglio.
-Sarà divertente... Non vedo l'ora di assaggiare anche te-
Sento il sangue ribollirmi nelle vene. Anche te. Taro.
-Vi interrompo?-
James mi squadra da capo a piedi, per poi dire qualcosa all'orecchio di Rose, che in risposta ride. Non li sopporto.
Una mano cinge la mia vita, facendomi sobbalzare. La vampira perde immediatamente l'espressione divertita e una parte di me sorride vittoriosa.
-Stai bene?- domanda André osservando il polso insanguinato. Mi brucia e fa terribilmente male.
Lo capisce e con un canino si punge l'indice, dal quale esce subito una bolla di sangue. Me lo poggia sul labbro, sotto il mio sguardo sorpreso.
Il sapore amaro e metallico invade la mia bocca.
Il dolore al polso si allieva immediatamente e piano piano la pelle squarciata torna al suo posto.
Rose gira i tacchi infastidita, sparendo tra la folla, mentre James guarda scandalizzato l'altro Veteres.
-Sei caduto proprio in basso-
-Io non la vedo in questo modo- risponde prontamente André, non scollando i suoi occhi dai miei.
-Una volta non eri così-
-Una volta ero un idiota-
A quelle parole il vampiro scuote la testa e se ne va.
-Che stai facendo?- balbetto con il viso in fiamme quando mi ruba un bacio veloce, davanti a tutti. Sembra non interessargli il parere di quelli della sua specie.
-Mi prendo cura di te-
Mi trascina di nuovo nella pista da ballo, dove posa una mano sul mio fianco e con l'altra mi sistema i capelli dietro l'orecchio.
-Questa va qui- dice spostando la mia mano sulla sua spalla.
-Mentre con l'altra- continua incrociando le nostra dita. -ti lasci guidare dal cavaliere-
-Dal cavaliere?- ridacchio.
-Nel tuo caso da un vampiro super sexy-
-E super modesto- aggiungo.
Gli strappo un sorriso e il mio cuore salta un battito. Quando sorride è ancora più bello. Osservo per una frazione di secondo la mia piccola mano perfettamente incastrata nella sua. È vero, si prende cura di me. Ormai da molto tempo.
I nostri corpi si muovono lentamente, a ritmo della musica. È qualcosa di magico, qualcosa che nell'esercito non avevo mai sperimentato. La mia mente si svuota, le preoccupazioni sembrano svanite nel nulla. Sento il battito di André, quando poggio testa sul suo petto. Palpita forte, come il mio.
Ma le cose magiche sono destinate a durare poco, perché la magia non è altro che una fantasia della mente. Re Nicolaj picchietta sulla mia spalla, guardando però solo André.
-Posso rubartela per un ballo?-
-Assolutamente no-
Il sovrano ghigna per poi rivolgersi direttamente a me.
-Mi concedete un ballo, ragazzina?- domanda. Uno strano luccichio lampeggia nei suoi occhi.
Ciò che però attira la mia attenzione è la collana che fuoriesce dal suo completo elegante. Una collana con una chiave.
Guardo André, cercando di sorridergli, ma fallendo miseramente. Vorrei rifiutare, ma...
-Un ballo. Un ballo e basta- sottolinea per poi lanciarmi un'occhiata preoccupata.
Il re non perde tempo e mi afferra senza troppa delicatezza. La sua pelle è fredda, quasi gelata.
Mentre ballo con lui, non sento altro che l'agitazione crescere dentro di me.
-Ti svelo un segreto, Naomi-
Bene. Benissimo.
-Adoro farlo innervosire- ride ed io mi sforzo di farlo, ma ciò che esce dalla mia gola non è altro che un verso strozzato.
-E tu mi incuriosisci. Sei diversa dagli umani che ho conosciuto-
-E come erano loro?- chiedo titubante.
-Avidi ed egoisti-
Non rispondo e mi limito a fissarlo negli occhi. Occhi scuri, bui, vuoti, terrificanti. Credo che neanche il Capitano Campbell mi faccia così paura. C'è qualcosa nel sovrano dei vampiri, che incute terrore. Un terrore profondo ed intenso. Un terrore dal quale non si può fuggire.
-Mi piaci, sai? Ma nel caso dovessi giocarmi brutti scherzi, non ci penserei due volte prima di ucciderti- mi sussurra all'orecchio.
Le mie gambe si fermano e in tutta la pista siamo gli unici ad essere immobili.
-È stato un piacere, Naomi-
Re Nicolaj mi rivolge un sorriso che non riesco a decifrare e dopo il baciamano si dilegua.
Rimango imbambolata, con lo sguardo perso nel vuoto, senza riuscire a credere a ciò che ho fatto, finché un bicchiere di sangue non si rovescia sul mio vestito. La macchia si allarga sempre di più, fino a ricoprire l'intero corpetto. Se prima l'abito era blu, adesso è nero come la pece.
-Perdonami, non era assolutamente mia intenzione!- esclama Rose portandosi una mano alla bocca.
La guardo male, facendola ridere.
-Giochi con il fuoco- ringhio tra i denti.
-È una minaccia?- spalanca gli occhi fingendosi impaurita.
-È più che una minaccia. Ti ucciderei ora, con le mie stesse mani-
La vampira si piega in due dalle risate, asciugandosi addirittura una lacrima.
-E con cosa? Non hai le tue armi, coniglietto-
Senza pensarci due volte, le strappo il bicchiere di vetro dalle mani.
-Questo è per Taro- esclamo, spaccandoglielo in testa.
-E questo- continuo tirandole un calcio in pancia -È per André-
Rose, presa alla sprovvista, non riesce a difendersi e cade per terra. Probabilmente non si aspettava che avrei reagito in una sala piena di vampiri. Vampiri che ora hanno tirato fuori le zanne e mi fissano minacciosi.
Grazie al cielo interviene André che mi prende per mano e zittisce con gli occhi l'Aurum.
-Non posso lasciarti un attimo sola- borbotta per poi affondare il viso nei miei capelli. Arrossisco al suo gesto.
-Ho una sorpresa per te-
-Sì?-
-Sì. Vieni-
Mi trascina fuori dal grande salone, senza guardare in faccia nessuno. Camminiamo in silenzio per i corridoi bui del palazzo, e saliamo così tante scale che mi paiono infinite. Quando usciamo da una porta di legno, il vento freddo mi investe, spettinando tutti i miei capelli. Ciò che vedo però mi scalda il cuore. Tantissime candele illuminano il terrazzo su cui ci troviamo, un'enorme coperta e una piccola tenda si trovano al centro. È bellissimo. Mi siedo accanto ad André e alzo gli occhi verso il cielo scuro della notte, illuminato da mille stelle.
-Perché tutto questo?-
-Deve esserci un perché per forza?-
Scuoto la testa e mi rannicchio contro di lui, che mi attira a sé baciandomi la fronte.
-Grazie- sussurro.
-Non ringraziare. Per te farei tutto-
Per la prima volta prendo l'iniziativa e lo bacio. Il contatto con le sue labbra mi fa impazzire e seguendo l'istinto approfondisco il bacio, poggiando le mie mani sul suo petto. André grugnisce, spingendo i miei fianchi contro il suo bacino.
-In realtà- biascica tra un respiro e l'altro. - C'è un motivo per cui siamo qui-
Mi stacco immediatamente e lo fisso in attesa di maggiori informazioni.
-Domani è l'anniversario della morte di mia madre-
Il suo sguardo si incupisce e così anche il mio. Mare mi ha raccontato qualcosa a proposito, ma sentirlo da André stesso suscita in me emozioni differenti.
-Di solito sparisco senza dire niente a nessuno, ma... Dovevo avvertire almeno te-
-Perciò era un modo per farti perdonare?- domando indicando le candele e tutto il resto.
-Cosa? No. Assolutamente no. Volevo finire di raccontarti tutto, l'ultima volta siamo stati interrotti... E volevo stare un po' solo con te-
Annuisco guardando le stelle.
-Mare mi ha raccontato qualcosa-
-Quella piccola peste- borbotta, strappandomi una risatina.
-André... Come è morta tua madre?-
Il ragazzo mi abbraccia. Sento i suoi muscoli tesi contro di me.
-Ti ricordi che ti stavo dicendo che noi Veteres eravamo colleghi di lavoro?-
-Sì, anche se non ho capito molto bene-
-Eravamo scienziati. Ognuno di noi cercava una cura per qualcuno di caro. Mia madre era molto malata e feci l'errore di affidarmi a Nicolaj. Creammo il così detto vampirismo. Gloria si offrì volontaria per testarlo, ma qualcosa andò storto... Impazzì e la sua sete di sangue diventò insaziabile. È orribile, lo so, ma fu la nostra cavia da laboratorio. La studiammo e analizzammo fino a trovare una cura più affidabile. Il problema? La sete di sangue restava, era una conseguenza, ma noi non potevamo saperlo, non all'inizio almeno. Nicolaj la testó su se stesso ed era a dir poco magnifico. I suoi sensi erano più sviluppati, era più veloce e soprattutto stava bene, il suo cancro era guarito. Così la prendemmo tutti, forse per sentirci più forti, più potenti. Non lo so. La diedi anche a mia madre. Per il primo mese fu perfetto, poi però la fame iniziò a farsi sentire. Non bastava il cibo umano, volevamo di più. E così iniziò la strage. Qualcuno si salvava, ma diventava come noi... O meglio, una versione meno forte. Così nacquero gli Aurum e di conseguenza gli Aes... Fu una reazione a catena. Mi hai chiesto come morì mia madre... -
Una risata nervosa esce dalle sue labbra.
-È la prima volta che ne parlo con qualcuno. Che parlo di tutto questo con qualcuno. Penso che Nicolaj e gli altri mi ucciderebbero se sapessero che ti ho svelato un segreto così grande... Comunque, come ti ho detto, diedi la cura a mia madre, ma lei non la voleva. Su di lei fece un effetto contrario, non abbiamo mai capito perché. La sua malattia peggioró e nel giro di due settimane perse la testa. Uccise un bambino, poi un altro. Non riuscivo a vederla così, non era più... Non era più lei. Mi chiese di toglierle la vita ed io... -
Prende un bel respiro prima di continuare.
-Ed io lo feci. Non riuscivo ad accettarlo... Il resto della storia credo che tu la sappia-
-Come si chiamava?- chiedo dopo un attimo di esitazione.
-Lissa-
Non rispondo e lo abbraccio. Non c'è bisogno di parole in un momento come questo. Sono felice perché finalmente si è aperto con me, sono felice perché mi ha affidato il suo cuore. Però allo stesso tempo mi sento in colpa.
-Stai piangendo?-
Scuoto la testa, mentre un singhiozzo esce dalle mie labbra.
Andrè mi stringe forte a sé, tempestando la mia spalla di baci ed io scoppio in un mare di lacrime.
-Oh Naomi- dice accarezzandomi i capelli.
Vorrei prendermi a martellate. Perché devo sempre fare di testa mia? Il senso di colpa cresce ancora di più quando il ragazzo sussurra tre parole al mio orecchio.
-Credo di amarti-
Il mio pianto si fa ancora più potente. Ripenso all'oggetto infilato nel mio corpetto e la voglia di prendermi a schiaffi sale. Perché ho sfilato la collana dal collo di Re Nicolaj mentre ballavamo? 

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