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CAPITOLO 3

CARLY

Ritorno in hotel giusta per la cena e mi accorgo che al nostro tavolo c'è una persona in più, lo riconosco eccome, è lui.

"Carly, non ti dispiace se Jhonatan si unisce a noi vero?" Dice mio padre riempiendomi di sottecchi.

"No figurati." Dico con tono decisamente seccato mentre mi siedo.

Finita la cena corro subito nella mia stanza e mi cambio i vestiti, esco e trovo Jhonatan che mi aspetta "Wow stai bene vestita così."Esclama appena incontra il mio sguardo, rispondo sussurrando un grazie e scendiamo insieme.

Arrivati al primo piano cerco con lo sguardo i miei genitori, Jhonatan mi nota e dice "Sono andati al minigolf." Lo guardo, ma non rispondo e proseguiamo in silenzio fino alla spiaggia, dove ci sediamo l'uno accanto all'altra.

Parliamo della scuola, degli amici e alla fine arriviamo all'argomento "fidanzati"

"Allora tu hai il ragazzo?" Dice, ma la sua voce non mi convince e poi penso sappia già la risposta "No, ho avuto una storia ma è finita." Dico osservando la sua reazione, lui mi guarda per qualche secondo e aspetta prima di rispondere "Anch'io ho appena chiuso una storia." Non sono molto brava a consolare le persone così preferisco stare zitta, anche se dentro di me si muove qualcosa, forse felicità o speranza, non saprei dire.

"Tanto non ho perso niente, era una stronza, stava con me solo per la mia popolarità, ma non mi amava." La sua voce è triste e mi vine spontaneo dargli una pacca sulla spalla e sorridere, lui si volta e ricambia il sorriso, i nostri sguardi si incontrano e ad un certo punto mi rendo conto che siamo così vicini che i nostri nasi quasi si toccano, ma è troppo tardi per allontanarmi: lui inclina la testa e le sue labbra incontrano le mie diventando una cosa sola, è un bacio leggero, caldo che mi provoca un formicolio in tutto il corpo.

Veniamo interrotti dal canto di un gabbiano, lui si alza velocemente dicendo "Io devo andare, ci vediamo." E si allontana lasciandomi sola al chiaro di luna e con l'amaro in bocca.

Mi squilla il cellulare ed è Alice, la sua voce mi sembra strana "Ciao, che succede?" Dico, c'è una pausa e poi risponde "Oh niente ho perso la voce, che mi racconti?" Dice parlando a fatica.

"Ho baciato Jhonatan e lui se ne andato, chi si crede di essere?" Dico con tono frustrato. Non lo capisco proprio. Alice mi da tutta la sua approvazione per le parole dette e poi inizia a parlarmi del più e del meno.

Riattacco e mi trascino verso l'hotel, salgo nella mia stanza, quando arrivo alla porta c'è un biglietto, la calligrafia è quella di mia madre e dice: CI VEDIAMO DOMANI A COLAZIONE CARLY.

Stacco il foglio entro nella stanza e mi infilo il pigiama, mi addormento quasi subito.

Sono passati cinque giorni e non si è più fatto ne vedere ne sentire, così decido di andare a casa di Margherita, che guarda caso si trova vicino all'hotel.

Arrivo davanti alla porta, busso e mi apre Anastasia, così presumo che Marghe non ci sia "Ciao se stai cercando mia cugina non c'è." Dice lei come avevo previsto, "Si lo avevo intuito, però se hai tempo parlo con te." Dico anche se lei non sembra molto convinta, alla fine però esce e ci dirigiamo verso una piccola baia.

"Sai Jhonatan." Dico sedendomi su uno scoglio "Cinque giorni fa ci siamo baciati e lui non si è più fatto sentire. Io non so che fare, non capisco nemmeno perchè perda tempo con una come me." Anastasia ascolta incuriosita "Ascolta non farti paranoie, vedrai che ti chiamerà presto." Dice cercando di rassicurarmi.

La ringrazio per il suo tempo e decido di tornare in albergo, ma non nella mia stanza, vado verso la stanza 98, non posso più aspettare. Arrivata busso due volte, ma nessuno risponde; decido di andare in piscina e farmi un bagno ed è proprio lì che lo vedo, aspetto che tutti se ne vadano e mi dirigo verso di lui.

"Ehi aspetta!" Urlo "Non ti sei più fatto sentire." Dico quando si è avvicinato.

"Si scusa, ma avevo bisogno di tempo." Dice a voce bassa, come se avesse paura di me, cerco il suo sguardo, ma lui continua a fissare l'acqua.

"Almeno potevi cercarmi e dire qualcosa no?" Dico urlando, sto perdendo la pazienza. "Ho detto che mi dispiace." Dice tirandomi a se e stringendomi in un abbraccio, alla fine smetto di oppormi e mi lascio cullare.

"Ascolta, scusa se non ti ho chiamato, ma non è che non mi sia piaciuto...io" Dice, ma io non voglio sentire altro, così lo prendo e lo bacio senza pensarci "Bel modo per farmi stare zitto." Dice lui facendosi scappare una risata.

Durante la cena mia madre mi sommerge di domande, ma io le evito tutte facendo finta di non sentirla. Mio fratello mi propone di andare alla sala giochi, così lo accompagno e stiamo lì fino alle undici, alla fine me ne torno nella mia stanza e la porta è aperta, non ho idea di come abbia fatto ad entrare, ma lui è lì.

Entro, c'è una luce soffusa che illumina il suo profilo, si volta e inizia a fissarmi con i suoi bellissimi occhi verdi "Scusa se sono entrato, ma ti devo parlare." Dice con voce implorante.

"Che ne so non potevi aspettare domani? E' così importante?" Dico in tono sarcastico distogliendo lo sguardo, lui si avvicina e dice " Ti volevo dire che mi piaci Carly." Poi però senza darmi il tempo di replicare prende ed esce lasciandomi sola una seconda volta a fissare la porta aperta.

Gli piaccio. Perchè doveri piacere ad un ragazzo come lui? Ripenso ai suoi occhi verdi che mi fissano, il suo bacio e il suo profumo: menta e un misto di cannella.

Non posso essermi già innamorata di lui, è impossibile.

Decido di distrarmi e scrivo a Savanna: CIAO

CIAO CICCIA COME STAI? dice lei dopo un po'.

JHONATAN MI HA DETTO CHE GLI PIACCIO, MA MI HA IMPIANTATA Lì SUBITO DOPO AVERMELO DETTO, NON LO CAPISCO.

Spiego bene la storia alla mia amica e dopo un po' anche lei mi dice che non devo preoccuparmi e che tutto andrà bene.

TE INVECE COME VA? Chiedo.

NON BENE JHOS E' VENUTO IN CROAZIA A TROVARMI E MI HA BECCATA CON JAKE...

LO SAPEVO CHE ANDAVA A FINIRE COSì, E ALLA FINE?

BEH E' CORSO VIA E NON VUOLE AVERE PIU' NIENTE A CHE FARE CON ME...

Dico che mi dispiace e mi disconnetto, ormai sono già le tre di mattina, così mi metto a dormire.

La sveglia suona alle dieci, mio fratello viene nella mia stanza, io mi alzo a fatica e penso che uno zombie abbia un aspetto migliore del mio.

"Mamma ha detto che ci vediamo a colazione, ti deve parlare." Dice con un mezzo sorriso, lo fulmino con lo sguardo e lui scappa chiudendosi la porta alle spalle.

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