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Capitolo 5


Sulla strada di ritorno verso casa, (t/n) non poté trattenersi dal pensare al pomeriggio appena trascorso con il corvino, e senza accorgersene camminò con il sorriso che le ricopriva il volto per tutto il tragitto, provando una sensazione di felicità che non avrebbe potuto spiegare in quel momento. Era la prima volta che le capitava di trovarsi inaspettatamente così in sintonia con un ragazzo di cui conosceva ben poco.

Una volta arrivata a casa, la prima cosa che fece fu salutare Yuki, che l'aspettava impazientemente vicino alla porta. Doveva iniziare a prepararsi per la serata che si prospettava da lì a poco. Svolse la sua solita routine. Il telefono che produceva della musica mentre lei faceva la doccia e quella che come sembra si rivelava essere la parte più complicata: la scelta di trucchi e vestiti. Non se ne preoccupò molto, dato che la persona che avrebbe dovuto vedere era solo un amico. Dopo qualche minuto trascorso ad osservare i molteplici vestiti disposti disordinatamente sul letto, (t/n) optò per un maglioncino attillato bianco con dei bottoncini davanti, un paio di jeans larghi e delle scarpe nere con il tacco. Non scelse un trucco complesso, limitandosi a dei colori nude e eyeliner. Come ultimo tocco prima di uscire, si piastrò i capelli, lasciati sciolti. Una volta terminato di sistemare i capelli sentì il suo citofono suonare, quindi non perse tempo e andò a rispondere.

"Ei, scendi subito o mi tocca aspettare due ore?" disse Amane con fare scherzoso.

"Si due orette e scendo, se vuoi nel mentre beviti un caffettino." rispose la (c/c) sogghignando.

(T/n) staccò la cornetta ancora sorridendo tra sè e sè, e senza sprecare tempo raggiunse l'amico. Lui l'attendeva già all'interno dell'auto e la invitò a salire. Il tragitto in macchina durò giusto il tempo di ascoltare un paio di canzoni alla radio, cantandole a squarciagola.

Era un ristorante accogliente e non tanto grande, l'atmosfera familiare era data dai colori caldi dell'illuminazione, mentre le pareti della sala erano costituite da mattonelle. Perfetto per passare una serata tranquilla in compagnia. Arrivati al tavolo prenotato a nome di Amane, situato all'angolo della stanza vicino a una finestra che dava la vista sulla strada ricoperta di luci, iniziarono a guardare il menù per scegliere i piatti da ordinare. Inaspettatamente quando (t/n) sollevò lo sguardo dal menù, udì una voce a lei familiare, fatto che la spinse a voltarsi in direzione della fonte del suono. Kaneki sedeva a qualche tavolo di distanza dal suo. Non era da solo: lo accompagnavano l'amico biondo che aveva già visto in precedenza e una ragazza dai capelli violacei che non aveva mai incontrato. (T/n) si chiese immediatamente chi fosse e cosa ci facessero lì, ma cercò di non mostrare il proprio turbamento di fronte ad Amane. I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo della cameriera, venuta per prendere le ordinazioni. (T/n) distolse lo sguardo da Kaneki, per poi riferire quanto desiderato alla cameriera. Mentre aspettavano la cena, lei e Amane si misero a parlare di argomenti superficiali, benché l'attenzione della (c/c) continuasse ad essere rivolta al corvino.

"Ti vedo un po' distratta da quando siamo arrivati, c'è qualcosa che non va?" chiese Amane.

"No no, va tutto bene, è solo che sono un po' affamata." rispose (t/n), cercando di non far impensierire l'amico, usando una scusa alquanto banale.

Amane impiegò poco a notare la presenza del corvino e dei suoi amici a pochi tavoli distanti dal loro.

A interrompere il silenzio imbarazzante creatosi fu l'arrivo delle loro ordinazioni. Passarono pochi istanti dopo quel piccolo disagio e videro i loro piatti finalmente arrivare verso di loro. Un piatto conteneva un filetto di manzo con contorno di patate e l'altro risotto di pesce, il cui aspetto era estremamente invitante. Impiegarono poco tempo a svuotare i piatti, tra una chiacchiera e l'altra. Amane appariva strano, il suo viso sembrava essere impallidito, sentì la necessità di rinfrescarsi il prima possibile, lasciando un attimo (t/n) da sola per incamminarsi verso il bagno. Nonostante avesse notato lo strano comportamento di Amane la sua attenzione era catturata prevalentemente da Kaneki, questo interesse sembrava essere ricambiato. Una volta tornato, Amane sembrava sentirsi meglio e domandò a (t/n) se gradisse del caffé. Alla risposta affermativa da parte della (c/c), il ragazzo richiamò l'attenzione della cameriera che li aveva serviti poco prima. Iniziarono a parlare sia durante l'attesa che mentre la cameriera portò via i piatti ormai vuoti. Anche una volta terminati i caffé continuarono a conversare, finché Amane non le propose una passeggiata tra le strade illuminate della città. Nonostante ciò significasse allontanarsi da Kaneki, (t/n) accettò volentieri. Anche se poco dopo vide uno sguardo scambiatosi tra Amane e la ragazza dai capelli violacei che non seppe spiegare, ma a cui non si fece troppe domande. Uscirono dal locale, dopo aver pagato la cena e iniziarono a dirigersi verso le strade affollate della città.

Passarono pochi minuti dalla loro camminata che Amane chiese se potessero fermarsi in uno dei tanti vicoli presenti vicino alla strada principale, lontano dalla folla per prendere fiato. La luce del lampione sotto cui si trovavano sembrava tremare. (T/n) non era sicura di voler fermarsi in quel vicolo. Aveva avuto un brutto presentimento durante il corso della serata. Avrebbe dovuto dare retta al proprio istinto piuttosto che all'amico. Lo stesso amico che la osservava con gli occhi tinti di nero e rosso e un'aria affamata.

Doveva essere una camminata tranquilla, eppure tutto si rivelò fuorché tale.

Amane era sempre più vicino a lei. Poteva quasi sentire il suo fiato sul proprio collo. Chiuse gli occhi, in attesa che giungesse la fine.

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