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Capitolo 6) Eve

Il vento estivo che accarezza le mie gambe nude è qualcosa di estremamente piacevole quando si va in moto con questo caldo,probabilmente abbiamo raggiunto i trenta gradi, ma un altro dei lati positivi che si ha nel lavorare di notte è il piacevole fresco che provo quando smonto.

Parcheggio al mio solito posto, e vedo solo la macchina di Luke, a quanto pare il soldato brontolone non è ancora arrivato.

Entro e vado diretta nel mio spogliatoio per indossare la camicia, sopra i pantaloncini, prendo anche il pacchetto di sigarette, non si sa mai se riesco a prendermi una pausa durante il lavoro, sarebbe un miracolo.

Raggiungo la cucina e appena mi affaccio vedo Roberta impegnata a preparare qualche stuzzichino così da portarsi avanti il lavoro. Silenziosamente mi avvicino e allungo un braccio per afferrare una tartina facendola urlare.

"Hahaha ciao Roberta, la tua cucina è sempre il top lo sai vero?"

"Eve,sei sempre la solita chica dispettosa e ruffiana"

"Lo so, ma tu me ami para esto"

Ride, mentre le lascio un bacio sulla guancia e le rubo un'altra tartina e quando esco incontro Luke che mi guarda sospettoso.

"Hai spaventato di nuovo Roberta?"

Annuisco con la bocca piena e scuote la testa prima di andare anche lui in cucina.

Quei due una volta sono stati insieme, ma adesso sono amici ed è bello vedere come il loro rapporto non si sia rovinato con la separazione. Luke è davvero una persona fantastica, mi ha accolta nel suo bar quando ha saputo che ero la nipote di Rose e non sono rimasta sorpresa nel vedere che il locale aveva il suo nome. Tra i due ci sono dei trascorsi, ma la nonna non ama parlarne perché quando ci pensa diventa nostalgica,felice e triste nello stesso momento.

Certo all'inizio ero una frana,chi non lo sarebbe stato la prima volta? In fondo avevo vissuto in una teca di vetro fino ad allora, recitando il ruolo della bambola da ammirare, ma con il passare del tempo, mi sono resa conto che ero piuttosto brava nel mio lavoro e che mi divertiva farlo.
A differenza di quelle stupide feste a cui ero obbliga andarci con i miei, per dare al pubblico l'immagine della perfetta famiglia americana, quando in realtà era marcia fino al midollo .

Vado nel magazzino e controllo le casse e prendo qualche pacco di noccioline e arachidi prima di uscire, e quando esco, ecco che Yogi brontolone arriva.

Gli faccio un cenno con il capo sorridendogli sfrontata, adoro il fatto di averlo stupito ieri sera, a quanto pare gli ho rovinato i piani di difensiva e ora si sente scoperto, ed è meglio così, almeno non gli verrà alcuna voglia di conoscermi meglio.

"Hai bisogno ?"

"Scendi le sedie dai tavoli, al bancone ci penso io"

Annuisce e si allontana e per qualche secondo lo guardo, la camicia gli fascia perfettamente i bicipiti e le spalle larghe, tanto che temo che ad un minimo gesto possa strapparsi. Ho conosciuto diversi ragazzi fissati con il loro fisico, ma questo caso è totalmente diverso, lui è qualcosa che va ben oltre lo stereotipo di ragazzo palestrato.

Torno al mio lavoro prima che possa accorgersi che lo stavo fissando. Sistemo le diverse bibite e i pacchetti di stuzzichini, quando allo specchio della mensola degli alcolici vedo la sua immagine riflessa a scrutarmi per soffermarsi sul sedere.

Arrossisco e questo non è da me, di solito ignoro gli sguardi di quelli che ci provano con me, ma essere fissata da una persona che ha scoperto un pezzetto di me in qualche ora è diverso.

"Ti piacciono i tatuaggi rossa?"

"Eve, è questa mi sembra una domanda personale, perché dovrei risponderti ?"

Mi volto a guardarlo mentre si avvicina per poi poggiarsi al bancone alzando il sopracciglio con la cicatrice.

"Perché li mostri, se non volevi farli vedere ti sarebbe bastato coprirli."

Lo guardo seria nei suoi occhi prima di accennare ad un sorriso.

"Un punto per te soldato, né ho quanto basta."

Da quale stronza che sono diventata lo lascio sempre con il dubbio, in fondo gli ho risposto,in modo vago ma l'ho fatto, e dato che lui ha iniziato con le domande...

"E tu invece, quante cicatrici hai?"

Mi appoggio anch'io al bancone e alza l'angolo delle labbra per poi piegarsi di più verso di me, a quanto pare vuole giocare con me.

"Né ho abbastanza"

"Copione,manchi di inventiva"

Prendo le distanze e vado a controllare la macchina del ghiaccio seguita da lui, ed è strano che per quanto silenzioso possa essere riesco a percepire la sua presenza.

"Se tu non rispondi alle mie domande, non vedo perché io dovrei rispondere alle tue"

"Touche, ma io sono una ragazza molto carina e simpatica, questo motivo non ti è sufficiente soldato?"

"Delle ragazze come te non mi sono mai fidato rossa"

Scuoto la testa, credo che in generale non si fidi di nessuno a prescindere, ma tengo questo pensiero per me.

"Vorresti farmi credere che tu sia gay?"

"Assolutamente no, delle donne non mi fido, ma questo non mi vieta di rilassarmi in loro compagnia"

Rido sarcasticamente e dopo aver controllato la quantità di ghiaccio gli presto la mia attenzione.

"Sei una contraddizione continua soldato, in poche parole le tratti come oggetti ."

Non si difende, e con questo ho subito pareggiato il punteggio, in effetti sin dall'inizio dava questa impressione vedendolo lavorare a contatto con la clientela femminile.

"Gli uomini come te sono quelli che odio di più... Per oggi sarà meglio concludere qui la nostra conversazione, altrimenti peggiorerai il nostro rapporto lavorativo soldato."

Lo supero evitando di toccarlo,è colpa di un tipo come lui se il mio mondo è andato in mille pezzi, ma prima di uscire lo guardo da sopra la spalla mentre resta immobile immerso in chissà quali pensieri, ma non è affar mio, adesso devo aprire il locale e indossare la mia solita maschera da brava barista o farò scappare tutti i clienti stasera.



Essere attratti da una persona ti porta a conoscerla meglio giusto? 😏
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Manu

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