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Capitolo 47) Eve

Risorta dalle ceneri auguro a tutte una buona festa dei single 😂😂 e anche quest'anno San Valentino si festeggia l'anno del mai😂
Buona lettura

"Dopotutto questo che sei scappata, non hai niente da dirmi?"

Jonathan continuava a guidare,come se nulla fosse, sorridendomi, mentre restavo immobile contro lo sportello dell'auto per tenermi il più possibile lontana da lui.
Era pazzo, si aspettava che mi sarei messa a raccontare come ho passato la mia vita lontana da lui?Meravigliosamente bene. Libera, dal suo controllo e da quello dei miei genitori.

"N-no."

"Davvero?Che peccato, io invece ho sentito tantissimo la tua mancanza."

"Sei pazzo John, se mi lasci andare potrai ancora avere una possibilità di salvarti."

"Io?Salvarmi? E perché mai, non ho più nulla, forse non ti è arrivato il messaggio."

Torna a guardarmi, con quella luce sinistra negli occhi, prima di afferrarmi per i capelli e avvicinarmi al suo viso.

"Tu, hai rovinato tutto."

Mi spinge di nuovo contro al finestrino e sento una fitta di dolore alla spalla che mi fa sfuggire un urlo.
Sorride ancora e scuote la testa prima di voltare in prossimità del ponte.

"Hai distrutto il mio futuro nell'azienda di mio padre, quelli che erano una volta miei amici mi hanno voltato le spalle, e sono stato bandito da tutti i possibili luoghi dove le persone contano, e questo perché?Perché tu non potevi startene buona a recitare la parte della fidanzata perfetta. In tutta questa storia ci avresti guadagnato anche tu, ma no, sei dovuta scappare, fingendoti morta, ma non immagini la mia felicità nel saperti ancora viva."

"Tu non mi amavi, mi hai ferita in tutti i modi possibili, cosa ti aspettavi che me ne sarei stata buona e zitta?"

"Avrei dovuto aprirti quelle gambe molto tempo fa, forse se avessi abusato di te, ti avrei resa più sottomessa..."

Ferma la macchina e ora, nel silenzio più totale, sento solo il battito del mio cuore. Ho paura e diverse lacrime bagnano il mio viso, prima che una sua mano afferri la mia gamba salendo verso l'interno coscia.

"Vogliamo vedere se sei ancora vergine?"

"LASCIAMI!"

Mi sbraccio con tutte le mie forze , ma è più forte di me. Strappa il giubbino di pelle e fa saltare anche i bottoni della camicia, lasciandomi solo con il reggiseno .
Preme con la mano contro la mia intimità , coperta dal tessuto dei pantaloni e immerge il viso nell'incavo del mio collo, mordendomi facendomi urlare per la forza che ci mette, tanto da sentire il sangue caldo, colarmi sulla pelle.
L'altra mano stringe il mio seno , fino a salire per tentare di soffocarmi.
Annaspo in cerca di aria e quando avvicina il suo viso al mio guardarmi soffrire, riesco a colpirlo sul naso con la testa, per poi dargli un pugno sulle palle,facendolo imprecare.
La paura, mi sta facendo agire,per poter sopravvivere, per proteggere mio figlio.
Riesco a sbloccare la macchina e a scendere dal veicolo.
Corro appena tocco terra,tentando di raggiungere la strada, con gli occhi inondati di lacrime,tanto che mi è difficile vedere dove sto andando.
Credo di essere scappata, di averci salvato, ma uno sparo è solo il rumore che precede la fine della mia fuga.
Urlo, mentre mi accascio per terra, per poi vedere un foro di proiettile sulla mia gamba, e altro sangue a macchinare i miei vestiti e la mia pelle.
L'adrenalina che ho in corpo,non è abbastanza da mascherare il dolore e sento davvero che per me è finita, mentre sento i suoi passi farsi sempre più vicino.
Tento di trascinarmi e ancora,ma la pressione del suo piede sulla ferita mi fa urlare ancora di più , bloccando la mia fuga.

"DANNATA PUTTANA!"

Un calcio arriva alla mia schiena e per un attimo mi manca il respiro.
Copro con le braccia il mio grembo , mentre il mostro si piega alla mia altezza per sollevarmi peri capelli e colpirmi con un pugno dritto al viso.
Non sento più niente, solo un fischio persistente e un conato di vomito salirmi dallo stomaco.

"Io volevo essere gentile con te, ma mi sono stufato. Una volta morta non mancherai a nessuno e verrai dimenticata da questo mondo, perché sei solo un inutile troia. Potevi avere me, ma hai scelto la morte."

Carica la pistola e sento il freddo metallo contro la mia fronte. Chiudo gli occhi, cercando di chiedere scusa al mio bambino, per non essere riuscita a proteggerlo,quando un rombo di moto attira l'attenzione di Jonathan.
Mi volto e vedo Isaac, e in un primo momento penso di essere già morta, ma il suo sguardo, non è qualcosa che rivolgerebbe a me.
Solleva la pistola, ma vengo presa di peso e usata come scudo, mentre il freddo metallo della canna non si allontana dalla mia testa.

"Eve,mi dispiace piccola, sarei dovuto rimanere al tuo fianco invece di scappare . Vedrai che torneremo a casa."

"E tu chi cazzo sei ?!"

"I-Isaac..."

Mantiene la sua posizione. Lo sguardo fisso su di me e per un attimo mi perdo in quegli occhi grigi come il cielo in autunno. Voglio correre da lui, abbracciarlo e dimenticare tutto, ma Jonathan continua a usarmi come scudo.

"Getta la pistola, o le faccio saltare le cervella!"

"Getta la tu! Stanno arrivando gli sbirri e per te è finita bastardo!"

"No,no, no, per me non finirà stanotte, mentre per la nostra Evette si ..."

"LASCIALA ANDARE!"

"Ohhh, sei per caso qualcuno a cui importa di questa cagna?"

"Figlio di puttana lasciala andare!"

Lecca la pelle sotto al mio orecchio e vedo solo lo sguardo di Isaac diventare scuro, spietato,mentre guarda le ferite che ricoprono il mio corpo.

"No,io e Evette dobbiamo ancora divertirci, diglielo anche tu troia?!"

"I-Isaac,ti prego aiutami."

Mi guarda per un'ultima volta,prima di spostare la sua attenzione su Jonathan. Chiudo gli occhi e trattengo il fiato.
Minuti di silenzio, fino a quando non parte un altro sparo.
Cado per terra, proteggendo sempre il mio grembo, prima di aprire gli occhi e vedere Isaac scalciare la pistola di Jonathan e chinarsi, colpendolo ripetutamente, sporcandosi le mani di sangue.
Riprendo a respirare e ancora tramortita, vedo delle luci rosse e blu farsi più vicine, per poi riuscire a percepire il suono delle sirene.
Alcuni poliziotti entrano nella mia visuale, staccando Isaac dal mio rapitore, prima che si sbracci per correre nella mia direzione.
Mi solleva da terra con uno sguardo preoccupato, prima che mi stringa a sé, facendomi capire che l'incubo è finito e che lui è davvero qui con me.
Urlo contro il suo petto, mentre le sue mani continuano ad accarezzare il mio corpo.
Sussurra diverse volte che mi ama, e che starà sempre con me, ma voglio solo restare così per sempre adesso.
Mi aiuta ad alzarmi e mi bacia,ignorando i poliziotti che tentano di allontanarlo per potermi medicare .

"Eve,ti amo, ti amo hai capito? Non ti lascio."

"Isaac...ti amo anche io, ho avuto così tanta paura di non vederti più."

"Giuro che non andrò da nessuna parte. Mai più."

Sorrido, dopo ore di terrore elo abbraccio zoppicando, ma la mia felicità non dura tanto quanto avevo sperato.

Dietro Isaac vedo i poliziotti prendere Jonathan ferito alla spalla,ma quest'ultimo, riesce a spingerne uno e a prendere la pistola da terra, per puntarla contro l'uomo che amo.
Il corpo, si muove prima della mente.
Sposto Isaac e parte lo sparo,mentre altri poliziotti hanno aperto fuoco colpendo ripetutamente Jonathan che cade privo di vita a terra.
Guardo Isaac e lui sposta lo sguardo dal cadavere a me, per poi guardare il mio petto.
Una macchina rossa si espande, e perdendo le forze cado tra le sue braccia.
Urla, e mi dice di restare con lui , ma gli occhi si fanno pesanti e il resto è solo confusione, ma riesco sempre a percepire la sua voce che continua a chiamarmi...


Okay ora partiranno i cortei per darmi fuoco, ma non sapete dove abito😂😂❤️❤️❤️ vi lovvo ricordatelo😂
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Manu


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