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Capitolo 41) Isaac

Sooooonoooooo toooornaaaataaaaaaaaaaa 😂😂😂😂
Scusate questa mia lunga pausa ma dovevo staccare un po' da tutto e con le vacanze natalizie ne ho approfittato 😅
Ricapitoliamo i nostri due piccioncini sono andati in vacanza a Samoa, dopo il ritorno dei genitori di Eve per controllare la vecchia Rose sentitasi male per un malore...
Buona lettura 😂

Osservavo la sua schiena nuda, mentre un leggero vento caldo muoveva le tende,spostando le sue lunghe ciocche di capelli.
Stare a Samoa le aveva fatto bene, aveva preso colore, e per due settimane non aveva pensato al lavoro, ai suoi genitori e a tutta la merda che la stava travolgendo.
D'altro canto, staccare la spina era servito anche a me.
Non avevo pensato altro che a fare l'amore con Eve e avevo lasciato in un angolo della mia testa il ritorno della mia ex, gli incubi che mi tormentavano la notte.
Mi alzo , evitando di fare rumore, per andare in bagno e dopo aver liberato la vescica e lavato la faccia, torna in camera, ma la rossa è ancora addormentata, devo averla stancata in un tutte queste notti di attività fisica...
Prendo il telefono e dopo averle scattato una foto, decido di non svegliarla e di andare a fare una corsa mattutina.
Indosso le scarpe da ginnastica e un paio di pantaloncini con una canotta nera, prima di uscire.
Il sole non è completamente alto nel cielo, e sembra che l'isola stia dormendo ancora, se non per qualche peschereccio che rientra nel porto che si riesce a vedere dalla nostra capanna.
Quando ho detto al nostro autista che in un futuro non molto lontano, saremo tornati per la luna di miele, non stavo scherzando, anzi, venire a vivere qui forse sarebbe stata la scelta migliore per Eve.
Sorrideva più spesso e vederla così mi aveva fatto capire ancora di più, che avrei fatto qualsiasi cosa pur di proteggerla.
Continuando a correre immerso nei miei pensieri non mi ero accorto di essermi allontanato più del solito.
Stavo per tornare indietro, quando un piccolo dettaglio aveva attirato la mia attenzione.
Una pietra , liscia, levigata, che si affacciava sul mare con delle incisioni sopra. Avvicinandomi poi, si riusciva a leggere " Ai fratelli Samoani caduti con orgoglio per difendere la nostra casa".
I loro nomi si susseguono uno dopo l'altro, e solo ora, che ho incontrato Eve, mi rendo conto che quel giorno, su quel terreno, in mezzo a tutta quella polvere, non è stato un errore sopravvivere.

"Credevo di essere l'unica a venire così presto, ma lei non sembra essere del posto."

Mi volto a guardare una donna anziana, con un mazzo di fiori del posto, mentre è intenta a sistemarli vicino alla roccia, o lapide, se vogliamo essere più precisi.

"No, stavo correndo e la curiosità mi ha spinto ad avvicinarmi, se vuole la lascio sola."

"Suvvia giovanotto, questa è terra di tutti, non mi da fastidio. Piuttosto,ho avvertito una strana tristezza in lei poco fa."

"Per caso è una sensitiva?"

"Solo una vecchia che ha vissuto abbastanza per poter comprendere cosa passa nella testa delle persone."

"Non vado d'accordo con gli psicologi, ancor meno se sono degli estranei, senza offesa."

"Ahahah."

Rideva come se avessi detto la migliore delle battute, ma ero stato totalmente serio.

"Ha perso qualcuno, per venire qui?"

"Gli anni sono volati, ma sembra ieri che salutavo mio marito per l'ultima volta."

"Non è andata avanti?"

"Si, ma un pezzo di me rimarrà per sempre legata a lui e questo mi spinge a venire fin quassù per poterlo salutare. Noi Samoani pensiamo che morire da guerrieri sia un grande onore, perché la tua anima tornerà all'isola e vivrai per sempre facendo parte di essa."

Già, ma quando una granata ti esplode a pochi metri, in quel momento pensi solo ai rimpianti e alle persone care che ti aspettano a casa. In guerra sono morto. Ho sempre pensato che fare il soldato, fosse l'unica cosa in grado di fare, ma l'odore della morte, di quello ho paura da quando mi sono risvegliato nel centro medico.

"Qualcosa ti preoccupa straniero?"

"Lei è troppo curiosa signora, sarà meglio che vada, non sono solo su quest'isola e oggi è il nostro ultimo giorno qui."

"Allora non parlare con me, o quei due potrebbero arrabbiarsi, tornate presto."

Due? Mi volto per chiedere a cosa si stesse riferendo, ma alla mia sinistra non c'è nessuno, se non il mazzo di fiori adagiato alla base della roccia.
Possibile che un'anziana signora sia così veloce a correre? Fisso ancora i fiori e scuoto la testa,prima di tornare indietro.

***

Mi aspettavo di trovare Eve ancora intenda a dormire, invece al mio rientro è intenda a mangiare e appena solleva lo sguardo verso di me, è leggermente corrucciata.

"Si può sapere dove sei stato?"

"A correre, avevo bisogno di scaricare le energie."

"Beh potevi avvertirmi."

"Avrei corso il rischio di avere dei ripensamenti e scaricarle in un altro modo, con te."

Si strozza con la saliva e sorrido nel vederla arrossire, eppure mi sembra che le cose che facciamo di notte siano più imbarazzanti di una semplice affermazione .
Mi avvicino e l'abbraccio da dietro, prima di baciarle il collo.

"Ripensandoci potrei dire all'autista di non passare a prenderci e prolungare la nostra fuga..."

"Vado a sistemare la valigia!"

Scappa dalla mia presa e si chiude in camera, anche se aprirla non mi costerebbe niente, ma so che le manca sua nonna e quel maledetto cane, e purtroppo la nostra fuga non poteva durare in eterno.

***

Dopo il viaggio....

Eravamo tornati a New York ormai da due giorni, ma per fortuna sembrava che il buon umore di Eve non fosse sparito.
A lavoro si dava da fare come sempre, e continuavamo ad alternarci fra casa sua e mia, e il sacco di pulci continuava a farmi la guerra, mentre a Eve le saltava addosso... Non dovrei essere geloso di un cane, ma sentivo che mi stava provocando fingendosi innocente.
Sua nonna per fortuna si era ripresa e continua a riguardarsi, mentre al momento la rossa era impegnata a giocare con mia nipote, dopo che mia madre aveva insistito per invitarci a pranzo.

"Ancora non riesco a credere che con quel tuo caratteraccio ti sia fidanzato con una ragazza tanto dolce."

"Mi mancavano le tue frecciatine Kate."

"Che sorella modello sarei se non ti prendessi in giro?"

"Strozzati."

"Voi due finitela di fare come cane e gatto, Isaac vieni ad aiutarmi ad aprire il tavolo, la tua povera madre non è più forzuta come una volta."

Semplice pretesto per farmi allontanare da mia sorella, ma efficacie.

"Vedo che entrambi siete tornati più rilassati da questa fuga romantica."

"Già, ma sento come se tu volessi chiedermi qualcosa."

"A quanto le nozze?"

Sospiro, allora ha ancora il chiodo fisso del matrimonio.

"Ci conosciamo da quanto cinque mesi e tu già pensi a sistemarmi?"

"Sono vecchia e vorrei vedere almeno uno dei miei figli sposato."

"Sei vecchia solo quando ti conviene mamma, e non insistere su questo argomento."

"Ma ne hai mai parlato con Eve, di un ipotetico matrimonio?"

"Lei sicuramente la penserà come me, non vogliamo affrettare i tempi e poi abbiamo altri problemi da risolvere."

"Testardo peggio del padre fino alla fine."

In realtà è più testarda lei,ma eviterò di dirglielo per non farla incazzare con me.
Torno in soggiorno, ma non vedo né mia sorella, né Eve, e sto per andare sul balcone, quando entrano dal corridoio.
Eve ha il viso un po' pallido, e sembra spaventata, mentre mia sorella mi sorride in modo spaventoso.

"Ehy, tutto bene?"

"Si, tutto bene, ma ha chiamato la nonna."

Kate alza gli occhi al cielo e prende la bambina per portarla in cucina, mentre aspetto che Eve continui a parlare.

"Dice che vuole vedermi e farla finita una volta per tutte con questa farsa della mia sparizione, ha riunito la mia famiglia e mi stanno aspettando."

I suoi occhi mi trasmettono terrore e la stringo a me, cercando di calmarla.

"Se vuoi andarci verrò conte, altrimenti possiamo sempre stare qui, va bene?"

Si morde il labbro, e le accarezzo il viso, prima che poggi la sua mano sulla mia e mi sorrida.

"Se ci sei tu, forse posso farcela."

"Va bene, ma sei sicura che non ci sia altro? Sembra che stai omettendo qualcosa."

"N-no, però prima di andare sarà meglio che passi in farmacia per prendere le mie medicine , ne avrò bisogno se dovrò affrontare i miei genitori."

Lascia un veloce bacio a stampo sulle mie labbra, prima di prendere le sue cose e salutare mia madre,che mi guarda con un certo ammonimento, non capendo cosa sia preso a tutte e tre nel giro di dieci minuti.

Ehehehehehhe 😈😈😈😈😈😈😈
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Manu

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