Capitolo 37) Isaac
Sfrecciano tra le strade di New York, superando limiti di velocità e non fermandomi ai semafori, e con molte probabilità mi sarebbero arrivate diverse multe a casa, ma l'agitazione che Eve mi aveva mostrato dopo quella telefonata non mi permetteva di fare altro per poterla tranquillizzare.
Tutto era accaduto troppo velocemente per i miei gusti, speravo di restare a letto con la rossa per recuperare il tempo perduto, ma trovandomi il letto vuoto, quasi mi ero spaventato che per una volta ero io quello usato.
Poi mi ero tranquillizzato, sentendo il rumore della doccia, ma appena l'ho raggiunta sembrava distrutta.
Volevo che mi parlasse, ma ragionare quando entrambi eravamo ancora nudi,non era la migliore delle idee.
Quasi mi torna duro se penso all'espressione che aveva quando sono entrato dentro di lei senza alcun tipo di protezione.
Un errore da principiante, ma la sensazione che ho provato mi ha fatto rischiare per davvero di metterla incinta.
Rallento in prossimità dell'uscita dell'ospedale, e sento Eve irrigidirsi contro la mia schiena.
Parcheggio la moto in un posto vicino all'entrata e senza darmi il tempo di spegnere la moto, salta giù, correndo con il casco in mano.
Impreco mentalmente e cerco di raggiungerla.
Dopo aver chiesto informazioni ad un'infermiera al bancone all'entrata,corre verso gli ascensori. Riesco a raggiungerla prima che quest'ultimo si chiuda.
"Rossa,avresti potuto aspettarmi."
"Scusami e solo che, mia nonna..."
Ha gli occhi lucidi e il nervosismo che avevo per la sua fuga evapora.
Le accarezzo i capelli e sembra che si tranquillizzi, ma è una calma apparente.
"Non conosco bene tua nonna, ma vedrai che si riprenderà, quando l'ho conosciuta sembrava quel tipo di persona che sa il fatto suo."
"Mmh."
Consolare le persone non era il mio forte, ma sentendo la sua mano afferrare la mia in una stretta forte , mi aveva fatto capire che in fondo Eve è più fragile di quel che sembra.
Il suono del campanello dell'ascensore rompe la bolla dei miei pensieri e una volta che le porte sono completamente aperte camminiamo nel lungo corridoio. Seguo il passo svelto di Eve, fino a quando non si blocca all'improvviso.
Seguo il suo sguardo e noto che sta fissando due persone, un uomo e una donna, che parlano con un medico.
Torno a guardare lei e sembra che abbia visto un fantasma, come quella volta con il suo ex, poi un pensiero si fa strada nella mia mente.
L'abbraccio prima che la signora si volti nella nostra direzione, e rinsavita nasconde il mio viso contro il mio petto.
Restiamo fermi in questa posizione fino a quando i due soggetti in questione ci passano vicino per dirigersi agli ascensori.
"Tua madre non doveva restare chiusa in un ospizio?"
"Quella vecchia ha sempre avuto un asso nella manica, ne sa una più del diavolo"
Camminando,spostano lo sguardo su di noi, o probabilmente si sono resi conto di come li sto guardando. Indossano abiti inadatti per un ospedale,quasi sembrano usciti da una serata di beneficenza.
Eve può aver cambiato colore di capelli, essersi tatuata, ma la somiglianza con i suoi genitori è visibile.
Ha gli stessi occhi del padre che in questo momento mi osservano con sospetto.
Stringo le mani e cerco di mantenere la calma, mentre ci sorpassano dopo averci lanciato uno sguardo di sufficienza, come se non fossi degno di incrociare il loro sguardo.
Aspetto che le porte si chiudano, prima di allentare la presa per guardare il viso di Eve ancora sconvolto.
"Rossa,se ne sono andati."
Sbatte le palpebre un paio di volte prima di guardarmi e annuire.
Ci dirigiamo verso la stanza da dove sono usciti quei due, ma sembra che Eve sia su un altro pianeta, fino a quando apro la porta.
Guardala nonna che scherza con un'altra donna e corre verso di lei abbracciandola, senza darle il tempo di parlare.
"Eve,che ci fai qui?"
"Che ci faccio?! Appena Theresa mi ha detto che eri in ospedale sono corsa da te."
"Quando mi dimetteranno io e te faremo una bella chiaccherata Theresa."
La donna in questione scuote la testa sorridendo, per poi uscire.
"Ho solo avuto un calo di pressione, ma questi deficienti dei dottori insistono per tenermi una notte sotto controllo."
"Dio che spavento che mi sono presa"
"Che nipote ingenua che ho, piuttosto per te non è sicuro stare qui i tuoi..."
"Li ho visti."
Lamia supposizione si rivela corretta.
La vecchia chiude gli occhi e prende la mano di Eve per poi sorriderle,come se volesse trasmetterle tutta la forza che ha.
"Tranquilla,non sanno nulla su di te, e sono ancora due stronzi assetati di denaro."
"Questa resterà sempre una certezza universale nonna."
"Già,certi ottusi hanno la testa dura."
Finalmente Eve sorride e sento di essermi tolto un macigno dal cuore.
Parla con sua nonna, mentre resto appoggiato al muro in silenzio. La rimprovera come se fosse una bambina e vederla arrabbiata, non contro di me, riesce a farmi sorridere.
"Potresti andarmi a prendere dell'acqua Eve?"
"Come vuole sua maestà"
Sto per uscire anche io, quando il colpo di tosse della vecchia attira lamia attenzione.
Mi fa segno di avvicinarmi e confuso, lo faccio.
"Allora,Isaac, mi sembra che i rapporti tra te e mia nipote non si fermano solo al lavoro"
"Sta per farmi il classico discorso che un padre farebbe al ragazzo si sua figlia?"
"Dammi del tu giovanotto, e comunque si. Voglio che tu mi ascolti e che poi mi dia una risposta e in base a quella deciderò se risparmiarti o incaricare un sicario per farti la pelle"
Diretta e concisa, questa donna non ha paura di dirti quello che pensa in faccia.
"Eve,ha sempre avuto una vita difficile. Io le sono stata vicino come potevo sin da bambina, ma purtroppo quel deficiente di mio figlio ha preso tutto dal padre, si è sposato con un'arpia e ha ignorato i desideri di sua figlia. Se lei voleva fare calcio, loro la obbligavano a frequentare corsi di danza classica. Ha sempre accettato tutto, ma un giorno hanno esagerato e lei è scappata di casa."
Guarda verso la finestra, mentre resto in ascolto.
"Ho incaricato un detective privato di far sparire le sue tracce e grazie all'aiuto di alcuni miei fedeli collaboratori ha cambiato identità.Ho fatto di tutto per poterla proteggere, ma io sono vecchia e prima o poi il barbuto mi chiamerà per prendermi con sé e farsi due risate, inoltre sono sicura che si domanderanno come io abbia fatto ad uscire da quella specie di pre-cimitero.
Ora voglio chiederti, tu ami mia nipote? Sei disposto a proteggerla al mio posto?"
In questo momento ha la stessa espressione dubbiosa di Eve, e pensando a lei guardo dritto negli occhi la vecchia.
"Sua nipote ha una gran forza, da il meglio di sé per non essere un peso per nessuno e cerca sempre di sorridere, anche quando in realtà vorrebbe piangere.
Ho notato diversi dettagli della sua personalità, imparando a comprenderla, ma resta tutt'ora un mistero per me. Una volta sono stato innamorato e tradito dalla donna che amavo, ma se penso ad Eve vorrei cancellare il suo passato per non farla soffrire più.
Quindi la risposta è si, amo sua nipote, pur non sapendo quasi nulla del suo passato, voglio proteggerla e fare male a chi l'ha fatta soffrire ."
Sorride, e mette la mano sulla mia spalla.
"Sono felice che mia nipote abbia qualcuno che tiene a lei come te, e poi posso stare tranquilla per la sua sicurezza, vero caporale Isaac Miller?"
Alzo un sopracciglio e scuoto la testa, questa donna è tremenda, ha perfino fatto delle ricerche sudi me prima di farmi questo bel discorso?
"Che succede qui?"
"Oh niente Eve, stavo proponendo al tuo ragazzo di farmi da infermiere personale, qui dentro i medici sono poco affascinanti."
"Nonna,tu non cambierai mai vero?"
"Assolutamente no "
Ridono e guardo Eve, ripensando alle parole che ho ammesso poco fa, e con tutto me stesso, ho intenzione di rispettare la promessa fatta a sua nonna.
Aaaaaaahhh l'amore, come cambia le persone.... Tranne me, credi che mi schifi a distanza 😂😂😂
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Manu
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