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Capitolo 31) Eve

A volte e penso che la mia vita in realtà, non sia altro che un estratto di un melodramma. Ragazza con infanzia difficile che scappa di casa in cerca di qualcosa che nemmeno lei sa cosa sia. Ad un certo incontrava l'uomo che faceva per lei, e da qui la storia poteva avere due finali. Quello tragico, dove uno dei due moriva, lasciando l'altro a vivere di sofferenza, o quello romantico, dove tutto si risolveva... Anche se credevo che a me spettasse il finale segreto,ovvero tornare ad essere sola.

Ero sdraiata sul letto a fissare il soffitto, senza Isaac avevo passato un'altra notte in bianco, e ormai andava avanti così da settimane.

Avevo la sensazione di essere osservata e perfino andare la spesa era diventato insostenibile.

La vecchia pazza aveva notato la mia paranoia, ma mi aveva riferito che Jonathan si era spostato, anche se non conoscevano la sua posizione precisa .

Questo contribuiva solo a mettermi più agitazione.

Credevi davvero che nessuno ti avrebbe trovata? Povera illusa, solo perché ti sei costruita qualcosa qui, non significa che duri per sempre.

Sposto lo sguardo sullo specchio di fianco al letto, ed eccola lì, la vecchia me, fissarmi mentre continua a parlare.

Sappiamo entrambe che non appena ti prenderà, te la farà pagare cara. Potevi far finta di non vedere quello che era veramente, ma hai preferito trovare giustizia, e adesso vivi da reclusa.

Sta zitta per una buona volta,quando parli sputi solo veleno.

Guarda che questa sei tu, dei tatuaggi e un trattamento dal parrucchiere non possono fare miracoli, prova con la plastica, in fondo la nonnina ha molti soldi da parte.

Felice di contraddirti, ma io ete siamo diverse, sei solo frutto della mia immaginazione, ti tengo nella mia testa solo perché non voglio passare per pazza.

Forse dimentichi un piccolo dettaglio...In questo mondo non vali niente!

Non ho il tempo di risponderle che mi è addosso con le mani intorno al mio collo. Sorrido in modo sadico e sento l'ossigeno venire meno.

Spalanco gli occhi e mi alzo di scatto, guardandomi intorno, ma lei non è qui.

Sospiro, era solo un incubo, ma credo davvero di star diventando pazza.

***

Dopo aver portato Thor a fare la sua solita passeggiata nel parco, mi preparo per andare a lavoro,l'unica cosa che mi distrae dai miei pensieri, insieme ad Isaac.

Con lui, pensavo solo alle sue mani che vagavano sul mio corpo, riusciva a farmi sentire speciale, e non insisteva sulla mia prima volta.

Un vero soldato che rispetta le regole, ma ultimamente tentava di strapparmi qualche informazione sul mio passato. Non gli raccontavo mai niente di specifico, evitando di fare nomi, eppure sembrava che ogni volta si annotasse degli appunti a mente.

Trucco gli occhi e dopo aver lasciato cibo e acqua per il cane, esco e in sella alla mia moto,vado più veloce che posso, ignorando i limiti ed evitando diverse macchine , guadagnandomi qualche bestemmia dagli autisti.

Vado talmente veloce che in dieci minuti sono al locale, pronta a calare nella mia parte, per non destare sospetti in Luke. Potrebbe intromettersi e vorrei evitarlo,anche se sospetta che stia accadendo qualcosa, da quando ho iniziato a saltare il barbecue del martedì.

Parcheggio affianco alla Harley del soldato, ormai sembra che arrivi sempre in anticipo.

Entro e mi affaccio in cucina,non trovando però Maria intenta a cucinare i suoi stuzzichini.

Vado nel mio camerino e indosso la camicia del bar, e una volta in magazzino, vedo Isaac intendo a compilare l'inventario e mi prendo qualche minuto per guardarlo.

Si è accorciato la barba e i capelli, ma trovo che quella camicia stoni con tutto il resto,starebbe meglio a petto nudo, peccato che le clienti lo assalirebbero in quel caso.

"Da quanto sei una stalker?"

"Posso essere molte cose soldato, ma guardo solo ciò che mi piace."

Posa il quaderno, avvicinandosi a me con un ghigno sul viso. Poggia una mano sopra la mia testa,mentre lo guardo con sfida.

"Quindi ti piaccio?"

"Non sei da buttare via in fondo."

Mi solleva da terra, poggiandomi contro la parete mentre morde la pelle sotto al collo, facendomi ridere per colpa della barba.

"Devo prenderlo come ad un complimento?"

"Se vuoi..."

Rido ancora, prima che poggi le sue labbra sulle mie. Come sempre, è rude, passionale e la sua mano non attende a scivolare lungo il mio fianco, per poi fermarsi al lato del seno.

Sono così presa dal soldato, da non accorgermi che in realtà oltre a noi due, c'è qualcun altro.

Veniamo interrotti da un colpo di tosse e non appena ci stacchiamo troviamo una certa messicana di nostra conoscenza sorriderci da un orecchio all'altro.

Scendo da Isaac rossa, come i miei capelli, in volto e tento di dire qualcosa di sensato.

"Maria vedi che..."

"Sia lodato el Segnor, quasi credevo di essermi sbagliata su voi due."

"Maria..."

"Sono muy felice che alla fine avete aperto gli occhi, solo non fatemi diventare nonna, mi siento ancora muy giovane. Ahora, yo vado, ho del lavoro da fare."

Se ne va cantando un motivetto di una canzone, lasciando me e Isaac confusi, prima che scoppi a ridere per l'assurda situazione. Ci manca solo che domani si presenti con l'abito che indossò quando si sposò con Luke e poi si che urge il bisogno di chiudermi in una clinica.

***

La serata sembra procedere bene,dopo il nostro piccolo incidente, il locale è abbastanza affollato essendo il fine settimana e perdo il conto delle ordinazioni che abbiamo servito.

Inoltre Luke, dato l'avvicinarsi del periodo natalizio, ha deciso di assumere un ragazzo part-time. Si chiama Jack, è da come si comporta, sembra il classico ometto che vuole diventare al più presto autonomo.

"Eve,al tavolo 23 vogliono due Irish Coffee e un Negroni."

"Occupati degli altri, questi li porto io tranquillo."

Gli faccio l'occhiolino, non vorrei che mollasse subito, perché il lavoro può essere abbastanza pesante quando non si è abituati. Preparate le ordinazioni mi avvio verso il tavolo, quando di nuovo quella strana sensazione si fa largo nel mio petto.

Per quanto il mio cervello gridi di tornare indietro, le gambe continuano nella loro direzione e raggiunto il tavolo capisco perché.

Riconosco il tizio che parlava con il mio ex, la settimana scorsa e inizio a guardarmi intorno temendo che si trovi anche lui qui.

"Ehy dolcezza , quelli sono per noi?"

Guardo il mio interlocutore,senza rispondergli, prima di lasciare i loro drink per scappare, ma i miei piani vengono rovinati da quello che mi preoccupa di più che afferra il mio polso bloccandomi.

"Non ti hanno imparato a rispondere ai clienti? Soprattutto se sono d'alta classe come noi."

"Non vengo pagata per parlare."

"Davvero?Questa cosa inizia a piacermi, che ne diresti di farmi un servizio extra nel bagno? Farò in modo che tu non debba parlare promesso."

"Mi lasci andare."

"Sai,ho la sensazione di averti già vista da qualche parte, ma non ricordo dove."

"Impossibile,non frequento persone d'alta classe come voi..."

"Ehy,cosa vorresti insinuare eh?!"

"Mi lasci !"

"Le consiglio di darle retta."

Mi volto verso Isaac, e approfittando del fatto che il figlio di papà allenti la presa,sguscio via, prima di essere protetta dal braccio del soldato.

"Sembrerebbe una minaccia... Sai almeno chi sono io?"

"Uno che tra poco si beccherà un pugno in faccia."

Anche gli altri due si alzano,ma Isaac non sembra temerli.

"Potrei comprarmi questo buco e farti licenziare in un giorno."

"Libero di provarci, ma ora lei e i suoi amici ve ne andrete."

"Altrimenti?"

"Sarà un vero piacere per me scortarvi fuori a calci nel sedere."

Alza le mani, e fa per andarsene, quando si gira di scatto, colpendo Isaac sul mento.

Gli amici lo aiutano cercando di afferrarlo per tenerlo fermo, mentre i presenti iniziano ad urlare e ad incitare la rissa.

Il soldato però non si lascia spaventare dal numero e dopo aver bloccato il primo, lo colpisce con un pugno sotto le costole. Il secondo tenta di fermarlo alle spalle,ma con una testata se lo leva di dosso, prima di restituire il pugno al viscido figlio di papà che barcolla per terra.

Ci raggiunge anche Bob, il buttafuori, che solleva gli altri due di peso, spingendoli fuori,mentre Isaac si piega verso il tizio che l'ha colpito in faccia,sussurrandogli qualcosa all'orecchio, prima di colpirlo di nuovo.

Per tutto sono rimasta ad osservare la scena immobile, ma non appena Isaac afferra la mia mano e mi porta via, riconnetto il cervello e lascio che mi trascini.

Stamattina mi sbagliavo, la mia vita sembra un fottuto film mafioso vecchio stile a questo punto, con spargimento di sangue e lotta in vecchio stile, ma chissà forse alla fine diventerà anche come ad uno smielato film d'amore.

Ed ecco anche qui le tottò, non quee che speravate, ma ne arriveranno altre tranquille 😂😂😂
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Manu




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