[01. Prima luce]

"Devi spiegarmi tante cose."

"Davvero non ricordi?" Chiese.

"Di che stai parlando?" Risi.

"Hai perso la memoria, non è vero?"

"Sì." Mormorai. "È stato un incidente e sono stata un giorno in coma. Però, niente di grave." Sorrise. "Ma... Tu come lo sai?"

"Non ricordi proprio nulla?"

"Che dovrei dirti, eh?" Gridai.

"Niente..." Sussurrò. "Lascia stare." Si rifugiò in camera e chiuse la porta alle sue spalle.

"Harry, perdonami." Bussai. "Non volevo aggredirti." La mia voce si affievolì, fino a ridursi in un soffio.

"Non importa." Rispose, da dietro il legno ciliegio. "Se vuoi, puoi riposarti."

"Sì, ma non ho nulla da mettere." Constatai.

"Aspetta." Sentii vari rumori, senza distinguerli.

Poco dopo aprì e lasciò fuoriuscire la sua mano, che mi offrì una maglia e un paio di pantaloni di una tuta, entrambi neri.

"Ti andranno grandi, ma almeno ti copriranno e proteggeranno dal freddo."

"Grazie mille." Sorrisi, anche se lui non poteva vedermi. "Harry?"

"Sì?"

"Posso vederti?" Sbuffò. "Giuro che non ti deriderò." Sospirò e alla fine cedette.

La serratura si sbloccò e l'ansia mi stava divorando. Le mani inziarono a sudarmi, il cuore stava per fuoriuscirmi dal petto, tanto batteva velocemente, e presi dei respiri profondi.

Ma fu quando aprì la porta che il mio cuore perse un battito.

Era veramente lui?