Mi allontano dalla fontanella e mi reco verso l'entrata dell'orfanotrofio.

Tutto mi appare diverso ora, non vedo niente oltre quello che si può vedere. 

Cammino per il corridoio dove di solito incontravo Sir Ollivander da Canterbury.

<<Addio, amico mio>> sussurro al vuoto corridoio.

Ovviamente, nessuna risposta mi giunge.

Comincio ad avviarmi verso lo studio di Misses Clarke.

Quanto sto per arrivare davanti alla porta, sento una specie di folata di vento freddo che mi tocca la schiena, delicatamente, come in un segno di saluto.

Sospirando, busso alla porta dello studio.

<<Avanti!>>

Apro la pesante porta e mi lascio scansionare dall'attonito sguardo di Misses Clarke.

<<Come... Come hai fatto?!>> mi chiede, quasi balbettando per lo sconcerto.

<<Ho seguito il cuore, per una volta...>>

Si alza e mi abbraccia forte.

<<Sono fiera di te...>> sospira.

Il nostro abbraccio, però, è interrotto improvvisamente dall'arrivo di una persona...

Un ragazzino, più o meno della mia stessa età, entra nello studio con una pila di fogli.

<<Misses Clarke, ecco i suoi fogli!>> dice allegro.

<<Ah, sì! Grazie! Ti aspettavo...>>

Poi, il suo sguardo si fissa su di me, il mio sguardo si fissa su di lui.

Ci stiamo guardando, non guardando nel senso di vedere oltre, ma guardando nel senso di vedere dentro, nel cuore.

Fulmine a ciel sereno.