Capitolo III
Devo guardare... Devo guardare... Devo guardare...
Me lo sto ripetendo da parecchi giorni ormai...
Sono passati cinque giorni dal fatidico incubo ed io comincio a scorgere dei cambiamenti.
Infatti, da quando ho fatto quel sogno, mi sento una persona libera e non una bambina rinchiusa nella sua cameretta, anche se questa, purtroppo, è la mia condizione.
Sento che devo uscire e sento che i miei genitori sono malvagi.
Per otto anni, ho creduto che la mia vita fosse normale; che essere segregati in una cameretta, senza avere contatti con il mondo esterno (sì, ho scoperto che esiste un mondo esterno), fosse necessario ed inconfutabile.
Ora ho capito che il mio vero nemico non è il mondo esterno, ma i miei genitori, che mi costringono ad una vita d'inferno.
Vi state chiedendo come ho fatto a capire tutte queste cose?
Ho cominciato a guardare, ovviamente...
Ora ho capito cosa vuol dire guardare...
Vuol dire vedere oltre quello che non si può vedere, vuol dire capire quello che c'è da capire, guardando quello che c'è da guardare, scrutare l'animo delle persone, spogliarle del loro guscio esterno.
I miei amici dagli occhi grandi mi hanno dato questo dono e devo usarlo al meglio, per liberarmi dalla mia prigionia.
Ora non sono più una bambina, sono Big Eyes: colei che comprende tutto ciò che gli altri non capiscono, che vede oltre le frontiere.
Sono superiore ai miei carcerieri e farò presto valere la legge del più forte.
Basta solo guardare...
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