Ogni tanto ti penso, sai? E quando ti penso mi viene sempre una gran fame. Mi viene fame, e sai perché?

Perché secondo me tu mi fai lo stesso effetto del cioccolato. Più ti penso e più mi viene voglia di te! E poi hai un buon profumo. E hai dei begli occhi... E poi anche i tuoi capelli sembrano cioccolato. Sì, sei proprio una pralina! Oppure ora che ci penso una bella barretta, tipo una Sneakers. Perché alla fine il cioccolato è buono, ma è anche semplice e in sé per sé è quasi noioso. Invece le Sneakers hanno le noccioline e il caramello dentro, sono divertenti! Ecco, sì, tu sei proprio come una Sneakers: sei profumato e divertente, non ne ho mai abbastanza di te!

Oppure perché sei come una bella pizza, di quelle che ti servono nelle trattorie, sai, quelle un po' alla buona nei paesini piccoli dove le persone non sono con la puzza sotto al naso e quindi anche le trattorie sono più accoglienti e quindi la pizza è più buona e vera? Ecco. Sei come la pizza che ti servono lì: bello colorato, sincero e spontaneo! E tutte le volte che ti vedo mi si scalda il cuore, come quando vedi il cameriere che si avvicina con la tua ordinazione.

Oppure perché sei come un polpettone. A volte sei impacciato e sembri un po' sempliciotto, insomma, che cos'è il polpettone se non un agglomerato di carne macinata, ma più grande? Ma si sa che appena tagli una fetta di polpettone si rivela un cuore di formaggio e prosciutto. Guarda caso il polpettone non avanza mai! Ecco, per me sei come il polpettone. Perché anche se sei effettivamente un po' impacciato, e mannaggia a te, ti si legge negli occhi che fai fatica a guardarmi in faccia quando parliamo, hai sempre qualcosa di interessante da dire! Anche se non parliamo mai di formaggio e prosciutto, ma insomma.

Oppure perché sei come il caffè: quando ti vedo mi dai una carica incredibile! La mattina mi sveglio e penso a due cose: la colazione e il tuo viso. E come fai a farmi muovere così goffamente quando sono vicino a te, eh? Per caso emetti caffeina o è solo l'effetto che mi fa starti vicino?

Oppure sei come il tiramisù. Hai presente quando sei a cena da amici e aspetti solo che finisca la cena per passare al tiramisù? Ecco, per me sei il tiramisù. Ogni volta che esco con gli amici spero che qualcuno ti abbia invitato perché chissà, magari è un amico che abbiamo in comune e magari ha deciso di portare il tiramisù, cioè di invitarti, e quindi mi giro sempre a guardare se arrivi, ma non arrivi mai perché nessuno porta il tiramisù quando ci sono anch'io, soltanto stupidi profiteroles e insulsi cheesecake. Che per carità, non sono affatto male, ma non sono tiramisù. Non sono te.

E alla fine non è una coincidenza che ci siamo incontrati in una pizzeria. Sì, me lo ricordo, ero uscita perché mi avevano piazzata tra mia mamma, mia nonna e una tipa che non conoscevo. Avevo un giubbotto scemo, un piumino rosso a pois bianchi gonfio come un cuscino di piume. E mi ero messa gli auricolari e avevo fatto partire Whatever it Takes, e ad un certo punto mi sono sentita toccare la spalla e mi sono girata e c'eri tu... E tu ti sei presentato ma avevo le cuffie e non ti ho sentito, quindi me le sono tolte e poi tu mi hai dato la mano come fanno gli adulti. E poi mi hai fatto vedere le foto dei tuoi gatti e poi abbiamo registrato con il telefono mio fratello e i suoi amichetti che si sbracciavano proprio nel mezzo della strada.

Il punto è che non riesco a toglierti dalla mia testa. Ma mi sento come se fossi costretta a passare ripetutamente davanti ad una pasticceria senza poter entrarci: sono sempre lì, davanti a te, e tu parli e io ascolto, ma non posso dirti tutte queste cose, non posso entrare in pasticceria. E ogni volta che per caso ci incontriamo per caso torno a casa felice e sdolcinata.

E chissà se magari pensi lo stesso di me, tu che fai il goliardico quando siamo in gruppo e sei così buffo a volte.

Per ora posso solo continuare a passare davanti alla pasticceria e guardare in vetrina. Ma forse, e solo forse, un giorno scoprirò che anche tu ti nascondi dietro quella torta altissima e colorata e mi guardi passare.

E forse, magari alla fine ti deciderai ad aprire la porta.