Capitolo 15
EMILY'S POV
Mi svegliai il lunedì mattina, mi preparai velocemente e mi diressi verso la nuova scuola. Era un'edificio all'apparenza antico, ma completamente nuovo. Ero titubante ed imbarazzata.
Camminai verso l'entrata della scuola, davanti a me si trovava un lungo corridoio, gli armadietti coprivano quasi tutte le pareti, lasciando piccoli spazi per le porte delle classi.
Con un pizzico di timidezza, mi avvicinai ad un piccolo gruppo di studenti.
- Ciao! Sono nuova qui e.... -
-Sparisci, microbo. - ricevetti in risposta.
Non il migliore degli inizi suppongo.
- Come prego? - Mi rivolsi alla ragazza bionda davanti a me.
-Tranquilla, Kimberly è sempre stata aggressiva... Io mi chiamo Cady, piacere di conoscerti! - Mi voltai, vidi una ragazza dai capelli ramati lunghi fino alle spalle, molto alta.
-P-Piacere.. Io mi chiamo Emily, sono nuova in questa scuola e...mi chiedo dove sia la classe del professor Stevenson.. -
- Oh si, hanno parlato di te. Seguimi, ti ci accompagno - Mi disse gentilmente e sorridendo.
-A quanto pare siamo nella stessa classe, non è così Emily?- Mi chiese
- Evidentemente sì. - Risposi distrattamente.
Giunte difronte all'aula del professore, Cady bussò alla porta, presentandosi al professore a alla classe.
- Buongiorno professore, lei è Emily, la ragazza nuova di cui stanno parlando negli ultimi tempi...-
- Oh sì certo...Hudson, giusto? Cady, sei dinuovo in ritardo. Vatti a sedere, ora. Emily, presentati alla classe per favore. - Rispose acidamente il professore. Era abbastanza basso, pelato, con gli occhiali da vista appoggiati alla punta del naso.
- Mi chiamo Emily Hudson, mi sono appena trasferita qui a Londra. Spero di trovarmi bene in questa scuola e di trovare nuovi amici. - Dissi velocemente. Odio stare al centro dell'attenzione, specialmente se un'intera classe ha gli occhi puntati solo su di me.
Scrutando meglio gli alunni presenti nella classe, notai che Aiden e Kimberly ne facevano parte.
Il professore mi indicò un banco vuoto vicino alla finestra, alla mia destra si trovava il banco di Aiden.
Andai a sedermi e la lezione sembrava non terminare mai. Al suono della campanella, tra il caos generale, Aiden iniziò a parlarmi.
-Ti ho incontrata l'altra sera, ricordi? Scusami ancora per il cellulare, non volevo fartelo cadere...- Disse tra l'imbarazzo e il dispiacere
-Non importa, non è colpa tua, ma mia. Devo prestare più attenzione a ciò che faccio.-
-Zuccherino, perché parli con quel microbo? Pasticcino mio, non si fa. -
Kimberly mi fulminò con lo sguardo, tornando ad ammirare il suo ragazzo.
- Tranquilla Kim non parlavo con quel mostriciattolo - Aiden mi guardò, come per volersi scusare
Roteai gli occhi, spostando lo sguardo alla finestra alla mia sinistra. Neve.
La professoressa dell'ora successiva entrò velocemente in classe, ed io come al solito mi persi nel mio mondo.
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