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Prologo

Annapolis, Maryland

Gli occhi di Grace erano quelli di una bambina della sua età in vista del Natale: brillavano di gioia. Era da settimane che aspettava tale festa con trepidazione: i biscotti di pasta frolla della nonna Madelaine, il latte al cioccolato di fronte al caminetto, l'albero di Natale addobbato con tutte le luci colorate, i pupazzi di neve col suo amichetto Alex. Le era sempre piaciuto il Natale, da quando ne aveva memoria.

Era il periodo dell'anno che più le piaceva, non si era mai spiegata il perché ma sentiva una sorta di magia nell'aria. Ai suoi occhi, risultava tutto più bello, più magico, durante il periodo natalizio. Il giorno che più preferiva era la Vigilia. Nella sua famiglia, era una tradizione guardare un film natalizio e poi cantare tutti insieme. Era un momento unico e speciale.
Poi il giorno di Natale, sempre da tradizione, giocavano con la neve all'aperto, nonostante le rigidissime temperature della zona.

Ma la parte che più preferiva era l'arrivo di Babbo Natale e aprire i regali.
Molti suoi compagni di scuola le avevano detto che non esisteva e che avevano visto i loro genitori mettere i regali sotto l'albero.
Ma lei e Alex ci credevano fermamente. E così, puntualmente, ogni anno scrivevano le loro letterine, nella speranza che i loro desideri si avverassero.
Ed era successo. Beh, più o meno.
Sua mamma le aveva detto che essendo Babbo Natale molto impegnato, spesso non ci riusciva a portare esattamente il regalo richiesto.
E Grace lo comprendeva, non doveva essere di certo semplice consegnare regali diversi a tutti i bambini del mondo. Spesso si chiedeva come facesse.

«Grace! È arrivato Alex!» urlò sua madre dal piano di sotto.
Lasciò cadere il pastello blu sulla scrivania, e scese sotto dal suo amico.
Alex e la sua famiglia erano amici della famiglia di Grace da tantissimo tempo, infatti Alex e Grace si conoscevano da quando ne avevano memoria.

Alex era appena entrato in soggiorno, con ancora il cappotto e la sciarpa rossa addosso. Faceva molto freddo quel giorno.
«Ciao, piccola Grace! Buona Vigilia!» esclamò Nancy, la madre di Alex.

Grace sorrise e salutò i due ospiti. Nancy era venuta per aiutare la madre di Grace nei preparativi per il giorno dopo.
Avrebbero trascorso insieme il Natale.
«Ti mostro il disegno che stavo facendo» disse Grace ad Alex, quest'ultimo annuì seguendo la sua amica.

Grace ed Alex erano fisicamente molto diversi. Grace aveva preso i capelli biondo cenere dalla madre e gli occhi grandi e castani dal padre. Era esile e della giusta altezza.
Alex, invece, era un po' più alto di Grace. Aveva i capelli castani, ma spesso in estate si schiarivano un pochino.
Aveva gli occhi verdi. Di un verde particolare.
Grace aveva sempre adorato gli occhi di Alex. Spesso avrebbe voluto averli lei ma Alex le diceva che anche i suoi occhi erano molto belli.

«Questo è un albero di Natale» mostrò ad Alex il suo disegno un po' deformato, ma non era male per essere stato fatto da una bambina di soli sette anni.
«Dovresti fare più luci!», osservò Alex.
Lui stesso prese i pastelli che erano sparsi disordinatamente sulla superficie della scrivania, e disegnò dei piccoli pallini colorati.
«Adesso è perfetto!» esclamò soddisfatto a lavoro finito.

Grace guardò il disegno e fu molto felice del risultato. Così, entrambi scesero di corsa al piano di sotto per far vedere i disegni alle mamme.
Erano due bambini molto allegri e vivaci, spesso due pesti.

«È bellissimo, bambini» disse la mamma di Grace.
Entusiasti dei complimenti ottenuti, presero i cappotti e corsero a giocare sulla neve, nonostante le mamme urlassero che facesse troppo freddo e stesse cominciando a fare buio.

***
Poco prima di cena, Alex andò a casa e, a malincuore, si salutarono.
Grace avrebbe voluto trascorrere la vigilia insieme al suo amico, ma era ugualmente felice perché si sarebbero rivisti l'indomani.

Il papà aveva già acceso il caminetto e Grace contemplava il fuocherello appena acceso.
«Grace», la richiamò la nonna che aveva appena finito di preparare i biscotti.
Era tentata di rubarne uno... nessuno se ne sarebbe accorto, ma non lo fece perché voleva aspettare e soprattutto perché sapeva che fossero anche per Babbo Natale.

«Dimmi, nonna» disse la bambina.
«Ho una cosa per te» affermò amorevolmente la nonna.
Grace si incuriosì e la nonna le porse un pacchettino, rivestito da carta rossa decorata con delle stampe che raffiguravano del vischio.

Grace si chiese cosa fosse, era sempre stata molto curiosa.
Aprì il pacchetto ed estrasse il regalino. Era una sfera di neve. La base era rossa decorata con dei fiocchi di neve.
Dentro il vetro, c'erano una panca di legno e un albero di Natale e un pupazzo di neve. Tutto era ricoperto da neve.
La bambina iniziò a scuotere la sfera e la neve si sparse per tutto lo spazio.

Ne restò affascinata. Era una bambina a cui bastava poco per essere felice. Non pretendeva mai giocattoli costosi: apprezzava i piccoli doni.
«È bellissima! Grazie, nonna!» - abbracciò la nonna entusiasta.

«Un piccolo regalo in anticipo prima che arrivi Babbo Natale.» - disse la nonna, strizzandole l'occhio.

Grace saltellò felice e salì cautamente in camera sua, portando la sfera come qualcosa di estremamente prezioso che non doveva assolutamente rompersi.

Doveva assolutamente mostrare quel regalo ad Alex l'indomani. Era certa che anche a lui sarebbe piaciuto.
Posò cautamente la sfera sul davanzale della finestra. Osservò il cielo stellato e poi la sfera e pensò che fosse perfetto.

Osservò ancora la sfera a lungo, c'era qualcosa che la attraeva, qualcosa che non riusciva a spiegarsi.

E poi si chiese se esistesse un mondo aldilà di quel vetro. Si chiese come fosse, se ci fossero le guerre come nel mondo reale o se invece fosse simile ad esso.

Chiuse gli occhi.
Immaginò una ragazza. Aveva i capelli rossi. Sembrava misteriosa.
Immaginò una cittadina, delle persone, un ragazzo.

Immaginò che avesse i suoi problemi, come il mondo reale. Ma che poi si potessero sistemare.
Immaginò della musica, un lago, una casa.

Trasportata dall'immaginazione, si lasciò guidare in un mondo tutto suo, doveva accadeva esattamente ciò che lei immaginava.
Un mondo oltre il vetro.

spazio autrice:
Heyy!
Ieri mi è balenata un'idea per una storia, un po' diversa dalle altre. Oggi è il mio compleanno ma ho deciso di regalarvi questa storia e spero con tutto il cuore che possa piacervi almeno un po'.

Ripeto: è diversa dalle altre, e spero di aggiornare presto. Sarà sul mio babe Shawn Mendes e boh è la mia vita e quindi sentivo il bisogno di scrivere su di lui.
Spero di avervi incuriositi❤️

un bacio e buone vacanze!! Felice anno nuovo se non aggiorno prima❤️
— flavia 🏹

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