"Corri! scappa,salvati finchè sei in tempo!" e poi lo vedo spegnersi davanti ai miei occhi...
Inizio a correre fra le macerie di Exodia e un altro mi ferma per una caviglia pregandomi con un filo di voce:
"Dai... dai l'allarme prest..." ma anch'esso mi abbandona.
continuo la mia corsa,mentre ai lati un'ombra inizia ad aggirarmi.
Continuo a correre e quasi lacrimo,mentre le mie gambe urlano in silenzio pietá.
Scorgo Acor nel ciglio della strada esanime trapassato da una scheggia d'ombra.
La mia corsa non è altro che una goccia di pioggia,che prima o poi si schianterà al suolo.
Continuo la mia mortale maratona e davanti a me scorgo edifici che crollano, gente dilaniata o in attesa di esalare l'ultimo respiro in lacrime.
Il buio mi é ormai appresso e le mie gambe quasi non reggono più,ma ad un tratto vedo Ernest in lontananza:
Prepara l'arco di luce e scocca una prima freccia:
Mi sfiora il volto.
Ne scocca una seconda:
Sento il sibilio di fianco all'orecchio destro.
Non sta mirando a me, ma cerca di aiutarmi allontanando l'ombra.
Si preparara a scoccarne una terza,
quando spalanca gli occhi,
abbassa l'arco,
i capelli gli coprono gli occhi
e un'asta d'ombra spunta dal centro del suo ventre.
Giusto il tempo di chinare lo sguardo,per poi accasciarsi e cadere prima in ginocchio,poi da un lato esanime, sporcandosi i capelli di polvere mortale.
Le mie lacrime non fanno che aumentare,quando noto che ad ogni goccia che cade del fumo sale dal suolo.
Mentre corro prendo lo zaino che ho in spalla,
lo apro,
tiro fuori una bottiglietta d'acqua e mi fermo:
Le mie gambe e la mia testa pulsano;
Svito il tappo della bottiglia mentre l'ombra inizia a circondarmi.
Chino il capo e i capelli mi coprono gli occhi;
L'ombra mi chiude.
Lancio il tappo da un lato;
L'ombra ruggisce alle mie spalle;
A quel punto inizio a rovesciare l'acqua per terra girando su me stesso,creando una spirale rovente che illumima il buio circostante.
Sento l'ombra gemere.
Prendo una lamina di ferro da un cumulo di detriti e tiro fuori un'altra bottiglia e bagno il ferro,poi lo accosto alle fiamme e prende immediatamente fuoco.
Alzo lo sguardo colmo d'ira e mi scaglio nell'ombra.
L'adrenalina rianima le mie gambe e dopo un paio di passi mi fermo:
"FORZA,VIENI FUORI!"urlo.
Vedo tanti occhi riflettere la luce della mia "spada" e girarmi intorno.
Poi un dolore acuto mi parte dalla spalla;
Gemisco.
Impugno la spada infilzo la bestia dietro la nuca e, a quel punto è lei a gemere.
Nel frattempo un'altra mi morde la coscia destra:
sono la preda di un branco di lupi ombra.
Mi dimeno e neutralizzo anche quella,ma sono troppi e presto mi iniziano a dilaniare vivo.
Mi sveglio grondante di sudore e lacrime
sono le 2 del mattino e mi affaccio alla finestra dell mio appartamento:
"Exodia è molto attiva" penso sospirando "anche di notte" e con lo sguardo spensierato guardo il mio riflesso scolorito nel vetro.
I lampioni illuminano la strada principale, "Speranza" e ogni passante è accompagnato da un'ombra,che non verrà mai abbandonata, ma che riposerá durante il giorno.
Apro la finestra e una brezza pungente mi fa irrigidire gli arti,ma fa sciogliere pensieri negativi e le paure della mia mente.
Guardo il cielo privo di stelle, allora ho nostalgia del mio mondo,dove esse sono l'anima della notte;
rimpiango la mia Luna,che illuminava i bozzoli dei tulipani chiusi e rivitalizzava i piccoli roditori e altre speci di animali.
Così prendo un mio quaderno,uno con la copertina rossa per la precisione, e inizio a disegnare malinconico la Luna e le sue figlie.
Finito il disegno chiudo il quaderno e torno a dormire,pensando ad Aurora con il suo ragazzo.
Non mi preoccupo di tornare nella casa dell'overworld, perchè è domenica e avevo detto ai miei che dormivo fuori,poi il sonno mi rapisce e sogni tranquilli mi accompagnano per il resto della notte
"Dunque è così? È magnifica..."
La voce di Acor mi sveglia dal sonno e lo vedo mentre guarda il mio disegno.
"Sai, in questo mondo non esistono stelle e pianeti..." afferma "...mi piacerebbe vedere il cielo del vostro mondoun giorno"
"Lo vedrai,te lo prometto,Acor,ma stanotte ho avuto degli incubi... ho visto delle ombre..."
"Le hai viste?! Cosa hai visto?"
"Tutta Exodia...era in macerie...tu eri morto e io sono stato dilaniato vivo da un branco di lupi ombra" dico
"Dannazione" esclama,"Seguimi"
Andiamo nella biblioteca della cittá e Acor inizia a cercare freneticamente fra gli scaffali:
"Dai,dai... eppure era quì...eccolo!"
E tira fuori un libro polveroso simile al mio:
//BESTIARIO\\
Poi mi domanda:
"Dimmi a quale di queste assomigliavano di piú le bestie che hai sognato"
Inizio a sfogliare il libro e ad ogni bestia rabbrividisco,poi mi fermo e indico la creatura sognatasi:
"Questa!"
La descrizione riportata dal libro era:

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"Creatura in grado di scagliare dardi d'ombra e di distruggere ciò che si mette fra lei e la sua preda.
Difficilmente caccia da sola,ed è nota per divorare la preda ancora viva.

-Come reagire in caso di incontro:

Sperate che non abbia fame, altrimenti l'unica cosa che resterá di voi sarà il ricordo.

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"Incoraggiante direi eh?" rido per sdrammatizzare.
Ma Acor mi risponde serissimo:
"Prepariamoci,non c è molto tempo"