45.
Regina guardò sconvolta la figlioletta riprendendola lentamente tra le braccia.
"È stata... è stata lei a farlo?" commentò senza fiato, mentre Maleficent non faceva altro che muovere di nuovo le sue enormi ali, incredula.
"Mi ha solo toccato le scapole... per qualche secondo io..."
La voce le tremava dall'emozione: Regina non l'aveva mai vista così felice ed entusiasta, sembrava essere rinata.
Cora guardò la nipote, mentre la piccola posava la testa sul petto di Regina come a volersi riposare dopo aver usato così tanta magia.
"È la risposta per l'antidoto" commentò Politea sicura, fissandola come se fosse una gallina dalle uova d'oro.
"Se usassimo la sua magia allo stato puro, riusciremmo finalmente a completarlo. È questo quello che manca"
Regina accarezzò la testa della bambina.
"Potrebbe farle male... è così piccola" commentò incerta la strega.
Politea scosse la testa. "Non sentirà niente. Ma ne ho bisogno immediatamente"
Regina guardò la figlioletta non troppo convinta, per poi farle un bacio sulla testa.
"Se dovessi vedere un minimo segno di stanchezza..."
Politea annuì distrattamente, non le prestò troppa attenzione, prendendola tra le braccia e fiondandosi immediatamente al lavoro.
Cora si avvicinò a Regina preoccupata.
"Conosco bene mia madre, credimi non si fermerà davanti a niente" l'avvertì.
"Non abbiamo molte opzioni" replicò Regina, mentre le streghe spostavano i cuccioli nella gola.
"Ho bisogno di sapere che resterai lì con la piccola. Devo essere sicura che sarà ben protetta da qualcuno di cui mi fido" affermò poi, mentre Cora abbassò lo sguardo.
"Va bene" acconsentì, mentre Regina cercava la figlia con lo sguardo.
Sentiva Emma avvicinarsi sempre di più.
Ruby seguiva l'odore dei cuccioli, il loro richiamo, mentre i guerrieri del regno bianco le stavano dietro.
Snow sembrava ricordare perfettamente quel tragitto, nonostante non ci fosse mai stata.
Una dolce ninna nanna le risuonava nelle orecchie, il canto di una donna che non riconosceva.
"E non dirmi che... per me è tardi ormai... è tardi ormai"
Il cuore di Snow batteva più velocemente ogni passo che li avvicinava a quel posto.
Nella sua testa c'era un'immagine di piccole manine che sfioravano capelli color oro.
"Vostra maestà gli uomini sono stanchi" affermò Killian avvicinandosi a Snow.
La sovrana tornò alla realtà acconsentendo alla pausa.
Emma la guardava incuriosita dal suo strano comportamento.
"Mamma stai bene?" chiese, mentre lo stato d'animo di Snow era ben lontano dal rispondere affermativamente a quella domanda.
Sentiva terribilmente caldo, le mancava l'aria, il cuore le martellava nel petto, mentre le voci le affollavano la testa.
"Nellie, tesoro, questa sarà la nostra famiglia. La piccola sarà felice" le ripetevano.
Regina cercava di comunicare con le guerriere, ma non riceveva alcuna risposta.
Senza di loro sapeva che l'unico esito possibile era il massacro.
Politea lavorava concentrata insieme ad Ivy che sceglieva con cura le erbe.
La bambina dormiva, mentre Politea la usava come fonte inestimabile di magia.
Regina le accarezzava la testa, coccolandola dolcemente.
Gli occhi di Politea improvvisamente si colorarono di viola, attirando l'attenzione di Regina.
Era terribilmente attratta da tutto quel potere, da quella magia che le riempiva le narici, i polmoni.
La faceva sentire così viva e improvvisamente iniziò a ringiovanire, mentre la bambina si agitava infastidita.
Regina se ne accorse subito.
"Smettila" affermò, vedendo la piccola iniziare a piangere per il dolore.
"SMETTILA" ripeté, preoccupata dall'interrompere il contatto.
Sembrava le stesse aspirando l'anima, la sua magia, la sua vita.
Non riusciva più a fermarsi, sentendosi così bene.
"Basta la stai uccidendo" affermò Regina, cercando di svegliarla dal suo stato di trance.
Politea sembrò tornare in sé per pochi secondi interrompendo la connessione.
La sua pelle tornò rugosa, i suoi capelli tracciati dalle striature bianche specchio dei suoi sessant'anni.
"Sei impazzita? La stavi uccidendo" commentò Regina aggressiva, per poi prendere in braccio la piccola che piangeva rabbiosa.
La cullò dolcemente, sussurrando diverse scuse al suo orecchio.
"Tesoro va tutto bene... shh" disse avvicinandola al suo petto.
"Ho visto Eleanor" affermò Politea entusiasta.
"Era a pochi centimetri da me... sono quasi riuscita a toccarla" disse sicura.
"Non è possibile, è morta decine e decine di anni fa" commentò Regina.
"Lei mi ha parlato" ripeté Politea.
"Dobbiamo pensare all'antidoto adesso" affermò Regina.
Politea annuì, mentre mischiava gli ingredienti.
"Serve tempo perché funzioni. In ogni caso non resteremo invulnerabili se una lancia ci trafigge il corpo, questo riguarda solo il veleno e i colpi di spada. Almeno ci proteggerà notevolmente e sarà di nuovo uno scontro ad armi pari" spiegò, mentre continuava a prepararlo.
Regina annuì, mentre finalmente la piccola si era calmata.
"La magia di Eleanor è una fonte inestimabile di potere. Non mi sono mai sentita così" commentò Politea sicura sorridendo.
"Tuttavia è anche una fonte inestimabile di oscurità" precisò poi, cercando ancora di riprendersi.
Politea agitò la fiala, chiedendo ad Ivy di berlo come cavia.
La ragazza acconsentì, assumendolo tutto d'un fiato.
"Ivy sei sicura di voler..."
"Assolutamente si" rispose, accennando un piccolo sorriso.
Politea annuì, per poi passare il coltello imbevuto di veleno leggermente sul braccio.
Ivy gemette, mentre Regina la guardava preoccupata.
"Stai bene?" chiese.
Ivy si riprese subito e la ferita si rimarginò completamente.
"Funziona" affermò sicura Politea.
Il rumore e il calore del fuoco che scendeva a cascata poco distante la fece sobbalzare.
La cascata rossa proteggeva i cuccioli dei loro nemici giurati e le loro madri subito dopo il parto, allontanando i predatori e gli umani.
La testa di Snow White iniziò a girare vorticosamente, mentre iniziava a ricordare il sorriso di una donna bionda e i suoi baci sulla testa, il suo abbraccio.
Le sue visioni erano ormai diventate un tormento.
"Iniziate immediatamente a cercare l'entrata" ordinò.
Il lupo fiutò le tracce trovando l'ingresso protetto dalla magia.
"Colpite" affermò, mentre gli arcieri con le loro frecce avvelenate iniziarono ad attaccare la barriera.
Una bolla di magia color azzurro si faceva vedere appena le frecce entravano a contatto con essa.
Regina avvertì i colpi alla barriera appena iniziarono ad attaccare.
Erano passate un paio d'ore da quando Politea aveva iniziato a replicare l'antidoto per tutte le streghe e non era ancora nemmeno a metà del lavoro.
"Sono qui" affermò sicura.
"Ci serve più tempo" commentò Politea stressata.
Regina si avvicinò alle altre streghe, facendo cenno di prepararsi a combattere, per poi fare per porgere la piccola a Cora.
"Vai" disse perentoria.
Cora acconsentì a malincuore, mentre Regina riempiva di baci la figlia.
"La mamma ti vuole bene. Presto saremo tutte e tre insieme" le promise.
"Ricordalo sempre: sei tu, sono io... siamo noi" sussurrò facendo scontrare i loro nasi.
Zelena guardò Cora per poi abbracciarla stringendola forte.
"State attenti" affermò Cora, baciandole la fronte.
Zelena prese tra le braccia la nipotina per lasciare alle due donne il tempo dei saluti.
Cora accarezzò il viso della figlia minore in lacrime.
"Io ti voglio bene" affermò tra i singhiozzi.
La strega annuì e si allontanò istintivamente: l'aveva ferita in ogni modo possibile, ma era sempre sua madre.
Regina si voltò verso la gola per poi abbracciarla forte. "Anche io ti voglio bene mamma" singhiozzò Regina.
"Se tutto dovesse precipitare, di' ad Emma che... che le sarò eternamente riconoscente per averti salvata e che sarà un'ottima moglie per te" precisò Cora, asciugandole le lacrime.
Regina annuì, mentre Zelena passava la neonata alla nonna.
"Fa la brava, bestiolina" commentò.
Cora sorrise ad entrambe le figlie , per poi calarsi lentamente nella gola.
"L'antidoto è quasi pronto" affermò Politea, quando la barriera iniziava a mostrare i segni di cedimento.
"Devi portarlo al sicuro. Ivy potrebbe mascherarvi entrambe con l'incantesimo giusto" propose Regina.
"Tornerete appena sarà finito con le altre guerriere"
"Possiamo portare anche la piccola con noi al sicuro" commentò Ivy.
Regina scosse la testa.
"Eleanor è troppo piccola e rumorosa, vi farà scoprire" disse andando contro ai suoi interessi e ai suoi timori più grandi.
"Andate." ordinò, mentre le altre streghe cercavano di rinforzare la barriera il più possibile.
Zelena si avvicinò ad Ivy prendendo una manciata di terra e dei semi.
"Usala se tutto dovesse andare male, pianta i semi, li ho presi dall'albero della vita, così ne crescerà uno nuovo" disse simbolicamente, mettendoglieli tra le mani.
Ivy annuì abbracciandola. "Fate attenzione" disse accennando un sorriso preoccupato, per poi calarsi giù con la sciamana.
Gli occhi di Regina si fecero rossi.
"Andiamo" affermò.
Killian continuava ad usare un uncino avvelenato al posto della sua spada per cercare di rompere la barriera ormai indebolita dal veleno.
Liam aveva perso la vita per trovare quel veleno capace di essere letale per le streghe ed era ora di rendergli omaggio.
L'ultima cosa che aveva toccato prima di morire era quell'uncino: da allora era diventato un promemoria per il principe, per l'uomo che aveva perso tutto a causa delle streghe.
Snow prese con rabbia la spada infrangendola contro la barriera cercando di zittire la voce nella sua testa.
"Facciamola finita" affermò, mentre la barriera si ruppe.
Snow entrò a passo deciso tenendo l'arco teso, seguita da a Killian.
Tutto taceva. "Venite fuori" affermò Killian con rabbia.
Maleficent uscì allo scoperto spalancando le ali.
Aveva un passo regale e la testa alta.
Ryn la seguì con la sua pelle squamosa in bella vista.
Bastò un segnale che tutte le streghe iniziarono ad attaccarli cercando di sfruttare il massimo delle loro forze.
"Dov'è Regina?" commentò Snow, mentre si difendeva.
"È un diversivo, dobbiamo trovarla per spezzare l'incantesimo" affermò Killian.
Le streghe si difendevano uccidendo alcuni dei soldati, mentre altre venivano colpite e soffocate dal veleno.
Zelena combatteva contro Killian in modo abile, usando la sua magia per creare edere e liane.
Le lanciò la sabbia negli occhi, per poi prenderla, ma di striscio.
Zelena gemette, cercando di allontanarsi.
"Sei finita maledetta"
Regina ringhiò lanciandosi verso di lui. "Non toccare mia sorella"
La rossa riuscì a scappare, trascinandosi via ancora ferita.
"Finalmente" commentò. "Mi stavo giusto riscaldando" la minacciò.
Regina schivava i suoi colpi, lanciando potenti getti di energia per ferirlo.
"Sono stato in diversi posti viaggiando per mare. Tu stai bluffando" commentò Killian vedendo i suoi movimenti.
"Mi spingi lontano da qualcosa" affermò.
"Ti consiglio di migliorare la tua mira, invece di fare supposizioni" gli fece notare Regina.
Killian accennò un sorrisetto per poi notare il passaggio alle spalle di Maleficent che cercava di coprire con l'imponenza delle sue ali.
Regina capì immediatamente e si teletrasportò altrove.
"Vostra maestà!" la chiamò, mentre Snow si fece spazio a colpi di spada.
Grazie a dei passaggi strategici riuscirono a superare le difese trovando la gola e calandosi giù.
Snow insieme al capitano entrò dentro: era buio pesto, ma riuscirono a scorgere due occhi fissarli.
"Eccoli lì" sussurrò notandoli.
"I nidi e le uova" affermò.
Non passò molto tempo prima che la guardia si fece vedere.
Cora si mise davanti a loro con gli occhi rossi, trasformata.
Ringhiò, lanciando il principe contro la parete, mentre Snow preparava la sua freccia.
"Non provarci nemmeno cara" disse ritrasformandosi e scagliando lontano il suo arco.
Cora fece scrocchiare il suo collo, i suoi occhi si riempirono di risentimento appena vide la figura che l'aveva disturbata.
"Dove diavolo è tua figlia?" chiese.
Cora ridacchiò scuotendo la testa.
"Credi davvero che te lo dirò? Devo essere pazza"
Snow le sorrise. "So bene che tipo di madre sei, strega. Vendete i vostri figli"
Cora ringhiò con rabbia.
"Non sono io che ho strappato sua figlia dalle braccia di sua madre. Io ho visto tutto, ero piccola quando sei venuta al mondo" spiegò la strega.
Snow sbiancò. "Tu menti" affermò.
Cora scoppiò a ridere. "Credimi non avrei avuto nessun'altra ragione per uccidere quella che chiamavi madre"
Snow scattò immediatamente furiosa.
"Sei stata tu maledetta" urlò.
Cora accennò un ghigno, distraendola, mentre Politea e Ivy riuscirono a scappare indisturbate.
"Riesco a sentire l'eco dei tuoi pensieri da qui. Cosa c'è Snow White la memoria inizia a tornare? Ricordi che non sapevi nemmeno di avere?" la provocò.
Snow White scosse la testa. "Smettila di confondermi"
"Eleanor" disse solo, mentre a Snow sembrava di perdere tutte le certezze che aveva in precedenza.
Cora cercò di mostrarle i suoi ricordi, in cui anche Snow era presente e per la prima volta la sovrana del regno bianco sembrava credere a ciò che vedeva.
Ad Ivy e Politea serviva tempo e Cora avrebbe fatto di tutto per concederglielo, facendo l'azione più altruista e coraggiosa da tempo immemore.
Tuttavia l'incantesimo svanì appena Killian trafisse il corpo di Cora con la lancia.
Regina trattenne le urla nascosta accanto al nido dove dormiva la piccola, mentre vedeva la potente donna che l'aveva persino spaventata quando era piccola, ma che amava così tanto, cadere a terra ferita gravemente.
Fece per avvicinarsi, quando Cora scosse la testa indicando con gli occhi il nido che conteneva il suo cucciolo.
Regina percepiva un pezzettino del suo cuore lacerarsi.
"Mamma..." sussurrò la strega, mentre una lacrima solcò il suo viso.
Cora sorrise debolmente, chiudendo gli occhi, mentre Snow guardò Killian grata.
"Sembrava così vero" commentò la sovrana.
"Le streghe corrompono le anime più pure, vostra maestà. Stavano prendendo anche la vostra"
Snow annuì. "Per un attimo ho perso la traccia. Ti ringrazio" disse, spostandosi e cercando il cuore di Emma.
"So che lo tengono nascosto qui. Una volta preso quello, la libereremo" affermò.
"Intanto inizia ad avvelenare le uova. Marciranno rapidamente"
Killian annuì, mentre gli altri uomini li raggiungevano.
Le streghe erano sparite una dopo l'altra, almeno quelle che non erano cadute, in un ultimo tentativo disperato di difendere la prole da quella barbarie.
"Sono solo dei bambini" commentò la guardia più giovane.
"Sono dei mostri" affermò Killian.
"Io non tocco dei bambini innocenti." protestò.
Killian si avvicinò ad una ragazzina con i capelli rossi e gli occhi verde-azzurri.
Sembrava una bambina qualunque all'apparenza, al buio, ma appena Killian avvicinò il suo viso alla luce del fuoco notò la sua pelle dello stesso colore dell'erba.
"Ti sembra una bambina innocente?" commentò stringendole il polso.
La piccola gemette a causa della stretta e dalla paura, mentre la madre ringhiò verso di lui furiosa.
Le altre streghe protessero i cuccioli dietro di loro, ringhiando verso le guardie.
Le madri ringhiavano verso di loro, rabbiosamente.
"Guardatele sono delle assassine"
"Difendono i loro cuccioli" affermò lui.
"Non stanno facendo nulla d'innaturale"
"Prendeteli tutti ho detto" ordinò a Killian crudelmente.
Regina fece cenno alle streghe di coalizzarsi nascoste nell'ombra, per poi dare il segnale.
"Adesso" urlò Regina, mentre Maleficent fece scattare la seconda trappola.
Le lupe uscirono fuori, saltando addosso alle guardie con decisione e aggressività.
Snow White però aveva ben altri piani: trovare il cuore di sua figlia era una priorità, una faccenda che avrebbe gestito personalmente, per liberarla dall'incantesimo.
Regina affrontò la sovrana immediatamente, lottando fino a graffiarle la pelle.
Non aveva abbastanza forze per lottare nella sua forma originaria, quindi si limitava a difendersi con la magia.
Era furiosa per sua madre, per la minaccia verso la sua famiglia e tutti coloro che amava.
Snow sentiva però un richiamo dall'altra parte della gola e lo seguiva istintivamente, nonostante Regina cercasse di allontanarla.
Quella voce persisteva nella sua testa e non si decideva a fermarsi.
Regina ringhiava verso Snow cercando di tenerla lontana dal nido dove Cora aveva nascosto la piccola Nellie.
"Spostati" affermò con rabbia.
"Che diavolo cerchi di nascondere?" commentò.
"È il cuore di Emma vero? Così puoi tenerla sotto controllo, dev'essere senza dubbio quello" affermò.
Era l'unica spiegazione del perché sentisse quell'assurdo richiamo.
"Il cuore di Emma è nel suo petto" replicò Regina mentre cercava di difendersi.
Regina combatté contro di lei con tutte le sue forze proteggendo il suo nido.
Snow riuscì a farla allontanare abbastanza, mentre Regina si rialzò immediatamente.
"Ferma maledetta" affermò Killian puntandole il pugnale alla gola.
La strega sentì la lama iniziare a tracciare una linea nell'incavo del suo collo, la punta del coltello che le perforava leggermente la pelle, senza segnarla davvero.
Snow si avvicinò al nido, tirando via la copertina con violenza.
La piccola scoppiò in lacrime a causa del gesto, cercando la sua mamma spaventata.
Snow inarcò un sopracciglio fermandosi, per poi realizzare.
La bambina piangeva rabbiosa, in attesa di essere cullata, la sovrana del regno bianco era immobile, ancora scossa.
"Mio Dio ha rapito un bambino..." disse disgustato il capitano, stringendo maggiormente la presa su di lei.
"Si nutre della sua anima per i suoi scopi malvagi" commentò Killian alle sue spalle.
Regina la guardava protettiva, stringendo i pugni e non rispondendo. Il cuore le scoppiava nel petto, non aveva mai provato una paura così grande di perdere qualcuno che amava, forse neanche con Emma.
"Oh no" commentò Snow capendo immediatamente.
"Quella è sua figlia" affermò sicura, vedendo il suo sguardo.
"La barriera indebolita... ora è tutto chiaro"
Snow la prese in braccio, mentre Regina fece di tutto per mantenersi calma.
"Non ti azzardare a farle del male" affermò.
"È destinata a diventare un mostro come te" disse sicura Snow.
"È solo una bambina" replicò Regina inorridita.
La neonata guardava sua madre non smettendo di piangere.
Killian teneva il pugnale ben fermo, mentre Regina cercava di pensare a cosa fare per proteggere il suo cucciolo.
Se si fosse mossa, anche velocemente, Snow avrebbe avuto il tempo di uccidere la piccola e non avrebbe potuto fare nulla per salvarla.
Era stato facile per Emma scappare da quella prigionia temporanea per cercare la sua amata nella folla.
Vista la situazione era chiaro che l'antidoto non era pronto e che la sua magia da sola sarebbe stata inutile, se non a condannare anche se stessa.
Emma si intrufolò facilmente nella gola dopo la battaglia: come era prevedibile, nonostante i loro sforzi, le streghe erano state stordite dai fumi velenosi che gli umani avevano portato.
La principessa si guardò intorno vedendo diverse streghe ferite, catturate e portate via, insieme a dei bambini.
Emma guardò le guardie inorridita, per poi seguire il pianto della figlia che aveva iniziato a sentire appena era entrata.
Non erano le orecchie a percepirlo, era il suo cuore.
Nonostante la distanza lo sentiva forte e chiaro, disperato.
"Fa che stia bene" si ripeteva mentre correva nella caverna semi-buia.
Poco dopo vide Regina con il pugnale puntato alla gola e la figlioletta poco distante, mentre la madre stringeva una lancia nella mano sinistra.
Regina le stava dicendo qualcosa, ma le parole scivolarono dalle orecchie di Emma, lo sguardo fisso sulla lancia che avrebbe ferito la sua piccola.
"FERMA!" urlò Emma, correndo verso di lei.
"Non farle del male." disse preoccupata, superando Killian.
"Emma togliti di mezzo, tu non capisci..."
"NO TU NON CAPISCI! È MIA FIGLIA!" confessò con fare protettivo, mentre la madre sbiancò.
Emma strinse la mano di Regina e fu un sollievo appena la toccò di nuovo.
"Toglile quel pugnale dalla gola, subito" affermò decisa, mentre Killian allentò la presa, troppo sconvolto per reagire.
Ora la priorità per Emma era la piccola, prima che la madre facesse un gesto sconsiderato.
"È mia figlia" ripeté più calma.
Snow scosse la testa guardando la piccola farsi più tranquilla sentendo la voce della sua mamma.
"Non è possibile... no... no no stai cercando di proteggere quella donna tu... non può essere tua figlia"
"È così. Ho chiesto a Regina di proteggerla, ma è la mia bambina" affermò sicura, senza aggiungere altro.
In effetti le somigliava parecchio e non doveva essere la prima volta che la prendeva in braccio.
Snow gliel'aveva lasciata facilmente, mentre Emma la cullava per calmarla, al sicuro tra le sue braccia.
"Guarda ha la nostra voglia sulla pancia" affermò mostrandogliela.
Era una voglia che avevano ereditato da generazioni, unica nel suo genere, che avevano tutte le donne della loro famiglia da tempo immemore.
La madre sorrise dolcemente, credendole.
"Perché non hai detto nulla? Hai partorito un bambino qui, da sola? Per fortuna sta bene" commentò, mentre Emma la stringeva fortissimo a sé.
"Quella strega..." disse poi con disprezzo.
"Voleva rubartela. La guarda come se fosse sua" commentò.
Emma non capiva se Snow non volesse vedere la situazione o se negasse per non essere distrutta e travolta dagli eventi, ma in quel momento non le importava.
Eleanor era momentaneamente salva.
Regina trattenne il suo istinto, sapendo che con Emma fosse pienamente al sicuro.
Killian tuttavia non era convinto della versione della bionda, non percepiva alcuna connessione con quella bambina e di certo non poteva essere lui il padre, non aveva rapporti con lei da molto tempo.
"Porta via la strega" affermò Snow con disprezzo.
"Ci fermeremo al palazzo estivo per fare rifornimento e riposarci. Poi penseremo all'esecuzione" ordinò.
La strega guardò Emma per pochi secondi, per poi essere trascinata via.
Regina aveva le catene ai polsi, mentre, dall'altra parte dell'isola, la sciamana e la nipote della regina erano riuscite nella fuga e l'esercito di alleati magici marciava verso il regno bianco.
L'antidoto sarebbe stato pronto per l'alba successiva.
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