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42.

Regina stringeva la piccola a sé, tenendola al caldo.
Emma le accarezzò la testa, prima di armarsi per partire.
Era il momento di affrontare sua madre.
Da quando aveva fatto del male alla donna che amava tra di loro si era creato un confine insuperabile, una barriera, ma ora era arrivato il momento di romperla in un modo o nell'altro.
Emma fissò il viso finalmente rilassato dell'amata, mentre con un braccio cingeva il corpicino della figlioletta gelosamente.
Appena Emma le baciò la guancia, Regina si mosse.
"Dove vai?" chiese Regina con voce assonnata.
"Raggiungo le altre hanno bisogno di me. È tempo di andare i giorni sono preziosi e ne ho persi due, sono parecchi"
La strega aprì gli occhi con un leggero sorriso.
Regina cercò di alzarsi, per seguirla per poi ricadere indietro ancora debole.
"Non puoi" affermò la bionda categorica.
"Devi portare Nellie con te. Devi proteggerla" disse Emma.
Regina sospirò frustrata.
"Non voglio lasciarti" disse la strega.
"Sei troppo debole, ti farai ammazzare. Non riesci neanche a reggerti in piedi...." le fece notare.
"Mi sottovaluti" affermò Regina orgogliosa, mentre, seppur a fatica, si tirò su.
Emma sorrise accarezzandole il viso.
"Non potrei mai dubitare della tua determinazione, ma adesso devi pensare alle streghe che sono qui e alla piccola. Loro hanno più bisogno di te" affermò Emma sicura.
Regina si morse il labbro per poi capire che era la cosa giusta da fare, così la baciò dolcemente.
"Sta attenta, io ti raggiungerò presto" promise.
Emma annuì accarezzandole il viso.
"Ti amo" disse la principessa guardandola dolcemente negli occhi.
"Ti amo anch'io" rispose Regina, baciandola nuovamente.
Emma prese la sua spada pronta ad affrontare i nemici.
"Sta tranquilla. Chiuderò questa storia" giurò mentre le altre streghe l'aiutarono a trovare una via d'uscita.
Regina sospirò guardando Emma uscire e stringendo maggiormente a sé la figlioletta.
"La mamma torna presto tesoro" promise, accarezzandole la piccola testa.
Cora guardò le due amanti e per un attimo ripensò a quanto fosse bello quel calore che si provava nel cuore ad essere insieme alla persona che si ama.

VENTINOVE ANNI PRIMA

Cora guardava il principe Henry mentre chiacchierava allegro con diverse donne.
Era uno dei principi più giovani, quinto in linea di successione, ed era privo di responsabilità, o meglio ne aveva decisamente meno rispetto al fratello maggiore, il principe ereditario.
Per Henry era la cosa più bella: passava le sue giornate ad oziare e a godersi le sue ricchezze, amava la libertà.
Era affascinante, ma anche gentile e dolce.
La strega lo fissava incuriosita, ma non dimenticava la sua rabbia.
Quegli uomini avevano ucciso Prospero, l'amore della sua vita.
Occhi color del cielo cristallino, che brillavano come diamanti, mentre il resto del suo corpo era color dell'erba e della chioma degli alberi in primavera, i suoi capelli erano rossicci ed arricciati, che aveva ereditato la loro figlioletta, Zelena.
Aveva protetto il cucciolo da una delle trappole, che Eva aveva fatto posizionare nella foresta per la sua ossessione anni prima, e loro lo avevano ucciso senza pietà.
Era morto tra le sue braccia e non aveva potuto fare niente per impedirlo.
Ancor prima la principessa amata dalla madre, Eleanor, era stata uccisa, rendendola ancora più oscura e spietata.
Cora aveva toccato il fondo per compiacere la madre: grazie all'aiuto di Prospero, quando era ancora solo una bambina, era riuscita ad alterare una delle piante del giardino della sovrana, la regina Eva, rendendola mortale.
Nessuno avrebbe mai capito che fosse stata una semplice rosa rossa ad uccidere Eva: era un roseto pieno di rose esclusivamente bianche e la capricciosa sovrana era stata decisa a strappare l'unica rossa.
Appena le sue dita affusolate avevano toccato i petali, il veleno le aveva già penetrato il corpo e la donna aveva perso i sensi senza essere riuscita a strapparla.
Invece di complimentarsi per la sua astuzia, però, Politea si adirò perché sarebbe dovuta essere stata lei stessa a compiere la sua vendetta e le aveva urlato che le era stato portato via anche quello.
"In compenso ha sofferto molto" aveva poi concluso.
Il veleno era penetrato in profondità paralizzandola e a dire il vero c'era voluto parecchio tempo prima che la donna fosse davvero deceduta, nonostante il cuore apparentemente non battesse e il suo viso avesse assunto il pallore della morte.
Per ore era stata prigioniera del suo corpo, degli orribili ricordi di sua sorella e della consapevolezza che a breve sarebbe morta.
Prima di esalare l'ultimo respiro, tuttavia, pensò a Snow White, la figlia che aveva cresciuto come sua e che in fondo aveva amato con tutta sé stessa.
Dopo poco Cora aveva sposato il suo complice, l'audace Prospero, il guardiano dei giardini.
I suoi pensieri corsero al suo amato e al desiderio di vendicare ancora una volta un amore perduto, una maledizione ormai per la sua famiglia.
Henry si era appena allontanato dal gruppo silenziosamente e il resto degli altri ospiti si era spostato verso il gazebo.
Era l'occasione di colpire.
"Per te amore mio" sussurrò, baciando l'anello fatto di rami che portava ancora in suo onore.
Il principe si era avvicinato al laghetto pronto a spogliarsi quando sorrise.
"Puoi venire fuori" commentò facendo sobbalzare la donna.
"So che mi stai spiando"
Cora lo guardava nascosta, quando il principe si avvicinò cercandola.
"Vuoi fare un bagno con me forse?" chiese ridacchiando.
"Perché se vuoi posso accontentarti sai? Se almeno mi mostri il tuo volto"
Avvicinarlo e poi colpirlo a morte. Non sembrava un cattivo piano dopotutto.
Cora non sapeva che Henry non fosse il principe ereditario: assomigliava molto al fratello maggiore, che attualmente si stava occupando di affari di stato.
Strappare al re il suo prezioso primogenito era una vittoria assicurata.
La strega uscì fuori con uno sguardo innocente, mentre Henry rimase ipnotizzato da tanta bellezza.
Era sempre stato un ragazzo leggero, deliziandosi la vista con i corpi di molte splendide ragazze, ma Cora aveva qualcosa nei suoi profondi occhi color nocciola che lo lasciò senza fiato.
"Perdonatemi altezza" disse la strega inchinandosi.
Henry scosse la testa avvicinandosi. "Posso sapere il vostro nome?" chiese.
La strega sorrise. "Mi chiamo Cora" affermò.
Il principe si inchinò al suo cospetto baciandole la mano.
"Principe Henry al vostro servizio" disse platealmente.
Cora fu confusa da quello strano gesto per poi prendergli il viso tra le mani facendo scontrare i loro nasi.
Henry rimase sconvolto invece dal suo, pensando volesse intendere ben altro che un saluto.
Il principe la baciò immediatamente, stringendola forte a sé.
"Ma che fate?" commentò Cora allontanandosi.
Delle labbra umane avevano appena incontrato le sue, a pochi mesi dalla morte del marito.
Sua madre l'avrebbe uccisa.
"Perdonatemi io non sono riuscito a resistere. Ho interpretato male un vostro segnale"
Cora annuì indietreggiando. "Non andate via vi prego io volevo solo... conoscervi"
La strega lo guardò attentamente per poi poggiare la mano sul suo cuore, ma invece di strapparglielo come aveva programmato gli lesse l'anima.
Percepiva il miele sulla sua lingua, una fresca brezza sulla pelle e profumo di fieno.
Amava cavalcare, era uno spirito libero, generoso ed altruista. Neanche un accenno di malvagità o malizia, solo tanto tormento, paura di non essere all'altezza del padre.
Cora sorrise debolmente, lasciando scivolare la mano sul suo petto.
Non poteva uccidere un innocente.
Era convinta che il principe ereditario fosse avido come il re, Xavier, invece era un'anima buona.
"Mi sono sbagliata" disse solo, quando il principe le prese la mano.
"Vi prego aspettate" affermò.
"Cosa mi avete fatto?" chiese, sentendo quella strana sensazione nel petto.
Cora ridacchiò. "Vi ho letto l'anima" disse solo.
Henry la guardò confuso, mentre Cora prese la sua mano.
"Ogni volta che poso la mia mano su un cuore, posso leggerne la storia."
Henry la guardò incuriosito. "Avete trovato la mia storia noiosa?"
Cora scosse la testa. "Solo non siete la persona che mi aspettavo. Il che è un bene... per voi" precisò.
"Cosa vi aspettavate?" commentò il principe.
Cora alzò gli occhi al cielo, camminando a piedi nudi vicino al laghetto.
"Un principe viziato, superbo e narcisista" replicò la strega.
Henry sorrise divertito. "Sicché il mio animo è così puro come dite rispetto al ritratto che vi eravate fatta di me, credo che sia un bene conoscerci meglio" azzardò.
"Non sono una principessa" affermò sincera.
Henry scosse la testa. "Molto meglio così" disse sicuro.
"Non rovinatemi la reputazione con questo mio commento, ma io detesto le principesse"
Cora rise. "E cosa preferireste sentiamo?"
Henry alzò le spalle. "Una sfacciata ragazza che si nasconde nelle siepi per vedermi nuotare"
La strega accennò un sorrisetto.
"Dovrei tornare a nascondermi dietro le siepi allora?" propose.
Henry scosse la testa. "Potete guardarmi anche da qui se vi va"
Cora fece spallucce. "Temo non sia appropriato, vostra maestà"
Henry ridacchiò avvicinandosi nuovamente a lei.
"Vi piace cavalcare?" chiese.
Cora annuì. "Qualche volta mi capita di farlo" rispose.
Henry la fece avvicinare al suo splendido destriero, mentre Cora sobbalzò quando si alzò impennando e nitrendo contro di lei.
"Buono Altivo" commentò accarezzandolo.
Henry montò porgendole la mano.
"Non credo di piacergli molto" disse sicura.
"Significa che siete quella giusta" rise lui.
Cora accennò un sorriso per poi seguirlo.

Henry ordinò al cavallo di andare più veloce mentre Cora si stringeva a lui.
Si era totalmente dimenticata del suo piano per la prima volta e si sentiva leggera, come se solo in quel preciso momento stesse vivendo di nuovo la sua gioventù.
Non si divertiva così da moltissimo tempo, quando il principe notò un cervo.
Le fece cenno di fare silenzio per poi avvicinarsi all'arco che portava sempre con sé.
Cora scosse la testa preoccupata, mentre Henry tese l'arco per poi scoccare
"NO!" urlò la strega, dando il tempo al cervo di scappare.
Henry si voltò verso di lei confusa. "Perché l'avete fatto?" chiese.
"Non si uccide un innocente, mai." affermò sicura, scendendo da cavallo.
Sospirò stirando le pieghe del suo vestito.
"È meglio che torni a casa"
"Hey" disse Henry chiamando prendendo il suo braccio per farla voltare.
"Ci rivedremo?" chiese con un piccolo sorriso.
Cora abbassò lo sguardo. "Non penso" affermò.
Henry sospirò dispiaciuto, mentre Cora rifletté.
Il principe era molto vicino al fratello maggiore: avrebbe avuto modo di avvicinarlo e di fare giustizia per il suo amore.
"Datemi un buon motivo" disse poi con un sorrisetto furbo.
Henry sembrò illuminarsi a quella risposta, portandole una ciocca dietro l'orecchio.
"Magari potrei soddisfare il vostro desiderio di vedermi nuotare senza mettervi in imbarazzo"
Cora ridacchiò. "Volete salvare la mia dignità?" commentò.
Henry annuì. "Conto di vedervi al lago domani" affermò.

E così Cora fece. Si presentò al lago, mentre il principe l'attendeva impaziente.
Aveva così passato le settimane successive a lavorarsi il principe con sguardi ben piazzati e gesti studiati.
Quando fu sicura che Henry pendesse dalle sue labbra, Cora lasciò che il suo fascino facesse il resto.
"La dama dei boschi finalmente mi diletta con la sua presenza" commentò vedendola arrivare.
"Altezza" rispose Cora inchinandosi con fare plateale.
Nonostante il suo piano, Cora si divertiva davvero insieme al principe.
Era gentile con lei ed ironico, riempiva le sue giornate di spensieratezza.
Quando tornava a casa era solo una figlia che non sarebbe mai stata abbastanza per sua madre e a sua volta una mamma sola che doveva badare alla cucciola che aveva gli occhi di suo padre e che le ricordava ogni singolo giorno che le era stato portato via.
"Allora stavo pensando che oggi potremmo fare un percorso alternativo" affermò tirando fuori la mappa.
Iniziò a spiegare attento, non rendendosi conto di cosa accadesse davanti ai suoi occhi.
"E seguendo questo percorso arriveremmo a..."
Cora lo guardava completamente nuda con un piccolo sorriso sulle labbra.
Henry ingoiò a vuoto fissandola attento.
"Pensavo che potessimo fare un bagno oggi, mh?" disse avvicinandosi alla riva ed immergendosi lentamente, lasciando che l'acqua avvolgesse le sue curve.
Henry fissava il meraviglioso spettacolo, mentre Cora lo guardò nuotando.
"È splendida" affermò, invitandolo.
Henry si spogliò immediatamente seguendola e stringendola a sé.
Cora gli accarezzò il viso tracciandone i contorni.
"Vuoi toccarmi?" chiese prendendo la sua mano posandola sopra il suo petto.
Henry corse sulle sue forme appena con le punte delle dita fissandola attentamente.
Henry le prese il viso tra le mani baciandola ripetutamente, mentre Cora ricambiò ansimando appena il principe si spostò sul collo, per poi trascinarlo sott'acqua.

Henry accarezzò le schiena di Cora mentre si asciugavano, poi i capelli.
Era passato davvero molto tempo da quando Cora aveva condiviso quel tipo di intimità con qualcuno.
"È molto tardi" affermò, volendo uscire da quella stretta che sentiva nel cuore.
Si sentiva in colpa nel provare tali sentimenti.
"Hey" disse il principe prendendole il viso tra le mani e baciandola dolcemente.
"Sei molto speciale per me Cora" confessò il principe.
"Ti andrebbe di... di venire con me al ricevimento per il solstizio d'estate?" propose.
Era la sua occasione. "Ne sarei onorata" rispose la donna.
Henry annuì cercando di non mostrare eccessivamente il suo entusiasmo.
"Spero ci rivedremo prima di quella data" precisò poi.
"Certamente" rispose Cora lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.

Mancavano ancora due mesi a quella data e Cora aveva continuato a tenere in pugno il principe compiacendolo ad ogni incontro.
Sgattaiolava sempre più frequentemente dalla sua dimora nascosta nella foresta per fare in modo che Henry tenesse vivo il suo interesse per lei.
Averla invitata con così largo anticipo ad un evento di tale portata per la famiglia reale significava che aveva colto nel segno e che doveva fare in modo di non perdere i suoi favori, senza contare che apprezzava sempre più la sua compagnia.
Ciò che non aveva calcolato però era che era un po' di tempo che non sanguinava più.
Il panico l'avvolse, facendole temere il peggio.
Non era possibile che un umano potesse darle un figlio.
Non poteva aver fatto una cosa così stupida.
Sua madre tuttavia la pensava diversamente e quando la sciamana del tempo confermò i suoi sospetti divenne furiosa.
L'Oscuro le aveva permesso di tornare alla sua tribù, ma ora il problema più grande era dirlo ad Henry.
Gli mancava terribilmente: non le importava più della vendetta, ma quel ragazzo meritava di sapere di stare avendo un figlio, glielo doveva.
Così indossò il suo abito nuovo per l'appuntamento che gli aveva promesso e si presentò nel luogo in cui erano soliti incontrarsi.
Henry era lì ad attenderla nonostante fosse passato diverso tempo da quando era sparita senza dargli spiegazioni.
Appena incrociò di nuovo il suo sguardo, Henry sorrise entusiasta correndo verso di lei per stringerla.
"Ero così preoccupato" commentò.
"Sono state settimane difficili" rispose solo Cora.
"Credevo di non vederti più" affermò Henry ridendo nervoso, per poi arrestarsi.
Era totalmente dipendente dalla strega.
Henry sorrise a Cora per poi baciarla dolcemente.
"Fremevo per incontrarti. Sai pensavo di andare alla collina delle lucciole e fare un picnic. Mio padre crede che io sia a caccia, ma io me la sono svignata"
Cora lo guardò fermando le lacrime.
"Henry non possiamo mai più vederci" affermò all'improvviso.
Il piano era saltato. Tutto era saltato.
Il principe sbiancò. "Buon Dio perché?" commentò preoccupato.
Cora scosse la testa. "Aspetto un figlio tuo" disse la strega dispiaciuta.
Il principe si prese qualche secondo per metabolizzare.
Cora era incinta. Aspettava un figlio da lui.
Henry sorrise entusiasta. "Ma è una notizia meravigliosa" disse sicuro.
La strega lo guardò confuso, mentre la riempiva di baci.
"Avevo già intenzione di sposarti Cora, non devi preoccuparti di niente" affermò con il cuore pieno di gioia.
Cora lo guardava insicura, mentre lui le prese il viso tra le mani.
"Io ti amo sul serio" giurò.
"Lo annunceremo al solstizio d'estate. So già che mio padre non sarà d'accordo, ma quando saprà del bambino penso che riuscirò a farlo ragionare. Sarai una splendida principessa, mi amor"
"No tu non capisci" sbottò Cora, uscendo dalla sua presa.
Henry la guardò confuso.
"Sei sicuro di voler procedere in questa direzione?" chiese preoccupata.
"Ma certo. Tu mi piaci Cora e... e porti mio figlio." disse Henry prendendole il viso fra le mani nuovamente.
"Andrà bene" affermò.
Cora fu tentata dal dirgli la verità, ma poi si arrestò.
Si limitò ad accennare un sorriso e ad accettare il suo amore.
Forse il mondo umano sarebbe potuto essere il suo nuovo inizio.
Aveva bisogno di prendere tempo per riflettere, avrebbe parlato con Henry appena conclusa la cerimonia.

Cora entrò insieme ad Henry nella splendida sala.
Indossava un vestito rosso, che le lasciava scoperta una spalla, dei guanti neri ed una maschera ben lavorata.
Henry sorrise di fronte a tale bellezza, iniziando a ballare con lei.
"Sei splendida stasera" affermò, sollevandola con delicatezza.
"Ti ringrazio" commentò la strega sorridendo e continuando a danzare per poi notare diversi giovani che assomigliavano ad Henry.
"La sala è piena di fratelli e sorelle della casata Mills." affermò.
Una donna dal vestito dorato e nero si avvicinò ai due con un sorriso.
"Fratellino hey" disse sorridendo la giovane ragazza.
"Ella..." la sgridò Henry.
La giovane principessa non era una fanciulla troppo formale o attenta alle regola di corte.
"Scusa, rifaccio... mh mh... altezza" disse inchinandosi per prenderlo in giro.
Cora ridacchiò divertita.
"Non vi avevo mai vista prima" disse Ella.
"Ma conosco quello sguardo del mio fratellino" precisò poi con un sorrisetto, allontanandosi.
Henry sospirò. "Mia sorella Ella. È più piccola di me di solo un anno e glielo faccio pesare terribilmente" commentò, facendola ridere.
"Pensavo fossi il più giovane." disse lei.
"Oh no, il più giovane è il piccolo Miguel" rispose Henry indicando il fratello di appena quattordici anni che suonava la chitarra per altre ragazze che lo circondavano.
"Fascino di famiglia" commentò Cora.
Henry sorrise facendola girare.
Xavier si avvicinò ai due, accennando un sorriso falso.
"Vostra maestà" disse Cora inchinandosi.
Xavier annuì facendola alzare.
"Figliolo, ho bisogno di parlare con te" affermò, mentre Cora fece un passo indietro.
Henry camminò a passo svelto insieme al re.
"Balli con la stessa ragazza da molto tempo. Qualcuno potrebbe farsi un'idea sbagliata" commentò.
Henry scosse la testa. "Affatto."
Xavier annuì. "Bene allora vai a cambiare compagna. Presto sarà presente un'importante famiglia, sai bene che siamo sull'orlo della bancarotta" affermò.
Henry lo interruppe immediatamente.
"Non sposerò alcuna ragazza per la sua dote" affermò.
"Ho già scelto la mia sposa" disse sicuro.
Xavier guardò la giovane donna di appena vent'anni.
"È una principessa?" chiese.
"No" rispose sincero Henry.
"Ma lei è speciale, dico davvero" affermò.
Xavier alzò gli occhi al cielo. "Di certo non riempie le nostre tasche" commentò.
Henry scosse la testa. "Aspetta mio figlio"
Xavier sbiancò guardandolo. "Che diavolo stai dicendo?"
Henry abbassò lo sguardo. "Dannazione perché diavolo l'hai portata qui? Potevi benissimo non riconoscerlo, ora se la lascerai potrebbe far scoppiare uno scandalo e tutti ti avranno visto insieme a lei alla festa." gli fece notare.
Il principe lo guardò sconvolto.
"Padre, si tratta di mio figlio ed io amo Cora."
"Sei davvero un ingenuo Henry. Pensi davvero che quella donna ti ami? È solo il tuo status..." commentò Xavier.
"Tuo fratello ha gestito la situazione molto meglio di te. Ecco perché è il principe ereditario"
Henry lo guardò sconvolto. "E pensare che lo consideravo un esempio" commentò allontanandosi.
Xavier lo guardò furioso, mentre Henry fece cenno ai musicisti di fermarsi.
Non avrebbe potuto disconoscerlo di fronte a tutto il regno.
"Ho un annuncio da fare." affermò solennemente.
"Ho scelto la mia sposa" disse sorridendo ai presenti, per poi prendere la mano di Cora.
"La Mia splendida principessa Cora"
Appena pronunciò il suo nome un fulmine squarciò il cielo e l'Oscuro fece il suo ingresso spaventando i presenti.
Rumplestiltskin rise degustando la paura che aveva generato negli umani.
"Popolo del nord, vi porgo i miei omaggi" disse platealmente.
Henry strinse la mano di Cora mettendosi davanti a lei.
Rumple si avvicinò alla donna, mentre Henry la difese.
"Sta lontano da lei" disse sicuro.
"Temi per il bambino che porta in grembo?Tranquillo non lo toccherò"
Cora si inchinò immediatamente.
"Oh che sciocco... non ho avuto il piacere di presentarvi come si deve. Henry, principe dell'Enchanted Forest del Nord. Cora, strega della dinastia dei Vandmolle" spiegò, mentre Henry la guardò sotto una luce completamente nuovo, delusi.
"Ora ascolterete tutti molto attentamente. Il principe di questo regno si è preso molte volte una delle mie streghe" spiegò.
"Adesso questa donna aspetta un figlio."
Fece una pausa e il suo tono si caricò maggiormente.
"Quest'umano ha osato contaminare una delle streghe." affermò con disprezzo.
"E adesso tutto il suo regno la pagherà" disse sicuro.
Henry guardò Cora, mentre la ragazza abbassò lo sguardo di fronte al suo signore.
"Cosa volete?" chiese il re Xavier.
Rumplestiltskin sorrise maniacalmente.
"Per il bilanciare il disonore di avere sangue umano che sporca un cucciolo magico, io chiedo l'anima di tutti e sette i tuoi figli" chiese, mentre Ella si strinse al fratello maggiore.
Il popolo lo guardava e mormorava terrorizzato.
"NO!" urlò la regina. "Per favore abbiate pietà" disse singhiozzando.
Rumple non la degnò di uno sguardo.
"Prendo io il posto della mia unica figlia" disse inchinandosi.
"So che accettate di buon grado gli scambi. Vi sto offrendo me stessa per salvare la principessa. È solo una donna non sostituirà mai uno degli altri fratelli nella linea di successione"
Ella scosse la testa. "Madre non potete farlo" affermò.
La madre le prese il viso tra le mani.
"Tu devi... devi salvarti bambina mia. Devi essere felice lontano da qui e iniziare un nuovo regno" affermò singhiozzando.
Rumplestiltskin guardò la donna più anziana acconsentendo e lasciando andare Ella.
Henry guardò i suoi fratelli sfilare davanti a lui, mentre il padre lo guardò con disprezzo.
"Hai rovinato il nostro regno per questa sgualdrina" disse con rabbia.
Henry strinse i pugni, ma non disse nulla.
"Congratulazioni comunque passerete alla storia" commentò Rumple, mentre strappava il cuore di Xavier.
Si sarebbe diffusa la notizia che un altro dei fratelli si salvò e che reggesse il trono del regno fantasma, così che il regno del nord continuasse ad esistere.
Tuttavia nessun altro venne risparmiato dalla strage.
La memoria sarebbe stata alterata per proteggere il segreto delle streghe e questo evento divenne leggenda.

Sia il principe che Cora si risvegliarono nella terra delle streghe appena Rumplestiltskin se ne era andato.
Il suo regno era appena finito per colpa della sua stoltezza.
"Henry stai bene?" chiese preoccupata Cora, aiutandolo a tirarsi su.
L'oscuro l'aveva lasciato a Cora. Era salvo.
Certo, era una punizione peggiore conoscere la verità e restare in vita con il senso di colpa, rispetto a morire insieme alla sua famiglia.
Henry la fissava sconvolto.
"TU MI HAI MENTITO!" urlò Henry con rabbia all'improvviso.
Non aveva mai alzato la voce con Cora.
"Henry davvero mi dispiace" si scusò.
Per la prima volta era pacata e dolce, come non era mai stata.
"Ti dispiace? Dannazione tu..."
Henry sembrava di essere sul punto di impazzire.
"Sono sempre la stessa Henry. Non cambia nulla tra di noi"
"Cambia eccome. La mia famiglia è morta per colpa tua!" sbottò l'uomo.
Cora lo guardò confusa. "Credevo giurassi di amarmi. Se provi questo folle amore per me non sarebbe cambiato nulla, giusto?"
Henry non le rispose mettendosi le mani nei capelli.
"Ed ora io ho perso ogni cosa..." affermò piangendo.
Cora lo guardò ferita. "Hai ragione hai perso tutto" disse solo alzandosi.
Nascose le lacrime facendo per andare via, quando Henry si rese conto di ciò che le avesse detto.
"Cora aspetta..." disse debolmente, mentre la strega era già andata via.

"Avevi ragione non dovevo fidarmi degli umani" disse la ragazza.
"Almeno ho vendicato Prospero e portato anime all'Oscuro" commentò accarezzandosi il ventre.
"Hai un bambino umano nel tuo ventre... è disgustoso" le fece notare Politea.
"Io lo amo" disse solo Cora.
"Non mi importa che sia una creatura magica o meno. È mio figlio esattamente come Zelena"
Politea scosse la testa, lasciandola da sola.
Henry si avvicinò a Cora calmo, mentre la donna sistemava il giardino.
"Non devi stancarti così, potresti far male al bambino"
"So cavarmela grazie" disse freddamente.
Henry le prese le mani fermandola.
"Mi dispiace per prima. Ero sconvolto, penso tu possa capirmi" iniziò.
Cora annuì facendo per andarsene.
"Hey... non devi pensare che io non tenga a mio figlio." affermò. "O... o a te"
Cora lo guardò facendo un sorriso sarcastico.
"Sono una strega, Henry. Tra di noi non credo proprio possa funzionare, ho visto come mi guardavi appena lo hai saputo" disse sicura, mentre Henry le prese la mano.
"So che non è solo colpa tua. Siamo stati poco attenti e decisamente la colpa è stata anche mia." ammise.
"Sono stato uno stolto a rischiare in questo modo ed ora ho perso la mia famiglia" disse cercando di mantenere stabile la sua voce.
"Ma io e te possiamo ricominciare da capo." affermò poi con un leggero sorriso.
"Non saremo mai una famiglia" disse sicura Cora scansandolo.
Henry la guardò attentamente.
"Hai detto di amarmi" commentò lui.
Cora abbassò lo sguardo non rispondendo.
"Sei l'unica persona che amo che mi resti al mondo" disse Henry stringendogli la mano.
"Dimmi che non era tutto una bugia"
Cora si perse nei suoi occhi color nocciola e nei suoi tratti caldi.
Per quanto fosse furiosa per come l'avesse trattata nel suo momento di totale vulnerabilità, per la prima volta nella sua vita, Cora fece un passo indietro.
"Non lo era" ammise. "Ero sincera"
Henry sorrise sollevato.
"Non ti mento. Probabilmente se avessi saputo da subito la verità ti avrei allontanata per pregiudizio o per paura" confessò Henry.
"Ma adesso...Posso provare a comprendere il tuo mondo, se tu mi dai una possibilità. Però devi dirmi tutta la verità, va bene?" propose Henry, accarezzandole il viso.
Cora sospirò annuendo.
"Giacché sei qui..." commentò.
"Sei sempre la solita vero?" disse con un leggere sorriso ironico.
Cora ricambiò il sorriso.
Il principe si stava terribilmente sforzando di essere forte e di raccogliere i pezzi e non poteva di certo per il suo orgoglio distruggere il briciolo di felicità che gli era rimasto.
Non avrebbe mai più rivisto la sua cara sorella, unica superstite nel mondo umano, tanto meno il resto della sua amata famiglia.
Era suo compito adesso renderlo almeno minimamente felice. Glielo doveva.
Henry si sedette accanto a lei.
"Ero sposata" affermò. "Sono una vedova. Lui è stato ucciso dagli umani, ero molto innamorata" raccontò.
"Ho avuto una figlia da lui, Zelena" precisò poi, indicando la piccola che giocava nel prato.
Henry annuì metabolizzando le informazioni.
"Perché mi hai cercato?" chiese Henry.
"Volevo vendicare Prospero uccidendo tuo fratello" confessò.
Henry la guardò attento, cercando di non giudicarla.
"Ma poi io... mi sono distratta e..."
Il principe le prese la mano accarezzandogliela.
"Mi ami?" chiese speranzoso.
Cora annuì appena, insicura.
Il giovane principe accennò un piccolo sorriso, per poi baciarla delicatamente.
Era un ragazzo così buono e generoso, capace di perdonare la strega nonostante i suoi inganni e bugie.
O forse erano l'amore che provava per lei e la disperazione del momento ad accecarlo.
Henry posò una mano sul ventre della strega, sorridendo.
"Sarà il bambino più bello del mondo, mi amor" disse sicuro.
Cora lo baciò dolcemente, accarezzandogli i capelli e accennando un sorriso.
"Saremo una famiglia"
E come la leggenda raccontava, Cora aveva davvero rubato il cuore del principe Henry, in un modo che nessuno avrebbe mai tramandato.
Per anni furono davvero felici e il loro sogno di una famiglia sembrava essersi realizzato.
Purtroppo per loro, la felicità non dura per sempre.

GUEST STAR

Giovane Cora

Giovane Henry

Ella

Re Xavier

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