Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

[9] Cuori connessi

>> Vanitas' P.O.V. <<
Ba-tump!
Di colpo sobbalzo dal terreno, sollevandomi di pochi centimetri da dove sono sdraiato, e poi, ricado di nuovo. Mi sfugge dalle labbra un roco sussulto e mi raggomitolo, stringendo ancora una volta il petto nella mia mano, più precisamente all'altezza del cuore.
Dev'essere lui. Ventus. Lo sento molto di più, adesso. Il suo cuore non ha più smesso di battere da quella volta, ha sempre continuato a muoversi in modo letargico, ma è comunque stato risvegliato. Allora perché sento questa sensazione indescrivibile? Cosa gli sta accadendo?
Mi accorgo intanto di essermi svegliato nella landa deserta, sdraiato sulla terra, i detriti volano intorno a me avvolti in cumuli di polvere. Giro lo sguardo quanto posso, poiché il mio corpo non riesce a muoversi.
La prima cosa che vedono i miei occhi è il mio Keyblade, che si trova accanto a me. Dev'essermi scivolato dalla presa quando ho perso i sensi. E poi, più in là, vedo la mia maschera gettata a terra, sulla quale la polvere è visibile sulla visiera nera.
Vorrei recuperarli entrambi. Ma sono troppo esausto.
Osservo il cielo, come sempre nuvoloso, mano ancora sul petto ma questa volta la presa si è indebolita. È stato come se il battito del mio cuore fosse accelerato all'improvviso, ma solo per pochi istanti.
E da lontano, molto lontano, sento delle voci, e così riesco anche a vedere cosa circonda Ventus. Non è la prima volta che mi succede. Mi sento di nuovo come se fossi lui, come se fossi Ventus, che sta avanzando in una stanza pressoché vuota ma colmata con la presenza di molte persone. Due sono i suoi compagni, un altro è un uomo che non ho mai visto, e l'ultima...
L'ultima è una ragazza dai capelli corti e castani, ma ciò su cui si concentra principalmente il biondo — e di conseguenza anch'io — sono i suoi occhi. Non dicono niente di niente, sono come spenti, privi di qualunque emozione, o almeno tra quelle che riesco a percepire. Indossa un mantello nero e il cappuccio, a differenza dell'ultima volta, si trova sulle sue spalle.
E ad un colpo di fulmine, so anche il suo nome.
Rosa.
Dagli altri ricordi che ha lasciato in me Ventus, un tempo questi due erano amici, oltre che allievi del Maestro. Hanno tentato il possibile pur di non dargli a vedere che erano legati, ma i sospetti che da sempre ha avuto il ragazzo gli dicevano che molto probabilmente se ne fosse accorto. Non si sono mai addestrati insieme, solo in poche occasioni, quando il Maestro era assente, lasciandoli isolati in questo deserto.
Questa ragazza lo ha aiutato innumerevoli volte, in circostanze del genere, a combattere come si deve. A causa della sua infime debolezza finiva ogni volta per batterlo, ma la cosa strana è che sin dai tempi di quando si erano conosciuti che lei aveva due Keyblade, e li utilizzava ognuno in modi diversi.
Ecco perché quella notte ha insistito per sapere dove si trovasse. "Amicizia", giusto? Che cosa inutile. Se non avesse commesso l'imprudenza di sfidare me e il Maestro per quel rammollito, a quest'ora non si troverebbe nella situazione complicata in cui lei stessa si è cacciata.
Tuttavia, credo di aver capito perché il mio cuore e quello di Ventus hanno reagito in questo modo. Qualcosa dentro quella ragazza deve aver contribuito a risvegliare definitivamente il suo cuore, e tutt'ora sento la stessa sensazione di prima. Anche se ho la netta sensazione che non si ricordi niente di lei.
Esatto, l'ha dimenticata. Che la nostra separazione abbia a che fare con ciò?
Poco ma sicuro. In ogni caso, sono affari suoi.
Quanto meno ora so dove si trova l'allieva fuggitiva del Maestro. Se è con Ventus, mi pare evidente che siano entrambi nel posto in cui lo ha portato il vecchio.
Alla fine l'ha trovato. Ma la sua corsa finirà presto.
Ora che ci penso, queste circostanze mi ricordano un'esperienza che ho già sperimentato ed è quasi identica. Mi è successo durante le prime settimane in cui ho iniziato ad allenarmi qui, essendo stato separato da Ventus in entrambi i sensi.
E ora sono qui, sdraiato a terra, ferito e senza più un briciolo di forze. Sento dolore dappertutto, ma non posso lamentarmene, perché in quel caso avrei svelato un segno di debolezza.
Lentamente, la mia mano risponde ai miei movimenti, e a seguire anche il resto del mio corpo. Cerco di rialzarmi con le braccia a farmi da sostegno, e quando sembra stia riuscendo nel mio intento, un dolore lancinante al fianco mi costringe immediatamente a distendermi.
Digrigno i denti, gemendo. Odio questo dolore. È insopportabile come non so cosa. E odio il fatto di non poter far niente per alleviarlo.
Presto, sono circondato da altri Nesciens di grandi dimensioni. Chiudo gli occhi, sia per non dare peso alle mie condizioni che per non guardare il frutto del mio male.
Odio tutto, e tutti. Odio e disprezzo tutto quanto. Non so per quanto ancora dovrò andare avanti così, e come riuscirò a sopportarlo.
Scuoto la testa e stringo le dita tremolanti in pugni, alimentato dai miei sentimenti negativi. Approfitto della situazione per fare un tentativo e rialzarmi, utilizzando braccia e mani per sostenere il mio corpo indolenzito; Trattenendo altri gemiti e sospirando per esserci riuscito, mi siedo sulla terra, il vento continua a gettar polvere e detriti sopra i miei abiti.
Ancora una volta, il mio sguardo si posa sulla mia maschera a pochi passi di distanza da dove sono, e il Keyblade invece è ancor più vicino. Proseguo, cercando stavolta rimettermi in piedi, e quando ci riesco, le gambe tremano dalla fatica. Resto rigido sul posto e in questo modo le faccio smettere, continuando a sopprimere i gemiti incontrollati che minacciano di uscirmi dalla bocca.
Osservo il mio Keyblade dall'alto. Ma quando mi abbasso per prenderlo, il dolore al fianco si ripercuote, ragione per il quale perdo l'equilibrio e cado in avanti di faccia.
《Ngh...》
Sento che la mia mano è entrata in contatto con qualcosa. Questo mi da la volontà di riaprire gli occhi, che scorgono la mia maschera.
Alzo la testa, danzando lo sguardo intorno a me alla ricerca della mia chiave, e mi rendo conto che si trova adesso vicino alle mie caviglie, ma da quella distanza posso facilmente raggiungerlo.
Per qualche ragione, torno ad osservare la maschera di fronte a me, tenuta tra pollice e indice all'altezza dell'elmo argentato di cui è composta. La tiro più vicino a me fino a quando non me la ritrovo sotto il naso, e un leggero bagliore ne illumina, anche se di poco, la superficie.
La cosa che più suscita la mia attenzione, è che il mio riflesso si sta proiettando su essa.
Non mi sono mai chiesto in effetti se assomigliassi a Ventus o meno, essendo la sua oscurità. Fortunatamente, non noto nulla in me che mi ricordi lui.
Vedo perfettamente come i miei occhi sprigionino negatività da tutti i pori, e le altre mie caratteristiche non sono da meno.
Mentre pondero queste cose, le palpebre cominciano a chiudersi e riaprirsi ripetutamente. Cerco di fare il possibile pur di restare sveglio, ma è inutile, il dolore e la stanchezza mi stanno divorando da dentro.
Anche se contro la mia volontà, mi lascio andare, crollando ancora una volta sulla dura e sporca terra.  

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro