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[23] Luce e oscurità

>> Vanitas' P.O.V. <<
L'esame dei due idioti è terminato. Capisco ora a cosa si riferiva il Maestro dicendo che avrebbe fatto modo di rendere Ventus partecipe in tutto questo, con l'aggiunta della ragazzina dai due Keyblade.
Ha sabotato la prova iniziale contaminando d'oscurità quelle sfere di luce generate dal Maestro Eraqus. Così facendo non solo la loro potenza è aumentata, ma hanno anche coinvolto loro due, permettendomi di studiare la loro attuale forza.
Quello che però m'interessa al momento è solo Ventus. C'è da dire che ha combinato ben poco rispetto alla ragazza, eppure, percepisco chiaramente che non è pronto.
A quanto pare, l'esame non è andato a buon fine per qualcuno. Sono tutti circondati intorno a quel ragazzo, Terra, la cui oscurità manifestatasi nella propria mano non gli ha consentito di passare la prova. E ora mi trovo qui, ricoperto dal buio delle scale del castello, appoggiato alla parete in attesa che il mio Maestro abbandoni la stanza.
Dei passi cominciano a farsi sempre meno distanti. Apro un occhio per vedere che il Maestro Xehanort è arrivato. 《Cosa ne pensi di Ventus?》
《Non è all'altezza. Qualcuno deve dargli una lezione.》
《Non qui. Voglio evitare problemi.》
Prendo la mia maschera sotto braccio, e la indosso. 《Lo so. Gli serve solo un incentivo per andare via di casa.》
Comincio a camminare, e vedo che le sue labbra stanno formando un sorriso.
I mondi hanno cominciato a muoversi, e per immergerli ancor più nel caos, c'è ancora del lavoro da fare.
Diretti ai inferiori bassi del castello, ci allontaniamo. Nessuno dei due proferisce più una parola da allora... fin quando il Maestro rompe di nuovo il silenzio.
《Tutto procede come previsto.》 inizia. 《Come hai visto quella volta, lei è sempre stata qui.》
Sbuffo, e scendo gli ultimi gradini. Sarà anche vero, ma rimane pur sempre da capire come sia riuscita tra tanti mondi a ricongiungersi con quell'idiota in un arco di tempo così breve.
Quel che è certo è che è alla fine ci guadagna soltanto il Maestro, che è riuscito a reperire una pedina in qualche modo "importante".
《Come ti sembra rispetto all'ultima volta?》
Cosa potrà mai importargli della mia opinione su di lei?
Ci fermiamo all'estremità del corridoio dei piani bassi. C'è questa presenza inquieta e titubante che non dista troppo lontano da noi. La stessa che ho sentito emanare da Terra, il ragazzo che non è riuscito a passare l'esame.
Il Maestro mi precede prima che decida di commentare il suo quesito. 《Riprenderemo questa conversazione in un altro momento. Intanto, perché non vai e raggiungi il ragazzo?》
Infatti, è proprio per questo che ho voluto raggiungere questa parte del castello. E finalmente, questa è l'occasione buona per uscire — anche se in parte — allo scoperto. Ghigno.
《Certo.》
(...)
>> Ventus' P.O.V. <<
Non sentendomi per niente in grado di vedere Aqua nominata Maestra, e non sapendo davvero cosa dire a Rosa o peggio ancora a Terra anche se li avessi inseguiti, sono tornato da solo nella mia stanza.
Cado sul letto, e comincio a giocare con una spada in legno modellata come un Keyblade, agitandolo. È la stessa con cui mi sono allenato qui per apprendere le basi del Keyblade, e mi è prezioso.
Mi domando perché Terra non possa essere un Maestro. Sono certo che lui e Aqua siano uguali.
In quel momento, sento il lontano rintocco di una campana.
Quel suono—il suono che ci fa sapere che sta accadendo qualcosa di strano nel Regno. Quando lo sentiamo, dobbiamo radunarci nell'atrio.
Salto giù dal letto, e mi dirigo alla porta.
《Sarà meglio se ti muovi, Ventus.》
Mi volto. So che la stanza era vuota—ma qualcuno è lì. Vestito di una tuta nera da combattimento e una maschera priva di emozioni che irradia del sinistro è un ragazzo che sembra essere avere la mia stessa altezza.
《Eh? Chi sei?》
《Altrimenti non rivedrai più Terra.》 queste sono le sue ultime parole, che ignorano completamente la mia domanda.
《Cosa? Posso vedere Terra tutte le volte che voglio.》 rispondo in modo poco cortese.
《Come ora? Ti lascia alle spalle.》 dice il ragazzo. 《E quando lo raggiungerai... lui sarà un'altra persona.》 resta appoggiato alla scrivania come se ha tutto il tempo del mondo.
Non mi piace il suo atteggiamento, e non mi piace davvero cosa sta dicendo. 《Guarda, chiunque tu sia, non sai niente di Terra.》 stringo presa sulla spada che ho in mano. 《Noi due saremo sempre una squadra. Stai cercando di litigare?》
Il ragazzo comincia a camminare. 《Non essere immaturo.》 dice, e si ferma ad un certo punto della stanza. 《È questo ciò che chiami amicizia? Non conoscerai mai la verità se non esci là fuori e la cerchi.》
Anche se non posso vedere i suoi occhi, ci scambiamo sguardi intensi. Né io né lui vogliamo distogliere lo sguardo dall'altro, fin quando l'atmosfera cupa e silenziosa formatasi tra noi viene spezzata dal ragazzo stesso.
《Beh, cosa potrai mai sapere se rimani qui... nel tuo piccolo mondo senza cercare nulla?》
Il ragazzo fa apparire una strana sorta di materia nera e violacea di fronte a sé. Poi vi cammina dentro, e svanisce con essa.
Cosa diavolo era? E chi diavolo è lui? Sono davvero inquieto.
Non riesco a smettere di pensare ai momenti che trascorsi con Terra, dei tempi in cui ci siamo allenati insieme per inseguire i nostri sogni. Non voglio che cambi mai. E se voglio evitarlo...
《Terra!》
Volo via dalla stanza, spada in legno stretta ancora nella mano.  

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