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18.5. 𝑳𝒂 𝑺𝒄𝒐𝒑𝒆𝒓𝒕𝒂. (1/2) 🔴

🔴!!𝘼𝙏𝙏𝙀𝙉𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀!!🔴

𝙌𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙥𝙤𝙩𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙪𝙧𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙫𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖', 𝙎𝙊𝙉𝙊 𝙋𝙍𝙀𝙎𝙀𝙉𝙏𝙄 𝙎𝘾𝙀𝙉𝙀 𝙁𝙊𝙍𝙏𝙄.

𝙍𝙄𝙘𝙤𝙧𝙙𝙖𝙣𝙙𝙤𝙫𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝘽𝙚𝙨𝙞𝙙𝙚 𝙈𝙚, 𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖 𝙡𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙩𝙧𝙞𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖, 𝙛𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚 𝘿𝙖𝙧𝙠 𝙍𝙤𝙢𝙖𝙣𝙘𝙚 𝙚 𝙙𝙞 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙫𝙞 𝙖𝙫𝙚𝙫𝙤 𝙖𝙫𝙫𝙚𝙧𝙩𝙞𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞 𝙨𝙖𝙧𝙚𝙢𝙢𝙤 𝙖𝙙𝙙𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙩𝙞 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 𝙥𝙞𝙪' 𝙣𝙚𝙡 𝙗𝙪𝙞𝙤.

Non voglio incitare a fare ciò che i personaggi in storia fanno ma al contrario, segnalare che purtroppo di questi tempi, esiste anche questo (senza farvi spoiler).

Le persone che non si sentono totalmente sicure, facilmente impressionabili, eccetera, sono pregate di passare oltre.

𝘽𝙪𝙤𝙣𝙖 𝙇𝙚𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖!🩷









༒︎

ᴀʟᴇssɪᴏ

༒︎

Io ho sempre pensato che le persone non si identificano mai per il loro carattere ma, per le motivazioni che li spingono a fare determinate azioni.

Non ho mai creduto ad una persona che mi dicesse: «Eh perché sai, io sono uno un po' impulsivo» e magari, lo è ma solo in parte.

Perché quando poi si trova davanti a una decisione lievemente superiore - non come a scegliere tra tonno o pollo da mangiare a cena - ma se prendere casa a Friesk con un mutuo da trecentomila dollari o Glaskin da ventimila, allora la sua impulsività finisce.

E, i pensieri cominciano a vacare.

Io sono impulsivo quanto basta per scegliere la moto che volevo da già cinque anni, invece di quel vecchio rottame che non ho potuto traslocare con me a Glaskin.

Dovrò andare sicuramente a prendere Aurora, tra diverse ore, con questo nuovo gioiellino che non vedo l'ora di prendere.

L'ho vista qualche giorno fa a un concessionario, splendere sotto il poco sole che filava dai nuvoloni scuri.

È stato proprio un caso su mille, che, mi innamorassi a prima vista e non vedo l'ora di agguantare il manubrio della mia bella Kawasaki Ninja e, fare un giro su tutte le strade di Loomore.

«Oh, c'è la facciamo?», si interrompe Daniele entrando nella mia stanza e distraendomi dal cellulare, «Aurora sta dormendo». Continua mentre mi vede steso lungo sul letto, a gambe incrociate.

Aurora è al piano di sotto che riposa come un angelo nel letto del mio coinquilino, la potrei immaginare da qui, sul mio di letto, mentre il suo corpo sinuoso e morbido accarezza le lenzuola grigie.

I suoi occhi scuri chiusi in un riposino mattutino bello lungo e, i suoi capelli lunghi dal profumo di frutti rossi stendersi sul cuscino.

«Dobbiamo fare una cosa veloce, che tra un po' devo andare in palestra e svegliarla».

Daniele mi fa alzare in un batter d'occhio con la mente proiettata solo sulla bustina che nascondo nel secondo cassetto del comodino accanto al letto.

Mi fiondo a prendere la pallina di plastica giallognola. Lui muove le mani per prendere un piatto dal primo cassetto.

L'immagine della bellissima Aurora sparisce quando muovo le mie mani tatuate in un gesto secco per aprire il piccolo contenuto.

Daniele mette sotto di me il piatto, dove subito butto tutto il contenuto che si sparge in granelli bianchi.

La frettolosità di prendere il portafoglio e disarmante, l'eccitazione di pippare ancora di più.

Afferro la mia carta d'identità, per dividere la coca in diverse strisce mentre guardo lui sfilare cinque dollari e arrotorarli.

Lui si muove per primo mentre io mi siedo sul bordo del letto.

Piega la schiena muscolosa, per avvicinarsi al piatto, infilando nella narice il pippotto creato dai soldi e inspirare la grossa quantità della prima striscia.

Si mette in posizione eretta improvvisamente appena questa finisce, rivoltando gli occhi al cielo.

Solo posso immaginare quant'è buona.

Prendo io il sopravvento sulla seconda delle quattro raglie formate, finendola in qualche millisecondo e assaporando la grazia divina di quella droga.

Non abbiamo la possibilità di assaporarne tutta, ma è sicuramente solo l'inizio di questa giornata cominciata così strepitosamente.

La sensazione del cuore che inizia a galoppare sempre più veloce, non mi blocca dal fare quasi subito anche la terza e dopo di me, Daniele che però, al contrario mio non può aprirsi una bella birra fresca.

Come farò io tra poco. Quasi sorrido a quel pensiero.

Aggiusto la felpa nera sopra il cappellino, prima di farne un'altra.

L'euforia che coinvolge me e il mio amico, ci passa subito a farci ridere ostacolando la dormita di Aurora.

Mi ero quasi dimenticato di lei.

Aurora non lo sa, e, non lo dovrà mai sapere, perché in quel caso sia io che Daniele saremmo morti per lei.

Quello che ancora di più mi smorza il fiato è sapere che però le stiamo mentendo, evitando di parlarne.

Nonostante lei sappia perfettamente, e, lo è insieme a noi, una bella bevitrice.

Capita poche volte che però ci sfondiamo di alcol, quanto più di coca.

È un piacere divino che però vogliamo vietare ad Aurora.

Non vogliamo che quell'angelo dai capelli ricci si rovini la vita.

Come invece abbiamo fatto noi.

La stiamo cercando di proteggere in ogni modo, non ha voluto smettere di lavorare in quello sporco e lurido night club.

Noi d'altra parte, con un po' di conoscenze miste - soprattutto grazie ad Audren Riley - ne siamo diventati camerieri.

Riley ha non pochi problemi di droga, da quando poi ha iniziato a spacciare a mezzo quartiere e dentro il locale, ancora di più.

Sotto ovviamente la responsabilità di Lucky.

Lui ha costruito il suo impero a sedici anni dopo la latitanza e morte del padre e, se non sono mai riusciti a distruggerlo ora, figuriamoci se lo farà fare ad un pezzente come Audren Riley.

La sua coca è abbastanza pura da farti andare su di giri.

Io e Daniele ne abbiamo provate di specialità diverse da quando siamo piccoli ed eravamo poco più che adolescenti.

Sempre attenti a nasconderlo ad Aurora ed Elia Frideu, soprattutto per quanto riguardava il secondo, era sempre tra i piedi. Sospettava qualcosa del fratello e, di me e il mio, arrivandoci subito dopo quando vide Daniele.

Per lui facevamo schifo, anche se, dopo che gliel'avevano fatta provare senza il consenso del fratello non sembrava essere così uno "schifo" come diceva.

Così come, gli amichetti al piano di sopra di Aurora, Tradis e Nate che, nonostante fosse la loro prima volta, non pareva per niente.

Se solo l'avesse saputo lei, probabilmente, ci avrebbe mandato a 'fanculo a tutti quanti.

Purtroppo l'unica che non ne aveva idea di quello che facevamo per scrivere e registrare l'album, era proprio Aurora.

È così bella.

Sono tentato spesso di baciarla, di assaggiare le sue labbra morbide, soprattutto quando dorme ma mi blocco sempre dicendomi che se l'avesse voluto fare, sarebbe stata una decisione soprattutto sua.

Non sono stato mai preso così alla sprovvista ma quando sono venuto per la seconda volta ad abitare a Glaskin, ritrovandoci Aurora come vicina di casa...

Avevo notato la sua bellezza fin dal primo istante in cui i suoi occhi avevano divorato i miei.

Non ci eravamo riconosciuti a vicenda, ricordandomi solo dopo che Daniele me l'ha detto, ho capito che era quella Aurora.

Neanche lui si aspettava di ritrovare una ragazza dalla bellezza pari a quella di una dea greca, dopo l'ultima volta, l'avevamo lasciata che era una ragazzina di appena diciassette o diciotto anni, credo.

Ora è una donna.

Ci aveva fatto girare la testa, in men che non si dica.

E il sentimento forte che provava Daniele si era rivelato essere sicuramente amore. Parlo di "sicuramente" perché non l'aveva mai rivelato esplicitamente ma con parole come: «Se solo la baci, hai chiuso con me» o, più tardi quando ci siamo ritrovati a vivere insieme, «Se ci provi o dormi con lei, sei morto».

Era praticamente inutile pensare il contrario.

Avendo un divorzio da concludere e una bambina da accudire, sulle spalle, prendo la situazione con le pinze ogni volta.

Ma è inutile dire che, anche io, mi stia innamorando follemente della mia coinquilina.

Poco più tardi esce dalla camera dandoci il buongiorno.

Ha un aspetto estremamente seducente, con la mia maglia bianca bianca da cui si intravedono i capezzoli turgidi legati al freddo di quella mattina.

Ringrazio la luce della porta finestra accanto a noi.

Vedo Daniele squadrarmi mentre scendo sul suo petto con gli occhi.

La t-shirt che le arriva a metà coscia, mi fa strepitare qualcosa dentro i pantaloni.

Scuoto la testa per riprendermi, non funzionerebbe comunque con tutta la coca che ho già pippato.

Faccio il caffè per lei ogni mattina, ho quasi imparato a fare il cappuccino.

Erano anni che non mi impegnavo così tanto su qualcosa, nemmeno quando il mio amore era rivolto alla mia ex, Clarissa, ero così premuroso e protettivo. E piuttosto, geloso...

«Buongiorno bimbi», saluta lei, muovendo i ricci folti su una spalla e cominciando a camminare verso di noi.

Verso il latte nel pentolino per scaldarlo e farne una schiuma subito dopo, girandomi alla sua voce squillante riecheggiare nella mia testa.

Daniele mi fa gesto di pulirmi il naso, mentre si tiene con un braccio appoggiato alla scrivania della cucina. Con l'altra mano, sorseggia il suo caffè tenendo tra le dita una sigaretta.

Ha anche lui il petto nudo, facendo sembrare i suoi tatuaggi un dipinto enorme di qualche artista ottocentesco.

A volte vorrei avere il suo fisico per compiacere Aurora, anche se poi so che lei non è così attratta da ragazzi estremamente definiti e muscolosi.

Sulle spalle del mio migliore amico, noto le macchie del sole essere coperte da una lunga frase in inglese, che colpisce i miei occhi appena si muove avanti a me per darmi l'opportunità di pulirmi con il dorso della mano.

«Quindi?» chiede spensierato Daniele abbassando il capo verso di lei, inducendomi al nervoso. «Vieni con me in palestra e poi ti accompagno dalla tua amica?» lei annuisce con un piccolo sorriso in viso.

Le sue labbra rosee mi fanno sognare a quanto le vorrei sopra le mie, in ogni momento.

Poi mi risveglio, il sentore che qualcosa si bruci comincia ad arrivarmi alle orecchie. Mi giro spegnendo il fuoco mentre il latte si è già gonfiato.

«Dopo mi passi a prendere tu, Ale?» chiede lei, appoggiandosi su una sulle sedie da bar vicino a Daniele che la osserva ancora attratto.

Protende poi il cappuccio alla bocca. Ne beve un sorso, rialzandosi subito.

«Certo, bestiolina» rispondo ricevendo un'occhiataccia fulminante da parte di Daniele, che subito si allontana per vestirsi. Io faccio spallucce, non mi sembra di aver detto nulla di male.

Sbuffo quando devo pensare che la maggior parte del tempo, oggi lei starà con Daniele.

Dopo, penso a stasera e, al fatto che questo mancherà dal lavoro ed un altro po' di fortuna potrei essere il cameriere di Aurora, che al locale si fa chiamare Anastasia.

Sento i due discutere ancora prima di uscire.

Non passa un giorno che quei due non litigano.

Per quello secondo me, senza farlo apposta, sarei un buon partito per lei.

Io odio litigare, e in più, non abbiamo mai litigato da quando ci conosciamo.

Aspetta e vedi.

Sento una vocina recidere in anticipo quel pensiero.

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