11. 𝐅𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐢 𝐁𝐫𝐮𝐭𝐭𝐢. (2/2)
𝑵ello zaino spero comunque di avere tutto, tra sigarette, libri e soldi.
Ormai non capisco più niente quando si tratta di uscire di fretta.
D'un tratto però qualcosa mi distrae, un colpo al cuore. Quando passo accanto al Glaskin Café, sulla strada di andata sento una ragazza iniziare a canticchiare "If We Would Be Together", la prima canzone dell'album dei ragazzi.
Guardo questa alzando un sopracciglio, mi giro per vederla entrare dentro la caffetteria e sparire.
Giro il volto verso l'interno del bar, per vedere in televisione il video della canzone.
No...
Le mie mani giungono sopra le labbra per coprire il mio stupore, in un gesto quasi incosapevole.
Non ci posso credere...
I ragazzi hanno uno fatto il video musicale della canzone.
Il regista è Thomas Raimond. Non io.
Mi viene da piangere, mi hanno appena... tradito!? Comincio a correre.
Le mie gambe allungano così tanto il passo, che non riesco a sentire le lacrime che mi rigano il viso.
Tiro sul il cappuccio.
Sento altre persone canticchiare quella canzone, li vorrei urlare di andare a 'fanculo a tutti. Adesso cosa faccio?
Piango più per il fatto che probabilmente ci litigherò di brutto, che per il video in sé, è una gran delusione vedere qualcuno non mantenere la propria promessa per la prima volta dopo anni, per cosa? Un briciolo di fama? Una firma su un contratto?
Continuo a correre, i pensieri mi chiudono completamente in una bolla oscura dove la città corre alle mie spalle.
Fin quando non sbatto violentemente contro qualcuno, la spallata mi sposta facendomi finire quasi a terra.
Alzo lo sguardo timidamente, con ancora le lacrime che non si placano.
I miei occhi incontrano altri due, dal color caramello al quale, mi fondo completamente per qualche secondo.
«'Sta attenta! Bog!», mi urla il ragazzo, i suoi capelli rasati sono castano chiaro.
Si aggiusta il giubbotto come faccio io, mi scosto scusandomi.
Accorgendomi solo dopo che è Kiril Morein e, deduco trovarmi vicino alla palestra. Ignorando il fatto che è famoso, ascolto le parole di Nate quando mi diceva di non devo reagire troppo nell'incontrarlo così spesso. Cerco di calmarmi, il giovane uomo continua a guardarmi, si allontana. Vuoi una foto?
Inizio a camminare lasciando stare, sono solo nervosa ma almeno ho smesso di piangere.
Kiril Morein è riuscito a distrarmi e farmi calmare andandomi semplicemente contro. O meglio, io gli sono andata contro...
Non mi sento pronta per due ore di seguito di una lezione di sceneggiatura.
Dobbiamo scrivere una sceneggiatura e compilare uno storyboard per un cortometraggio di un massimo di dieci minuti ed un minimo di due. Avevo già un idea, sarebbe stato perfetto.
Avevo cominciato prima della consegna a scriverne le prime frasi, le prime scene.
Sarebbe stato un videoclip perfetto per i miei due coinquilini.
Peccato che loro l'avevano già completato... da soli, con delle poche immagini avevano avuto un idea completamente diversa dalla mia.
Vedo l'edificio della scuola alzarsi sopra le mie spalle mentre cammino verso esso. Perché mi devo rovinare la giornata non appena inizia?
Salgo per la reception prima di vedere Natalia da sola, Jake non c'è.
Fortunatamente... mi viene da dire.
Sono già distrutta e mi sono svegliata da poco più di due ore.
Guardo Natalia incontrare il mio sguardo mentre salgo,le scale del primo piano, sventola la mano per salutarmi.
Per poi arrivare avanti a lei, i suoi capelli sono raccolti in una coda alta e il viso cosparso di lentiggini sembra afflitto. Alle orecchie a le cuffie, queste contornate da vari orecchini come le mie. Leggo sul suo iPhone la canzone che suona alla sue orecchie, prima di sentirla: If We Would Be Together, Sucker Punch.
Oh mio dio, anche lei!
Natalia allunga un auricolare per farmi sentire, era il ritornello che suonava.
"If We Would Be Together
I could stare at your eyes forever
There would nothing you can do
If i need you here and ever away"
La so a memoria, da quanto Tradis mi aveva sfondato i timpani, aveva provato lo stesso acuto per giorni - seguito a ruota da Nate ovviamente - e giorni prima di registrarlo.
Aggiustando qui e là, provando perfino a cambiare qualche parola... ma a me sembrava perfetto.
«Nat», abbasso la cuffia con una mano, non sa che il regista del video che si riflette nello schermo del cellulare, non sono io. «Il regista del video... è anche il produttore...»
Lei rimane stizzita, mette in pausa la canzone per rimanere scioccata quanto me.
Mi stringe tra le sue braccia in una manciata di secondi senza dire niente, risulta essere una notizia brutta anche per lei, che sapeva quando ero emozionata di concludere il mio primo vero lavoro da regista. Ma non poteva accadere più.
I ragazzi avevano il loro video ed io l'idea di una sceneggiatura che non si sarebbe mai realizzata.
Un offesa all'orgoglio che stava marcendo nel mio cuore.
«Mi dispiace così tanto, Rory», si stacca dall'abbraccio con le mani sopra le mie spalle cercando i miei occhi neri. «Non credevo, non sapevo neanche del video...» conclude, io cerco di fare un sorriso forzato e mi allontano da quel gesto, per allungare il passo insieme a lei verso l'aula quarantanove.
«Neanche io, fino a stamattina... credo che arriverà un tour molto presto Nat», lei mi guarda attenta alle mie parole, «non sono pronta, sinceramente.»
Alla soglia delle due porte aperte confronto l'aula piuttosto differente dalle altre, piccola che fa spazio solo alla cerchia di studenti più ristretta e al professor Hawk.
«Buongiorno Sarnano, Buongiorno Johnson», ci accompagna la sua voce.
Io e la mia amica ci sediamo ai banchi, i computer della Apple ricoprono tutti i tavoli presenti nella stanza disposti in file continue di sei banchi. In totale saranno trentadue.
Riesco a prendere posto infondo, mentre Natalia, si accascia sulla sedia affianco alla mia.
«Tranquilla Rory, tempo al tempo... e poi dai credi che non ti portino con loro?»
Il mio mento si spinge all'insù disturbata da quella domanda, non sono affatto sicura di questo ed in più anche se volessi non potrei.
I miei studi? Il lavoro? L'appartamento? Daniele e Alessio?
Penserei prima ai miei di sogni.
«Non so Na-»
Il professor Hawk mi risparmia le lamentele sbattendo un grosso libro sulla cattedra, richiamando l'attenzione di tutti gli studenti.
Senza averci fatto caso, l'aula dipinta di lilla si è riempita di persone.
«Bene signori e signorine, oggi dovrete presentare la vostra idea, non mi importa se non l'avete pensata. Dovrete esporla, in qualsiasi caso.», il professore allunga lo sguardo su ogni studente, come un falco in cerca di una preda succulenta.
Ed arriva proprio alla più debole della classe. «Sarnano, visto che ha tanta voglia di parlare perché non iniziamo proprio da lei, si alzi!»
Non mi alzo. Nat mi dà una spintarella con una spalla con gli occhi attenti su Hawk.
Ok, mi alzo.
«Beh, io avevo un'idea... era per un videoclip musicale, ma non credo sia più il caso professore...», allungo il passo verso di lui sfilando dallo zaino, il quaderno dove ho abbozzato un piccolo storyboard scarabocchiato.
Più per capire io che gli altri.
Arrivando alla cattedra, espongo questo sotto gli occhi chiari del professore. I suoi capelli grigi sono abbassati sulla fronte, la barba del medesimo colore è curata.
«Hai scritto il soggetto Aurora?» chiede risultando il triplo più calmo rispetto a quando si è presentato poco prima, rilassato dal fatto che una delle sue studentesse preferite aveva svolto il compito, almeno per metà.
«No...», rispondo sinceramente, «è stata un'idea veloce balzata e scritta» allungo il foglio.
«Ok, basta che domani me la porti scritta. Johnson, fammi vedere la tua.» continua il professore mandandomi al posto.
Nel frattempo che Natalia chiacchiera sul suo progetto con il professore cerco di abbozzare, una prima stesura sgrammaticata e raffazzonata della mia idea. Tanto per portarla e non scrivermela in fretta e furia domani mattina, prima di venire qua.
Ho cercato di mettere insieme l'idee: un primo incontro tra un ragazzo e una ragazza che per la prima volta si incontrano in discoteca, ma che questa non è altro che la sua più grande tristezza, depressione e rabbia che il ragazzo prova in forma di donna.
Le parole sulla tastiera vengono fuori come uova d'oro, anche se rileggendolo probabilmente la mia professoressa del liceo di lingua inglese si sarebbe messa le mani nei capelli.
Mi domando ancora come abbiano fatto i ragazzi a nascondermi una cosa così grande, o addirittura, mentirmi.
Quando non c'ero avevano realizzato il video? Senza di me ma anzi con quel Thomas Raimond, che odio.
Quando la lezione finisce, io e Nat scendiamo alla caffetteria, ho bisogno di una tisana calda... qualcosa che possa calmarmi.
Non ne posso più di pensare solo esclusivamente ai miei coinquilini e la loro musica.
Natalia sembra essere tranquilla, la sua idea sembra piacere al professor Hawk.
Scende le scale dietro la mia ombra, i suoi capelli rossi brillano insieme alla poca luce che filtra dalle finestre ai nostri fianchi. Alla caffetteria prende un caffé mentre io una camomilla... non mi addormenterei mai tanto, neanche a morire.
«Comunque, secondo me, dovresti parlargliene...» mormora.
Giro lo zucchero grazie all'aiuto di un bastoncino di legno, più lentamente, con lo sguardo puntato sui suoi occhi scuri.
«Non so Nat, mi sento così abbandonata se loro mai dovessero andarsene, però, mi sento anche un'egoista... è il loro sogno...»
Sono così stressata che le mie mani dopo un sorso vanno a messaggiarsi le tempie.
Natalia mi accarezza la schiena mentre io mi piego, prendo una sigaretta mentre usciamo dall'edificio e con l'aiuto di un BIC rosso, inizio a fumare.
«Credo che hai bisogno di riposare, lavoro e accademia ti stanno dando un po' alla testa Rory, ti porto io?» annuisco debolmente mentre un'altra nuvola di fumo compare dalla mia bocca.
Il viaggio verso casa è così veloce che non ho il tempo di salutare nemmeno Natalia che ancora vorrei rimanere al suo fianco. Con i suoi consigli e le nostre risate. Ma decido comunque allungare il passo per entrare verso il mio appartamento, pensierosa e confusa.
Come posso affrontare il discorso?
Non voglio arrabbiarmi per il video ma voglio risultare offesa e, come metto anche in mezzo il tour? Non so nemmeno se devo metterlo in mezzo...
Finché spingendo la porta, mi ritrovo nell'appartamento sbagliato.
«Auri? Non si bussa?» chiede Daniele, sono così presa dai miei pensieri che sono entrata all'appartamento del piano di sotto. La porta era appoggiata solamente, perché?
«Anti-ladri voi due eh...» rispondo sforzando un sorriso e indicando la porta aperta.
I due ragazzi si stanno allenando. Stanno procedendo a fare una serie di flessioni. Io poso lo zaino sulle mattonelle bianche del pavimento e la giacca sopra questo.
Alessio si accorge subito del mio sguardo stanco e deluso, mentre io sposto gli occhi il suo fisico asciutto costernarsi di tatuaggi lungo il fianco, macchiandogli le costole di un grosso cobra che gli arriva sotto l'ascella grigio e nero.
«Com'è andata?» domanda alzandosi e allontanadosi verso la cucina per prendere dell'acqua.
Parecchio male.
«Bene» rispondo mentendo, anche Daniele si alza per accompagnare l'amico.
Io allungo il mio passo verso il divano, stendendomi come fosse casa mia.
«Cos'è successo?» domandano all'unisono senza nota di emozione nella voce. Mettendo una mano sotto la testa, mi rilasso sul morbido materiale.
«Ho fatto la sceneggiatura per il videoclip di Tradis e Nate e, indovinate?» mi interrompo iniziando a guardarmi il soffitto senza cercare una risposta, «Tradis e Nate avevano già un video, senza avermelo neanche detto, quei due hanno già monetizzato e fatto un sacco di visualizzazioni...» concludo, i due mi guardano.
Alessio fa cenno a Daniele di avvicinarsi alla mia figura stesa. Sembra strano non parlino insultandoli del tipo: "che stronzi!", me lo aspetterei da due come loro.
«Insomma ci manca solo che i due organizzino un tour e, "addio Aurora"! No!?» chiedo ironicamente mentre i ragazzi arrivano avanti a me.
Daniele si siede vicino ai miei piedi con le Vans allacciate ad essi mentre Alessio si sposta vicino alla testa.
La quale alzo per farlo sedere e riposarmi sulle sue ginocchia. I due ancora non parlano. Qua c'è qualcosa che non va.
«Se facessero un tour...», inizia Daniele, alzando le sopracciglia con un sorriso stampato in volto, «sapresti già dove vivere!», accenna una risata che però mi fa subito corrugare il volto in una smorfia, loro sanno qualcosa.
Mi alzo il posiziona piegata, il mio sguardo incontra subito quello del mio amico.
«Cosa sai, Daniele?»
Esso non risponde, facendomi allarmare.
Un silenzio al quanto imbarazzante si inizia a creare nella stanza.
«Credo che dovresti parlare per bene con i ragazzi...» risponde per lui Alessio, facendomi alzare di scatto dal divano.
Senza nemmeno salutarli e senza nemmeno prendere le mie cose abbandono quella situazione.
Mi sento vuota anche se un cumulo di emozioni mi sta riempiendo la pancia.
Salgo a due a due tutte gli scalini che dividono l'appartamento dal mio.
Aprendo la porta, trovo subito i due Tradis attaccato al cellulare, l'altro ragazzo guarda un film.
«Aurora!», sorride Nate.
Sbatto la porta, avvicinandomi di scatto ai due. Infuriata.
«Avete qualcosa da dirmi?»
Tradis si alza improvvisamente così come fa Nate che però si allontana, mettendo in pausa il film.
«Senti, Auri, noi abbiamo chiesto se potevi essere tu la regista del video... ma-», si interrompe Tradis, cercando di guardare altrove mentre io rimango nervosa sul posto, come se aspettando la notizia avrei preso l'occasione di andarmene.
«Ma?» insisto.
«Ma Raimond non ha accettato. Il contratto che abbiamo firmato. Tutti i videoclip sarebbero stati registrati da lui...»
Un grande sospiro si innalza nella stanza dopo aver fatto buttare fuori il rospo ad entrambi, ma resta ancora da chiarire un altro fatto, piuttosto triste.
Quello che mi terrorizza più di tutti quello che solo a pensarci mi viene il volta stomaco, la pelle d'oca e mille altre emozioni orribili.
Guardo Nate che incontra il mio sguardo.
I suoi occhi blu sono spenti, sembrano tristi al contrario di stamattina appena sveglio.
«Avete altro da dire?» chiedo insicura, restando immobile.
Ogni mio arto risulta essere congelato da quella mia stessa domanda.
Sono terrorizzata, seriamente.
«Il disco ha riscosso successo...e, abbiamo il tour in alcune tappe degli Stati Uniti...» chiarisce Nate, abbassando subito gli occhi verso la sua felpa nera.
In pochi attimi sento il mio cervello avere più il controllo degli altri che sembrano molli, il cuore sembra fermarsi e la pressione svanire.
Mi sento cadere e, poi... il buio.
🩷
Prendo ispirazione da Alessio per dire: "TAN-TAN-TAN!"
Ve lo aspettavate?
Ahahaha
Comunque volevo fare un gran ringraziamento per 1K! 😍
Vi adoro, davvero e, proprio per questo... RULLO DI TAMBURIII
questa settimana avrete
2 aggiornamenti per Beside Me!🩷
Eh già, solo grazie all'iniziativa di questa settimana faetherstudios ha avviato la Faethers Week!
Iniziativa che coinvolge due pubblicazioni al giorno per ogni storia già pubblicata di Faethers, sparse ovviamente per tutta la settimana - più una sfida tra di noi per portaci avanti che altro hahaha - COMUNQUE, avrete anche il capitolo 12 entro fine settimana!💜
Come avete passato Halloween?🎃
Io avrei voluto pubblicare il capitolo speciale, ma si trova purtroppo più avanti, quindi ciccia.
È iniziato novembre, cosa bolle in pentola? Siete pronti per questa Faethers Week!?
Gnam Gnam🍲
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