CAPITOLO 7
Sono di fronte allo specchio e mi guardo, ho lo stomaco in subbuglio. Soffio via i capelli davanti al viso. Ho caldo, credo sia colpa dell'agitazione. Sono passati due mesi dalla proposta di Erik e per confermare la sua imprevedibilità ha scelto il mio compleanno come giorno del nostro matrimonio. È stato paziente, ha atteso che finissi gli studi e con calma anche se in poco tempo abbiamo organizzato il nostro matrimonio.
«Tesoro il vestito.»
Mi volto verso Claire e le sorrido. Sono nervosa, non dovrei ma lo sono. Tamburello le dita seguendo il ritmo della musica in sottofondo e attendo che lei mi mostri il vestito scelto da Erik. Inusuale come fatto, ma sono stata io a prendere questa decisione. Stupiscimi gli avevo detto. Mi piace essere stupita, la fiducia che ripongo in lui è talmente tanta che gli darei la mia vita sicura che se ne prenderebbe cura nel migliore dei modi.
«Sappi che ha scelto l'abito con la mia supervisione, ma devo ammettere che quell'uomo ha buon gusto e sembra conoscerti nel profondo in tutti i sensi» commenta Claire mentre apre la sua cabina armadio. Ti prego fa che sia semplice ma elegante. Incrocio le dita nell'attimo in cui lei esce con l'abito. Si avvicina lo mette in mostra e esclama «questo è un signor abito».
Un modello elegante e sofisticato, bianco e interamente ricoperto di pizzo. Con le dita tocco il tessuto e ne ammiro i dettagli affascinata. Ha una seducente scollature contornata dal pizzo. Lungo e aderente nei punti giusti.
«È perfetto» dico incantata.
«È quello che ho pensato anch'io quando Erik l'ha scelto».
Prendo un respiro profondo, accidenti, sto per sposarmi veramente.
Indosso l'abito facendo attenzione all'acconciatura e il trucco. Claire gira intorno e osserva che l'abito sia in ordine e in fine sentenzia «sei nata principessa».
Rido di gusto perché lei vede qualcosa che io non vedrò mai. A volte mi sembra di avere l'eleganza di un elefante per non parlare dei miei gusti in fatto di abbigliamento.
«Direi che possiamo andare».
Guardo il mio riflesso e ciò che vedo mi piace. Speriamo che lo sposo apprezzi la trasformazione.
«Hai indossato la giarrettiera vero?» chiede la mia amica mentre mi avvio alla porta.
«Sì tranquilla, ho il vecchio, nuovo, prestato e per finire il blu».
Vuole che sia tutto perfetto e devo dire che il suo aiuto è stato fondamentale. In questo modo ha potuto supervisionare i preparativi mentre Erik decideva sul da farsi.
Apro la porta e davanti mi trovo un uomo bellissimo, mio cognato.
«Sei bellissima Elisa».
«Anche tu stai molto bene». Sorride mentre mi passa il bouquet di rose bianche.
«Portala fin da lui sana e salva» supplica la mia amica alle mie spalle. Ci guardiamo divertiti ma nessuno dei due ribatte.
Usciti dalla casa di Claire saluto la mia amica che prende la macchina e va via.
«Con "arrivare in ritardo" cosa intendevi ieri?» mi chiede lui mentre saliamo nella sua macchina. Mi siedo sul sedile posteriore e cerco di rilassarmi.
«Solitamente la sposa arriva in ritardo ma dopo quello che è successo la prima volta non credo sia una buona idea».
Erik darà di matto se arrivo in ritardo e non voglio che niente rovini questo giorno. Deve essere perfetto, come l'abbiamo sognato.
«Sono emozionato, mi hai dato una grossa responsabilità».
Lo so bene, non dimenticherò mai la sua espressione quando gli ho chiesto di accompagnarmi all'altare. È rimasto a fissarmi per diversi minuti e quando si è svegliato dallo stato di shock mi ha abbracciato.
«Sei come un fratello Lukas, non avrei potuto scegliere qualcun altro».
Lui mi guarda dallo specchietto retrovisore e mi fa l'occhiolino.
«Donna è riuscita a liberarsi per il matrimonio?» gli chiedo. Da alcuni mesi frequenta una ragazza straordinaria. Un'insegnante di lingue. Credo che questa sia la volta buona per costruire una relazione lunga e duratura. Quando ho conosciuto Donna a pelle mi è stata simpatica, è una ragazza socievole e con il senso dell'umorismo, cosa che ai fratelli Truston manca.
«Non poteva mancare al tuo matrimonio. Ci aspetta. Ora ti metto un po' di musica e tu non devi fare altro che rilassarti».
«Sei molto premuroso. Grazie per tutto Lukas».
«Sarò sempre in debito con te. Hai permesso che avessi una famiglia e questo vuol dire molto. Sei una ragazza speciale e mio fratello è uno stronzo fortunato».
Rido di gusto.
«Fidati, tra i due la più fortunata sono stata io».
Erik è riuscito a far tornare in me la voglia di vivere. Con i suoi modi particolari ha fatto si che reagissi.
Guardo fuori dal finestrino la mia amata città che non dorme mai, sempre caotica. Eppure in tutto questo caos Erik ha scovato un posto perfetto dove sposarsi. Sapeva che amavo correre a Central Park per scaricare la tensione, e poi non lo so ma ha qualcosa di magico. Quando ho letto l'invito non volevo crederci, il nostro matrimonio si svolgerà a Ladies Pavilion, un gazebo immerso nel verde con la vista sul lago e con i grattacieli sullo sfondo. Non so come gestirà i media visto che non è un uomo che passa inosservato. Al nostro matrimonio ci saranno in tutto una ventina di persone, perché a entrambi piace qualcosa di intimo anche se il luogo scelto non è il massimo della privacy.
Arrivati nel viale che porta a Ladies Pavilion mi sale un groppo in gola. Sono impaziente di rivedere Erik, nervosa perché non mi piace essere al centro dell'attenzione.
La portiera si apre e Lukas mi porge la mano in modo galante. Sorrido appena e lui sembra accorgersene.
«Andiamo e facciamo vedere chi sono i più belli della festa» commenta. Sta cercando di distrarmi e funziona. Stavolta il mio sorriso è spontaneo. Si drizza, e allarga leggermente il braccio per permettermi di appoggiare la mano. Mi avvicino ancora e lascio uscire fuori tutta l'aria che ho nei polmoni.
«Sono pronta».
Lo sono davvero. Voglio diventare la moglie di Erik Truston.
Percorriamo lentamente il viale alberato e solo allora sollevo lo sguardo verso il gazebo. Il cuore martella nel petto, il fuoco mi invade. Mi stringo ancora di più a Lukas.
«Andrà tutto bene» sussurra mentre appoggia la sua mano sulla mia.
Cerco tra le persone gli occhi che amo e quando li trovo il mondo si ferma. Lui mi sorride, si sistema la giacca e infine fa quella cosa che mi ha reso del tutto pazza. Mi parla con gli occhi. Ogni mio passo è accentuato dal battito del mio cuore, batte forte solo per lui.
«Ti sta mangiando con gli occhi» commenta Lukas divertito.
Non reagisco perché io sono stata rapita da quegli occhi, da quello sguardo che vuol dire tutto.
Arrivo accanto a lui e non mi sono resa conto di aver sfilato davanti agli invitati, ero troppo presa da lui per preoccuparmene. Gli sorrido e lui ricambia.
Il ministrante inizia il rito ma noi siamo persi l'uno nell'altro. Nessuno dei due sembra intenzionato a distogliere lo sguardo ed è qualcosa di magico. I suoi occhi sono luminosi come non mai, carichi d'amore proprio come il mio cuore ha sempre sognato. Nonostante tutto siamo arrivati fino a qui, io e lui contro ogni avversità. La vita ci ha messo alla prova diverse volte ma alla fine di tutto noi non ci siamo persi anzi, il nostro legame è diventato più forte di prima.
«Vuole lei Erik Truston accogliere come sua sposa la qui presente Elisa Ston?»
Non distoglie lo sguardo, inclina la testa leggermente e io osservo come le sue labbra si dischiudono lentamente.
«Sì, lo voglio».
Stringo il gambo del bouquet con forza. Respira, non farti prendere dal panico proprio ora. Oh cielo sto per diventare sua moglie. Non cambierà niente, è solo una formalità dopotutto. Viviamo già insieme, ormai siamo una famiglia eppure, in questo momento, dentro di me sta accadendo qualcosa che non so se sono in grado di gestire. Panico, paura, confusione.
«Vuole lei Elisa Ston accogliere come suo sposo il qui presente Erik Truston?»
Vorrei scappare, ma vorrei che lui venisse con me. Perché solo ora l'idea di sposarlo mi sta spaventando. Per quale ragione dovrei avere dei dubbi se fino ad ora non ha fatto altro che dimostrare l'amore che prova. La sua mano sfiora la mia e solo allora mi rendo conto di essere stata in silenzio più del dovuto. Che stupida. Come posso avere dei dubbi sul futuro, basta guardarlo per rendersi conto che nessuno potrà amarmi quanto mi ama lui. Mi proteggerà, farà si che io mi senta sempre a casa come ha fatto in questi anni. Alla fine lui è il sole dopo la tempesta. Il mio amore folle e unico che capita solo una volta nella vita. Mi scruta con attenzione, sta per dire qualcosa ma io lo precedo.
«Lo voglio» dico convinta.
Il suo viso si rilassa, sospira profondamente e stringe la mia mano. Intreccio le dita alle sue e solo allora riesco a respirare a fondo. Andrà tutto bene.
«Per i poteri conferiti dallo stato, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa».
Si avvicina e come nelle migliori scene di un film mi bacia mentre le sue braccia mi avvolgono.
«Ti amo Mr Truston».
«Ti amo Mrs Truston».
SCUSATE IL RITARDO MA HO AVUTO PROBLEMI CON IL PC.
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