CAPITOLO 33
PRIMA DI INIZIARE IL CAPITOLO DEVO DARVI UNA NOTIZIA😊
La mia prima presentazione si terrà alla Mondadori di Castellammare Stabia il 17 Novembre alle 18.30. Parlerò della serie Falco e non solo. Mi farebbe piacere incontrarvi. Vi aspetto numerosi 😚
Ricordo che l'ingresso è gratuito e non c'è l'obbligo di acquisto.
Capitolo 33
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco: chi è quella donna così pallida, così provata, senza trucco, i capelli che non hanno nessuna direzione.
Sento la pressione che ondeggia. È una compagna turbolenta oggi, se ne va e poi ritorna improvvisamente. Ma questo mi scompensa e il mio fisico non sa più come reagire. Meglio lasciarsi andare, ma ora non posso farlo più. Ho fatto le analisi ed è confermato, aspetto un bambino. Non so come la prenderà lui ma per quanto mi riguarda sono felice e spaventata per la notizia. Aspetto un bambino da quattro mesi e non me ne sono resa conto a causa della sofferenza che provavo. Dovrò fare una visita di controllo, vorrei vedere se il mio bambino sta bene e poi penso che prima di tutto questo dovrò dirlo a lui. Ritorno in camera e tiro fuori dal primo cassetto del comodino la scatolina che ho comprato ieri. Ho pensato che il modo migliore per dargli la notizia era quello di regalargli un ciuccio. Più chiaro di così non si può. Vado verso la cucina, lo sento mentre fruga tra i pensili. Guardo la scatolina color avorio e respiro a fondo, spero che vada tutto bene. Non mi aspetto che sia felice e mi abbracci, non lo farà perché da quando siamo usciti da quella palestra e la consulente ci siamo ignorati. Io continuo a mantenere la mia posizione e lui la sua, praticamente siamo due estranei nella stessa casa.
Appoggio la scatolina sul tavolo e mi siedo dalla parte opposta. Lui si volta, mi guarda ma non dice niente e poi la sua attenzione viene attirata dall’oggetto estraneo sul tavolo. Si avvicina a grandi falcate, guarda la confezione sospettoso.
«È per me?»
«Sì».
Punta lo sguardo nel mio e apre la scatolina. Improvvisamente ho caldo, mi sudano le mani. Non dovrei essere agitata eppure lo sono. Il suo sguardo si sposta sul contenuto della confezione, prende il ciuccio e lo osserva accigliato. E poi si ferma improvvisamente, mi guarda sconvolto e io non riesco a capire se è felice o arrabbiato.
«Sei incinta?» chiede.
«Sì»
Lui gira intorno al tavolo, si avvicina a me, sposta la sedia su cui sono seduta e si accovaccia per mettersi al mio livello. la posiziona di fronte a lui.
«Da quanto sei incinta?» domanda scrutandomi con attenzione.
«Credo da quattro mesi».
«Credi?» chiede in tono più aspro. Lo guardo non comprendendo il suo cambio di umore, non riesco a capire dove vuole arrivare.
«Ho fatto il test, ma non so dirti con esattezza quando è successo se prima non faccio un controllo approfondito». Le sue domande mi irritano, non mi piace essere messa sotto pressione.
«L’ultima volta che siamo stati insieme era più di quattro mesi fa, e se fosse successo allora adesso si vedrebbe un filo di pancia» dice pensieroso. Scatto in piedi ferita nell’orgoglio per la sua insinuazione.
«Non provarci neanche Truston, non ho bisogno del tuo appoggio per avere mio figlio. Ma non provare a insinuare che non è tuo perché giuro che ti uccido con le mie mani».
Lui non si scompone. Mi guarda con astio e non mi piace proprio.
«Andiamo a fare il controllo e poi si vedrà» sentenzia lui come se fosse il padrone del mondo. «Non c’è nulla da vedere, io avrò questo bambino con te o senza di te».
«Come puoi volere il figlio di chi detesti» tuona lui sbattendo le mani sul tavolo, facendomi trasalire.
Brutto stronzo io ti detesto ma purtroppo ti amo anche. Vorrei allontanarmi da lui ma non ci riesco.
«Avremo un bambino. Ci viene data nuovamente la possibilità di creare la nostra famiglia eppure noi siamo sempre punto e a capo. Continuiamo a litigare, non riusciamo a trovare un punto d’incontro».
«Ho paura» confessa. Le sue mani mi cercano, mi trovano. Mi solleva dolcemente e mi fa sedere sulle sue gambe. Mi stringe a sé con fare protettivo.
«Non devi, andrà tutto bene» dico decisa.
«Mi dispiace per tutto quello che ho fatto. Implorerò il tuo perdono per tutta la vita» sussurra tra i miei capelli.
«Voglio provarci Erik, voglio tornare ad essere felice ma non so quando avverrà».
«Ci sarò io con te. Insieme possiamo tutto».
Mi lascio cullare tra le sue braccia e finalmente dopo tanto tempo io mi sento in pace.
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