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CAPITOLO 12

Mi sento vuota senza di lei, non sono più io. Non rispondere alle sue chiamate è stata dura. Mi  ha anche mandato diversi messaggi, ma non ho risposto. Vorrei tanto spiegarle, ma non posso. Se sapesse il motivo della mia lontananza si arrabbierebbe con Logan. Ho così tanto bisogno della mia amica, vorrei sentire la sua voce, lei è l'unica che mi conosce bene. So che le sembra strano il mio silenzio, e sicuramente verrà a farmi visita. Non so cosa dirle se si presenta alla mia porta. Se mento, so che lo scoprirà.

«Ehi, tutto bene?», le braccia di Erik mi avvolgono, mi è stato molto vicino in questi giorni. Lui sa quanto sia importante Claire per me.

«Mi manca tanto.»

«Lo so piccola.»

Si può dire che ho passato gli ultimi quattro giorni in questo stato. Non faccio che pensare a lei, è  come se mi mancasse una parte di me. Non siamo mai state cosi tanti giorni senza sentirci. Vorrei fare qualcosa, ma non so cosa.

Il mio cellulare, appoggiato sul tavolo, inizia a squillare. Vedo il nome Claire lampeggiare. Impotente aspetto che smetta. In seguito arriva un messaggio.

Mi spieghi che problema hai? Perché non rispondi alle mie telefonate? Sappi che sto venendo a prenderti a calci nel culo.

«Sta venendo qui», dico, in preda al panico. Cammino senza una meta con lo sguardo perso. Cosa le dico quando la vedo? Se mento lo capisce, mi conosce troppo bene. Ma non posso neanche dirle "Sai tuo marito mi vuole fuori dalla tua vita", andrebbe su tutte le furie.

«Cerca di calmarti.»

«Calmarmi? Tu non hai idea di com'è fatta. Capirà che c'è¨ qualcosa sotto», dico agitata.

«Di solo che non hai avuto tempo», ribatte lui sereno.

«Oh, andiamo Erik. Pensi veramente che ci caschi? Lei è Claire. Sa benissimo che per lei ci sono sempre.»

Il campanello suona facendomi trasalire. 

E' già qui? Qualcuno mi aiuti. Mi nascondo come una bambina dietro a Erik. Lo sento ridacchiare per il mio gesto.

«Ho capito, vado io», dice sbuffando.

Rimango ferma immobile a guardarlo mentre si avvicina alla porta. Mi guarda scuotendo la testa e abbassa la maniglia.

«Dov'è quella stronza?», squittisce Claire, arrabbiata.

Mi aspetto che Erik cerchi di calmarla invece lui si comporta da vero stronzo qual è. Con molta tranquillità si sposta indicandomi.

La mia amica sporge la testa e mi guarda in modo glaciale.

«Tu. Mi stai ignorando di proposito. Perché?», chiede, mentre si avvicina minacciosa.

«Non ti sto ignorando, è solo che non ho avuto molto tempo.»

Lei si ferma, mi studia e poi esclama. «Mi prendi per il culo? Voglio sapere perché mi stai evitando?»

Sto per rispondere, ma la mia attenzione viene attirata da qualcun altro, c'è anche Logan. Di male in peggio.

Lui non capisce quanto è importante lei per me. Non mi ha chiesto una cosa da poco.

Mi dispiace amica, ma lo faccio per il tuo bene.

«Claire». dico con lo sguardo fisso su Logan. Sembra impaurito, lo vedo deglutire mentre sposta lo sguardo su Erik. Nessuno riuscirebbe a credere a ciò che sto per fare.

«Credo che sia meglio per entrambe che le nostre strade si dividano», dico con voce tremante. «Dovresti pensare alla tua famiglia, risolvere le divergenze e non perdere il tuo tempo con me».

La guardo mentre diventa pallida, come darle torto.

Sento pizzicare gli occhi, non posso piangere. Lei capirebbe.

«Scusatemi, vado a riposare perché non mi sento bene», mento. Mi allontano senza voltarmi indietro. Non posso guardarla negli occhi, fa troppo male.

L'ho lasciata senza parole, non ha detto niente. Sembrava pietrificata.

Sono una persona orribile, come ho potuto dire quelle cose.

Entro in bagno e mi lascio cadere sul pavimento singhiozzando.

Mi mancherà tutto di lei, tutto. Le lacrime scendono a fiumi, non posso fermarle, non ci riesco. Vorrei urlare, rompere tutto. Sono solo una stupida. Ho agito d'istinto senza pensare alle conseguenze.

Sono chiusa in bagno a piangere, non so da quanto tempo. Sono in uno stato pietoso, ma non riesco ad essere forte. Ho rinunciato alla mia migliore amica, per salvare la sua vita matrimoniale. So che mi odierà a morte per il mio comportamento, sicuramente sarà sconvolta.

La porta del bagno si apre e ne entra l'unica persona che non voglio vedere, Logan.

«Vattene. Hai ottenuto quello che volevi, ora sparisci», urlo in lacrime.

Si avvicina sedendosi accanto a me.

«Mi dispiace, non volevo questo», sussurra. Sembra realmente dispiaciuto, nel suo sguardo non vedo rancore.

«Prenditi cura di lei, se lo merita dopo tutto quello che ha passato», dico singhiozzando.

«Di cosa parli?», chiede confuso.

«Sai bene di cosa parlo, la sua infanzia.»

«Elisa, giuro che non so di cosa parli.»

Possibile che non gli abbia raccontato di quello che ha passato? So che ha cercato di cancellare quel periodo della sua vita, ma credevo che ne avesse parlato con lui.

«Se sapessi la sua storia, la tratteresti come una regina», dico asciugando le lacrime.

«Le ho chiesto del suo passato, ma lei dice che non è importante.»

«Lei e io siamo una cosa sola, ma non è stato sempre così.  All'inizio eravamo semplici amiche, ma poi ha affrontato un periodo difficile quando aveva quindici anni e da allora il nostro rapporto è diventato unico. Lei è sempre stata presente per me e io per lei. Tu mi hai chiesto di rinunciare a lei, ma non puoi capire cosa mi hai chiesto.»

«Non volevo dividervi per sempre, volevo solo darvi una lezione. Ti giuro che il mio intento era questo.»

«Mi hai chiesto di rinunciare a lei, sapendo che era per poco. Ci stai facendo star male per una lezione di vita? Dimmi, c'è qualcosa di più cattivo di questo?», lo guardo contrariata.

Lui sembra mortificato.

«Adesso cosa dovrei fare secondo te? Andare dalla mia amica e dirle "scusa ma tuo marito mi ha chiesto di rinunciare alla tua amicizia, altrimenti ti lasciava?" Ti ucciderà con le sue mani.»

«Oppure, potremo evitare questa parte, magari potresti dire che pensavi fosse meglio così»

«Dovrei mentire per evitarti la sua furia? Dopo quello che mi hai fatto passare? No grazie», dico, incrociando le braccia. Lui si fa più vicino e mi abbraccia sorprendendomi.

«Mi dispiace, per tutto» dice.

«Se non conoscessi bene entrambi, direi che tra voi c'è qualcosa», esclama la mia amica. La guardo e lei arriccia le labbra.

«Credi veramente che ho creduto alle stronzata che hai detto prima?», mi chiede guardandomi seria.

Dovevo immaginarlo che non mi avrebbe creduto. Non so che dire, così mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Piomba il silenzio.

«Mmh interessante. Oltre al tuo discorso, mi ha stupito un'altra cosa. Logan che si offre di parlarti. Così mi sono detta vuoi vedere che lui c'entra con il tuo allontanamento, ma non riuscivo a capire cosa poteva collegare voi due. Ma pensandoci bene, non c'è voluto molto per arrivare alla soluzione. Caro» si rivolge a Logan. Oh cielo, il suo sguardo assassino. Claire incinta, si salvi chi può.

Lui deglutisce per poi rivolgere lo sguardo verso di me. Eh no, te la devi cavare da solo. E' colpa sua se siamo in questa situazione.

«Amore, posso spiegare». Fa il duro, ma si vede che ha paura di lei.

«Cosa vorresti spiegare? Di come hai cercato di allontanare la mia migliore amica, oppure di come mi hai trattata ultimamente?», chiede da vera stronza.

«Hai inventato uno spasimante. Avanti Claire, non siamo bambini che facciamo certi giochetti», ribatte lui.

Rimango in silenzio ad osservare la scena. Non ho nessuna intenzione di intromettermi, devono parlarsi.

Logan si alza per avvicinarsi a lei, ma Claire indietreggia.

«Come hai potuto allontanare Elisa da me? Sai benissimo il legame che abbiamo.»

Lui la inchioda alla parete e la blocca.

«Io ti amo ma tu devi mettere giù l'armatura da guerriera», le dice con dolcezza.

Lei batte le ciglia, e lo guarda dolcemente.

«Hai detto che non mi sopporti più», gli ricorda.

Lui sospira esasperato.

«Tu mi hai accusato di non essere più innamorato di te e io ti ho detto che sei insopportabile quando fai così, il che è molto diverso».

Lei vorrebbe dire qualcosa, apre la bocca ma non ne esce alcun suono.

«Perché  non parli mai della tua infanzia?», insiste lui.

«Non c'è niente da dire.»

«Perché  ho la sensazione che ci sia molto da dire? Perché  non riesci a parlarne con me?»

Lui le accarezza il viso e io riesco a percepire il loro amore. Sollevata mi alzo in piedi.

«Claire, lui ha il diritto di sapere», le dico.

Lei ci pensa, Guarda me e poi lui.

«Ho avuto un periodo che non auguro a nessuno. Non mi piace parlarne perché  vorrei cancellare quel ricordo», dice a bassa voce.

«Se lui non sa, non può capire. Non credi che sia ora di raccontargli la tua storia?». Lei mi guarda terrorizzata.

«Ehi, andrà tutto bene. Lui ti ama come sei e sapere del tuo passato gli farà solo capire quanto sei speciale» cerco di rassicurarla. Logan la stringe tra le sue braccia con fare protettivo.

«Riunione in bagno, è  una nuova moda?» chiede Erik fermandosi sulla soglia della porta. Il mio sguardo si sposta da Claire a lui. Tempismo perfetto, adesso non manca nessuno.

Mi avvicino a mio marito, gli sorrido e poi mi volto verso la mia amica.

«Non riesco a parlarne Elisa, fallo tu» supplica lei.

«Conosco Claire da quando ne ho memoria. Siamo diventate amiche da subito. Abbiamo sempre condiviso tutto, ed eravamo felici. Forse non lo sapete, ma Claire non ha mai conosciuto suo padre. Diciamo che sua madre, una delle tante sere in cui si ubriacava per locali, ha fatto sesso non protetto. La madre di Claire è un tipo particolare, non ha mai avuto l'istinto materno. Perciò, la mia amica si è dovuta fare tutto con le sue mani già da piccola. Quando veniva da me, si sentiva a casa. I miei genitori la trattavano come una figlia, spesso e volentieri passava diversi giorni da noi. Insomma per me era come mia sorella maggiore. Verso i quindici anni, la madre di Claire conobbe un certo Roy, il quale andò² a vivere con loro». Mi fermo, la guardo per assicurarmi che stia bene. Lei annuisce, segno che posso continuare il racconto. Strofina il viso sul petto di suo marito e si stringe a lui.

«Roy si è trasferito a casa loro, all'inizio tutto sembrava abbastanza normale, finché una sera l'uomo tornato ubriaco ha litigato con la madre di Claire. Alla vista della madre che veniva picchiata Claire si è intromessa. Roy ha sfogato la sua ira su Claire, picchiandola. Non l'ho vista per giorni, mi sembrava strano, così andai a trovarla a casa. Quando la vidi rimasi sconvolta. Aveva un taglio sul labbro e lividi su gran parte del viso. Quando le chiesi cos'era successo, disse che era caduta dalle scale. Non le ho creduto, non erano lividi da caduta. I giorni a seguire era diversa, sempre persa nei suoi pensieri, non parlavamo più come prima, sapevo che mi nascondeva qualcosa.»

Sospiro pesantemente, la parte più dura sta per arrivare.

«Tutto cambiò il dieci giugno. Ero tranquilla in camera mia quando ricevetti una sua chiamata, piangeva e continuava a ripetere "ti prego aiutami". Le chiesi dov'era e mi rispose che era al parco vicino alla scuola. Non potevo più far finta di niente, scesi di sotto e raccontai tutto ai miei genitori, i quali senza perdere tempo mi aiutarono a trovarla. L'immagine di lei seduta in quella panchina, non la dimenticherò mai. La ragazza che conoscevo era stata fatta a pezzi da un uomo senza cuore.»

Mi viene da piangere, ma riesco ad essere forte e proseguire. Erik mi accarezza la base del collo e mi bacia sulla tempia.

«Era sconvolta. Non parlava. I suoi vestiti erano sporchi di sangue, lei tremava. I miei genitori decisero di portarla all'ospedale. Dopo averla visitata andai da lei per starle vicino. Le chiesi cos'era successo e lei mi raccontò di tutte le volte che Roy tornava ubriaco e la picchiava, di come sua madre non faceva nulla per difenderla.»

Guardo la mia amica e le sorrido. Sono qui, ci sarò sempre.

«Claire venne affidata alla zia e non vide più la madre. Roy fu arrestato ed è tutt'ora in carcere. Quella famosa sera, abbiamo fatto una promessa. Io e lei saremmo state unite per sempre. In qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, ci saremo state una per l'altra.»

Per smorzare l'atmosfera dico: «Da quel giorno lei è cambiata, è diventata la stronza che conoscete.» Lei sorride, tutti sorridono. «Ma posso assicurarvi che non c'è persona più dolce e sincera di lei. Io conosco la vera Claire e non posso che ritenermi fortunata di averla nella mia vita.»

«Io sono fortunata ad averti. Mi sei sempre stata vicino, mi hai anche sopportato negli attimi di isteria. Se non fosse stato per l'aiuto dei tuoi genitori e il tuo, non so come sarebbe finita.»

Viene verso di me, le vado incontro e ci abbracciamo.

«Ti voglio bene.»

«Anch'io tesoro, anch'io.» dice.

Lei si ricompone velocemente e poi guarda Erik e Logan.

«Sia chiaro, il primo che mi tratta come una vittima lo prendo a calci nel culo.» esclama seria.

Logan la prende per mano e l'attira a sé.

«Mi dispiace.»

Due semplici parole che vogliono dire tutto. Si baciano, lei gli accarezza il viso e poi lo guarda con amore.

«Ti amo, ma non credere che mi sia passata. A casa facciamo i conti.» gli dice. Io scuoto la testa divertita mentre Erik li guarda aggrottando la fronte.

«Dovresti cercare di stare tranquilla visto lo stato.» borbotto.

Logan guarda Claire confuso, lei inclina la testa di lato e gli sorride raggiante.

«Aspettiamo un bambino.»

«Sei felice? Ma non avevi detto che per nessun motivo avresti voluto un altro figlio?» gli ricorda lui.

«Beh, non posso rimandarlo indietro come un pacco, e poi l’idea non mi dispiace. Non sembri contento.» borbotta lei sollevandosi sulle punte per arrivare all’altezza del suo viso.

«Io sono felicissimo, sai che mi sarebbe piaciuto dare un fratellino a Martin. Sei tu che mi sorprendi.»

«Se tu fossi più attento alla sottoscritta, io potrei essere più docile. Sai com'è, più dai più ricevi.»

Ridacchio tra me per il modo in cui lo guarda. Tutto può cambiare ma lei è stronza fino al midollo. Quello non cambierà mai.

«Scusate. Io mi sarei stufato di stare in bagno, che ne dite si spostarci in un posto più normale.» dice mio marito attirando l'attenzione di tutti.

Ha ragione, siamo chiusi qui da dieci minuti. Lo raggiungo dandogli un bacio sulla guancia e lo sorpasso.

«Cos'era quella cosa oscena?» chiede.

«Non far finta di niente. Tu sapevi cosa voleva fare Logan, ma non mi hai detto niente. Mi hai lasciato soffrire. Perciò, ringrazia che hai avuto quello.» gli strizzo l'occhio e cammino verso il salone. Sento i suoi passi sempre più vicini. Mi raggiunge ed è allora che mi blocca afferrandomi entrambi i polsi. Si avvicina alla parete e m'intrappola.

«Baciami come si deve.» ordina serio. Lo guardo in modo ingenuo ma non lo bacio.

«Non prendo ordini da te Truston.» lo sfido.

Claire e Logan sono andati avanti e lui sa che non ci sta guardando nessuno.

Si acciglia e il suo sguardo malizioso si sposta sulle mie labbra.

«Considerando che io prendo sempre ciò che voglio, non credo che riuscirai a fermarmi anche stavolta.» provoca mentre sfiora le mie labbra con le sue. Appoggia il suo corpo sul mio facendo pressione con la coscia in mezzo alle mie.

«Perdi troppo tempo.»

Lui ride soddisfatto, le sue labbra risalgono sul mio viso. Bacia la mia pelle delicatamente.

«Io non perdo mai tempo. Sto solo ricordando alla mia signora quando è il momento di obbedire.»

Manipolatore. Ogni sua azione è controllata e con uno scopo preciso. Decido di sorprenderlo e mi faccio avanti.

«Ho imparato dal migliore che bisogna prendersi ciò che si vuole e io voglio questo.» dico un attimo prima di baciarlo con foga. Lui si ritrae ed elimina il contatto. Mi sorride beffardo e si incammina verso la sala.

«Quando avrai imparato chi comanda ne riparliamo.» dice allontanandosi. Io rimango appoggiata alla parete sospesa tra sogno e realtà. Come riesce a farmi questo effetto? Non riuscirà mai a spiegarmelo.


Perdonate il ritardo ma non riuscivo ad aggiornare, wattpad mi dava problemi. Entro domani aggiorno altri 3 capitoli. Un bacione. 



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