Favola
Sono in perfetto orario gli ospiti arriveranno tra un'ora e io ho tutto il tempo di far cenare i piccoli e metterli a letto così non dovrò stare a contatto con degli sconosciuti.
Anche se conosco molto bene Morena e Dario e mi piacciono, purtroppo so gli ospiti che di solito invitano.
Sempre gente importante, gente snob, con la puzza sotto il naso e con la convinzione che fare l'attore il cantante o la showgirl ti dia il diritto di essere venerato.
Ricordo ancora quando conobbi una presunta giornalista sportiva tutta curve e null'altro.
Per l'intera sera mi guardo con disprezzo e la vedevo spesso sorridere per la mia goffaggine dovuta soprattutto alla timidezza.
A fine serata mentre salutava i bambini in maniera decisamente falsa, iniziò a dire per dimostrare che conosceva l'inglese una serie di parole che non si pronunciavano in quel modo.
Mi senti com'è se finalmente fosse arrivato il mio momento e con il sorriso sulle labbra la corressi per dimostrarle che non ci vuole un bel fisico per avere un cervello.
Senza vergogna accusò la stanchezza come pretesto alla sua défaillance.
Ma per la prima volta la mia vita non volli sottostare a quel tipo di arroganza,cosi guardandola negli occhi le dissi che non doveva preoccuparsi perché con la sua bellezza non aveva bisogno anche di essere intelligente.
Naturalmente la mia voleva essere un'offesa per tutto quello che avevo subito durante la serata e anche i miei datori di lavoro erano quasi contenti della risposta che avevo dato, ma alla diretta interessata non arrivo il mio pensiero perché mi rispose semplicemente:
"Grazie sei gentilissima so di essere molto bella ma faccio anche tanti trattamenti,ogni donna anche tu potresti essere carina se ti aggiustassi un po'"
Fortuna volle che Dario prese la parola e l'accompagno all'uscita, facendomi l'occhiolino per farmi capire che non valeva la pena continuare visto la sua stupidità.
Per pensare al passato quasi stavo bruciando la cena di questi piccolini, per fortuna entrambi sono di buon appetito quindi non fanno storie e mangiano tutto quello che gli ho preparato.
Anche se racconto a tutti che non mi piace lavorare con i bambini stare con questi due monelli mi rende davvero felice.
Carmine il bambino più grande ha 5 anni ed ha la passione per tutto ciò che è Fantasy mentre Riccardo ha solo 2 anni ed ha un'unica passione quella di stare in braccio e di essere coccolato.
Non è la prima volta che gli faccio da baby-sitter, i genitori si fidano molto di me e oltre ad affidarmi la loro casa spesso quando viaggiano o fanno questo tipo di cene mi occupo io dei loro bambini.
A volte mi capita di soffermarmi sull'amore disinteressato che questi due piccoli provano per me, nonostante sia dipendente dei loro genitori e non abbia un fisico perfetto è una bellezza statuaria, loro mi considerano una persona di famiglia e mi dimostrano il loro amore e il loro affetto costantemente.
Chissà se un giorno potrei avere anch'io una famiglia che mi ama per quella che sono.
Quante volte ho immaginato che Fabio mi chiedesse di costruire il nostro futuro,e in questo futuro vedevo noi due con almeno tre bambini.
Ma questo è solo un sogno ad occhi aperti ed ora a riportarmi alla realtà è proprio Carmine, che mi chiede di raccontargli una delle mie favole.
Fin da piccoli per farli addormentare mi inventavo storie di eroine che con il loro coraggio e con il loro amore avevano cambiato la loro realtà.
E così dopo avergli dato il bacio della buonanotte e messi rispettivamente nei loro lettini inizio la mia favola:
In un tempo mai scandito da nessun battito di orologio,o dallo scorrere lento e inesorabile della sabbia di una clessidra,vi era un grande regno, lontano dagli stereotipi di questa realtà chiamato :Marvlet.
Questo reame era conosciuto anche da regni lontani per la sua atroce crudeltà.
I racconti e le leggende che si sovrapponevano nel ricordo della gente, intorno a questo regno,attribuivano poteri sovrumani ai loro sovrani.
La popolazione subiva da decenni ingiustizie e prepotenze, ma quella povera gente,non aveva la forza di ribellarsi,ne il coraggio per opporsi allo spietato tiranno, che disponeva malvagiamente delle sorti di tante brave persone.
Leggi ed editti bandivano ogni forma di altruismo,di generosità,e chiunque fosse stato trovato a parlare di amore sarebbe incorso nell'ira del sovrano.
La punizione che ne derivava spesso consisteva nella morte o se erano fortunati potevano essere gettati per sempre nei sotterranei del castello.
Ciò che invece vi era copioso in quel regno era ogni meschinità,egoismo,prepotenza e odio.
Questo veniva accettato come se fosse la normalità.
Anche potenti sovrani che confinavano con quel regno avevano timore di contraddire il re; e accettavano le tasse e le prepotenze che gli venivano imposte,senza poter dire o fare nulla per fermare queste ingiustizie.
I viaggiatori e i mercanti passavano lontano da quel luogo e le barche dei Pellegrini e dei pescatori si tenevano distanti da quella zona.
Ma ad aggiungersi già a questa situazione così disperata c'era il fatto
che il principe Eragon, insieme a suo padre il re, aveva disposto l'esercito più grande e crudele della storia universale e voleva espandere il suo dominio a tutti i regni della terra.
Per anni il popolo aveva pregato che almeno il principe ereditario non fosse come suo padre,ma ben presto si resero conto che la realtà era molto diversa dalle loro speranze.
Fin da piccolo il principe Eragon fu cresciuto con armi e violenza, tutto ciò che un bambino non dovrebbe mai conoscere,sia in una favola che nella realtà.
Per il giovane principe era normale non aver nessun coinvolgimento sentimentale perché questo lo avrebbe indebolito,lo avrebbe reso vulnerabile.
A soli 2 anni,quando un bambino ha più bisogno delle cure e dell'affetto materno fu separato dalla sua mamma è portato nella caserma del Castello per ordine di suo padre.
Quel luogo era abitato da soldati addestrati alla guerra e non erano attenti ai bisogni di un bambino.
I primi mesi furono i più duri, abituarsi alla solitudine e alle ingiustizie per un bambino può essere davvero straziante ma Eragon trovo il modo di adattarsi a quella situazione, e da bambino innocente divenne il più temuto principe del mondo.
Il tempo lo aiuto a costruire la più forte delle Armi:"l'indifferenza a tutto", compreso ai propri sentimenti.
I risultati non tardarono ad arrivare e dopo qualche anno Eragon divenne il guerriero più sanguinario e crudele di quell'epoca.
La sua bellezza era pari solo alla sua cattiveria
Uccideva,scherniva, torturava e depredava tutto ciò che gli era posto davanti,non provando nessun rimorso.
Tutti lo conoscevano come il guerriero senza cuore.
E molti racconti narravano di lui, ma nessuno poteva nemmeno lontanamente rispecchiare la verità .
Purtroppo la realtà era molto peggio di quello che si poteva raccontare,l'immaginazione non poteva rendere giustizia ai crimini che ogni giorno lui è il suo esercito commettevano.
Alcune leggende sostenevano che un drago gli avesse strappato il cuore e l'avesse mangiato ma anche queste storie non riuscivano a percepire la crudeltà assoluta del Principe.
Il suo esercito razziava saccheggiava e derubava per pura gioia,ma questo modo di fare ben presto porto alla povertà assoluta del suo popolo e dei popoli vicini.
La loro unica possibilità quindi rimaneva quella di andare fuori dalle loro province e trovare altri da derubare.
Cosi con a capo il principe Aragon l'esercito parti alla conquista di nuovi regni da assoggettare e nuova gente da derubare.
Viaggio in lungo e in largo rubando e uccidendo chiunque incontrasse sulla sua strada.
Ma la sua storia stava solo ora per iniziare
Un giorno come tanti dove la spada ardeva dal desiderio di versare nuovo sangue e di fare nuove razie il tenebroso principe andò in un villaggio a Sud del suo impero.
Era un piccolo villaggio di pescatori,formato da uomini semplici.
La loro unica arma era la gentilezza,purtroppo per loro però questa non bastava per fermare il potente esercito del principe Eragon.
Ma qualcosa stava per accadere,qualcosa che avrebbe sconvolto la vita di tante persone.
Eragon incontro per la prima volta Erika.
Era una fanciulla bellissima,lunghi capelli selvaggi scuri come le foglie di autunno e occhi profondi come le viscere della terra.
Ma ciò che più colpì il principe era la forza interiore che questa ragazza mostrava percepibile anche ad un cuore arido come quello del Cavaliere.
N
on fu difficile saccheggiare il suo villaggio visto che erano tutti pescatori che non usavano armi ne erano abili strateghi quindi l'esercito ben presto prese tutto ciò che voleva, ma dinanzi al coraggio e la dignità di Erika il principe rimase incantato.
"Come poteva una fanciulla inerme non avere paura di lui ?
perché si era schierata per difendere i suoi paesani invece di scappare?"
Quante domande risuonavano nella sua testa, ma ciò che più contava era che doveva prendere per se questa ragazza, ne sentiva il bisogno,non voleva rinunciare a lei.
Quegli occhi lo imprigionarono ed una forza sconosciuta lo spinse a fare qualcosa che non aveva mai fatto.
Lego la fanciulla con la sua camicia Per essere sicuro di non farla male e poi adagiandola sul suo cavallo la Rapi e la porto Verso il castello.
Era così differente da tutte le donne che aveva avuto eppure non riusciva a non guardarla non stringerla a sè nonostante la sua resistenza.
Nel lungo viaggio che lo riportava vittorioso al castello si fece notte e decisero di accamparsi.
Il cavaliere preparò il suo ciglio e quello della ragazza assicurandosi che fosse ben legata a lui.
Per la notte accese un fuoco e dopo averle dato un ulteriore sguardo,si stese al Candore delle stelle.
Forse da anni non lo ammirava con questo stato d'animo.
Cosa gli stava capitando?
Che sentimenti strani provava per quella ragazza.
Pensieri inquietanti erano dentro lui ma Morfeo ebbe il sopravvento ed egli cadde in un sonno profondo e dolce.
Le tenebre di quel Bosco lo cullarono a ricordi ormai lontani come l'abbraccio dimenticato di sua madre che lo tenne compagnia per l'intera notte.
Quel dolce sogno non fu un caso, infatti la bella Erika era figlia di una ninfa è del dio Helios.
Quest'ultimo stava aspettando le tenebre per prendersi la sua rivincita il principe aveva sfidato qualcuno di più potente ed ora non aveva più scampo.
Ma il cuore di Erika era troppo buono per pensare alla morte di quel cavaliere.
Ma sapeva che non era giusto lasciarlo andare senza punirlo per il male fatto ai suoi amici.
Così prima di decidere la pena ci penso un attimo poi chiamo suo padre chiedendogli di trasformare quel prode cavaliere in un minuscolo e indifeso cavaliere non più alto di una cicala.
Non fu facile far accettare al Dio Elios questa piccola punizione visto che avrebbe voluto sterminare lui e il suo esercito per aver Solo osato imprigionare sua figlia, ma alla fine come tutti i genitori umani davanti alle insistenze della ragazza non seppe dire di no a lungo.
In un battito di colibrì la sua richiesta divento reale è il Sanguinario principe venne rinchiuso in una ampolla è messo al collo della ragazza in un ciondolo di cristallo.
Ora Erika sapeva di aver eliminato un comandante pericoloso ma non gli bastava voleva anche rimediare al male che quel sanguinario uomo aveva fatto.
C
osi grazie al suo animo gentile gli venne un'idea geniale,si spoglio del suo abito femminile e indosso la fredda e pesante armatura del principe .
Provo e riprovo tutta la notte per essere sicura che la sua voce non la tradisse e al mattino il suo primo ordine fu quello di restituire immediatamente il bottino rubato in quel villaggio.
La reazione dei soldati fu di estrema sorpresa, poi scoppiarono in una fragorosa risata pensando che Aragon stesse scherzando.
Ma la fanciulla dal cuore intrepido non si lascio intimidire e con fare sicuro gli comando di ubbidire,altrimenti la sua ira sarebbe stata sanguinaria.
Cosi ancora increduli per ciò che gli era stato comandando iniziarono a restituire ciò che avevano tolto,costruirono case a chi l'avevano bruciate, diedero cibo oro e tutto ciò che potevano per ripagare i loro torti.
Tutti rimasero stupefatti nell'imparare che il bene, la compassione, la pietà è l'amore, che ora il loro comandante imponeva,erano gesti che riempivano il cuore e che li aiutava a stare bene con se stessi.
Erano appagati da tutto ciò; e ben presto si abituarono a queste sensazioni che riempivano la loro anima.
Dall'ampolla Eragon poteva solo guardare ciò che quella coraggiosa ragazza stava facendo.
Aveva trasformato l'esercito più sanguinoso dell'universo in persone che sapevano amare il prossimo e che erano pronte a dare se stessi pur di difendere i meno forti.
Per settimane quella ragazza non si fermò ma continuò instancabilmente a rimediare ai torti di Eragon.
Purtroppo la dolce guerriera non si rese conto che il male non aveva fine e ben presto le settimane divennero mesi e mesi si trasformarono in anni. Erika insieme al suo esercito impararono che non c'è un limite al bene che si può fare.
La ragazzina ormai diventata donna iniziava però a sentirsi sola, doveva nascondere a tutti la sua identità non poteva più essere sé stessa e soprattutto non poteva condividere con nessuno i suoi pensieri, questo le pesava tantissimo, così un po' alla volta si lasciò andare con l'unico che era a conoscenza del suo segreto, il principe Aragon che dal collo della piccola ninfa divenne il suo migliore amico il suo unico confidente.
Il principe accetto volentieri questo ruolo sperando di trovare il modo è il momento giusto per eliminare l'incantesimo, è così i due divennero una cosa sola.
Con l'andare del tempo questo sentimento si trasformò per Erika in qualcosa di più puro di più autentico e anche se
per lei non fu facile ammetterlo il suo cuore di Ninfa si era legato al suo animo umano.
Gli anni passavano e del cavaliere senza cuore ormai nessuno più si ricordava, anzi al suo posto un favoloso principe portava felicità ovunque passasse, si pensava fosse un Dio senza nome sceso sulla terra per fare il bene.
La piccola Erika nei panni del Cavaliere elimino ogni traccia di cattiveria e di dolore.
Adesso non rimaneva di congedare le sue truppe per farle tornare dalle proprie famiglie.
Ora tutto era perfetto o quasi;giustizia e bene regnavano sulla terra i soldati finalmente erano tornati alle proprie case e il suo principe che conosceva ormai perfettamente o almeno lei così credeva era li vicino al suo cuore.
Ma Eragon aveva capito che questo era davvero il momento perfetto per liberarsi di quella fanciulla e cosi escogito il suo piano.
Un giorno si finse rattristato per non poter riabbracciare sua madre e piangendo le disse di sapere di dover meritare quella punizione per il male che aveva fatto ma che davvero gli dispiaceva non poter riabbracciare sua madre prima della sua morte.
La giovane fanciulla si trovo davanti alla scelta più dura della sua vita fare ciò che era giusto.
Sapeva di amarlo e di sentire il bisogno di stargli accanto,ma sapeva che non era giusto tenerlo prigioniero e alla fine scelse cio che le dettó il cuore .
Quella sera dopo aver pianto fino a prosciugare le sue lacrime, chiamo di nuovo suo padre e gli chiese di riportare il suo Eragon alle dimensioni umane.
"Il vero amore è libero"
Si ripeteva nella sua mente, non posso costringerlo a rimanere con me.
Helios fu sorpreso di questa richiesta ma lo stesso tempo ne fu molto preoccupato sapeva bene la legge della Magia, se Eragon fosse tornato al male l'incantesimo precedente si sarebbe trasferito a colei che non fosse riuscito a convertirlo.
Inoltre eliminato la magia Il principe avrebbe dimenticato tutto ciò che riguardava l'incantesimo quindi avrebbe dimenticato Erika non avrebbe più avuto nessun ricordo tranne che i suoi insegnamenti .
Il dio Elios come padre amorevole cerco in tutti i modi di impedirglielo ma di fronte alle suppliche di quel cuore innamorato non poté far nulla quindi acconsenti.
La mattina seguente Eragon ignaro di tutto si svegliò per la prima volta dopo tanto tempo non in un'ampolla.
Tutto ciò che lo circondava non era rinchiuso nel vetro trasparente.
Finalmente era libero libero di fare ciò che voleva ritornare alla sua vita Eppure nonostante questo non era felice sentiva che gli mancava qualcosa.
Cosa poteva essere questa carenza questo vuoto che sentiva, lo chiese a chiunque incontrasse ma nessuno poteva dargli Quella risposta.
Deluso ritorno al Castello forse suo padre si ripeteva sapeva cosa gli mancasse, ma li trovo solo un vecchio re provato dalla vita che per colpa dei rimorsi era diventato folle e non viveva più la realtà.
Vedere suo padre così lo gettò nello sconforto più totale gli corse incontro e lo abbraccio.
Il suo primo abbraccio, fu così intenso e pieno di sentimento che suo padre si sveglio da quel rimorso e stringendolo forte a se gli sussurrò di essere orgoglioso dell'uomo che ormai tutti dicevano che era diventato.
Purtroppo lui non ricordo nulla di tutto ciò,era stato sciolto dall'incantesimo e non poteva ricordare ciò che era accaduto, ma da quel giorno insieme a suo padre si presero cura del regno con amore.
Nel cuore del principe c'era ancora quella sensazione di dolore di incompletezza che non lo facevano sentire completo,cosa gli mancava ?
Questo lo faceva sentire tormentato,inquieto,infelice.
Suo padre inizio a preoccuparsi sul serio e chiamò a corte tutti i luminari del tempo per cercare di alleviare un dolore che risiedeva nell'animo del ragazzo.
Tutti arrivarono alla stessa conclusione che per il giovane Eragon era arrivato il tempo di trovare moglie.
E come farlo ?
Chiese il re Iron
Con la più grande festa del reame dissero i suoi consiglieri tutte le dame del mondo verranno invitate.
Il re Acconsenti.
Furono fatti centinaia di inviti non si tralascio' nemmeno una fanciulla e naturalmente arrivo anche tra le mani di Erika.
La sua prima reazione fu quella di non voler partecipare stava già così male senza di lui se poi lui l'avrebbe scelto un'altra lei di sicuro non avrebbe sopportato questo dolore.
Ma mentre il giorno della festa si avvicinava il suo desiderio di vederlo, di sentire la sua voce diventò troppo forte e questo la spinse a partecipare.
C'erano ragazze di ogni tipo ed estrazione sociale ognuno Sperava di essere la prescelta e questo lo si notava dal modo in cui si erano vestite e acconciate per l'occasione.
La festa durava sei giorni e in questo tempo il principe avrebbe ballato con tutte finché la scintilla del suo cuore si sarebbe accesa per qualcuna.
Essendosi decisa in netto ritardo gli sarebbe toccato ballare col suo principe solamente l'ultima sera.
fu un supplizio per la piccola fanciulla vedere tante donne che desideravano il suo principe che lo toccavano lo abbracciavano per ballare con lui; ma resistette al solo pensiero che di lì a poche ore lo avrebbe fatto anche lei è che forse lui se davvero in passato l'amava ora l'avrebbe riconosciuta.
Finalmente il tanto atteso ballo arrivo lei tremante lo guardo negli occhi si avvicinò e gli pose la mano.
Lui la prese e la strinse a sé con gli occhi Fieri e persi nel vuoto la fece ballare a volte la strinse così forte che quasi le venne meno il fiato.
Ballarono per ore minuti un'eternità Erika non sapeva dirlo perché il tempo si fermo ma un brusco "Spostati che tocca a me" la riporto a quel momento.
Il suo Eragon non l'aveva riconosciuta, tutto era perso ormai un altra dama lo teneva stretto a se.
Mentre la piccola ninfa accingeva ad andare via i suoi pensieri divennero troppi e le sue gambe non ressero il peso di tanto dolore,svenne cadendo quasi ai piedi del suo Principe.
La musica si interruppe e il principe che era il più vicino per soccorrerla si precipitò, preoccupato per quella ragazza che si era fatta del male.
Per vedere se respirava appoggio il suo orecchio al cuore della ragazza e fu in quel preciso momento che riconobbe ciò che più di tutto gli mancava quel battito di cuore.
Per anni aveva dormito nell'ampolla attaccato al seno di quella fanciulla e nonostante non ricordasse più il volto di quella donna aveva serbato il ricordo di quel battito che l'aveva rincuorato e accudito per anni.
Immediatamente la bacio e lei ancora inerme a terra rinvenne solo per il dolce bacio.
Il suo complemento ormai era stato trovato è quella festa divenne la loro cerimonia di nozze.
Eragon e Erika erano finalmente Uniti di nuovo e questa volta non per magia o stregoneria Ma perché entrambi lo volevano davvero.
La loro storia non finisce con felici e contenti ma con un farò di tutto per restare con te amarti e proteggerti, a volte sarò orgoglioso e caparbio Ma tu Abbi pazienza e Amami perché il mio cuore batte solo per te.
Finalmente i piccoli si sono addormentati.
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