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You are special



I giorni passavano piuttosto velocemente. Chissà come, infatti, ci ritrovammo già alla metà del mese, sommersi da compiti e da verifiche che mietevano moltissime vittime...dopotutto, come ci facevano notare i professori, i M.A.G.O. si avvicinavano e non potevamo rimandare tutto all'ultimo minuto.
In ogni caso, studio a parte, la vita non andava granché bene.
Alexandra non parlava con nessuno, in dormitorio. Se ne stava lì il tempo necessario per dormire e sistemarsi e poi scompariva. La cosa mi cominciava a dare un po' sui nervi, dato che nessuna di noi aveva fatto qualcosa di male, compresa Dominique. Ma lei era fatta così, lo sapevamo, generosa e buona, ma terribilmente cocciuta a volte. Allo stesso tempo, però, mi sentivo un po' in colpa...
Poi c'era quella faccenda del ballo di Capodanno; tutti avevano deciso di restare a scuola per prepararsi al meglio...li vedevi correre da una parte all'altra, ragazzi, ragazze, professori, fantasmi...tutti. Camminavo nei corridoi e mi sembrava di essere completamente estranea a tutto. Nonostante facessi parte dell'organizzazione e ci fossi dentro fino al collo.
Spesso mi imbattevo in Will e Helen. Camminavano mano nella mano e si sorridevano, o perlomeno lei sorrideva. Lui non so, mi voltavo sempre dall'altra parte.
E spesso mi chiedevano con chi sarei andata a quella stupida festa. Ma che ne sapevo io? Tutti sembravano starmi alla larga, come se avessi qualcosa che non andava, e io di certo non sarei andata in giro a raccattare uno stupido invito.
Piuttosto sarei stata tutta la serata chiusa da qualche parte.

- Quindi! Abbiamo pensato alle bellissime decorazioni della Sala Grande! Le bevande sono compito di Madama Rosmerta, come sempre, il cibo, beh, lo sappiamo già...cosa manca? - Caroline spuntò le ultime voci dalla lunga lista che aveva preparato, proprio mentre Samantha prendeva la parola - Secondo me manca qualcosa...- La fissammo straniti e lei alzò le spalle - Insomma, ragazzi! E' l'ultimo ballo, per noi...ma a prescindere da questo...ci vorrebbe qualcosa di "sfizioso", no?
- Sfizioso? - il modo disgustato in cui lo ripeté Malfoy mi fece venir da ridere. Ma la situazione stava degenerando, davvero.
- Scusa Sam, non ti seguo. - borbottò Frank e lei strinse le labbra. - Andiamo! Tra i Babbani ad esempio a mezzanotte scatta il bacio...
- Dimentica una cosa del genere. - sibilai immediatamente. Caroline ridacchiò.
- Potremmo fare qualcosa di...non so, improvvisare qualcosa...
- Sì, certo mi sembra un'ottima idea! - ironizzò Malfoy, mentre Al cercava di restare serio - Volendo a mezzanotte potremmo indossare degli stupidi cappellini colorati, così celebreremo l'ingresso di un altro fantastico anno! - il tono in cui lo disse mi parve decisamente triste, il suo sarcasmo faceva un po' stringere il cuore. Parlava sempre in modo così strano lui, chissà perché poi.
Ma Sam lo ignorò e scattò in piedi, guardandolo come se fosse la persona più intelligente del mondo (cosa di cui dubitavo seriamente, tra l'altro).
- Scorpius Malfoy; sei un genio fatto e finito! Ti adoro! Ho trovato l'idea!!!
Will la fissò shockato, Caroline spalancò gli occhi, Frank tirò la sedia indietro e Rebecca sorrise nervosamente...io, Al e Malfoy restammo impassibili. Dopo i favolosi anni '60 ( a cui quello scellerato di mio cugino aveva dato tutto il suo appoggio, comunque) ci aspettavamo qualunque cosa.
- Ragazzi! A mezzanotte potremmo indossare qualcosa! Qualcosa che...insomma, sia di buon auspicio per l'anno che verrà!
La fissammo come se fosse diventata completamente pazza, ma non provammo ad opporci. Quando Samantha McMillian si metteva qualcosa in testa, era praticamente inutile discutere con lei.

- Perché a Samantha vengono sempre quelle idee così cretine?! - sbottò Malfoy, parlando con Al e Frank, non appena usciti dall'ufficio Capiscuola. I due avevano la sua stessa espressione disgustata.
- Perché è un'oca e le piace fare shopping e comprare cose stupide da indossare nei momenti meno opportuni? - replicò Al, scuotendo la testa.
- E' probabile. Ma poi cosa significa indossare qualcosa di buon auspicio? - aggiunse Frank, rammaricato. Io iniziai a ridere, beccandomi gli sguardi sorpresi di tutti gli altri.
- Oh no, scusate, continuate. E' solo che pensavo ai Babbani...alcuni di loro hanno queste strane usanze...tipo quella della biancheria rossa!
- La che? - le guance di Frank divennero cremisi, mentre la mascella di Al precipitava sul pavimento. Malfoy ebbe la decenza di non dire nulla, ma probabilmente stava cercando di non pensare a sé stesso con indosso un paio di boxer rosso fuoco. Risi ancora di più e mi sentii arrossire.
- Oh beh, è una cosa diffusa in altri paesi...più che altro l'ho scoperto leggendo...
- Che tipo di libri leggi Weasley? Forse dovremmo controllare che tu non abbia una doppia vita. - disse il biondastro, facendomi arrossire ancora di più.
- E' confortante sapere come il cervello maschile non cambi; fisicamente dimostri diciassette anni, ma mentalmente ne hai ancora dieci...che carino! - sibilai caustica, riuscendo a zittirlo per una buona volta. I tre, comunque, si ripresero dallo shock delle mutande abbastanza in fretta e ripresero a parlottare tra loro.
Io li seguii per un bel pezzo, titubante. A dire il vero una piccola parte di me voleva fermare Malfoy per ringraziarlo per quello che aveva fatto a Hogsmeade...erano giorni che ci pensavo e ripensavo, ma non riuscivo mai a fermarlo. Mi imbarazzava, anche perché non facevamo altro che beccarci, com'era accaduto un istante prima, ad esempio.
Soprattutto, mi chiedevo perché avesse fatto una cosa del genere. Ero certa che proprio lui avrebbe tranquillamente permesso a chiunque di farmi a pezzi, di farmi star male...e invece si era comportato in modo totalmente diverso. Mi spiazzava.
- Weasley. - improvvisamente notai che mi stava fissando e io, che al solito lo stavo guardando sottecchi, rimasi come una stupida e mi vergognai. Mi aveva beccata di nuovo! Che poi, cosa cavolo avevo da fissare? Purtroppo, quando riflettevo su qualcuno, avevo questa mania...era piuttosto stupida come cosa.
- Sì?
- Sabato dovremmo finire il ripasso di Erbologia; ci vediamo alla Serra. - e, senza aggiungere altro, se ne andò per la sua strada, insieme agli altri. Rimasi a fissarlo, ma non ebbi il coraggio di richiamarlo. Avevo già fatto la mia figuraccia, e poi avevo un orgoglio da mantenere, grazie tante.

*

- Sono stanca.
- Di cosa?
- Di tutto, credimi. Mi ha stancato questo stupido ballo, tutta questa eccitazione per una cosa del genere, tutta quella gente che passeggia allegramente per i corridoi...
- Non ti sembra di esagerare?
- Forse. E' solo che...accidenti, non so. Sì, sto esagerando...lo so. Mi sento diversa, sai? Mi sento così confusa. Anche se sembro sempre uguale...sto...cominciando a vedere certe cose sotto una diversa prospettiva...e la cosa mi spaventa. Ho paura di cambiare idea su certe cose di cui sono stata sempre sicura...
- Andiamo per gradi, scusa. Innanzi tutto, perché ti scoccia il ballo? Cioè, scoccia anche me, ma io sono tutto sbagliato, forse.
- Io...- scivolai per terra e mi distesi - non lo so. Forse sono solo una stupida che vuole rovinare la festa a tutti. La verità è che ho paura ad andarci. So già come mi sentirò.
- Come?
- Sola.
Lui rimase in silenzio per alcuni istanti - E...il tuo ragazzo?
- Ci siamo mollati. - replicai piatta.
- Ah...mi dispiace.
- Non importa, insomma, alla fine era meglio così. Quindi...non ho voglia di andare al ballo, la gente mi evita e mi sembra di essere...separata dagli altri. Prima non ci facevo caso...adesso sì. Mi sono sempre isolata, me ne rendo conto solo adesso.
- Ti capisco. Io l'ho fatto per una ragione ben precisa...ma tu - rimase in silenzio, sembrava stesse raccogliendo il coraggio per continuare - non ti ho mai vista, ma mi sembri...diversa. Diversa dalle altre ragazze, con un carattere così deciso che...a volte mi chiedo se non...insomma, tu sei speciale. Si sente. Da come parli, da come ragioni. Ci sono poche persone come te, qui. Pochissime.
Arrossii violentemente, mentre una specie di nodo mi si formava allo stomaco, strizzandolo - Speciale?
- Speciale. Per me lo sei.
- Grazie...- era la prima volta che lo sentivo parlare così, ma le sue parole erano dolci e...mi colpirono tantissimo, scaldandomi il cuore, sciogliendolo come se fosse neve al sole - Penso che lo sia anche tu. E non lo dico perché voglio ricambiare il complimento...ma...- mi sentii arrossire - sei una bella persona. E mi piace parlare con te. - adesso mi sentivo davvero una scema. Avevo veramente detto quelle cose? Come una bambina dell'asilo?
- Grazie a te. - fu la sua semplice risposta, ma sapevo che era sincera. Tossicchiai e restammo in silenzio per alcuni istanti.
- Quindi...cosa dicevi a proposito delle tue...ehm, opinioni?
- Oh...sì, per la verità sto cambiando idea su troppe cose. - mormorai, ripensando a Malfoy. Era un dato di fatto, lo vedevo diversamente. Certo era sempre snob e via dicendo. Ma forse...forse era anche gentile. Pochissimo, ma forse lo era. Ma questo non potevo proprio dirlo al ragazzo dello specchio; magari lo conosceva e non ci avrebbe messo molto a fare due più due. Decisi di cambiare discorso.
- Comunque! Sei riuscito ad invitare la ragazza che ti piace alla festa? - domandai, tanto per dire qualcosa. Lui sbuffò una specie di risata - Come no, se lo avessi fatto come minimo sarebbe scappata a gambe levate. No. In compenso ci vado con una che non conosco, che non mi piace e a cui non piaccio. Ma non importa.
- Non importa?! - gli feci eco. Ma forse aveva ragione lui. Bastava un po' di cinismo e andare a quella dannata festa con qualcuno di presentabile.
- No, va bene così.
- E...lei?
- Lei? Non lo so...magari mi accontenterò di vederla così. Mi basterebbe.
Improvvisamente, una strana sensazione mi pervase, facendomi provare un moto di rabbia verso quella sciocca che non lo degnava di uno sguardo. Stupida e cieca. Come faceva a non accorgersi di lui?
- Devo andare, ti dispiace?
Un po', pensai distrattamente. Mi alzai. - Vado anche io, tranquillo! Buona giornata...e grazie per le tue parole.
- Sono solo la verità. Ciao.
Rimasi per alcuni istanti ferma, arrossendo e sorridendo. La verità...per lui ero speciale.
Scesi le scale e vagai per tutti i corridoi con la testa tra le nuvole, senza neppure sapere perché. Non mi accorsi neppure di essere seguita, finché molte braccia non mi trascinarono dietro ad un arazzo.
Senza rendermene conto mi ritrovai distesa per terra, con addosso Dominique, Lily, Roxie ed Emily, che mi fissavano con l'espressione di chi la sa lunga. Non chiesi dove fosse Alex....era un miracolo se Dominique e Roxanne si parlassero ancora.
- Rose, Rose, Rose...dove cavolo eri finita? - cantilenò Emily.
- Non provare a dire che eri in biblioteca, perché ti abbiamo cercato. - aggiunse Dominique.
- E non dire che eri in Sala Comune, perché sono mesi che scompari durante le pause delle lezioni. - disse Roxie.
- E questo si evince dal fatto che ti riduci a studiare sempre la notte! E poi ti abbiamo vista uscire da quella porta. - Lily si sedette meglio sulle mie gambe ed incrociò le braccia.
- Mi fate male! Mollatemi! Ero...facevo un giro per controllare che tutto fosse in ordine!
- Rose. Non insultare la nostra intelligenza! Sono due settimane che ti seguiamo per sapere dove vai...quindi sputa il rospo. O andremo a dire a Malfoy che...
- Che lo ami!
- Non dite sciocchezze per favore!!! - strillai quasi, arrossendo e facedole morire dalle risate.
- Lo facciamo davvero.
- Siete delle terribili pettegole! - ma raccontai loro tutto, tanto sapevo di potermi fidare. Al termine del mio racconto mi fissavano tutte con la stessa espressione sognante.
- Ma è...così romantico! - gridò Dominique, battendo le mani. Le altre annuirono.
- E' il principe azzurro. Bacialo!
- Non vi siete ancora visti?
Lily fu più diretta - Lascia stare i loro commenti...che ne pensi di lui?
- Io...- rimasi in silenzio per alcuni istanti, nei quali cominciai a realizzare. Arrossivo, mi piaceva la sua compagnia, quando potevo andavo in quella stanza a parlargli...e, improvvisamente, mi irritavo se parlava della fantomatica ragazza che gli piaceva. Ero gelosa...E ogni volta che dovevo raggiungerlo mi batteva il cuore come se avessi corso per miglia...e poi i suoi complimenti, così terribilmente carini...
- Oh no...- balbettai, coprendomi il volto.
Avevo appena scoperto di avere una cotta per il ragazzo dello specchio. Uno che non avevo mai visto.

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